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Metodi di esposizione







avatarsenior
inviato il 16 Luglio 2024 ore 9:32

@Claudio Santoro
Da questo punto di vista, il digitale è estremamente democratico, soprattutto con le nuove ml: c'è chi le usa tipo smartphone, con anteprima di scatto nel LCD posteriore e scatto in JPG, e chi le usa come fotocamere antidiluviane, con tanto di treppiedi e telo sopra la testa... MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Luglio 2024 ore 9:35

Anche io uso il termine democratico con la fotografia, però mi riferisco ai generi cui ognuno si dedica: dal paesaggii alle foto della faniglia. Ma passando da una discussione ad un'altra ci si trova spiazzatiSorriso
A volte le stesse persone hanno atteggiamenti...ondivaghiMrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Luglio 2024 ore 9:43

MrGreenMrGreenMrGreen
E' che in un forum è obiettivamente difficile valutare le varie sfumature dei toni; è davvero facile mal-interpretare ciò che viene detto!

obiettivamente
le varie sfumature dei toni

In un forum di fotografia, è persino peggio!!! MrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Luglio 2024 ore 12:59

A mio avviso conoscere le basi è sempre importante.
Poi si potranno delegare al mezzo determinate funzioni anche in base al tipo di ripresa, del tempo a disposizione e alla voglia del momento, ma sempre ben coscienti di cosa succede.
Per lavori che richiedono massima qualità l'intervento manuale è spesso determinante e conoscere la tecnica, senza bisogno di essere un ingegnere, permettere di ottenere i risultati desiderati.
Allo stesso tempo in determinate situazioni, magari più “leggere” l'ausilio di approcci meno conservativi, anche fino all l'AI può essere conveniente.
Poi visto che si tratta di divertirsi, almeno per me, quasi tutto fa brodo.
Ma, ripeto, una adeguata conoscenza dei principi della fotografia è importante.

avatarjunior
inviato il 16 Luglio 2024 ore 15:54

Dopo 11 pagine mi sento di dire una cosa che non viene detta mai MrGreen Dipende...
Dipende dalla scena, dipende da quanto è importante o irrilevante che quello che non è il soggetto sia esposto in modo da non bruciare neanche un pixel. Dipende da quanto puoi recuperare dalle luci in post in funzione della macchina del raw e del software. Insomma se ci fosse un modo assolutamente infallibile e tutti gli altri "sbagliati" i produttori potrebbero anche evitare di mettere un menu con 3 o più (molto spesso più) modi di esporre. L'esposimetro sarebbe mono-modalitá e fine del dilemma.

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2024 ore 1:11

Claudio ti dico la mia.
Avendo con il digitale, un numero spropositato di scatti gratis, tutte queste elucubrazioni non hanno molto senso. Se devo delegare la mia Fotografia ad una sessione informatica sulla mia poltrona in finta pelle, allora scatto un bracketing motorizzato di 5 RAW della scena e buona notte al cerchio.
Ma é una modalità operativa, per me, deprimente. Triste

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2024 ore 6:45

Secondo la mia modesta opinione, si parte da presupposti sbagliati, ovvero che scattare in RAW serva a compensare errori in fase di ripresa; in realtà il RAW serve per avere massimo controllo ed ottimizzare TUTTO il flusso di lavoro. E' una differenza analoga a chi scatta a pellicola e cura da sé sviluppo e stampa e chi invece fa sviluppare e stampare ad un laboratorio generico: è evidente che quest'ultimo non abbia controllo sull'intero processo.

Se devo delegare la mia Fotografia ad una sessione informatica

Se si rispetta abbastanza la propria produzione fotografica (ma si può estendere a tutte le produzioni creative), il minimo è che le si dedichi tempo a sufficienza per ottenere il miglior risultato possibile (al netto di tutte le variabili del caso). Non siamo tutti dei Sebastiao Salgado, che ha la possibilità di delegare sviluppo e stampa a qualcuno certamente competente in materia; la maggior parte di noi è costretto ad occuparsi da sé di tutte le fasi, dalla ripresa alla stampa.

Che tutto questo poi abbia una qualche influenza sulla foto in senso stretto, è chiaramente opinabile; alla fine dei giochi, conta ciò che c'è dentro alla foto.

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2024 ore 10:32

@ Edobette: io non faccio cosi. Scatto come ho sempre fatto, solo che, in determinate occasioni, mi adeguo alle caratteristiche del mezzo che ho esattamente come un tempo: una volta, passando dai negativi alle diapositive, modificavo il mio modo di esporre e anche l'attenzione ( maggiore e specifica per le dia) oppure col negativo bianconero immaginavo cosa volevo ottenere in base allo sviluppo successivo che avrei fatto e mi adeguavo, oggi col digitale utilizzo determinati metodi di esposizione ( soprattutto per i paesaggi): mi diverto lo stesso perche non sparacchio raffiche al " come viene viene", ma sono consapevole ( almeno entro i miei limiti), non sto ore sulla poltrona di pelle esattamente cosi come cercavo di non stare una notte intera in camera oscura che nemmeno era poi il massimo del divertimento. Se una foto non va, allora come oggi, me ne faccio una ragione. Senza celebrare eccessivamente allora la pellicola, come stavo attento una volta sto attento oggi. E non mi deprimo oggi.
Mi sarei depresso ieri se, dopo tutte le attenzioni del caso, avessi dato le mie stampe al laboratorio sotto casa senza poter intervenire ( pur con i miei limiti) ad ogni minuto del processo, o oggi facessi una scansione del negativo con mezzi di fortuna, non ottenendo il massimo per poi far stampare a chi sa chi ( magari ad un laboratorio scelto via internet) sempre digitalmente con inchiostri. E sempre senza poter intervenire a modo mio.
Così sto poco al pc, anche se non pochissimo perché stampo, oggi come ieri, da me.

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2024 ore 11:02

@ FrankLan concordo pienamente. Perché una volta stavi attentissimo alla esposizione di un Kodachrome 25 o di una Velvia 50 e oggi dovresti sparacchiare raffiche inconsapevoli? Se usi il Raw lo tratti bene e non solo per l'esposizione, ma per ottenere il massimo, come dici tu. Poi ci sono occasioni ( ad esempio nella street) in cui ieri come oggi ( secondo me non cambia niente) puoi fare concessioni alla rapidità a scapito della qualità. Non lamentiamoci ( penso io) se ci annoiamo al pc perché non scattiamo con la dovuta attenzione e non seguiamo passo passo le nostre fotografie. Se con le diapositive scattavamo in fretta, avremmo avuto solo foto da cestinare, se lo avessimo fatto con il negativo, avremmo perso tempo in camera oscura inca.volandoci di brutto o facendo fare un lavoro approssimstivo allo stampatore che, certo, non essendo noi artisti di fama, non avrebbe perso tanto tempo a sistemare i nostri sbagli.

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2024 ore 12:32

Concordo totalmente con @Claudio Santoro.
Sono d'accordissimo anche sul fatto che ci siano generi (come la street o il reportage) in cui necessariamente non è possibile curare sempre al 100% la fase di scatto; in quei casi, si corrono dei rischi ragionevoli.

In reportage, se la situazione è generica e tendenzialmente prevedibile, io preferisco usare ETTR; in altri casi in cui c'è meno prevedibilità, o i contrasti sono davvero eccessivi, meglio esporre sui grigi medi presenti o esporre per altre zone , tenendo buona una sola misurazione 'sensata'.

Chiaro che questi discorsi valgono per chi ama scattare in M e non usa raffiche. Un uso della macchina più orientato al risultato, invece, suggerisce di usare una misurazione esposimetrica a tutto sensore (matrix) e ricorrere ad uno o più automatismi (le varie priorità e magari l'AutoISO).

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2024 ore 12:57

FrankLan: concordo, ma anche usare le varie priorità, se fatto in modo consapevole, è come essere in manuale: se usi la priorità ai diaframmi e sei un fotografo appena decente, non dai uno sguardo ai tempi che ti da la macchine? E viceversa? Eventualmente non si usa spesso la staratura intenzionale? E se qualcosa non convince, non cambi qualcosa? Sicuramente. sì.
Il matrix ti risolve, spesso bene, situazioni in cui hai bisogno di rapidità. In altre più ponderate meglio fare le cose per bene.

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2024 ore 14:37

ma anche usare le varie priorità, se fatto in modo consapevole, è come essere in manuale


Infatti: io metto la fotocamera in manuale con gli ISO auto: tengo un dito sulla rotella dei tempi, l'altro su quella dei diaframmi e nel frattamempo guardo nel mirino cosa sto facendo. E' come essere completamente in manuale ma in modo più veloce e comodo. Se voglio vincolarmi invece a un certo valore ISO fisso quello e poi potrei continuare a lavorare in manuale oppure scegliere di mettere la macchina in priorità di tempi o diaframmi: dovrei girare una rotella sola anziché due ma le cose non cambierebbero di molto, perchè avrei sempre un occhio ai valori della famosa triade.

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2024 ore 15:05

Concordo totalmente con entrambi. Oltretutto, quando c'è da portare a casa lo scatto senza possibilità di errore, le modalità a priorità sono assolutamente indispensabili.

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2024 ore 16:25

Sinceramente, non so se vergognarmi: non ho mai usato in vita mia ISOauto.Sorry Voglio sempre essere io a decidere le impostazioni. A volte penso di esagerare; in fondo, con le fotocamere odierne salire un po' di ISO non è una tragedia. Ma ormai son fatto così...scatto come una volta con le pellicole. E nemmeno le rafficheSorrySorry

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2024 ore 17:04

@Claudio Santoro
Idem, ma è un mio limite...



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