| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 14:09
Per quanto riguarda i richiami , stessa storia . Pensare che non abbiano conseguenze, è assolutamente sbagliato . Lo sapete per esempio che il canto di un allocco nel bosco mette in allerta tutte le specie di passeriformi nei paraggi e anche i roditori ? Che quindi magari stavano tranquilli per i fatti loro in cerca di cibo e invece sentendo il richiamo si vanno a nascondere per paura del predatore ? Magari affamati e in inverno …. Pensate se tutti ci comportassimo così, iniziando a spargere cibo e lanciando richiami a caso per fare la foto … i danni sarebbero enormi . La vita in natura è tosta per gli animali, non c'è alcun bisogno di esporli a danni o rischi aggiuntivi , inutilmente peraltro … |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 14:09
Finora è stato un ottimo scambio d'idee, e non ho visto toni sopra le righe da giustificare esclusioni, magari pareri discordanti, per me fonte di ricchezza. Nemmeno polemiche tali da far temere l'intervento di juza. Sarebbe una bella cosa se si riuscisse a continuare così. Chiusa la parentesi e tornando sul tema, io preferisco non usare il vocabolo wild a connaturare i miei scatti: troppo interpretabile. Però ci sono ovviamente condizioni che non approvo, i carnai o le prede morte in particolar modo: a mio parere riducono il valore della foto, in me almeno lo fanno: stamattina guardavo le gallerie - molto belle - di un fotografo polacco. Ad un certo punto ho incontrato uno scatto nel quale era visibile sotto al rapace una carcassa, che non mi sembrava preda del soggetto: la mia ammirazione per quelle foto é scemata subito ed ho smesso di commentarle. Reazione soggettiva naturalmente. Ad ottobre mi è capitato di vedere una nutria morta con una poiana appostata nelle vicinanze. Ho fermato l'auto ad una distanza che avevo giudicato congrua per le esigenze mie e della poiana: una volta compreso che non era così me ne sono andato, preferendo rinunciare e lasciare alla poiana quello che poteva essere l'unico pasto della giornata. Poi, non è che senza esche gli scatti non si facciano, e non è che in certe oasi o riserve troviamo i soggetti perché vengono riforniti di prede: semplicemente sono luoghi di per sé ricchi che quindi attirano anche i predatori. Da un solo capanno - in Francia - ho potuto fotografare nello stesso pomeriggio vari Falchi di Palude, un Astore ed un Nibbio bianco. Sono posti che non frequento abitualmente, e di norma lontano da casa. Preferisco studiare - anche solo sulla carta - il territorio e scegliere dove andare, magari per scattare dall'auto o con rete mimetica. In sintesi, io non utilizzo mangimi o altro. Mi darebbero l'impressione di una foto meno vera. Ultima osservazione: commento poco scatti dove non viene indicato il luogo: l'aquila di mare - per esempio - è diverso fotografarla in Polonia o in Italia. Anch"io fotografo lontano da casa mia. Ma scrivo sempre dov' ero. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 14:10
Molto molto bene Federico.... Sinceramente sono rimasto un pochino spiazzato dal fatto che sia stato messo in dubbio il fatto che la questione volpi della maremma fosse decisamente condannabile... Credevo fosse un assunto sul quale pacificamente tutti concordassimo... Vedere che non è cosi e sentirmi addirittura dare dello spocchioso mi ha onestamente lasciato parecchio male e con una serie di interrogativi su un sacco di contraddizioni che sto qui leggendo.... |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 14:18
Federico c'è uno studio, non ricordo se ISPRA, che ha evidenziato i possibili danni legati alle mangiatoie invernali (probabilmente era sui verdoni)....lo scorso anno molte associazioni hanno posto l'attenzione sulla cosa valutando la possibilità di sconsigliare le classiche mangiatoie invernali....il tema era appunto il rischio di over concentrazione di individui in spazi ridotti... Per quanto riguarda i richiiami, ovvio che è sempre meglio non farli... Ma chiaramente ogni situazione fa storia a se...chiamare uno scricciolo in inverno (abituato in ogni caso a difendere il suo territorio) per 5 secondi è diverso da chiamare in stagione riproduttiva per ore un pettazzurro... O come dici tu dal chiamare un rapace (danno per lui e disturbo di altre specie) |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 14:18
Pienamente d'accordo con Federico. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 14:24
Mauro, concordo con te quando dici Mi darebbero l'impressione di una foto meno vera. Tuttavia i fotografi sono tanti e diversi, così i documentaristi. Chi vive di questo lavoro per sopravvivere fa compromessi, io ho scelto di vivere facendo altro anche se da grande ( ) farò sicuramente qualche workshop, perché mi piace insegnare e da anni ricevo qualche richiesta. Ci sono tanti che vedono qui sul forum delle foto e cercano di ottenerne di simili senza sapere come. Questo genera molti comportamenti dannosi. Per gli animali e per gli altri fotografi. Bisogna spendersi. Lo dico a chi sta partecipando a questa discussione. C'è un posto al Circeo dove molti vanno incuranti degli altri fotografi mentre scendono dalla macchina facendo scappare tutta la fauna presente... qui come fanno wwf e lipu bisogna educare, spiegare, motivare. I divieti e i giudizi non cambiano il mondo ma esasperano solo i cattivi comportamenti. C'è modo e modo di correggere gli altri. Un conto è mostrare le conseguenze dei comportamenti dannosi, altro è scandalizzarsi e condannare chi sbaglia. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 15:18
No , vabbè , senza scadere nella contrapposizione , ma non si può neanche dire il contrario della verità ammantandolo di opinione scientifica , che i capanni per fotografare generino situazioni di caccia è un affermazione che non sta nè in cielo , nè in terra , da esperienza diretta e continuativa nei DECENNI , vi assicuro che sono i capanni dei cacciatori che son stati convertiti in capanni per fotografi in tutta Europa , Finlandia e Spagna in primis , anzi è uno dei motivi che maggiormente viene addotto alle discussioni dai frequentatori abituali , se vai in Spagna a fotografare ogni terreno agricolo , tenuta privata o pascolo è contrassegnato dal cartello Coto de Caza , che significa che il proprietario , dietro compenso , concede il diritto di sparare ai selvatici , senza neanche tanti vincoli temporali di periodi riproduttivi o altro, è la loro legge che lo consente , quindi , per me , ben vengano numerosi proprietari che acconsentano a trasformare il loro piccolo business da caccia a birdwatching e fotografia , anche se organizzano capanni con cibo , questo succede solo perchè c'è richiesta da parte di fotografi paganti , non valgono niente ? smettiamo di andare , così il contadino ritornerà ad affittare il campo alle doppiette e il benpensante sarà felice, in Italia non li volete ? ok , non mi frega una mazza , però affermo che il comportamento delle autorità Spagnole nelle attività di tutela e conservazione , pur consentendo questi approcci poco etici ( secondo certi puristi ) , è molto più efficace ed ottiene risultati tangibili , misurabili in numeri di presenze di specie ed individui che noi italiani ce li sogniamo , forse nelle regioni del Sud Italia c'è ancora qualcosa , ma l'elenco delle specie scomparse dal nostro territorio è impressionante , poi sentir dire che una foto dell'Aquila di mare fatta in Italia vale molto di più di una fatta in Polonia , dice tutto , non ho bisogno di aggiungere altro . Secondo quello che leggo questa sarebbe wild www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4407759 questa invece no www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4362079 Conoscendo la realtà delle modalità di scatto però cambia completamente il racconto , il martin pescatore pigmeo è stato ripreso sul lago Awassa in Etiopia negli arbusti che delimitano il mercato del pesce , luogo frequentato da uomini che puliscono il pesce pescato e da selvatici che si nutrono degli scarti , lasciati a terra in mezzo allo sterco pieni di mosche e quindi laboratoio di malattie ed infezioni , che si abituano a questa situazione ma non perdono le capacità di catturare prede in autonomia . L'Aquila invece è stata ripresa da un appostamento realizzato nei pressi di un posatoio abituale , che già era utilizzato dalla coppia in inverno per istruire il piccolo ad alimentarsi autonomamente , quindi sul sito spesso si trovano resti di cibo abbandonati , l'aggiunta di qualche brandello di pollo igienicamente adatto all'alimentazione umana, quindi privo di rischi sanitari , fornito solo per far combaciare la presenza del fotografo e dell'animale sul sito nello stesso momento è condannabile perchè fa tutte quelle cose che elenca Federico ? Come spesso accade le teorie son belle , ma la realtà segue le sue strade , o , per lo meno , ci si dimentica di relativizzare le proprie affermazioni a situazioni esagerate ed estreme . |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 15:44
Ho scritto "è diverso", non "vale di più". Anche se posso essere d'accordo con la tua versione. E comunque esiste uno spazio, la didascalia, dove si possono aggiungere informazioni per inquadrare meglio la foto. Ad ogni modo io non uso la caratterizzazione wild. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 16:01
Maurizio rimaniamo nell'ambito delle opinioni anche nella caratterizzazione "wild". Io ho indicato cosa penso e le relative ragioni, ciascuno poi trae le proprie conclusioni. Non ti nascondo che mi sento fortunato ad aver studiato la natura da giovane e ad aver incontrato un fotografo da cui ho imparato molto. Lui mi ha fatto scoprire che non era necessario viaggiare per fotografare le specie europee, ma bisognava aspettarle nei posti dove passano nelle migrazioni, conoscendo le loro abitudini stagionali specie per specie e i posti da loro preferiti meglio di loro. Erano altri tempi, c'erano più animali, ma continuo ancora a ottenere scatti che mi soddisfano pienamente operando così. Ma ho un amico giramondo che stimo e che è un eccellente fotografo, Marco Valentini. Beati voi.... io ho cinque figli, tre ancora all'università. Al massimo posso concedermi la Puglia e l'Abruzzo. Ma sto bene così. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 17:51
“ Mi sono espresso male Andrea, intendevo chiederti di parlarci più in dettaglio della tua esperienza di capanno fisso autocostruito. Mi sembra un'eccellente alternativa ai capanni a pagamento. „ Sono piu' capanni caro Claudio , con piu' vasche di conformazione e profondita' diverse una l ho dedicata alla riproduzione e salvaguardia dei rospi e delle rane ,altre due specie in grave pericolo sempre piu' rare nella mia zona sempre per la forte antropizzazione con inquinamento delle acque , destrutturazione dei canaletti e desertificazione dei terreni dovuta ai sempre maggiori impianti di viticoltura nelle pendici e coltivazioni, altamente inquinanti nelle pianure, di basilico. Dopo uno studio della mia zona ed avendo la fortuna d abitare in prossimita' d un bosco centenario ho avviato il mio progetto personale di recupero , salvaguardia ed implemento delle specie autoctone , attualmente vi sono tre vasche alimentate con acque piovane che contribuiscono a salvaguardare le diverse specie dalle forti calure estive , inoltre contribuiscono per diversi giorni allo stanziamento in zona sicura di tordi ed altri animali di passo diversamente facili prede della caccia che si esercita ancora nei dintorni della proprieta' curata,la cosa che piu' mi ha colpito nel corso di questi anni e' assistere meravigliato all implementazione delle specie , coppie di picchi rossi che mai si erano avvicinate causa la presenza della citta' ai piedi della collina, picchi verdi , allocchi, upupe,passeracei e sono perfino riuscito a far riposare ad una delle mie vasche debitamente allestita un bellissimo succiacapre, ovviamente come dicevo ho ritemprato la zona con piantumazioni adatte all alimentazione e con siepi adatte alla protezione , tutto e' sempre in fase di studio ed attenta valutazione , per me la fotografia non e' estremizzazione non e' like non e' compiacimento e viene sempre dopo , le numerose nidiate che anche l anno scorso ho potuto ammirare da debita distanza di queste specie mi hanno dato la conferma che il lavoro svolto e' stato buono , alimento poi le mie mangiatoie nella piena consapevolezza che le restrizioni dell inverno possono uccidere parecchie specie , la stessa Lipu consiglia di mantenere gli animali piu' piccoli con adeguati apporti proteici nella stagione invernale, via via poi si diminuiranno all avvicinarsi della primavera, chi parla di capanni e non fa nulla per la natura , non ha mai piantato un palo o vangato per una pianta ripeto che mi fa sorridere , li lascio tranquilli nella loro consapevolezza che wild e' andare nella natura mimetizzato dove 2 su 3 fai scappare tutto magari portandosi appresso qualche bel fotografone wild a pago per fare cervi in amore , galli cedroni e magari qualche bella nidiata di picchio nero , ed e' in questo senso che fortunatamente , ed a mio avviso dovrebbe essere ancora piu' duramente sanzionata questa caccia al profitto sulla pelle della natura, si stanno muovendo alcune associazioni con divieti di uscita dai sentieri ed addirittura di fotografare , ed e' giusto perche' il peggio viene fuori quando questi wild man col saccoccio da imbottare si gonfiano e battono il petto e con l egoismo etico che li caratterizza fanno danni , allarmano specie molto elusive e nei casi peggiori impediscono de facto accoppiamenti e nidificazioni. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 18:24
Un lavoro notevole Andrea. I comportamenti poco rispettosi sicuramente potranno ridurre l'attività fotografica localmente, ma i fotografi non hanno il potere di far collassare l'ambiente come l'agricoltura intensiva, la caccia ai migratori o la urbanizzazione selvaggia. Chi fotografa senza scrupoli può causare disturbo a nidi e tane, può nuocere in vario modo ma è certo la causa del declino naturale a cui stiamo assistendo. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 18:46
Sicuramente ed in linea generale è come dici caro Claudio , estremizzando il ragionamento neppure la caccia è responsabile dell impoverimento generalizzato ma se stanno prendendo provvedimenti fortemente restrittivi è perché si nota e si assiste ad un eccesso di disturbo da wild puro e distillato |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 18:51
In questa enorme rarefazione della fauna migratorie sparare fa molto più danni di cinquanta anni fa, senza dubbio. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 19:12
Come tutte le questioni dove entra in gioco l'etica , in maniera diretta o indiretta , poi si va a finire che ci sono persone che fanno e mettono in gioco tempo e denaro per far qualcosa di concreto , poco o tanto che sia è comunque tangibile , condivisibile o meno è qualcosa di oggettivo , ci sono altri che pontificano e sommergono gli interlocutori di parole , parole e parole che non portano mai il minimo beneficio ai nostri compagni di viaggio , così come li ha definiti il bravo Domenico Ruiu nel suo famoso libro . |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 19:16
Speriamo si giunga almeno ad una moratoria anche qua ma vi sono interessi economici ancora molto forti , purtroppo dove girano i soldi c è sempre le brutture più inavvicinabili , se vedi lo scempio perpetuato sulle Alpi Apuane per imbottire interi palazzi di esotiche località viene che da piangere |
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