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Ma fondamentalmente quello che si fa fatica a capire (o meglio ad accettare) è che qualcuno abbia scelto con "consapevolezza consapevole" il passaggio ad un formato più piccolo.
Io lavoro ogni stagione files di Canon FF e Sony FF che mi affiancano nel lavoro e secondo qualcuno di voi avrei il paraocchi talmente coprente da vedere che i miei colleghi lavorano con qualcosa di talmente superiore alla mia strumentazione ma io me ne fregherei perchè tanto non se ne accorge nessuno?
Io ho scelto il formato APSC di Fuji perchè oltre a garantirmi pesi, ingombri e prezzi inferiori mi permette di avere un file che mi piace molto di più. Un file che mi ha permesso dall'arrivo del nostalgic neg di non operare più alcun tipo di post produzione dal punto di vista cromatico a nessuno dei files che escono dalla camera. Per me e per le mie esigenze il file Fuji è semplicemente "il migliore". Altrimenti che me ne fregherebbe di cambiare. Il sensore XTrans genera una pasta che, per me, è unica quindi per quale motivo dovrei soffrire di complessi di inferiorità rispetto al file prodotto da un FF. Non opero mai a latitudini iso in cui un sensore APSC potrebbe essere messo in difficoltà rispetto ad un FF quindi per quale motivo dovrei perdere tutti i vantaggi che, per me, ci sono?
E non parlo del... me lo faccio andare bene... (come potevo fare quando avevo il 26 mega delle serie precedenti dove riconoscevo un minimo di limite che comunque non andava a spostare l'ago della bilancia rispetto ai benefici) oggi io un file di una Fuji da 40 mega lo preferisco a qualsiasi altro di qualsiasi FF presente sul mercato. Colori, pasta, resa delle ottiche prime. Ho visto proprio ieri un video di una ragazza che seguo da sempre che ora è passata ad una R5 mk II e, per quanto sia possibile analizzarlo da un video caricato sul tubo, a me quella resa proprio non piace. Digitalissima ed ipercontrastata ed iperrisolvente che proprio in un genere come il ritratto per me rovina tutta la poesia. E lei proprio con quel mattone + bazooka in mano non la si può vedere.
Ma lo stesso vale per la resa delle lenti Fuji vecchie rispetto a quelle nuove. Oggi la nuova serie produce tutta roba come quella di sto video ed io se voglio avere una resa che mi faccia proprio godere smonto il 33 1.4 e ci piazzo il 35 1.4.
Lo stesso discorso credo valga per chi utilizza un 4/3, evidentemente trova quel file soddisfacente per le proprie preferenze (lasciamo perdere per quelle del Cliente).
L'imperfezione può essere una scelta e non solo un ripiego.
Per me il 4/3 da quello che vedo in giro non ha assolutamente problemi di "sfocatume" ma di "plasticume".
Però ho sempre detto che mi piacerebbe provarlo qualche volta perchè essere prevenuti è un errore marchiano.
E poi, al di la delle preferenze personali qui qualcuno ha scritto una grande verità... lo sfocato lo farà la AI quanto e come lo vorremo quindi un 4/3 per come la vedo io avrà sicuramente più futuro di un formato con corpi "enormi" come quelli FF altrimenti equipaggiati per uso amatoriale. (lasciate perdere la A7C anche troppo spesso citata fuori lugo che è una macchinetta entry level e li si che se un professionista ci lavora io qualche domanda me la farei da cliente).
“ Questo è il cliché da microquattroterzista, prima o poi vien sempre fuori: il fotografo col formato grande DEVE scattare alla minima distanza di messa a fuoco col diaframma spalancato. È più forte di lui. È la nostra regola fondamentale, siamo tutti scemi MrGreen Io scatto quasi sempre a diaframma spalancato e non ho mai avuto problemi di fuori fuoco, lo faccio perché mi piace avere lo sfondo sfocato ma comunque ben leggibile per dare maggior risalto al soggetto. È una scelta estetica ben precisa, non un errore o una spacconata da ce-l'ho-più-grosso. „
Perdonami, ma stai confermando quello che ho scritto
ti ri-cito
“ Io scatto quasi sempre a diaframma spalancato „
Il problema è questo :
Questa foto è stata scattata da un fotoamatore, ha preso un infinita' di lodi, e anche premi a concorsi per lo piu' sconosciuti. E' stata scattata non a tutta apertura, ma quasi, e ha creato un occhio a fuoco e uno no.
Nonostante la cosa sia bene evidente la foto è stata editata, mandata a vari concorsi e pubblicata nella gallery di Juza ( ripeto con risultati di gradimento eccezionali).
Ora questa non è una scelta stilistica. Questa è una foto tecnicamente sbagliata, ma il fotoamatore è talmente affascinato dal bokeh che non vede nemmeno l'errore.
“ Per me il 4/3 da quello che vedo in giro non ha assolutamente problemi di "sfocatume" ma di "plasticume" „
Secondo me è un problema legato alla preproduzione/postproduzione e al tipo di lenti che si usano. Prova un 25mm 1.2, e poi dimmi.
“ (lasciate perdere la A7C anche troppo spesso citata fuori lugo che è una macchinetta entry level e li si che se un professionista ci lavora io qualche domanda me la farei da cliente). „
Sai benissimo che il cliente medio non ci capisce niente di queste cose. Io l'ho usata professionalmente e alcuni ambiti non sono assolutamente affrontabili con lei, altri sì.
Last, riguardo alla foto incriminata. Da tuo parere quanto incide il fattore sfuocato ( che è evidentemente in contrasto con la Super anzi Ipernitidezza del volto) rispetto al risultato finale? Cioè, secondo me, se il tutto fosse stato con una grana da pellicola, era " più" coerente. Quindi lo indicherei come un errore di scelta e non tecnico. Perché è dentro alla composizione.
guarda mi sono confrontato anche col fotografo in questione : lui non vede nessun errore.
sul discorso del mezzo usato ti do ragione, una pellicola toglie questa maledetta nitidezza e aggiunge un po' di grana, evidenziando meno certi problemi.
Io pero' volevo sottolineare un problema che oramai è culturale.
Piu' o meno va cosi' : ti appassioni alla fotografia, compri del materiale senza sapere il perche' lo compri, scopri un genere fotografico che ti appassiona, ricompri altra attrezzatura con diaframmi mediamente sempre piu' aperti, e poi usi questa attrezzatura al 90% delle volte a diaframma tutto aperto o quasi.
Fregandotene degli errori, perche' fondamentalmente il fotoamatore medio li giustifica come scelta stilistica.
Ora sarebbe bello magari conoscere un po' di storia della ritrattistica e notare che nessun ritrattista famoso ha mai usato il bokeh ( Newton, Pen, Avedon, Mulas, ecct ecct ), ma, nonostante cio', il fotoamatore compra un ottica per stupire con l'apertura massima, anche se vi sara' un errore finale.
“ Ora sarebbe bello magari conoscere un po' di storia della ritrattistica e notare che nessun ritrattista famoso ha mai usato il bokeh ( Newton, Pen, Avedon, Mulas, ecct ecct ), ma, nonostante cio', il fotoamatore compra un ottica per stupire con l'apertura massima, anche se vi sara' un errore finale. „
Ma perché citi fotografi legati al mondo della moda o del fashion? I fotoreporter lo aprono il diaframma... se serve. Se fai ritratti a luce naturale in interni in determinate ore ci scatti a f/1.2 e non è per modello culturale massificato. Non ho i dati exif della foto che hai postato ma probabilmente il fotografo aveva bisogno di luce in quel momento in quel luogo.
prima cosa: ho citato 4 maestri del ritratto dello scorso secolo.
Se tu parli di Ritratto, questi sono la base da cui si parte per imparare. Poi possiamo distinguere da ritratto ambientato, in studio, anche in zone di guerra ( Mc Curry e Salgado), o preso per caso senza che il soggetto se ne accorga.
Ma questi 4 rimangono sempre il punto di riferimento.
“ Non ho i dati exif della foto che hai postato ma probabilmente il fotografo aveva bisogno di luce in quel momento in quel luogo. „
E allora? Questo giustifica una foto con un occhio a fuoco e uno no?
PS: ecco i dati, Nikon Z7, Nikon AF-S 85mm f/1.4 G, 1/250 f/2.8, ISO 200, mano libera. Per cui sono tranquillamente 3 stop almeno su cui giocare.
Riguardo alla foto della vecchia non si può dire che sia sicuramente sbagliata, perché se l'effetto era voluto l'errore non c'è stato. Ammetto però che anche a me sarebbe piaciuta di più col viso tutto a fuoco (e forse anche con un filo in meno di acutanza).
“ Riguardo alla foto della vecchia non si può dire che sia sicuramente sbagliata, perché se l'effetto era voluto l'errore non c'è stato. Ammetto però che anche a me sarebbe piaciuta di più col viso tutto a fuoco (e forse anche con un filo in meno di acutanza). „
Ecco, a questo punto, citando Nanni Moretti, "continuiamo cosi' , facciamoci nel male ..."
Devo dire che il ritratto postato da last mi urta.
Lo trovo insignificante dal punto di vista del contenuto. Poco più di una testina mal croppata. Dal punto di vista tecnico è la dimostrazione perfetta di come una montagna di attrezzatura può uccidere qualsiasi fotografia.
Nel senso che... certamente la prestazione c'è. Ma la smorfia orribile della donna e le rughe evidenziate al massimo la rendono un rettile incartapecorito.
Nessuna empatia con il soggetto.. nessuna grazia ne riprenderla. Soltanto un grande, enorme Ego del fotografo lanciato tra le gambe dell' osservatore
Rispondo a Dierre perché ho anche io gli obbiettivi incriminati e sanguinanti. Ti posso assicurare che con dei fissi da 1.0 a 1.2 puoi scattare in una stanza completamente buia e una candela. Puoi vederlo nella mia galleria. Se nella foto entra anche la luce dell'ambiente circostante è sufficiente per chiudere ancora il diaframma. E in quella foto si vedono persino le pareti. Ciò scritto, è diversa la impostazione dal ritratto puro allo scatto. È diversa l'interazione fra il soggetto e l'ambiente. E la sua presenza come importanza. Se decidi di andare di nitidezza, devi seguire la strada del diaframma inclusivo.
“ Ma questi 4 rimangono sempre il punto di riferimento. „
se scatti in studio con luci flash "tendenzialmente" chiudi il diaframma, se stai in giro per il mondo a fare foto in interni o luoghi bui lo usi a manetta un obiettivo luminoso.
“ E allora? Questo giustifica una foto con un occhio a fuoco e uno no? „
significa che, per determinate condizioni di luce, (ipotizzo) avrà fatto quel che ha potuto fare con la messa a fuoco; non che necessariamente sarà un fan del bokeh a tutti i costi. Questo non toglie nulla al tuo post precedente (che condivido), solo che a mio avviso è fuori luogo prendere a esempio maestri del ritratto in studio per ritratti al naturale.
“ Non so neanche perchè diate tanta importanza all'attrezzatura. „
Perché per me essere professionali significa anche garantire una qualità superiore alla media. Qualità che non passa solo attraverso l'attrezzatura, ma anche attraverso l'attrezzatura. Poi se ciascuno è trasparente in ciò che offre e il cliente è consapevole di quel che sceglie, benissimo così, ma per me è un modo abbastanza curioso di lavorare. Domanda: ok che te ne freghi dei giudizi degli altri, ma a te dà soddisfazione lavorare così? Te lo chiedo perché a volte mi capita che il cliente sia entusiasta del mio servizio ma io no. Può capitare per svariati motivi e quasi tutti dipendono da fattori esterni: poco tempo a disposizione, organizzazione non ottimale, situazione confusionaria o stanchezza personale, perché magari è un periodo pieno e non sono in formissima. Può capitare e mando giù in fretta, ma se diventasse una cosa sistematica per colpa dell'attrezzatura mi sbrigherei a risolvere. Mi piace lavorare al meglio, non con il minimo sindacale per portare a casa il risultato.
Alabama, o forse ho capito male io, e mi scuso. Dato che citi i fissi, non capisco perché pagare tanto un 25 f1,2 quando con la stessa cifra compri una R6 e un 50 f1,8.
N.Enrico, in condizioni di luce ottime le differenze si assottigliano. Mi son capitati matrimoni in cui c'era qualcuno che conoscevo tra gli invitati e mi ha mandato i files, nonostante avessero obbiettivi fissi luminosi i miei 4000 iso surclassavano i loro 800. E parlo di colori, non certo di rumore cromatico. Ma qui stiamo parlando di ritratti con luce flash, se ho capito bene, quindi evito di andare OT.
Last, mi sono dimenticato di scrivere un pezzo: "scatto quasi sempre a diaframma spalancato ma non vado quasi mai oltre i 70mm". E non scatto mai alla minima distanza di messa a fuoco Non mi è mai capitata una situazione del genere, non so che dirti. Onestamente in quella foto non vedo errori, più che il fuori fuoco non mi piace l'espressione della signora, l'ultra nitidezza e il fatto che sia un ritratto così stretto, preferisco ritratti molto più ambientati. Per me non ci sono foto sbagliate, ci sono foto che funzionano e foto che non funzionano. Se la foto è piaciuta e ha vinto dei concorsi, buon per lui.
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