| inviato il 10 Dicembre 2017 ore 2:54
infatti le foto erano belle! |
| inviato il 10 Dicembre 2017 ore 12:27
Al matrimonio di un'amica (a Milano) il fotografo aveva una Rolleiflex 3.5 con Metzone. Ottime foto. Al mio matrimonio il fotografo della zona (paesino di montagna) venne da solo con una Hasselblad con l'80 e due flash, ma ne usò spesso uno solo. Stampe perfette. A quello di un altro amico (a Milano) il fotografo aveva Zenza Bronica con un paio di ottiche. Quelle foto mi impressionarono molto, infatti diedi via la 6006 (anche perchè non trovavo ottiche che comunque, usate, viaggiavano dai 3 milioni in su) e iniziai a costruirmi, nuovo perchè usato si trovava solo 4.5x6, un sistema Zenza 6x6 dal 40 al 500 con cui feci tantissime belle dia e che conservo ancora con affetto
 Insomma, uno o due flash, le foto venivano fuori e bene. Il mio fotografo con Hasselblad e quello del mio amico con Zenza avevano i magazzini di scorta, ma mica quattro, uno, e ogni tanto li vedevo trafficare. Ma quello con la Biottica ovviamente no, e comunque non perse un solo scatto. Quando c'è il mestiere, ci si ingegna e non occorrono mega raffiche per ottenere un servizio. Certo, la maggior parte erano scatti in posa, ma non tutti, alcuni facevano anche scatti al volo, col medio formato, anche quello con la Rolleiflex, macchina compatta e leggera molto maneggevole. Comunque conoscevo uno studio in provincia di Milano con due fotografi che avevano ben 7 Rolleiflex, tra cui weitwinkel, 2,8F e tele. Quando passarono al digitale le misero in vendita e andai a vederle, magari per prendere la grandangolo che mi piaceva molto. Ma rimasi stupito per quanto erano malconce, e fino a pochi giorni prima avevano lavorato. Anzi, uno dei due mi disse che la maggior parte le avevano comprate da altri colleghi già in quelle condizioni, e che lavoravano perfettamente. Ogni tanto le portavano a rimettere in ordine e andavano avanti altri 2-3 anni |
| inviato il 10 Dicembre 2017 ore 13:13
“ Altri tempi... ;-) „ d'accordo, e ci caschiamo tutti, ma sempre fotografia era/è |
user142154 | inviato il 10 Dicembre 2017 ore 13:14
“ Beh... affermazioni così categoriche e perentorie sono quantomeno opinabili... „ “ Le pellicole utilizzabili con grana relativamente fine arrivavano al massimo a 400 ISO...! Considerando che non esistevano stabilizzatori, che gli obiettivi di medio formato non erano molto luminosi, (e che peraltro "conveniva" usare ad almeno f 5,6... ) , il ricorso al flash era d'obbligo. „ Non sono affermazioni opinabili le mie, sono oggettive. Se utilizzavili 400 ISO ai tempi, e facevi già difficoltà, oggi sui sensori digitali CCD puoi utilizzare solo ed esclusivamente i 50 ISO, oltre quella soglia non ha senso scattare con un MF, si utilizza una FF che va anche meglio. Sono esattamente 3 stop in meno rispetto a come si scattava ai tempi della pellicola. 3 stop in meno, esatto, rispetto ai già difficoltosi 400 ISO di una volta. Inoltre ai tempi quando si stampava un matrimonio, non si vedeva quante foto ci fossero mosse, semplicemente perchè le stampe erano talmente piccole da non rendersene conto. Oggi con il digitale, e soprattutto con stampe grandi, il mosso esce fuori subito, lo avverti ed è veramente fastidioso. Quindi sono circa 4 stop, anche 5 stop di luce che ti servono in più rispetto ai tempi difficili passati della pellicola per avere un vantaggio (inutile nel matrimobio) con una foto correttamente esposta e non mossa. Esatto, una foto mossa è sempre peggiore di una qualsiasi foto scattata con una qualsiasi full frame non mossa. Usare il flash? Certo. Ma sempre con 50 ISO. Significa che avrai scene molto scure in cui il flash non puoi utilizzarlo come riempimento nella stragrande maggioranza delle situazioni. Sarà un flash che toglierà luce all'ambiente, e bisognerà alzare il valore di potenza del flash stesso, creando una scena "dark" che magari non si voleva nel modo più assoluto. Tutto questo per fare cosa? Per stampare foto in A4? In A3? A2? A0? Suvvia, non scherziamo. Se si vuole giocare è un conto, se si vuole lavorare un altro. Il matrimonio è un lavoro, e per quanto può piacere, divertire, è pur sempre un lavoro. Non ci si va li per giocare con pezzi di plastica o per feticismo. E' il giorno più importante della vita per qualcuno, e va rispettato. Non ci si complica la vita in questo modo, sulla pelle del giorno di qualcun'altro. Detto questo, se si vuole acquistare un sensore MF CMOS allora ok, si può fare qualsiasi matrimonio. Ma ne vale la pena? Per far cosa? Escono foto diverse da stampare? E' un benedetto Matrimonio, chi vi compra il servizio non è Maybelline New York che deve stampare la foto sul suo grattacielo di 120metri. Chi pensa il contrario, mi fa paura, ed onestamente non vorrei intrattenermici neanche per un caffè, perchè significa che ha una concezione della fotografia che è fuori da ogni (mia) logica. My2cents |
| inviato il 10 Dicembre 2017 ore 14:45
Singhiozzo, AKA Master /Nok1! Intanto ciaooo, sai che ho verificato che le vecchie canoncine da 50 non facevano cosi schifo? Secondo, il topic nasce con uno scopo, e lo scopo e' trovare il piacree, il fotografo, di fare qualcosa in piu' , piu' per se stesso che per il committente, di usare una MF solo con luci quando ha quell'oretta creativa per ritratti in posa dopo la cerimonia. Da questo punto di vista secondo me anche un ccd va di lusso con un paio di bulbi e beauty dish per avere un quid diverso. |
| inviato il 13 Dicembre 2017 ore 20:24
“ Suvvia, non scherziamo. Se si vuole giocare è un conto, se si vuole lavorare un altro. Il matrimonio è un lavoro, e per quanto può piacere, divertire, è pur sempre un lavoro. Non ci si va li per giocare con pezzi di plastica o per feticismo. „ Se per questo... allora mi devi spiegare come mai la Fuji S5Pro, che era dotata di sensore CCD, (sia pure in versione Super... ), era tanto apprezzata proprio dai fotografi di matrimoni. Io l'ho avuta, sia pure in tempi relativamente recenti, e l'ho usata fino a 400-800 ISO senza particolari problemi di rumore.. Non dimentichiamo che la destinazione finale delle foto di matrimonio è la stampa... Non vedo tutta questa raccomandazione di non superare il limite perentorio dei 50-100 Iso su un sensore M.F. CCD.. se si cerca il massimo delle prestazioni OK..., ma fino a quale sensibilità il "degrado" può definirsi relativamente contenuto impostando sensibilità di 200--->400 ISO ?? Non dimentichiamo che la S5Pro, in fin dei conti era una APS-C ... con sensore (appunto) CCD.. Nel medio formato di Hasselblad, Phase One, Mamiya, etc, parliamo pur sempre di superfici ben più ampie... |
| inviato il 13 Dicembre 2017 ore 21:25
Frank, la H3D arriva a max 400iso, ma non come qualità accettabile, quello è proprio il max impostabile, ma già a 200 fa abbastanza schifo... sopra i 100 non sono da usare, magari gli ultimissimi ccd arrivano anche a 1600iso, ma non quello della h3d |
| inviato il 13 Dicembre 2017 ore 21:30
Grazie per la info.. “ magari gli ultimissimi ccd arrivano anche a 1600iso „ Hai qualche riferimento in proposito..? |
| inviato il 13 Dicembre 2017 ore 23:15
Sui vari siti, sia Hasselblad che phase one trovi tutte le caratteristiche sia vecchio che nuovo, su Hasselbald mi pare siano al max 800iso anche sugli ultimi ccd, mentre su phase one vanno fino a 1600 |
| inviato il 14 Dicembre 2017 ore 3:59
Ottima reportage |
| inviato il 14 Dicembre 2017 ore 18:48
grazie a tutti per i consigli, non sono convinto leggendo i commenti e facendo confronti con i colleghi che hanno la MF. le mie esigenze non sono poche, e la medio formato che voglio viaggia da 12000€ in su..Riflettendo bene investire questa cifra pazzesca non vale la pena per ora.Mi avete bocciato anche la PENTAX 645, allora a questo punto mi accontento della merrill che mi sono rimaste dp2 dp3 e mi prendo una sd4 o una dp0 che mi ha stregato e bona lè. |
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