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Qualità tecnica della musica: meglio ieri che oggi?


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avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 18:52

quali sono i vantaggi di un DAC rispetto al semplice utilizzo di programmi di conversione audio su PC (molti dei quali free o portable)?

Per l'estrazione dei CD audio in flac io uso EAC (exact audio copy).
Per l'estrazione dei DVD e Blu-Ray uso MakeMKV ( gratuito per 1 mese ) con out audio in Flac senza perdite con campionamento 96 Khz 24 bit.
Poi ho collegato il PC ad un TV 4K da 40 pollici con ingresso HDMI ARC, da questo TV ho collegato l' uscita audio ottica ad un DAC , al quale ho collegato la cuffia.
Quindi io utilizzo entrambi i mezzi, programmi di conversione audio/video su PC e poi il DAC + cuffie per l' ascolto della musica.
La qualità audio dipende principalmente dalla qualità della cuffia utilizzata.

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 18:56

@Caneca
La musica digitale, per essere ascoltata, deve essere convertita. La sigla DAC significa Digital Analog Converter.
La scheda audio integrata di un computer, è in grado di effettuare questa conversione, ma non la esegue con cura, mentre un DAC esterno permette risultati migliori.
I DAC dotati di ingressi digitali oltre a quello usb, permettono anche la conversione diretta di un segnale digitale proveniente da un CD player o da un televisore, ad un impianto audio analogico.

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 19:00

Per capirci...

Se uso ciò che la scheda audio mi dà o che lo smartphone ha... (Ricordo che gli ultimi snapdragon lo fanno) ho un suono piacevole X.

Se monto quella robetta economica ma piacevole che acquistai ormai 4 anni fa e potrei migliorare se mi gira del Soundkey di Cyrus, non succede nulla se non una separazione dei piani sonori.
Le chitarre diventano fatte di corde, i bassi fatti di tamburi se sono non artificiali e le voci di ugole...

Provato io e almeno altre 4 persone negli anni.. tutti a dire solo : la musica sembra tridimensionale.

Ovviamente con cuffie serie, prima Meze e Bose, poi Hifiman.

Steva.. se hai coraggio metti mano alla convolution....

avatarsupporter
inviato il 17 Maggio 2022 ore 19:52

@Otto, se il Gustard ha l'ingresso USB B va bene un qualsiasi cavo stampante

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 20:08

'sharare'?

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 20:32

Quindi l'accuratezza del suono uscente da un DAC la si apprezza specialmente (o esclusivamente) se la si ascolta in cuffia?

avatarsupporter
inviato il 17 Maggio 2022 ore 21:04

Quindi l'accuratezza del suono uscente da un DAC la si apprezza specialmente (o esclusivamente) se la si ascolta in cuffia?


No, ma con le cuffie è più semplice, una volta che ne hai un modello valido, alimentate da un amplificatore appropriato, sei a posto. Con una spesa spesso non proibitiva.

In un impianto convenzionale, dopo esserti svenato per sorgente, pre, finale, diffusori e cavi (c'è chi con quest'ultimi esagera, io non sarò mai tra quelli) devi affrontare l'ultima, forse più impervia salita, ossia far rendere decentemente il tutto nel tuo ambiente domestico, il quale seguendo alla lettera la legge di Murphy MrGreen, ce la metterà tutta per vanificare quello che hai speso e farti ascoltare da schifo, facendoti guardare con rinnovata simpatia l'iphone e le cuffiette.

Si scherza eh...Cool ;-)

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 21:18

La fruizione da cassa diciamo che PARTE dalla stanza...

A meno che non voglai fare una cosa in piccolo stile scrivania pc, due casse serie in legno davanti e ci si arrangia in piccolo... ma la poltrona con Wagner e i capelli spostati dal vento richiede studio della stanza...

Con le cuffie?

Con una spesa spesso non proibitiva.


definiscila... MrGreen

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 21:20

Si, ho capito, era solo per sapere cosa mi perdevo ;-)
Io uso poco le cuffie (anche soltanto perché non mi piace avere robe sulla testa e sugli orecchi) e sono anche poco fruitore della musica live ascoltata in casa. Se voglio (volevo, ormai) sentire musica dal vivo vado ad ascoltarla dal vivo (statisticamente poche volte, nel mio caso) quindi prediligo le registrazioni in studio e non necessariamente hi-fi, in quanto alcuni album che amo sono stati concepiti per suonare meglio in low-fi (volutamente o accidentalmente) e a volerli abbellire coi remastering o con le re-incisioni ci si perde tempo e fatica inutilmente.
Riguardo alla musica liquida mi comporto invece così:
scarico un album che non ho ancora e se mi piace lo converto da flac a wav e poi lo metto su CD. Se quello che ho scaricato mi seduce me lo compro (principalmente su Discogs). Se quello che ho scaricato non mi convince, finisce sugli HD oppure lo cancello.

Grazie per le info Cool

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 21:23

Caneca, le cuffie aperte ovviamente, per evitare proprio il problema N1...

user209843
avatar
inviato il 17 Maggio 2022 ore 21:24

In un impianto convenzionale, dopo esserti svenato per sorgente, pre, finale, diffusori e cavi (c'è chi con quest'ultimi esagera, io non sarò mai tra quelli) devi affrontare l'ultima, forse più impervia salita, ossia far rendere decentemente il tutto nel tuo ambiente domestico, il quale seguendo alla lettera la legge di Murphy MrGreen, ce la metterà tutta per vanificare quello che hai speso e farti ascoltare da schifo, facendoti guardare con rinnovata simpatia l'iphone e le cuffiette.


Trattare acusticamente l'ambiente di ascolto è la condizione essenziale per far rendere al meglio il nostro impianto ... anzi, direi che il trattamento acustico è un componente fondamentale!

avatarsupporter
inviato il 17 Maggio 2022 ore 21:24

Sto riascoltando Alchemy, Dire Straits live at the Hammersmith Odeon, 1983
Anche quella è una registrazione pregevole.

Riguardo alla musica liquida mi comporto invece così:
scarico un album che non ho ancora e se mi piace lo converto da flac a wav e poi lo metto su CD. Se quello che ho scaricato mi seduce me lo compro (principalmente su Discogs). Se quello che ho scaricato non mi convince, finisce sugli HD oppure lo cancello.


Eh.
Questa si chiama pirateria, ma vabbè..

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 21:50

Si, è una questione annosa e lo so.
Io frequento canali di cosiddetta condivisione che comunemente vengono tradotti come pirateria.
Chiaramente non alludo ad Emule o similari, dove ci si scarica di tutto, dai pornazzi ai plug-in per il face morphing da social media.
E sono anche uno che tiene per sé le cose che interscambia con altri ottenendone un profitto ma non un motivo lucro, magari rivendendo i CD contraffatti come fanno alcuni portoghesi, alcuni finlandesi e naturalmente alcuni russi.
Nei canali che frequento io metto a disposizione tutti gli album che ho acquistato su Amazon (dei quali è incluso anche il formato mp3 nell'abbinamento Prime) ed anche tanti formati flac inclusi nel l'acquisto di corrispettivi LP presi su Discogs o direttamente presso le case distributive.
Poi per carità, se uno si ciuccia il mio file regolarmente pagato e mi mette a disposizione il suo di dubbia provenienza… fatti suoi.
I miei orecchi non si formalizzano.

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 22:10

Complice il cambio di alcuni dei componenti principali dell'impianto (ampli e diffusori) deputato alla riproduzione della buona musica, mi è venuta la voglia di tornare ad acquistare qualche CD, pratica abbandonata credo un decennio fa, forse anche più.
Nel frattempo il modo di fruizione della musica si è rivoluzionato, oramai imperversa la musica liquida, gli mp3 sono il nuovo standard per l'ascolto a tutti i livelli, salvo una oramai sparuta nicchia che si divide il mercato dell'alta risoluzione e del vinile.
Insomma, mi sono accattato una decina di CD, facendo un "fritto misto" tra acquisti in negozio ed online, musica di nuova uscita e vecchie glorie del passato (dove magari avevo perso il CD, probabilmente rimasto dentro una delle automobili nel frattempo cedute...), generi più "commerciali" e di etichette di nicchia.

Tra i CD di nuova o recente uscita, mi sono portato a casa il nuovo Blessings & Miracles di Santana (probabilmente la copertina vivace mi ha attirato MrGreen), il nuovo CD della Ruggiero con la reinterpretazione di brani di un passato non troppo lontano (post Matia Bazar, per intenderci), il doppio di John Williams del concerto live al Vienna Musikverein del 2020, la riedizione del 2005 in SACD di Brothers in Arms (che mi accompagnava sempre ai tempi in cui, 18enne e squattrinato, armeggiavo con l'impianto in auto, ovviamente usato e raffazzonato) ed un paio di CD recenti dell'etichetta Velut Luna, con le cover di alcuni brani pop/rock famosi.

Il primo ad andare sul platorello del Naim è stato proprio Santana: bassi profondi, medi lucidi ed alti scintillanti, anche con il pre a -22db già in sala il volume è ai limiti dell'accettabile per i vicini; dinamica però ai minimi termini, praticamente un livello costante. Ascoltabile tutto sommato anche con una buona soundbar, o un impiantino HT con satelliti-cacchina-ma-tua-moglie-non-rompe, se non si hanno grandi pretese...

Dopo una ventina di minuti mi annoio, e decido di passare a qualcosa di conosciuto: è il turno di Brothers in Arms, in un'accesso di nostalgia vado subito alla traccia due (Money for Nothing), cavolo non si sente nulla, giro la manopola del volume di 10db e dopo poco l'assolo di chitarra di Knopfler irrompe nella sala con tutta la sua potenza. Proseguendo nell'ascolto, anche The Man's Too Strong solletica bene i diffusori, foraggiati dall'inesauribile finale Primare.
Il master digitale del 1985 (il CD credo sia uno dei primissimi DDD, se non proprio il primo...) rimasterizzato vent'anni dopo sotterra, alle mie orecchie, la registrazione del 2021 del precedente CD, con un coinvolgimento imparagonabile. Lascio andare il CD dei Dire Straits fino alla fine...

L'ascolto successivo (il giorno dopo) è per il CD della Ruggiero, mi avvio con maggiori speranze ma anche questa volta resto abbastanza deluso, bella voce (non potrebbe essere altrimenti) ma il solito livello mediamente elevato con scarsa dinamica.
Tutt'altra musica con il CD "Illegalove 2" di Velut Luna (ho sempre apprezzato la qualità tecnica della loro produzione, quella artistica a volte molto, altre meno), gli strumenti vengono resi in modo impeccabile, ottime le voci e la compressione assai limitata invita ad alzare il volume nei pianissimo. Oltretutto la selezione dei brani è per i miei gusti azzeccata ed anche questo disco scorre via piacevolmente sino alla fine.

Ultima prova, il CD dove avevo riposto le maggiori aspettative, quello dei filarmonici di Vienna diretti da John Williams, che si cimentano con alcune delle colonne sonore più famose. Questa volte non resto deluso, la grande orchestra è lì in tutta la sua immanenza ed i pur onesti woofer da otto pollici fanno fatica ad assecondare i passaggi più impegnativi. Avevo letto delle buone recensioni su questo disco, addirittura considerato un riferimento assoluto per il genere; tuttavia, avendo appoggiato lì vicino un CD della stessa etichetta (DG) di oltre 30 anni fa - Beethoven, sinfonia n. 9 con i Berliner diretti nel 1990 da Giulini, la mia preferita insieme a quella di Solti del '72) - il confronto mi viene naturale, e il secondo movimento ha una dinamica che nulla ha da invidiare ai pezzi di John Williams, registrati oltre 30 anni dopo...
Ho scaricato anche dei brani ad alta risoluzione (96-192Khz, 24bit) e onestamente faccio fatica a trovare differenze con le migliori registrazioni per CD, né in cuffia né ascoltando con l'impianto che comunque non è propriamente un modello "base"; poi - ma questa è un'ovvietà - ci sono ottime registrazioni in formato 44/16 che suonano meglio di alcune in hi-res, che si rivelano solo poco più che discrete, ma come per la fotografia la PP nella maggior parte dei casi fa la vera, capitale differenza, credo che le scelte in fase di missaggio e mastering incidano più del formato.

Mi sono fatto l'idea - personale, che non voglio ammantare di verità assoluta, sia chiaro - che la maggior parte delle moderne registrazioni siano fatte per andare benone, o almeno benino - in versione ovviamente mp3 - anche sugli smartphone con le cuffiette, sulle "casse" bluethoot che si possono portare anche a bordo piscina o nelle soundbar a corredo delle TV, attraverso le quali ritengo si consumi una buona parte degli ascolti domestici; trenta o quaranta anni fa, nel "salotto buono" di molte abitazioni un impianto composto almeno di amplificatore jap da una 50ina di watt per canale e dei diffusori magari non raffinati ma comunque di dimensioni normali albergava.

Quindi livello medio elevato, compressione ai massimi livelli, estremi belli in evidenza e alla via così. Ovviamente la Nona o il Concerto n. 2 di Rachmaninov che sto ascoltando ora (Ashkenazy al piano, diretto nel 1963 da Kondrashin in un'ottima rimasterizzazione Decca 24/96), sulla soundbar o sulla cassa portatile JBL (che pure uso con soddisfazione nelle presentazioni) nemmeno si sentono partire, ma non credo importi a molti.

Le buone registrazioni, nelle quali in passato si poteva incappare anche per dei dischi di grande diffusione/successo (vedi Brothers in Arms, ma anche qualche disco dei Pink Floyd, De Andrè, e altri) mi sembrano oggi ancor più che allora confinate a generi come la classica, il jazz e soprattutto perseguite da piccole etichette destinate ad un ancor più ristretto pubblico.
Insomma, la famigerata "loudness war" mi pare tutt'altro che finita, nell'ultimo decennio si è imposta a mio avviso prepotentemente, anche più che in passato, quando pure aveva fatto diversi danni (ho riascoltato alcuni CD dei Litfiba o di Ligabue, e non mi sono piaciuti affatto, in macchina col sub Cool suonavano invece...)
Mi tengo stretti gli LP e soprattutto i (buoni) CD che ho acquistato sul finire degli anni '90 e primi 2000, magari con pazienza farò il ripping con qualche programma che permette anche di ovviare agli errori in fase di lettura, e me li sento fino al trapasso...MrGreen

Che esperienza avete voi?

quiet is the new loud !

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2022 ore 22:24

Quando un file ad alta risoluzione viene decimato a frequenze e bit inferiori (esempio un 24/192 viene portato a 16/44) bisogna ricordarsi dei problemi di aliasing e il file va opportunamente trattato con una dose di dither. Questo però influisce sulla quantità energetica delle frequenze riducendo le frequenze molto basse e le frequenze acute, ma non se ne puo' fare a meno, altrimenti, se non viene effettuata tale operazione, anche se il brano sembrerà suonare come quello ad alta risoluzione, sarà affetto da substrato di onde quadre di frequenze ultrasoniche e non udibili, che potrebbero danneggiare a lungo andare i tweeter.

Qualcuno aveva chiesto del filtro di convoluzione . E' bene chiarire che cosa sia la convoluzione. >Vi riporto a un mio articolo di una decina di anni fa:

www.mediafire.com/file/bg60cvnqy8xp0el/dsp_e_drc.pdf/file



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