| inviato il 14 Aprile 2016 ore 15:41
Come se votare al giorno d'oggi servisse a qualche cosa. |
| inviato il 14 Aprile 2016 ore 16:14
“ in realtà nel referendum anche non andare è un voto. Se sono contrario non faccio raggiungere il quorum „ Vero, non è correttissimo in quanto per vincere sfrutto un circa 35% (in crescita) d'astensionismo cronico e quindi la competizione non parte alla pari ma capisco che un votante la possa vedere così. Trovo invece molto pericoloso gli venga detto da un governo. La libertà di voto è strettamente legata alla sua segretezza, se un governo ti dice di votare no non può sapere chi ha ubbidito e chi no, se ti dice di non votare può invece controllare facilmente l'ottemperanza alla direttiva e sei teoricamente esposto a ritorsioni, il voto quindi può esserne condizionato e di fatto non è più libero. Un vecchio pirata della politica come Craxi nel '91 su un importante referendum non disse "non andate a votare" ma si limitò ad un consiglio per il fine settimana "andate al mare" che scatenò comunque giustamente un putiferio e la popolazione non lo ascoltò…evidentemente la coscienza democratica è molto calata se oggi un fatto del genere sembra normale... |
| inviato il 14 Aprile 2016 ore 17:02
Quoto Mauro266 in tutto è per tutto. Un bravo Rinaldo |
| inviato il 14 Aprile 2016 ore 18:17
Il quorum ai giorni nostri ha senso? Io direi "ni". L'astensione può essere interpretata in due modi. 1) non mi interessa, non so, non vado a votare, decidano gli altri 2) per me questo referendum e sbagliato di principio farlo, non vado a votare. Anche il non voto però è un diritto. E lo dice chi per protesta alle ultime politiche con liste "chiuse" è andato alle urne, ma non ha votato, non ha ritirato le schede facendo verbalizzare che trova questo modo di votare degradante per la democrazia visto che le liste mi obbligavano a votare persone a mio avviso indegne del mio voto. Ma se si accetta ci sia un quorum non vedo perchè non si adotti il quorum anche in ogni manifestazione di democrazia (elezione dei rappresentanti), sarebbe bello vedere poltrone non assegnate perchè, non si è raggiunto il quorum, oppure lo si elimini, o lo si modifichi. Comunque io penso che sia giusto gli italiani esprimano la propria opinione, anche per chi va al mare, quindi andrò alle urne. |
| inviato il 14 Aprile 2016 ore 18:37
“ Ma se si accetta ci sia un quorum non vedo perchè non si adotti il quorum anche in ogni manifestazione di democrazia (elezione dei rappresentanti), sarebbe bello vedere polrone non assegnate perchè, non si è raggiunto il quorum, oppure lo si elimini, o lo si modifichi. „ quotone |
| inviato il 14 Aprile 2016 ore 20:46
Non so se qualcuno qui l'abbia già fatto presente, comunque ricordo a chi spera nel raggiungimento del quorum che è piuttosto importante andare a votare in mattinata, in modo che i primi dati sull'affluenza possano eventualmente incoraggiare un'ulteriore partecipazione. |
| inviato il 14 Aprile 2016 ore 21:34
Ottimo consiglio Ironluke |
| inviato il 15 Aprile 2016 ore 14:58
Nando ha ragione, un motivo in più per votare. Anche se magari c'è chi vota no, ma andate a votare. Anche se questo scenario, momentaneamente è fuori dalla realtà: www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1691728&l=it Un giorno potremmo abituarci e potrebbe purtroppo diventare realtà |
| inviato il 15 Aprile 2016 ore 18:13
L'unico buon motivo per andare a votare sarebbe per nazionalizzare i pozzi ed il loro sfruttamento. Col cavolo che i partiti, servi delle multinazionali, propongono un referendum del genere! Oggi, comunque vada la prova democratica, una miseria allo stato ed un "pozzo"di soldi alle compagnie petrolifere. |
| inviato il 15 Aprile 2016 ore 21:09
Diogene hai ragione, ma anche statalizzandoli non vorrei averli. Saluti Rinaldo |
| inviato il 16 Aprile 2016 ore 12:16
“ ...https://www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1691728&l=it... „ A questo punto impossibile non reintervenire. L'immagine dimostra palesemente una struttura entro le dodici miglia; lo scenario non ha alcuna possibilità di realizzarsi nel futuro perché, indipendentemente dal referendum, il divieto per altre entro questo limite è già operativo. Quanto all'invito a recarsi a votare indicando eventualmente un no è di difficile comprensione; è in ballo semplicemente il quorum per cui chi è contrario al quesito referendario ha, unico mezzo, quello di contribuire al non raggiungimento dello stesso. Poi sarebbe anche bello se questo tipo di discussione esulasse, e così non è, da quella bagarre politica che invece è palese. Personalmente valuto i pro (non mi convincono) ed i contro (che la contrario lo fanno). Si tira in ballo il paesaggio (ed ho dimostrato come quello che si vede in spiaggia va molto oltre le trivelle al largo); chiaro allora che quelle di cui discutiamo andrebbero demolite quando ancora non sono vuote. Proprio nessun pericolo? Persino Greenpeace, peraltro sulla linea del si come è ovvio, trova la cosa molto discutibile. |
user15476 | inviato il 16 Aprile 2016 ore 12:36
Se ho ben capito, se vincesse il SI , alla fine delle concessioni (tra il 2018 e il 2034), queste aziende petrolifere dovrebbero smantellare le piattaforme e spostarle (a loro spese) al di fuori delle 12 miglia - 20km - da terra; attualmente infatti la maggior parte di queste piattaforme di estrazione sono all'interno di questo spazio. Si dice che queste aziende devono il 7% allo stato di quello che estraggono; ma se l'estrazione ammonta a meno di 50.000 tonnellate all'anno sono esenti da questo versamento. Se vincesse il SI , si troverebbero a sforare quella soglia che fa scattare l'aliquota nei confronti dello stato. C'è poi la questione dei posti di lavoro. Lo smantellamento porterebbe ad una potenziale perdita di posti che penso verrebbero reintegrati con le nuove piattaforme nella zona al di fuori delle 12 miglia. Penso sia la cosa giusta votare per il SI. |
| inviato il 16 Aprile 2016 ore 17:59
“ Se ho ben capito, se vincesse il SI , alla fine delle concessioni (tra il 2018 e il 2034), queste aziende petrolifere dovrebbero smantellare le piattaforme e spostarle (a loro spese) al di fuori delle 12 miglia - 20km - da terra; attualmente infatti la maggior parte di queste piattaforme di estrazione sono all'interno di questo spazio. Si dice che queste aziende devono il 7% allo stato di quello che estraggono; ma se l'estrazione ammonta a meno di 50.000 tonnellate all'anno sono esenti da questo versamento. Se vincesse il SI , si troverebbero a sforare quella soglia che fa scattare l'aliquota nei confronti dello stato. C'è poi la questione dei posti di lavoro. Lo smantellamento porterebbe ad una potenziale perdita di posti che penso verrebbero reintegrati con le nuove piattaforme nella zona al di fuori delle 12 miglia. „ Esattamente Marameo, bravo, è proprio così, ma non tutti lo hanno capito ... c'è addirittura chi si illude ed è convinto che con l'estratto risparmia sulla benzina ed il gas, il tutto per sentito dire naturalmente ....... purtroppo l'italia va così ....... |
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