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Innamorata della realtà


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avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2023 ore 10:04

Ottima disanima, ma che confonde viaggiare con lo spostarsi. Qui, si cerca di porre l'accento sull'esperienza del viaggio e non dal passare da A a B.
Paradossalmente è come usare google e pensare di aver compreso la lettura del Moby Dick.
Ci sono livelli e strati di esperienza.
Che tu hai compreso benissimo, ma che deve avere il tempo e la contaminazione necessaria.

avatarjunior
inviato il 12 Settembre 2023 ore 12:25

@MaxVax

La tua analogia sul "viaggiare" la vedo un pochino pericolosa perché rischia di portarci fuori strada in termini di senso. Però si, in seno al tuo esempio, anche io concordo sul dove vada posto l'accento.

Sarebbe bello sapere se, a tuo avviso, il tele-trasporto (in stile StarTrek) sia ancora "un mezzo" per "viaggiare".
Rienta anch'esso nella tua metafora? Oppure il tele-trasporto va un attimino "oltre" [al processo] ?
Perché quando affrontiamo il tema dalla s-materializzazione digitale è di questo che parliamo (sempre per analogia, pericolosissima analogia, rispetto al viaggio).

Se ho dato l'impressione di essere un nostalgico delle pezze al sedere me ne scuso ma assicuro che non è così, anzi, nel mio mi sforzo di essere "moderno, ma non contemporaneo". ;-) Per questo come Keith Cooper (il fotografo dell'ultimo video che ho postato) non ritengo l'AI una "vera rivoluzione" ma solo lo step successivo del "tele-trasporto" in cui si è imbattuta la fotografia, tanto tempo fa, s-materializzandosi.

avatarsupporter
inviato il 12 Settembre 2023 ore 13:45

@jean grazie del tuo intervento. Intendo proprio "viaggiare" altrimenti avrei usato "spostarsi".
Se faccio un "viaggio" sul SUV supermoderno ed accessoriato, potrei *godermi* l'esperienza discorrendo con la mia compagna dell'ultimo libro di poesia di Cortazar con le variazioni Goldberg in sottofondo ed accarezzandole una coscia. Siamo NOI che *viaggiamo*, ed è in base alla nostra sensibilità ed unicità che riempiamo il viaggio di *senso*
Lo stesso vale per la fotografia. A prescindere dal mezzo che usiamo noi ci esprimiamo con le nostrE foto. Non con UNA, ma con il corpus delle nostre foto. Sono certo che se uno si gira la mia galleria vi troverà rappresentato molto di ciò che io *sono* e del *senso* che do alla mia vita attraverso le fotografie.
Prese singolarmente la maggior parte sono inutili, sbagliate, orrende, oscene, banali ... ma esprimono, nel bene o nel male, una parte di me. Di quello che io sono. Per quello, forse sbagliando, diffido di chi su questo forum non ha foto in galleria. È un po' come discorrere con una persona al di là del muro con la voce distorta... ma sto deragliando.

La metafora del viaggio mi è gradita e parte della colpa è del libro che ho comprato ieri sera, e che mi sembra molto nel topic. Si intitola Etica del viandante (non del viaggiatore, che si sposta), di Galimberti e parla proprio dell'uomo "nella civiltà della tecnica" (ricordo sempre il profetico testo di Jaspers ... )

avatarsupporter
inviato il 12 Settembre 2023 ore 13:49

>>>Sarebbe bello sapere se, a tuo avviso, il tele-trasporto (in stile StarTrek) sia ancora "un mezzo" per "viaggiare".>>>

No. Il teletrasporto non è qualcosa di esperienziale. O per lo meno io non riesco a immaginare un modo per riempirlo di esperienza e senso.

È solo funzionalismo, efficientismo...

Come fa notare giustamente @Jean viaggiare è una cosa spostarsi un'altra

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2023 ore 14:29

Max, grazie e altrettanto. Ti suggerisco anche il Mito del viaggio in Easy rider e Zabriskie point, un escursus sul mito Americano della avventura.
Premesso ciò, dentro la cupola del SUV e la musica e la tua compagna, ( a proposito, bellissima la complicità fra voi) non c'è contaminazione e interferenza fra voi e l'esterno inteso come percorso. Non entra l'odore, l'insetto, la salsedine, insomma tutto ciò che rende Reale il cambio di paesaggio. Potreste infatti replicare da fermi la tua descrizione, facendo scrollare uno scenario.

avatarsupporter
inviato il 12 Settembre 2023 ore 15:15

@Juan si si, su questo hai ragione. Non ci avevo riflettuto compiutamente.
Comprerò il libro sicuramente :)
Grazie per il complimento che estendo alla moglie ...

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2023 ore 16:36

@Juan Luca
Ottima disanima, ma che confonde viaggiare con lo spostarsi. Qui, si cerca di porre l'accento sull'esperienza del viaggio e non dal passare da A a B.


Infatti il viaggio inteso come fine e non come mezzo potrebbe non includere la meta, ma essere semplicemente un percorso.

avatarjunior
inviato il 12 Settembre 2023 ore 18:01


Un'altro limite della metafora proposta da MaxVax è dare per "assodato" che alla fotografia analogica corrisponda la miseria dei bei tempi andati mentre al digitale il confortevole SUV... della modernità. Si può accettare fino ad un certo punto, perché non mi sembra sia vero in termini assoluti, e quindi è in parte fuorviante.
Quando ho osservato lavorare in un set il foto-surrealista Roberto Kusterle, in analogico, era la D850 digitale che veniva usata tipo "robetta", tipo una Polaroid istantanea, giusto per capire quel che serviva prima di fare lo scatto vero, con il banco ottico.


avatarsupporter
inviato il 12 Settembre 2023 ore 18:29

Ma che vuol dire? MrGreen
Uno può farsi un giro in Provenza in SUV per ritornarci in bicicletta.
Io capisco il piacere di fare le cose in una maniera "antica", ma non sono d'accordo con l'idea che sia l'unico modo piacevole di fare le cose.

Qui su Juza abbiamo Schyter che fa cose straordinarie con mezzi antichissimi ed ogni suo racconto è meraviglioso, ma abbiamo anche scatti straordinari fatti con le macchine più performanti sul mercato che sanno comunque narrare lo stupore del mondo altrettanto bene.

È questo manicheismo di fondo che non capisco

avatarjunior
inviato il 12 Settembre 2023 ore 20:14

Io capisco il piacere di fare le cose in una maniera "antica", ma non sono d'accordo con l'idea che sia l'unico modo piacevole di fare le cose


Infatti io non l'ho mai detto, scritto né pensato ed effettivamente qui abbiamo parlato di tutto, in seno alla FOTOGRAFIA, tranne che di questo, evitando sempre di dire che questo è meglio di quello oppure che in un modo si è nel giusto e nell'altro si è nel sbagliato (approccio manicheo).

La discussione, per come l'ho portata avanti io proponendo le fonti che ho proposto, era tesa a ragionare, analizzare, e discorrere sulla fotografia [come processo] nel suo subdolo transito dall'analogico al digitale: cosa è cambiato, quanto è costato, cosa abbiamo lasciato indietro (in termini di perdita), cosa abbiamo ottenuto.

Tutto, tranne che una questione di "tifoseria".
Capisco che qualcuno voglia riportare tutto il discorso al "prendere partito", ma è per sua attitudine personale, legittima, però non è il senso di questa discussione che è speculativa come le discipline a cui attinge.

E sia chiaro che io non voglio avere ragione su di te, MaxVax: se per te dall'analogico al digitale è cambiato solo il "supporto" ok, mi va bene. In tanti la pensano così. Qui però abbiamo sostenuto un'altra tesi, ma evitando di porre al centro la trita e riduttiva questione di preferenza squisitamente personale.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2023 ore 21:30

>>>Sarebbe bello sapere se, a tuo avviso, il tele-trasporto (in stile StarTrek) sia ancora "un mezzo" per "viaggiare".>>>

No. Il teletrasporto non è qualcosa di esperienziale. O per lo meno io non riesco a immaginare un modo per riempirlo di esperienza e senso.

È solo funzionalismo, efficientismo...


Forse il teletrasporto offre l'esperienza del 'cucire' l'esperienza di partenza con quella di arrivo, non so: passare istantaneamente dal paradiso a una baraccopoli, si porterebbe nel luogo due l'esperienza del luogo uno, il tempo altrimenti la dissolverebbe.

avatarsupporter
inviato il 12 Settembre 2023 ore 21:38

Interessante Canti. Ci devo pensare

avatarjunior
inviato il 12 Settembre 2023 ore 21:50

@ Canti Del Caos

Bella immagine letteraria.
Purtroppo la meccanica quantistica ci spiega che nel Luogo Due arriverebbe l'esperienza del Luogo Uno sempre MENO QUALCHE COSA, a prescindere persino dal tempo (contemporanea natura onda/particella, salto quantico, incidenza del misurare stesso). È sta tutta lì la fregatura :))))

avatarsenior
inviato il 13 Settembre 2023 ore 8:43

Non è solo analogico<>digitale, bicicletta<>suv. Il discorso in corso verte sul fatto che ormai ci hanno convinti che nuovo, moderno, performante, facile, veloce, comodo siano sinonimi di migliore. Si accetta questo tipo di progresso ad occhi chiusi e piè pari senza valutarne costi e benefici, ogni medaglia ha il suo rovescio ma in pochi lo guardano.

avatarsupporter
inviato il 13 Settembre 2023 ore 9:55

Ettore, in realtà tutta la strategia consumistica spinge non tanto al "nuovo", ma a impedire una riflessione sul sé come persona, a ostacolare la pratica della consapevolezza (nel senso orientale del termine). Riportare *dentro* lo sguardo, invece che solo *fuori*.

Anni fa lessi un libricino ormai introvabile (ma per chi lo desideri ho fatto il PDF e dovrei averlo da qualche parte) scritto dal fisico Giuliano Toraldo di Francia che si intitola Il rifiuto. Mi piaceva la sua posizione che non avversava ideologicamente la posizione consumistica e capitalistica opponendogli quella altrettanto ideologica (e per me pure peggiore) pauperista marxista, ma in cui si interrogava sulla necessità di una forma di educazione al desiderio.

Credo che il nocciolo della questione, in fondo, sia tutta qui. Siamo tutti diversi e siamo tutti esseri desideranti. Ma senza una vera educazione al desiderio siamo facili prede del consumismo che ci porta, coerentemente con il suo impianto, a desiderare sempre di più lasciandoci in una continua nevrosi da insoddisfazione perché il sistema, coerentemente, ogni attimo sposta l'asticella del desiderio più in alto.
L'alternativa NON è impedire il desiderio (strategia che inevitabilmente porta ad una amplificazione dello stesso) ma educarlo secondo le nostre reali esigenze.

Abbiamo bisogno di lentezza NON di costrutti arcaici del vivere. Siamo attratti dai costrutti arcaici perché ci COSTRINGONO a essere lenti e quindi riflessivi... ma si può andare piano anche su un SUV da 500 CV. È quello l'obiettivo secondo me.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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