| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 17:57
“ Per non addormentare la discussione, provo a proporre un altro elemento importante di studio. Non è raro che i fotografi si definiscano cercatori di luce, o abbiano la buona luce come augurio. Avete mai sentito parlare dell'Orizzonte degli Eventi? Della Singolarità? Da quando si è scoperto che la luce e lo spazio sono deformabili: quali potrebbero essere le intuizioni di un ricercatore di luce... „ Ed ecco a voi Gargantua, la nuova frontiera della fotografia paesaggistica. Fotografato da Hoyte van Hoytema
 Direi che la postproduzione è funzionale al messaggio, molto soft rispetto ad altri casi di fotografia simile. L'uso della pellicola (70 mm) è funzionale al messaggio, e soprattutto con tutti quei campi elettromagnetici il rischio di perdere lo scatto con il digitale era troppo alto. |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 18:12
Impossibile rispondere in maniera anche minimamente plausibile. Già la domanda di base non tiene conto del fatto che gli occhi guardano e la mente vede; avete mai fatto caso a quanto deludente può rivelarsi lo scatto di una scogliera che apparentemente affascinante? Anche a me le elaborazioni neanche tanto spinte suscitano poco ma non è che questo ci porti molto lontano. Caterina espone a volte per parecchi secondi; in teoria questo toglierebbe naturalezza allo scatto in quanto la nostra retina percepisce visioni in modo puntiforme ma alla fine quello che resta è che le sue foto mi piacciono molto e quando mi capiterà tenterò di fare qualcosa di simile. Come non ricordare poi gli scatti dell'amico Paolo Bisonni? Dividerei semplicemente le foto in quelle che percepiamo come belle o come brutte. |
user46920 | inviato il 13 Gennaio 2015 ore 18:24
“ Avete mai sentito parlare dell'Orizzonte degli Eventi? Della Singolarità? „ intendi dire di andare oltre l'insondabile ??? oltre il confine del giudizio, della misura, ecc, ecc ??? |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 18:41
Assolutamente no Caterina: se il David di Michelangelo venisse osservato da un Europeo, da un Giapponese o da un aborigeno australiano, lascerebbe tutti esterrefatti per la sua bellezza: è la assoluta universalità dell'opera d'arte, quando è di alto livello piace a tutti. Perciò, se lo strumento dei mi piace non fosse inficiato dalle simpatie e dai gruppi di amici che si compiacciono reciprocamente delle loro fotografie, la popolarità sarebbe un elemento utile anche nel nostro sito per indicare almeno una foto valida, non dico un'opera d'arte. Vorrei sfatare anche un pò l'accezione culturale molto diffusa che gli artisti siano una cerchia numericamente ristretta e ... al di fuori della portata di noi poveri mortali. Chiaro, Ungaretti non è allo stesso livello di universalità di Dante Alighieri, ma anche noi, esprimendoci in fotografia, produciamo arte. Scadente, di livello non alto, ma sempre con l'intento di comunicare attraverso un linguaggio personale e un soggetto ripreso, la ricchezza (o la povertà, il disagio, l'angoscia etch...) del nostro mondo interiore. Così io ci provo riprendendo il volo degli uccelli e la wilderness in movimento, tu e molti amici di questo post i paesaggi e lo splendore della luce nell'atto di contemplare la bellezza della natura o del paesaggio determinato dall'attività umana. Tutto questo è ricchezza di questo tempo in cui moltissimi si esprimono, anche senza saperlo, nell'universale linguaggio fotografico. In letteratura ho scoperto autori sedicenni talentuosi, che qualche decennio fa non avrebbero sicuramente pubblicato. Questa è ricchezza, uno dei lati più luminosi dei tempi moderni. |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 18:59
“ è la assoluta universalità dell'opera d'arte, quando è di alto livello piace a tutti. „ Qui sbagli,tutta l'arte non piace affatto a tutti, ognuno ha i suoi gusti, sulle pagine di questo forum trovi una interessate discussione al riguardo su una famosa e cara opera di Andreas Gursky |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 18:59
“ Ecco la terribile luce del mezzogiorno „ Oh... Caterina, pure io nel lontano 2008 ho avuto "quasi" la stessa idea....
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| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 19:04
Se il David o un Van Gogh fossero venduti e perciò pagati decine o centinaia di milioni di euro, è anche perchè piacciono a un numero altissimo di persone, Van Gogh a molti, Michelangelo praticamente a tutti. Chiaro, scendendo da Dante Alighieri (studiato e compreso praticamente da tutte le culture occidentali) a Ungaretti, le cose cambiano: M'illumino d'immenso a qualcuno piace, a molti no. L'urlo di E. Munch non parla solo agli occidentali nichilisti, ma anche un uomo tribale africano ne può distinguere l'angoscia. Le pitture rupestri che citavi in questo post, sono state eseguite da persone primitive lontanissime da noi per lingua e cultura, eppure lasciano ammirati profondamente anche noi persone del 3° millennio D.C. E' la bellezza e universalità dell'arte, che rompe le barriere tra persona e persona, cultura e cultura, religione e religione, donando a chi ammira le opere un respiro più profondo, una ricchezza più vasta. L'arte ci dà valore, ci completa e ci arricchisce. Per questo dico che chi fotografa, come me a sedici anni, un ragazzo ombroso e introverso, comunica, trasmette, esce fuori da sè stesso, espone il proprio mondo agli altri rischiando anche di non piacere. |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 19:20
Mah.. sui forum trovare dei Michelangelo la vedo dura..e comunque appena superato un certo livello di popolarità avrebbero un "partito" contro.. succede sempre..ho letto feroci critiche a Steve mccurry e a Salgado per esempio.. |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 19:26
Caterina: sai cosa dicevano di Michelangelo i suoi contemporanei? Peste e corna. E' il tempo ad essere galantuomo, non le persone, noi possiamo solo comprare dei biglietti della lotteria, cioè scrivere o fotografare... solo dopo molti anni emerge la verità, alcuni saranno ricordati: quasi mai quelli che vengono osannati dai propri contemporanei. Antonio: la seconda foto è molto bella, la prima la trovo tipicamente piatta. |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 19:28
“ è la assoluta universalità dell'opera d'arte, quando è di alto livello piace a tutti „ Su questa affermazione nutro seri dubbi..... |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 19:30
“ Caterina: sai cosa dicevano di Michelangelo i suoi contemporanei? Peste e corna. E' il tempo ad essere galantuomo, non le persone, noi possiamo solo comprare dei biglietti della lotteria, cioè scrivere o fotografare... solo dopo molti anni emerge la verità, alcuni saranno ricordati: quasi mai quelli che vengono osannati dai propri contemporanei. „ Appunto Sono d'accordo che la selezione qui potrebbe essere fatta meglio senza i meccanismi social, ma comunque tramonti farfalle e martini continuerebbero ad essere più graditi degli scatti più impegnati e profondi semplicemente perché esteticamente più gradevoli.. |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 19:33
Concordo con Paco |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 19:39
Potete fare fare qualche esempio? |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 19:39
Claudio, condivido la rettifica di Caterina sui "mi piace", ma concordo con quello che dici sul discorso del linguaggio |
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