user46920 | inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:45
“ " ma dove l'hai letta questa?" è così... basta vedere i punti luce, con un diaframma 9 lamelle arrotondate a 2.8, dipende dalla focale dalla distanza ecc ecc, non conti il numero delle lamelle sul punto luce, con 6/7 lamelle non arrotondate si, più lamelle e se possibile arrotondate, producono transizioni più delicate.... „ ma per piacere! ... questo è solo un insulto ai progettisti di ottiche !! quindi, alcune ottiche Leica R con 5 o 6 lamelle dritte del diaframma, come il 50/Summicron o il 90/Elmarit, ecc, presentano uno sfocato meno cremoso di un qualsiasi Nikon G ??? ps: attendo la risposta, poi lascio la discussione, perché qui si rasenta l'assurdo! |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:50
L'occhiodelcigno. Abbi tanta pazienza, perché neghi l'evidenza? Anziché fare solo domande e offendere il prossimo, perché non ci illumini te? Ho delle ottiche Zeiss per Hasselblad con 5 lamelle, e allora? Tutto il mondo, visto che Zeiss ha usato le 5 lamelle deve fare uguale? |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:52
“ @Gian Carlo F OK! questo ci sta.... anche 85 1.4 AFD come sfocato infatti lo reputo superiore al G, però poi è pur vero che se metti assieme tutti i vantaggi del G AFD non vale quel leggero miglior sfocato questo alla fine il punto... „ credo anche io che sia assolutamente così |
user46920 | inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:53
Gian:“ il motivo credo semplicemente sia dovuto al fatto che i cosiddetti circoli di confusione assumono la forma del foro del diaframma, se è pentagonale è un pentagono, se è circolare è un cerchio. „ questa è una cosa che non c'entra nulla con quello che hai detto. Il fatto che i punti luce rotondi siano più gradevoli perchè più naturali rispetto a quelli a stella (ad esempio), non c'entra con la progressione e la cremosità dello sfocato, quello dipende da tutt'altri fattori più importanti, tra cui la curvatura di campo e semmai anche la posizione fisica del diaframma, ma di certo NON dalla forma né dal numero delle sue lamelle. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:54
Salvo a tutta apertura, i punti luce di un diaframma a più lamelle sono più belli da vedere, con transazioni più delicate.... lo sfocato è soggettivo, non è detto ad esempio che un helios possa piacere a tutti, a molto ormai piace anche quello secco dei sigma art ecc ecc quindi parlare di meglio o peggio già non ha senso.... rimane che le maggior lamelle a diaframmi più chiusi per me producono un punto luce più bello nello sfocato ... |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:54
che poi giustamente non è l'unico parametro è vero ci mancherebbe |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:55
Gian Carlo F, quello che credo voglia dire L'occhiodelcigno con il suo noto -ehm- "carattere", è che le lamelle, pur se portate avanti all'infinito dal marketing, sono solo uno dei tanti fattori che determina la qualità dello sfocato. E forse nemmeno il più importante. La qualità dello sfocato è determinata principalmente dallo schema ottico, dal tipo di lente, dal materiale di cui sono fatte, dalla loro superficie, ecc. Le lamelle peraltro entrano in gioco SOLO quando la lente non è a tutta apertura, e determinano più che altro la forma dei punti di luce speculare fuori fuoco e poco più. Purtroppo il marketing spinge sulle lamelle, che probabilmente sono l'elemento più semplice e meno costoso da modificare in una lente. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:55
semmai è proprio la curvatura di campo che non c'entra un fico secco, a meno che tu non fotografi giornali appiccicati al muro o dipinti e li vuoi sfuocati ai bordi |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:57
“ Salvo a tutta apertura, i punti luce di un diaframma a più lamelle sono più belli da vedere, con transazioni più delicate.... lo sfocato è soggettivo, non è detto ad esempio che un helios possa piacere a tutti, a molto ormai piace anche quello secco dei sigma art ecc ecc quindi parlare di meglio o peggio già non ha senso.... rimane che le maggior lamelle a diaframmi più chiusi per me producono un punto luce più bello nello sfocato ... „ concordo ancora “ che poi giustamente non è l'unico parametro è vero ci mancherebbe „ esatto |
user92023 | inviato il 17 Gennaio 2017 ore 10:57
Il Planar 85/1.4 per Contarex, che ha reso "mito " quella specifica ottica, aveva 3 (tre) lame! G. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:00
Come non c'entra la curvatura di campo! Allora lo swirl da cosa è dato? |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:00
Gian Carlo F, in realtà la curvatura di campo c'entra molto. Hai notato come in molti obiettivi (come il Canon 50 1.2) le famose pallette di luce fuori fuoco dei test tendano a ridursi di dimensioni man mano che si procede verso i bordi? E come allo stesso modo assumano un aspetto ad "occhio di gatto"? Cose che invece, per esempio, un Sony 85 GM non fa nemmeno sotto tortura. Ecco quello credo dipenda proprio dalla curvatura di campo. Ed è una delle cose che imprime maggiormente "carattere" nello sfocato di una lente. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:09
Senza entrare nel merito delle spiegazioni scientifiche e del 'letto-non letto', io ho obiettivi con diaframma a 6lamelle a taglio lineare che arrotondano i punti luce meglio di altri a 9lamelle rifilate curve. E anche il bokeh è più morbido. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:09
“ Gian Carlo F, quello che credo voglia dire L'occhiodelcigno con il suo noto -ehm- "carattere", è che le lamelle, pur se portate avanti all'infinito dal marketing, sono solo uno dei tanti fattori che determina la qualità dello sfocato. E forse nemmeno il più importante. La qualità dello sfocato è determinata principalmente dallo schema ottico, dal tipo di lente, dal materiale di cui sono fatte, dalla loro superficie, ecc. Le lamelle peraltro entrano in gioco SOLO quando la lente non è a tutta apertura, e determinano più che altro la forma dei punti di luce speculare fuori fuoco e poco più. Purtroppo il marketing spinge sulle lamelle, che probabilmente sono l'elemento più semplice e meno costoso da modificare in una lente. „ concordo, ma quella della forma del diaframma è una componente molto importante (ovviamente quando il diaframma viene chiuso), trovo assurdo che venga negato. Le altre componenti sono soprattutto le aberrazioni, presenti in larga misura alle massime aperture, soprattutto nelle vecchie ottiche. Oggi queste aberrazioni, soprattutto quella sferica, vengono molto meglio corrette nelle nuove e questo non aiuta ai fini di avere dei bordi spappolati, quindi apparentemente belli come sfuocato. Un classico esempio è il confronto tra i due 85mm/1,4 Nikon, di cui si parlava prima, anzi se ci mettessimo anche l'85mm/1,4 AIS probabilmente in un ritratto il suo sfuocato sarebbe ancora "migliore", ma solo perché si sfrutterebbe la sua elevata aberrazione sferica, cioè lo spappolamento dei bordi. Prova però a fotografare una scena dove serve avere a fuoco anche i bordi..... vedresti che il G li batte tutti |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:13
Il mio outs 55 era una lama nelle zone a fuoco e morbidissimo nello sfocato. Vorresti dir che soffriva di aberrazioni sferiche? |
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