| inviato il 05 Giugno 2022 ore 7:53
"Io ancora devo vedere il superamento della pellicola e siamo al 2022 " Hai urgente, urgentissimo bisogno di un paio di occhiali. | 
| inviato il 05 Giugno 2022 ore 8:00
"Sony: la qualità degli smartphone supererà le reflex nel 2024" Occhio che la Sony, nel mondo della fotografia seria, è solo e nulla più, che un vile parvenu. E come tale si sta comportando. In futuro ci sarà una separazione netta, ben più netta di quella che c'è adesso, tra attrezzatura fotografica seria ed il resto del ciarpame, ciarpame che la Sony fa già adesso, è per quello che dicono così. | 
| inviato il 05 Giugno 2022 ore 8:39
“ Occhio che la Sony, nel mondo della fotografia seria, è solo e nulla più, che un vile parvenu. „ che produce i sensori per leica, fujifilm, nikon, olympus,... praticamente per tutti... sensori davvero ottimi per quanto riguardano gli alti iso, ma sinceramente i ccd kodak come resa sono un'altra cosa | 
| inviato il 05 Giugno 2022 ore 9:38
Discussione fatua, il presidente della Sony puo dire quello che gli pare ma le leggi della fisica sono invalicabili. Stop  | 
| inviato il 05 Giugno 2022 ore 9:41
Dovrei farvi vedere delle foto fatte con l'ottica della sanyo xacti, che è una videocamera da 5 mp, e probabilmente qualcuno inizierebbe ad acquistare smartphone da 150 euro invece che da 1300. Il tutto ovviamente senza passare dalle Praktica con ottica Zeiss Jena degli anni '70. Chiaramente si parla di fotografia e ottica non di software e marketing. Viva l'interfaccia neurale........ | 
| inviato il 05 Giugno 2022 ore 9:54
“ Discussione fatua, il presidente della Sony puo dire quello che gli pare ma le leggi della fisica sono invalicabili. Stop „ Vero fino a che non subentra la fotografia computazionale, i multiraw di GCam già sul sensore 1/1.33" del Mi Note 10 hanno gamma dinamica e dettagli incredibili per quella miniaturizzazione, con una lavorabilità del raw in ACR che chi non l'ha provata neppure si immagina. E le lenti lì neanche sono particolarmente pregiate. Poi è uscito l'11 Ultra con sensore principale 1/1.12" e lenti più risolventi e adesso è in uscita il 12 Ultra in collaborazione con Leica. | 
| inviato il 05 Giugno 2022 ore 10:09
Tutto vero come è anche vero in altro settore come ad esempio l'Hi-Fi. I passi in avanti se analizziamo sorgenti e amplificatori oltre che streamer e dac sono stati notevoli in questi ultimi 20 anni ma se prendiamo i diffusori il discorso cambia e non poco. Per fare un parallelo l'ottica sta alla fotografia come i diffusori stanno alla musica. Ovvero 2 sensi: vista e udito. Sarà per questo che vogliono farci fotografare con il cervello? Obiettivi e diffusori non sono così cambiati negli ultimi 40 anni.......perchè? | 
user235937 | inviato il 05 Giugno 2022 ore 11:37
Il problema della fotografia computazionale è che tira fuori dettagli che non esistono | 
| inviato il 05 Giugno 2022 ore 11:56
“ Il problema della fotografia computazionale è che tira fuori dettagli che non esistono MrGreen „ Io però ricordo che all'epoca del passaggio pellicola digitale si diceva quasi la stessa cosa | 
user235937 | inviato il 05 Giugno 2022 ore 12:12
In quei tempi io probabilmente neanche esistevo ma direi che sono comunque due cos'è giusto un poco diverse. Nel digitale i sensori che dettagli inventano? | 
| inviato il 05 Giugno 2022 ore 12:24
Ho detto quasi......si diceva che le immagini digitali fossero "finte" "piatte".....e poi sono inevitabilmente migliorate. | 
| inviato il 05 Giugno 2022 ore 19:44
“ si diceva che le immagini digitali fossero "finte" "piatte".....e poi sono inevitabilmente migliorate. „ quasi sempre e´ ancora cosi, perö la quasi totalitä dei fotografi si e´ assuefatto a questo piattume, "ci ha fatto l´occhio" e non lo percepisce. Ma chi scatta ancora con l´analogico, o e´ bravo con il foveon (unico sensore digitale ad informazione integrale), la differenza la nota subito. La fotografia computazionale uccide anche quel circa 30% d´informazione reale catturata dai sensori digitali, mi meraviglio di come non lo si capisca giä da un primo sguardo. La foto nel primo post di Juza ne e´un esempio lampante, talmente artificiale da sembrare un rendering fatto al computer. | 
| inviato il 05 Giugno 2022 ore 20:19
Smartphone come ML/Reflex? Sarebbe una gran cosa. Qualità in tasca Vedremo… ( Tra il dire ed il fare…) | 
| inviato il 06 Giugno 2022 ore 11:23
“ Ma chi scatta ancora con l'analogico, o è bravo con il foveon (unico sensore digitale ad informazione integrale), la differenza la nota subito. La fotografia computazionale uccide anche quel circa 30% d'informazione reale catturata dai sensori digitali, mi meraviglio di come non lo si capisca giä da un primo sguardo. La foto nel primo post di Juza ne è un esempio lampante, talmente artificiale da sembrare un rendering fatto al computer. „ A me pare un po' una mistica questa dell'informazione integrale, potremmo chiamarla: dogma dell'immacolata percezione. Non è proprio così, ciò che viene raccolto da qualsiasi sensore Foveon o non, deve essere interpretato per arrivare a quel che serve, le terne RGB. Insomma il sensore propriamente non 'raccoglie l'informazione', perlomeno non quella che noi consideriamo informazione, ovvero il colore e la sua luminosità. Serve un processo trasformativo dove entrano in gioco delle convinzioni umane che alcuni chiamano color science. Tant'è che tra diversi modelli di fotocamera Foveon il colore cambia. Poi, l'effetto 'rendering'. La fotografia di Juza passa da un processo di sviluppo/fotoritocco, che ovviamente non è l'unico possibile. Non si può ignorare che modificando quel processo la percezione della fotografia cambia avvicinandosi o allontanandosi da ciò che viene assimilato al rendering. Ogni volta che i fotoamatori parlano di fotografia restano dentro la convinzione dell'autorialità della macchina. La macchina raccoglie l'informazione, il sensore produce l'effetto rendering, eccetera. Sembra sempre di trovarsi nel libro di Anders L'uomo è antiquato. | 
| inviato il 06 Giugno 2022 ore 18:18
Vero, ma quel rendering viene usato come esempio di cosa sia capace oggi uno smartphone, quando invece non esiste più nulla, vedo sagome. Tutto a fuoco, tutto in gamma, ma si è perso tutto. In Un rendering ci accorgiamo che è tale perché mancano quelle milioni di micro-informazioni che nella realtà l'occhio vede e il cervello interpreta. Anche le pellicole hanno un proprio modo di reagire a colori e toni, ma la capacità di riprodurre l'informazione è enormemente superiore, col digitale, ci sono solo alcuni produttori che sono un po' più bravi a creare artefatti credibili, ma restano artefatti. |
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