| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:03
non ho letto tutti i post .....ma alla tua domanda dico.... scatta e fregatene di come vengono tanto di fotografia non ti interessa niente.....poi una compatta tascabile ti garantisce qualsiasi scatto tu faccia e meglio di una reflex. 3400 e oltre visite roba da matti e sulle foto vere se passano 50 è già tanto |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:03
“ Se tu trovi il post dove l'ho scritto dimmelo e io lo correggo subito. „ A fine pagina 5 avevi scritto "non ci trovi i tuoi disegnini. " Se ho interpretato male sorry “ JPG=realtà raw=realtà E' quello che alcuni ci tirano fuori dopo che fa l'ibrido. „ Secondo me JPG = RAW + PP , che lo faccia la macchina in automatico oppure l'uomo col software adatto non fa differenza. Poi se la PP è fatta male oppure esagerata al punto di stravolgere la foto allora in quei casi si può discostare dalla "realtà" (se trasformo l'erba da verde in blu ad esempio...) però il limite è molto soggettivo, la fotografia è comunque arte. |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:03
Qui siamo ormai alla filosofia. Comunque è un post veramente divertente |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:05
“ Comunque è un post veramente divertenteMrGreen „  |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:08
“ "Se il termine Post significa Dopo, mi pare cronologicamente impossibile che la fotocamera, mentre registra il jpg, faccia Post Produzione MrGreen ... o mi sbaglio ??" NO CHE NON SBAGLI! „ secondo me dovreste considerare l'idea che in realtà esprimete concetti simili con parole dal significato ambiguo. post produzione per molti di noi significa semplicemente sviluppo . post produzione per alcuni di noi è considerato fotoritocco la post produzione/sviluppo può essere fatta con l'intento di avvicinarsi alla scena vista dall'autore. (es. bilanciamento del bianco, leggero recupero luci/ombre) la post produzione/sviluppo può essere fatta con l'intento di esaltare la scena in funzione del soggetto visto dall'autore. (aumento contrasto, saturazione, maschere di contrasto ecc) la post produzione/sviluppo può essere fatta con l'intento di stravolgere la scena vista dall'autore ma con in mente un chiaro risultato. (il bianconero che dir si voglia rientra a mio parere in questa categoria, come alcuni cambi di esposizione selettivi su singole zone del fotogramma) il fotoritocco va a modificare selettivamente alcuni aspetti di una foto, come il viso o il trucco di una modella, come la correzione di alcune prospettive, come l'unione di più scatti per ottenere un preciso risultato (astrofotografia, focus stacking in macro) poi c'è anche un altra categoria, lo sviluppo/post-produzione/fotoritocco fatta male, da gente inesperta o con un buon gusto un po troppo soggettivo. per assurdo io trovo che i Jpeg della mia Canon rientrino in quest'ultimo gruppo, visto che mi satura i rossi in modo irreale, mi brucia le alte luci o mi appiattisce le ombre senza rappresentare ciò che voglio, mi cancella i dettagli nelle foto ad alti iso, mi pialla la rappresentazione dei microdettagli sulle superfici... |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:12
In un vecchio libro di fotografia comprato alla bancarella del libro scritto da Feininger si parla di falso fotografico. L'autore pone la domanda se la macchina fotografica, il digitale non esisteva, mente oppure non mente. Quindi fa un esempio: se viene scattata una foto nel pomeriggio quando la luce tende al giallo i bianchi della foto saranno gialli anziché bianchi, quindi per la nostra memoria fotografica la foto ci sembrerà innaturale. A questo punto però la domanda se la sarà posta anche il fotografo che sa benissimo che utilizzando un filtro fotografico può rendere il bianco della foto perfettamente bianco anziché come era nella realtà. Quindi è vera la foto con il bianco tendente al giallo oppure quella dove il bianco appare perfettamente bianco? |
user104607 | inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:13
“ una fotocamera che conoscendola bene,mi faccia saltare questo odioso passaggio. „ una compatta o un cellulare. |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:14
La realtà è che nessuna foto è come la realtà... nessuna |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:14
Non ho letto tutto, Magari qualcuno mi ha preceduto. L'unica macchina che rispecchia le caratteristiche che cerchi, credo sia una Polaroid. |
user102516 | inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:14
Daniele lo sviluppo è una cosa la post produzione è un altra, una (ormai) avviene in camera l'altra al computer. “ per assurdo io trovo che i Jpeg della mia Canon rientrino in quest'ultimo gruppo, visto che mi satura i rossi in modo irreale, mi brucia le alte luci o mi appiattisce le ombre senza rappresentare ciò che voglio, mi cancella i dettagli nelle foto ad alti iso, mi pialla la rappresentazione dei microdettagli sulle superfici... „ Eh per la fotocamera tridimensionale ci stiamo attrezzando. |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:15
@Dario Aloja “ "una fotocamera che conoscendola bene,mi faccia saltare questo odioso passaggio. " una compatta o un cellulare. „  |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:16
Mi sembra che ci si stia intortando sul nulla. Una conversione, in macchina o in PP, è pur sempre una perdita di dati che fisiologicamente altera una foto, a meno che la riduzione di cromie e sfumature, l'aumento del contrasto e l'alterazione delle luci che ogni conversione produce, per qualcuno non corrisponda al nulla. Però sarebbe al quanto bislacca la cosa. Chiaramente una conversione di formato, che utilizza una qualche compressione alterando il file nativo, se fatta in camera risponde a parametri che esulano dal fotografo e rispondono a quelli "standard" di chi ha programmato quel tipo di compressione per quel dato processore per quella data macchina di quella data marca. Al contrario una conversione in PP permette all'autore dello scatto di poter intervenire in modo originale, seguendo il suo stile, la sua sensibilità e quindi a me pare molto meglio e anche più corretto che avvenga così. Ciò che avviene in fase di post produzione nel digitale è ciò che avviene in camera oscura con l'analogico, il livello di manipolazione dell'immagine finale deriva dalle scelte del fotografo che possono essere più o meno spinte. Per capirci, il bianco&nero è di già un'interpretazione della realtà...a meno che uno non abbia una rara patologia che gl'inibisca la visione a colori dell'occhio. Chiaro che da un ritocco di tipo tecnico migliorativo (correzione delle distorsioni della lente, della vignettatura, dell'esposizione e della definizione) ad uno manipolativo spinto (variazione significativa dei colori, elaborazione di artefatti espressivi, eliminazione di porzione di foto o sovrimpressione di altre) la differenza è molta. Se nel primo caso rientriamo nell'ambito della fotografia nel secondo possiamo rientrare nel campo dell'illustrazione fotografica o come si preferisce chiamarla. Entrambe hanno totale e completa legittimità. Fra la prima e la seconda vi possono essere molte sfumature e arrivare anche ad una situazione borderline. Credo che, senza dare patenti, si tratti di giudicarne l'esito finale: se è buona, se è piacevole, se suscita emozioni, insomma se è un buon lavoro, dove starebbe il problema? |
user102516 | inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:26
Riccardo1975 io non ci vedo post produzione al limite una differente esposizione. E poi una è autografata l'altra no. |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 13:30
@Riccardo1975 Grazie, erano le foto che stavo cercando a dimostrare la mia tesi. |
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