user3834 | inviato il 09 Ottobre 2013 ore 20:37
Chiedo scusa per non aver specificato, in digitale. Mi sono posto la domanda perchè a volte nelle lunghe esposizioni con la FF soffro di rumore nel cielo e volevo capire se con i dorsi MF il problema è più accentuato. Grazie | 
user10190 | inviato il 10 Ottobre 2013 ore 1:30
Wally capisco le tue ragioni ed è vero che puoi usare la reflex 35mm con le stesse precauzioni e premesse operative dei formati maggiori ma converrai che con essi, le pupille nitide di un volatile (in volo) te le scordi. Al tempo analogico ci fu tra i matrimonialisti chi comincio ad abbandonare le Rolleiflex per le 35mm "perché i 30x 40 ormai sono uguali", ma la differenza rimaneva un abisso. Il vantaggio stava soltanto per il fotografo. Insomma i due sistemi hanno degli utilizzi preferenziali e parliamo del mediof. Considera il banco ottico! Per quanto riguarda la previsualizzazione, la stessa natura dello strumento favorisce una riflessione maggiore prima dello scatto, dato che non può essere usato per scatti veloci. Poi è possibile che il sensore digitale abbia cambiato parzialmente le cose, considerato che non hai costi di pellicola e hai un monitor nel dorso che sostituisce benissimo (quasi) gli schermi smerigliati delle mediof. e ti consente una visualizzazione adeguata per "digerire" lo scatto che ti appresti a fare. Comunque per me che sono nato quando fotografare "costava", la fotografia "seria", quella che sostituiva la pittura, era il medioformato e il banco ottico. Il 35mm era quello di Oskar Barnack, che aveva ideato la Leica come il giocattolo per la figlia e poi l'Ernesto (Leitz) l'aveva proposta come la fotocamera per l'alpinista alla moda... | 
| inviato il 10 Ottobre 2013 ore 10:18
odisseus ... : io voglio che tu sia un mostro di bravura ma prendere un volatile in volo con un banco ottico e /o una medio formato .... ce ne vuole. pero provero appena posso provero con un banco ottico a fotografare un airone . poi ti sapro dire. cio detto credo che una postilla sia doverosa : io vengo da quel mondo ... ma quel mondo non c'è più quel mondo è superato. lo sbaglio che si fa è continuare a fotografare oggi pensando a voler fotografare come se fossimo a 40 anni fa. Se lo fai per lavoro il digitale è la via se lo fai per poesia la pellicola ti puo supportare. se vuoi lavorare a pellicola per lavoro devi avere costi diversi e gestione anche dei clienti che pensano in un certo modo . se la discussione verte sulla qualità dei sensori rispetto al pellicola ci sta,, ma quante pellicole si vendono oggi= quante pellicole sviluppi oggi ? ... I laboratori sviluppano due volte a settimana. E che facciamo la guerra dei mulini a vento? .. Quanto alle qualità ... sono millioni le prove fatte reali al buio : stessa foto stampata con una leica con una nikon o con vattelapesca e confrontate con un formato di stampa 30x40 ... le differenze sono impercettibili. Poi ... ovvio cn una usa e getta fai un tipo di foto, con una reflex un altro, con un banco ottico un altro ! hai postato la differenza come se uno con una reflex non pensa e con un banco ottico pensa... poi ne hai virato il problema in qualità. C'è posto per tutto a sto mondo . quel che conta è come porti a casa il lavoro quello che offri. Che poi tu lo faccia con un banco ottico o una usa e getta non cambia. pensa ad una foto previsualizzala e scattala . questo è quanto ciao | 
user10190 | inviato il 10 Ottobre 2013 ore 11:24
“ cn una usa e getta fai un tipo di foto, con una reflex un altro, con un banco ottico un altro ! hai postato la differenza come se uno con una reflex non pensa e con un banco ottico pensa.. „ Wally credo di essermi spiegato male... con il 35mm si fanno tipi di foto dove si elabora un modus operativo e un approccio all'immagine ma poi nella pratica scatti con un tempo per pensare brevissimo, mentre con i formati maggiori puoi stare anche ore per definire il tipo di scatto anche per una singola foto, anzitutto se devi assemblare delle scene. Certamente con un mediof. non scatti a raffica o non puoi farlo come una 35mm. Ho fatto l'esempio della pellicola come iperbole, per proporre un contrasto operativo (e di costi) ancora maggiore, ma non mi sognerei di proporre la pellicola nel nostro tempo... | 
| inviato il 10 Ottobre 2013 ore 11:51
no ti sei spiegato benissimo .. ma torno a ripetere che "sbagli" in questo assolutismo di demarcazione. i due sistemi producono un negativo che è solo una parte del progetto. C'è un tempo per ideare un progetto ed è comune ai due sistemi . c'è un tempo per realizzarlo. uno ha più immediateza operativa l'altro è più brigoso. ottenutoil negativo devi passare alal fase di elaborazione di post produzione . un tempo solo in camera oscura ed è comune ai due sistemi, oggi la camera oscura è su computer. poi hai la stampa. la differenza è che con un 24x36 stampi sino ad un determinato formato per avere uan qualità e con il mf o il banco ottico in un altra qualità. ma che tu definisca un fotografo da 35 mm un personaggio con modus operativo diverso da chi va in giro con un mf .... è alquanto "estremista" ... perché è come dire che Adams era un fotografo , mentre capa no. vedi il tuo dire è cosi estremista che è come paragoonare quei poveri pistola che guidano una vecchia 500 come non guidatori mentre solo chi va in giro con un testarossa dei veri guidatori . ... Per esperienza personale ho fatto il giro in macchina con un collaudatore tanto con un testarossa quanto con una 500 vecchio stile. il manico era uguale ... guidava uguale in rettilineo era diverso .. ma in curva... sensazioni uguali . e il manico del pilota non lo vedi in rettilineo ma in curva ... e in base alla capacita di un pilota di adattarsi al mezzo che è . Se sei u fotografo e sei tale non ha importanza che mezzo tu abbi ain mano .. ma la tua capacita di adattarti alle varie situaizoni e ai vari messi che iti vengono forniti. Il cliente vuole la foto . che gli dici ? non ho il banco ottico e non so pensare? ... Odisseus .. la capacita di adattarsi alle evoluzioni e alle situaizoni diverse è cio che fa in 90% del fotografo .. la macchina è il 10% . :) ciao | 
user10190 | inviato il 10 Ottobre 2013 ore 12:20
Wally mi sembra che l'estremista sei tu! Avevo denotato che la mia "demarcazione" è una "sintesi essenziale" e la qual cosa implica delle tolleranze in base al fotografo e alle circostanze. Entrambi i modi presuppongono dei progetti, ma nei formati superiori gran parte di ciò che porta al risultato avviene nella fase della ripresa. E questa è la previsualizzazione e gestione del contenuto dell'immagine ...per quella immagine! Se per te queste differenze non sussistono, ti perdi i vantaggi migliori dei grossi formati e ne trattieni soltanto gli svantaggi operativi. | 
| inviato il 10 Ottobre 2013 ore 13:15
Sulla baia c'è una mamiya zd 22 a 2200 euro. Non sembra neanche messa male.Ok, alcuni di voi dicono che ha elettronica superata,peró ha una comidità operativa che la rende assimilabile ad una reflex. Penso sia un buon prezzo... Voi che ne dite? |  
| inviato il 11 Ottobre 2013 ore 10:00
x Blackdiamond L'ambito lunghe esposizioni nel medio formato si puo' dividere in dorsi che fanno bene al massimo pochi secondi (ZD o corpo ZD 22), dorsi che fanno bene i 30s (Aptus 22, Aptus II) dorsi che fanno i 2 minuti (Phase One P65, IQ e Leaf Credo) e dorsi che fanno l'ora (Phase One P45+, IQ2 260). La lunga esposizione e' uno dei casi in cui si nota l'elettronica di contorno meno raffinata negli ZD rispetto agli Aptus II: da quello che ho visto con il mio II-5 i 30 secondi a bassi ISO aperti in Capture One sono molto puliti e dettagliati, mentre appunto con la ZD dopo qualche secondo si nota il rumore, e il sensore e' il medesimo. Anche la mancanza della ventola fa la sua parte: con gli Aptus si pu?o scattare ininterrottamente per ore (es in studio) e il dorso resta a temperatura ambiente, mentre Phase One e ZD senza ventola diventano fornelli. | 
| inviato il 11 Ottobre 2013 ore 10:02
x Macusque Il 105-210 per paesaggio e' una buona scelta: a diaframmi chiusi e' ottimo e quasi indistinguibile dalle fisse di pari focale (tranne forse il 200 APO e il 150/2.8 N, ma le differenze sono minime e solo ai bordi). | 
| inviato il 11 Ottobre 2013 ore 10:08
x Staka1977 Io resto dell'idea che il corpo ZD sia apprezzabile: resta l'unico "tutto in uno" medioformato digitale con un sensore 48x36, e nel suo raggio d'azione (no alti ISO e no lunghe esposizioni), offre un'ottima qualita' e lña possibilita' di attingere ad un enorme bacino di ottiche manuali dal prezzo modesto e dalle ottime prestazioni! | 
user3834 | inviato il 11 Ottobre 2013 ore 11:52
@Tiamat, grazie per le info | 
| inviato il 11 Ottobre 2013 ore 14:42
Grazie a gente informata come voi queste discussioni sono pozzi di consigli! | 
| inviato il 11 Ottobre 2013 ore 19:43
Buona sera, Odisseus nella tua risposta delle ore 1,30 hai detto tutto. Più esplicativo e vero di cosi, cosa si può dire?. Vogliamo girarci ancora intorno? Facciamolo pure, ma facciamo solo "Accademia". Ciao. | 
| inviato il 11 Ottobre 2013 ore 22:52
ODISSEUS ha scritto questo "Chi lavora con il mediof. e maggiori, tende a prediligere una fotografia bisognosa di molta preintrospezione, in quanto il soggetto è controllabile e la quantità di scatti è limitata" cari franco e odisseus ... io ho contestato questo : la preitrospezione : ora visto che si fa un po di "accademia" e si usano concetti un po ... "analogici" andiamo a scomodare la psicologia e scopriamo che l'introspezione è il "metodo di analisi fondato sullo studio scientifico della coscienza e sull'analisi dei suoi contenuti e delle sue leggi" ... o in una chaive un po più succinta "autoanalisi" se si andiamo ad affogare in letteratuara pura ne scopriamo che l'introspezione privilegia l'analisi della propria interiorità ....o dei personaggi che vengono pensati da un autore" ... ora scomodiamo pure la filosofia l'introspezione genera una coscienza e la coscienza introspettiva e meno confusa della coscienza fenomenica, peraltro soggettiva, ma ne è stato certificato la fallibilità da molti pensatori anche se si tende associare alla coscienza instrospettiva la capacita di vedere internamente le proprie entita mentali. quindi in un certo senso "vedere immagini visive con l'occhio della propria mente" . Non sto qui a disertare su tutte le variabili contrarie a questa teoria filosofica ma visto che ODISSEUS ha scritto e FRanco certificato ... mi spiegate vuoi due buontemponi perché un fruitore di 35 mm non ha una coscienza introspettiva ed uno con un banco ottico si ? Se mai vi venisse la voglia di darmi del bischero dato che lo avete "pensato" vi inviterei a comprarvi un librettino "psicologia del vedere "occhio e cervello". : benché differenze ambientali e culturali possono inficiare il modo di apprendere la visione, queste sono temporanee se ambientali, ma è certo e assodato che le attività che danno origine alla coscienza sono radicate nel cervello. Fate un po' voi ma leggendo quella "preintrospezione" a vantaggio del Banco ottico e del medio formato state asserendo che tutti i possessori di 35 mm sono privi delle capacita di vedere immagini visive con il proprio cervello" ... quindi non hanno coscienza. questo era l'invito a pensare a cosa state dicendo, non che il medio formato da immagini di migliore qualità! ... Sara accademia ... ma è più un caso di coscienza! |
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