| inviato il 04 Marzo 2024 ore 21:17
'se l'avessi fatto ci saremmo persi tutta la tua incompetenza in merito alla Split ... MrGreen' Mah, veramente ho molto umilmente riportato quanto detto da Lambrecht e woodhouse.... cosa che alla fine hai fatto pure tu (contraddicendoti) Niente da fare....altro giro di omelette. Non si riesce ad andare avanti a ragionare con te.... appena ci si prova ti parte quell'embolino... |
| inviato il 04 Marzo 2024 ore 21:18
“ Non sapevo dei tuoi rapporti tra te ed Ettore, scusate non mi voglio mettere in mezzo „ ecco bravo ... la prox volta invece di scrivere ca22ate morditi la lingua. |
| inviato il 04 Marzo 2024 ore 21:20
'ecco bravo ... la prox volta invece di scrivere ca22ate morditi la lingua. :-P' Elegantissimo, neanche quando uno chiede scusa.... |
| inviato il 04 Marzo 2024 ore 21:32
con determinati elementi meglio non badare troppo al bon-ton ... non è mai una bella cosa arrivare a dover chiedere scusa. |
| inviato il 04 Marzo 2024 ore 21:44
'con determinati elementi meglio non badare troppo al bon-ton ... non è mai una bella cosa arrivare a dover chiedere scusa.' Anche se già chiaro ai più, questa frase ti qualifica meglio di ogni altro tuo precedente intervento. |
| inviato il 04 Marzo 2024 ore 21:53
non volevo lasciare dubbi. Questo forum si chiama Juza e non c'è il mutuo soccorso del cerchio magico. |
| inviato il 04 Marzo 2024 ore 22:17
No Schyter, non ci sono più dubbi in effetti..... |
| inviato il 04 Marzo 2024 ore 22:59
Di tutto questo baillame ad “ @Arkavi „ potrebbe fregar di meno. Forse più utile qualche indicazione sul come reintrodurre i liquidi nei contenitori senza far troppi "poci", specialmente se son bottiglie a collo stretto e le bacinelle prive di beccuccio. |
| inviato il 05 Marzo 2024 ore 8:27
sommessamente, la cosa del regolare finemente il contrasto è esattamente quello che i soloni dei numeri dicono: fare una split è più o meno la stessa cosa dell'usare la media (pesata) dei filtri. Quindi non è che non ci si deve preoccupare del contrasto: si deve scegliere il tempo col filtro 00 e si deve scegliere quello col filtro 5 (mettete i numeri che volete), cioè si deve scegliere il punto di bianco e quello di nero voluto, cioè ci si deve preoccupare del contrasto perché non so voi, ma io in un provino cerco il grado giusto in base ai bianchi e neri dell'immagine. Mi fa piacere che per spiegarlo ci siamo arrivati con i grafici e i numeri. Si cerca sempre di farlo passare per una pratica magica, buona per tutto, capace di resuscitare negativi terribili, da applicare mentre si pensa a cosa cucinare per cena, ma è esattamente la stessa cosa e a volte più laboriosa. Da ultimo, se l'unico vero vantaggio è, come sembra essere negli ultimi post, usare un grado intermedio fra i mezzi di ilford, mi chiedo: ma davvero davvero uno che non ha mai stampato cui vogliamo insegnare "a far uscire qualcosa" riesce a distinguere bene il quarto/sesto di grado? Dovete essere stati principianti molto più bravi di me. Che, fra l'altro, si preoccupavano del grado di contrasto a un livello abbastanza elevato per una tecnica che non richiede di pensare al grado di contrasto... |
| inviato il 05 Marzo 2024 ore 8:38
E vabbè, non chiamiomola più tecnica "split" ma a "contrasto variegato", come il gelato. C'è a chi piace con più amarena e a chi con meno, ma gli ingredienti son quelli. |
| inviato il 05 Marzo 2024 ore 10:14
Molto interessante, spero di aver tempo di sperimentare anche la split, ad oggi mai provata. A dire il vero gli ultimi interventi mi creano qualche confusione perche' la testa colori ha luce diffusa, che comunque sia da' un risultato diverso dalla classica testa a condensatori x il b/n... Quoto l'osservazione di Zone, cioe' che le tecniche di stampa (qualsiasi siano) non possano prescindere da uno sforzo di avere un negativo ben esposto e sviluppato. Per quanto possibile, operando con il 35mm, senza arrivare a situazioni che mi parrebbero un po' paradossali tipo girare con diverse diverse fotocamere x dedicare le pellicole a diverse situazioni di contrasto perche' allora si, avrebbe ragione chi dice che la fotografia viene asservita alla tecnica (anziche' il contrario come dovrebbe essere). Parere personale ovviamente. |
| inviato il 05 Marzo 2024 ore 10:28
la fotografia va asservita alla tecnica per forza, sennò non esce nulla. Quando sei dopo il tramonto e hai la tua bella 100 iso in macchina senza cavalletto (e nemmeno appoggi, non facciamo i furbi), la foto non la fai. Cioè puoi farla, ma non ti esce niente di decente. Quando hai in macchina la delta 1600 e sei sulla neve alle 1300 di un giorno di sole con una macchina che fa 1/500 f22, non ho voglia di fare calcoli ma probabilmente ti esce qualcosa di estremamente sovraesposto e quasi inutilizzabile. Infine, quando fai ogni foto ti stai asservendo alla tecnica per calcolare quei due numeretti che, assieme al terzo, ti permettono di esporre in qualche modo e non per caso. È tutta tecnica, ogni prodotto artistico ha della tecnica dietro e bisogna saperla usare per i propri scopi. La questione del contrasto non è un volersi complicare la vita: è che se mi fai una foto in un contesto urbano con le luci forti zone d'ombra e con la stessa pellicola vai in valle con la nebbia avrai probabilmente un problema da una parte o dall'altra, problema nel senso che le foto vengono meno bene di quanto servirebbe per stamparle. Quindi si devono conoscere le cose (e chi dice che la tecnica non serve la conosce fin troppo bene, qui sopra) per sapere come risolverla, cioè privilegiare una situazione o fare una via di mezzo sperando di avere un risultato medio per tutto e buono per nulla o usare tutto un rullo in una situazione più o meno uniforme (l'uniformità, se non avete esigenze di spaccare il capello, è mooooolto meno stringente di quanto dicono quelli che la tecnica non serve). |
| inviato il 05 Marzo 2024 ore 10:51
Siamo d'accordo che la conoscenza tecnica e' fondamentale. Ma..i buoi dovrebbero stare davanti al carro, se ci si trova a fotografare dopo il tramonto con una 100 iso o al sole sulla neve con una 3200 forse si era li x caso. Il bello dell'analogico e' che costringe a pensare prima almeno a grandi linee quel che si vuol fare. Recuperare dopo, con la tecnica di sviluppo/stampa e' invece il classico chiudere il recinto quando i buoi sono gia' scappati. Una volta si era costretti a recuperare il recuperabile ma oggi che la fotografia digitale e' disponibile se quello fosse l'approccio, meglio affidarsi a questa |
| inviato il 05 Marzo 2024 ore 10:58
La tecnica serve conoscerla e poi "quasi" dimenticarla per lasciar posto ad una certa dose di "fatalismo" in base alla quale anche in situazioni non conformi e "fuori portata" è possibile ottenere qualcosa di buono. Se niente ha funzionato, pazienza, il mondo attorno aspetterà trepidante il nostro prossimo "capolavoro". |
| inviato il 05 Marzo 2024 ore 11:16
“ Recuperare dopo, con la tecnica di sviluppo/stampa e' invece il classico chiudere il recinto quando i buoi sono gia' scappati. „ i soloni della tecnica di solito risultano antipatici all'internet perché dicono che bisogna pensare prima a quello che si farà poi, cioè: testare la pellicola, testare la carta, arrivare davanti a una scena e fotografare sapendo da subito come verrà sviluppato e stampato il negativo (previsualizzazione, dicono nei libri che si citano o no a seconda delle convenienze). Quello che invece si propone di solito è: scattate con sentimento, sviluppate con una roba buona per tutto, non pensate alle cose noiose. |
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