| inviato il 31 Marzo 2016 ore 14:38
“ Ma l'analogia fra pittura e fotografia c'è tutta, se non altro per il fatto che la seconda nasce da una costola della prima. „ Aggiungo che forse con l'avanzare della PP forse sta diventando sempre più come la pittura. “ Analizziamo l'esempio della Dama con l'ermellino, concentrarsi sui nominalismi non porta grandi risultati. Quindi se puoi, Marcogion, applica ciò che hai detto al quadro in questione. „ Le definizioni non sono sono essenziali sono una premessa necessaria ed imprescindibile. “ Si chiama interpretazione, e qui si apre un altro capitolo. Leonardo poteva scegliere di dire la verità o di mentire (ritratto veritiero o bugiardo), ma è una scelta dell'artista non di chi osserva il quadro. Ragionando, invece, sulla falsa riga delle obiezioni avanzate potrei asserire che: mia nipote ci vede uno scoiattolo; e il mio compagno di banco del liceo un trans. Affermazioni certo soggettive ma francamente inutili. Secondo me è troppo semplicistico "filtrare" tutto con la soggettività dell'artista o dell'osservatore. Per questo dicevo che di notte tutte le vacche sono nere. „ Ancora falso: l'interpretazione è l'atto di dare significato, la mia obiezione si situa ben prima, come ho già detto. anche se l'autore volesse dipingere la realtà nel modo più asettico possibile quello che viene dipinto non è la realtà: è quello che il pittore ritiene essere la realtà. Chiedi ad un daltonico di fare un dipinto del mondo: i colori non sono quelli che tu vedi eppure il daltonico mica sta mentendo! E già premettendo che chi rappresenta si cade nell' ingenuità: perchè già nella scelta del soggetto e della definizione di opera una scrematura selezionare quanta parte di realtà dire già basta a plasmare la realtà). Quindi quello che ti dico io è ben differente dal piano esegetico che tu tiri in ballo. Anzi tu parti dalla premessa che una rappresentazione, per il fatto di "assomigliare" alla realtà sia essa stessa realtà. E tale assunto è errato. Il problema non è solo nell' interpretazione (ed anche in merito all' interpretazione ci sarebbe da ridire: secondo te è soggettiva eppure l'epistemologia detta regole oggettive, quindi l'interpretazione può essere anche oggettiva). E aggiungo una domanda: come puoi dire che il pittore ha dipinto la realtà visto che ad oggi non si è neppure sicuri del soggetto? Per poter dire che il quadro rappresenta la realtà dovresti conoscere la realtà che vi sta dietro. Ma oltre una bella figura puoi anche dire che quella figura corrisponda alla persona rappresentata? O assumi a realtà solo il fatto che ti pare una figura "plausibile"? |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 15:01
Credo che le sfaccettature siano tante... ad esempio la persona che abbiamo davanti all'obiettivo non si riconosce anche perché quello che vuole mettere in mostra di se non rispecchia quello che veramente è. Cosa fotografare allora, la persona che vuol mostrare il soggetto o quella che è veramente ? O ancora non quello che è veramente (che non sempre possiamo cogliere), ma quello che vogliamo vedere NOI in quella persona ? ..... ...da ... labirinti tra prima e seconda persona :) |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 15:11
@Marcogion: Per avvalorare le tue idee dovremmo analizzare il ritratto in questione. Se vuoi farlo sei il benvenuto, altrimenti non riesco a dare concretezza a quello che scrivi. Certo valutare un'opera d'arte del rinascimento dicendo: “ Chiedi ad un daltonico di fare un dipinto del mondo: i colori non sono quelli che tu vedi eppure il daltonico mica sta mentendo! „ si allontana diametralmente dal mio punto di vista. E qui ritorno sempre al solito discorso che di notte tutte le vacche sono nere. |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 15:17
“ come puoi dire che il pittore ha dipinto la realtà visto che ad oggi non si è neppure sicuri del soggetto? „ Non è la certezza del nome del soggetto che definisce veritiero o non veritero un ritratto (tra l'altro ci si riferisce a Cecilia Gallerani). Ma il punto che tu non sappia il nome, non implica la menzogna. Ad esempio, io non conosco il nome di questa donna. Ma ciò non implica che il ritratto non sia veritiero. |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 16:01
Tornando quindi al Topic ... ornare la "dimora" con ritratti (artefatti e meno) dei nostri bimbi è cosa bella e buona ... MA (?) Il bimbo probabilmente non ha la capacita di "non riconoscersi" ... e si identifica sempre e comunque. Nel bene e nel male... |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 16:10
Sinceramente tra me e Vincent ce ne passa, infatti il mio nick è nato per puro caso (mi iscrissi a un social network la prima volta quando ero di ritorno dall'Olanda). Poi negli anni il nick è rimasto tale e di qui ne è derivato simpaticamente anche l'avatar. Al contrario di ciò che si possa intuire la mia mente è molto razionale (svolgo un mestiere tecnico), quello che so di arte lo devo alla mia passione e alla mia lodevole compagna, che di fatto è un critico d'arte. Per tutto questo, esimio Giuliano, il mio avatar visto come autoritratto è bugiardo. Totalmente bugiardo, perché non ho mai dipinto nulla in vita mia. “ La Dama probabilmente (anche lei  ) non si è riconosciuta nel ritratto „ Non ho dubbi su questo, del resto poteva anche tenere il quadro nascosto per 5 anni ma il punto non è questo, perché lei non aveva il dovuto distacco emotivo per valutare il ritratto. |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 16:12
Quanti anni hanno i bimbi in questione? |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 16:13
colui che certamente non si è riconosciuto nel ritratto è l'ermellino, poichè quello nel dipinto è un furetto. |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 16:21
Quindi l'interpretazione autentica e veritiera, secondo te, sarebbe possibile con “ il dovuto distacco emotivo „ ? Può essere... Fra l'altro io non avevo interpretato il tuo avatar come un'autoritratto... assolutamente no! Ora mi rendo conto che potrebbe essere un selfie allo specchio e che tu potresti assomigliargli... ma non ha importanza sono stato forse frainteso : cosa centra se hai mai dipinto o se non lo hai mai fatto? che importanza ha? Non importa se ti assomiglia o ti riconosci nel tua avatar (occhio eh )... quello sei! Qui su Juza! |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 16:22
Ho letto solo adesso la discussione e, poiché mi sembra non sia stato ancora citato, sul tema della fotogenicità e della somiglianza nel ritratto consiglio a chi non l'avesse letto il saggio di Gombrich "La maschera e la faccia: la percezione della fisionomia nella vita e nell'arte" (in "Arte, percezione e realtà", Einaudi). Mi aveva colpito in particolare, nella sua sintesi, una curiosa considerazione che l'autore riprende, fattagli se ricordo bene da un'amica fotografa. |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 16:34
Scusa Raffaele ma mi sembra di intravedere un leggero sca**o ... Il malinteso Avatar / Autoritratto e la presunta somiglianza con Vangogh (a prescindere dal tuo nick) ti ha forse offeso? Era solo per fare un paragone... |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 16:34
secondo me è la fotografia che per certi aspetti è bugiarda catturare un istante di un flusso continuo è come dire una bugia inquadrare qualcosa con un 200mm e scattare, vuol dire alterare la realtà come ritrarre un'immagine in bn è normale non riconoscersi in un ritratto perchè quell'immagine è la creazione (artistica o meno) di un fotografo che niente ha da spartire con il soggetto la fotografia non è, per fortuna, la realtà - non potrebbe essere considerata arte altrimenti |
| inviato il 31 Marzo 2016 ore 16:41
@Giuliano: nessuno scaxxxo tranquillo Come artista tra l'altro vicent mi piace, la mia era autoironia |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |