user44306 | inviato il 20 Marzo 2017 ore 0:57
Proprio stasera ho discusso della "corretta esposizione" con il mio collega di lavoro fotografico. Ci trovavamo nell'ambito di ritratti all'aperto, spesso con cielo e tramonto alle spalle dei soggetti (per rendere più ambientati gli scatti). Lui esponeva sui volti delle persone, perchè quella era la sua concezione di esposizione corretta. Indico con 1 questa metodologia. Io esponevo sul cielo al tramonto, ovviamente rendendo molto scure le persone, perchè mentalmente avevo già la post produzione da effettuare, che era più simile a ciò che vedeva il mio occhio (che come detto combina più immagini, quindi creava un effetto HDR con cui vedevo ben esposti sia le persone che il tramonto). Indico con 2 questa metodologia. Ora l'esposizione corretta qual'è? Lui brucia i bianchi, ma certamente ha una completa assenza di rumore scattando a ISO 100. Io mantengo il cielo così come deve essere, e schiarendo le ombre sulle persone mi ritrovo con un rumore paragonabile agli ISO 400-800 (su full frame quindi comunque minimale). Nessuna delle nostre foto verrà stampata su supporto maggiore di A4, al massimo un A3. Voi come esporreste in una situazione similiare, 1 o 2? e soprattutto cosa cambia se il risultato lo ottengo scattando in manuale o utilizzando la corretta correzione dell'esposizione o modificando la misurazione dell'esposizione (tra valutativa e spot)? |
| inviato il 20 Marzo 2017 ore 1:04
La seconda penso sia più corretta essendo più simile alla visione umana. Poi dipende dallo scatto e da quanto sia il contrasto ma generalmente non amo il cielo bruciato. |
user44306 | inviato il 20 Marzo 2017 ore 1:23
Neanche io Danpa amo le alte luci bruciate. Per questo la ricerca dell'esposizione perfetta, come quella ricercata dall'autore del topic, è imprescindibile da : - La situazione - La possibilità di effettuare post produzione - La scelta artistica (magari voglio fare delle silhouette e quindi sottoesporre notevolmente è la mia esposizione perfetta). Inoltre questa esposizione perfetta può essere raggiunta con un numero se non infinito, tendente all'infinito di combinazioni di triadi di esposizione. |
user120016 | inviato il 20 Marzo 2017 ore 6:20
Ciao! In linea di massima direi che il metodo 2 dovrebbe essere più efficace perché le alte luci bruciate non le salvi nemmeno con la bacchetta magica! È pur vero che esporre per il cielo va bene purché il primo piano non fosse completamente nero, perché altrimenti dalle ombre non riesci a recuperare dettaglio se non con uno scadimento della qualità. In effetti dipende da quanti EV di differenza c'erano tra cielo e soggetto. Un terzo metodo, la butto lì, poteva essere di esporre per il viso e poi far fare alla macchina un bracketing di 1-2 stop in frazioni da 1/3 e poi scegliere il più bilanciato. |
| inviato il 20 Marzo 2017 ore 7:04
No, ma scusate... qui si parla di esposizioni cannate alla grande come noccioline. Quale fotografo che si rispetti sbaglia un'esposizione cosi marcatamente? Capita, di sbagliare di uno stop quando sei disattento. Ma in genere se guardi e VEDI cosa stai fotografando, attraverso all'oculare TI RENDI CONTO che la luce e'cambiata anche senza l'esposimetro. Secondo.. qual è il fotografo che si rispetti che in un RITRATTO in controluce non usa un flash di schiarita o un pannellino riflettente?.. Mi pare che sia l'ABC della fotografia... ovvio che poi in post magari si recupera .. ma e' sempre un recupero di un ERRORE. o almeno...una volta veniva considerato errore.. |
| inviato il 20 Marzo 2017 ore 7:37
Quoto Salt sul fatto che in casi come quello dell'esempio si dovrebbe cercare di intervenire sulle condizioni di scatto. Poi, io userei la terza opzione... priorità di apertura lettura multisegmento e DLO attivato. Anche facendo un giro di foto intorno al soggetto so che lo troverò sempre esposto al massimo possibile senza avere le nuvole bruciate, tranne qualcosa intorno al sole in quelle in controluce. A me basta, poi si va di PP. |
| inviato il 20 Marzo 2017 ore 9:18
Secondo me qui siamo fuori dal discorso della corretta esposizione. Anche perchè la foto "giusta" deve rispecchiare ciò che il fotografo aveva in mente al momento dello scatto. Aldilà del fatto che come dice Salt, in questi casi "sarebbe d' obbligo" usare un flash per schiarire le ombre, resta il discorso che ognuno può volontariamente ricercare un risultato diverso, magari utilizzando le persone come sagome (quindi scure o addirittura nere) per far risaltare un bel cielo al tramonto. Se invece vuoi dare risalto alle persone e salvare il cielo, l' unica è il classico colpetto di flash. Schiarire di parecchio le ombre in PP, porta spesso a risultati sfalsati come colori, oltre che il rumore. |
| inviato il 20 Marzo 2017 ore 9:26
 questa foto mi piaceva così.( diapositiva) |
| inviato il 20 Marzo 2017 ore 9:50
Appunto..... la corretta esposizione è quella che ti dà il risultato che ti immaginavi al momento dello scatto |
| inviato il 20 Marzo 2017 ore 9:58
Ora Giuliano... mi porti un esempio che certamente conferma quel che sto dicendo. Nessun automatismo puo' essere funzionale alla realizzazione di una fotografia artistica. In quanto e' il FOTOGRAFO che decide dove esporre e come. Si tratta di uno scatto singolo in cui la REGOLA dell'esposizione non viene rispettata, ma infranta per espresso volere dell'autore. In questo caso e' decisamente più pratico gestire direttamente la terna in macchina. Qui hai sottolineato la bellezza dei capelli di questa ragazza ed hai colto un attimo caldo e tranquillo. Se lo stesso scatto fosse stato eseguito per mostrare, che ne so, il maglione piuttosto che il colore degli occhi. Lo scatto sarebbe stato forse recuperabile in post.. ma per me si tratterebbe di uno scatto sbagliato. |
| inviato il 20 Marzo 2017 ore 10:01
Quoto giuliano e Allmau, con una piccola precisazione, per me valida, “ l' unica è il classico colpetto di flash. „ ni ... perchè potrei vole lo sfondo bruciato, perchè in quella foto voglio lo sfondo bruciato. In definitiva esiste una "giusta" esposizione, quella data dall'esposimetro ed una "corretta" che è quella che vuole il fotografo sulla quale non credo sia neanche corretto indagare, diciamo cioè che se è voluta e consapevole è per definizione sempre corretta. www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1472930&l=it questa non è "giusta" ma è "corretta" (o come volete chiamarla è uguale) e che piaccia o meno è tutto sommato realtivo. Questo riferito alla deriva presa sull'esposizione, per il resto la discussione dell'usare automatismi invece che manuale, app per telefono, la lascio volentieri a voi. Ciao LC |
user44306 | inviato il 20 Marzo 2017 ore 11:16
Ammetto di non amare molto il flash se serve per dare il colpettondi schiarita, se ti deve risparmiar giusto del singolo stop o due di luce, considerando che con macchine moderne puoi aprire 3 e a volte 4 stop senza perdere in qualità (appunto come una foto ad ISO 800). Va bene se bisogna fare una foto posata con tecnica lampista e flash off camera. Ma se sto facendo un servizio ad una coppia in movimento per le strade della città usualmente non uso il flash (proprio perché la foto come la voglio la posso ottenere senza l'ausilio del flash e con un aumento di rumore accettabile - infatti nella spiegazione della situazione ho anche esposto la massimo formato di stampa). |
| inviato il 20 Marzo 2017 ore 12:22
La corretta o non corretta esposizione va collegata allo scatto finale. Sul prodotto finale si giudica se sottoesposizioni sovraesposizioni, manuali o automatismi sono serviti a fare quello che avevi in testa: posto alcuni esempi un paio di scatti miei, il primo ho sottoesposto di oltre due stop macchina in P: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1980888 questo sottoesposto e poi compensato con il flash macchina in M www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2131231 i ritratti classici in esterni con il flash in fill a parere personale appiattiscono molto ciao |
| inviato il 20 Marzo 2017 ore 13:09
Il Flash in fill lo uso pochissimo. |
| inviato il 20 Marzo 2017 ore 23:36
Ho iniziato a scattare completamente in manuale, basandomi su istogramma ed esposimetro della macchina (le prime nikon che ho avuto erano molto affidabili da questo punto di vista). Poi iniziando a scattare al 90% paesaggi ho iniziato ad usare la modalità a priorità di diaframmi in alcune occasioni, o almeno alcune volte per vedere come la macchina leggeva i tempi di esposizioni in alcune scene, per poi passare in manuale e sistemare finemente le impostazioni e capire anche se era la macchina a sbagliare o io. Anche perchè spesso si vogliono ottenere immagini con certi risultati già prefissati e bisogna allungare o accorciare i tempi a proprio piacimento. Ora utilizzando filtri a lastra scatto praticamente sempre in manuale, ma utilizzo sempre il sistema della priorità di diaframmi per scattare e avere un'idea di come la macchina interpreta la scena. Tuttavia penso sia una scelta molto situazionale. Quando si scatta tranquillamente con iso 100 e cavalletto la modalità a priorità di diaframmi è comoda e funzionale così come la manuale. Hai tutto il tempo di decidere cosa fare. Per fotografare persone in giro per strada o ad eventi trovo molto comodo ISO-Auto in un range da me stabilito con tanto di tempo di sicurezza minimo (es. 1/100sec su focali 85-100mm e con scena dinamica, senza stabilizzatore o con stabilizzatore da considerare bene). Ma sarebbe interessante vedere come ognuno di noi lavora agli scatti. Ad esempio, matrimoni. Gestite manualmente gli iso o impostate un range max? Preferite controllare i tempi o il diaframma? Per sport suppongo la scelta sia ponderata su priorità di tempi. Tuttavia si può scattare dopo aver avuto molta esperienza nelle diverse situazioni anche in manuale portando a casa scatti garantiti. Ma è facile sbagliare quando si passa ad un genere poco studiato e quando si verificano condizioni nuove di scatto. Bravura o non, l'esperienza serve moltissimo. Da non escludere il fatto che poi ci sono fotografi eccellenti per paesaggi o ritratto e scadenti in altri campi..ma questo non significa che siamo davanti ad un fotografo mediocre ma, piuttosto, ad uno che è più bravo in un genere specifico. Poi ci sono tante altre cose da valutare e che ho imparato sul campo, come ad esempio l'importanza della misurazione spot in alcune scene, la messa a fuoco manuale in altre ecc. Tutte cose che cambiano con il cambiare anche dello strumento utilizzato. Ad esempio sulla 6D devo fare molta più attenzione all'esposizione rispetto alla XT1; questo perchè la 6D ha il peggior esposimetro che ho utilizzato e spesso (molto spesso) non legge bene le condizioni di luce, sottoesponendo di molto la scena. Cambiare tra matrix o spot non migliora nemmeno il risultato. Non so se sia dovuto ad una particolare ottica (mi è capitato con il 50 1.4) o situazione. Devo fare molte più prove per limitare gli errori. |
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