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Della responsabilità del fotografo


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avatarsenior
inviato il 02 Marzo 2023 ore 21:17

Secondo me, dire che "c'è una legge, punto" è sbagliato.
Lo ritengo sbagliato perchè la nostra nazione ha un volume legislativo spropositato rispetto ai nostri vicini di casa continentali, che tradotto significa che abbiamo migliaia di leggi in più rispetto ad altre nazioni confinanti.
E questo sarebbe anche un bene, se fossimo un popolo virtuoso e disciplinato. Ma la itaGLia è conosciuta in Europa e nel mondo per altre peculiarità, che discernono dal virtuosismo comportamentale e dal senso civile.
Questo per dire che (e lo sappiamo tutti) esistono una marea di leggi e sovraleggi macchinose o superflue od incomprensibili o congegnate appositamente per essere eluse od aggirate.
Il ragionamento di Mario, in questo senso (che mi trova concorde), non è un pensiero anarcoide ed impudente, ma un naturale principio di buonsenso applicato alla realtà quotidiana, che tutti viviamo.
E' chiaro che per chi vive nell'iperuranio possa apparire come un abominio culturale e comportamentale,
ma è anche vero che la bestemmia seppur bandita come reato, è così piacevole da esercitare, anche quotidianamente Cool

questo per dire che se una determinata legge o norma risulta essere farraginosa o superflua e si decide individualmente di violarla, può darsi che si venga puniti così come no, o addirittura che venga punita od offesa la controparte,
come spesso accade.

avatarsenior
inviato il 02 Marzo 2023 ore 21:52

È il tipico atteggiamento da italiano, per questo abbiamo migliaia di leggi, per puntualizzare quello che negli altri Stati non serve puntualizzare, noi siamo sempre più furbi!

avatarsenior
inviato il 02 Marzo 2023 ore 22:07

Bisogna iniziare a riscoprire che la legalità e la giustizia non sempre coincidono.

"Summum jus, summa iniuria" scrivevano già gli antichi Romani.

Noi attualmente in Italia viaggiamo nell'iperuranio del summum ius...

avatarsenior
inviato il 02 Marzo 2023 ore 22:11

Esattamente. Anche se il concetto di giustizia è una di quelle formule inconsistenti se non in termini teorici, come la perfezione o l'infinito o la bellezza.
Si stava facendo (o si cercava di farlo) una considerazione sulla linea del buonsenso e sulla consapevolezza dei rischi che si correrebbero nel caso di violazioni a determinate leggi e norme palesemente farraginose o superflue.
Poi c'è chi liquida le cose con due righe becere e col petto villoso che si staglia dalla camicia sbottonata, ma ci sta anche questo.
D'altronde siamo in itaGLia anche per questi aspetti antropologici MrGreen

avatarsenior
inviato il 02 Marzo 2023 ore 23:44

Ma cosa c'entra il buonsenso con la legge sulla privacy? Cosa c'è di bello nelle foto dei mendicanti o dei bambini affamati a bordo strada? Che necessità c'è nel pubblicare la foto di "street" per cercare qualche likes sui forum ma non sapere neanche cos'è la fotografia... Ci trovassimo su un forum di artisti potrei anche capirlo!

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2023 ore 0:15

All'interno di un discorso relativo alla responsabilità e sensibilità del fotografo si è inserito il solito provocatore che ha tirato fuori fino allo sfinimento il discorso liberatoria e da lì è nato il tema della liberatoria verbale e del suo reale valore, purtroppo, non solo in Italia ma direi nel mondo, tale forma "contrattuale" ha valore solo se la persona che ha dato il proprio consenso è corretta e onesta, quindi non servirà mai, mentre in caso contrario il suo valore è dato solo da testimoni che comunque possono essere presentati da ambo le parti quindi il suo valore è prossimo se non uguale a zero. Questo discorso semplice ha preso troppo spazio sottraendolo, come spesso accade dopo gli interventi di questo signore, a interventi decisamente più utili.

Tornando in tema, la normativa pone dei limiti molto chiari sia al fotografo che pubblica senza autorizzazione sia al soggetto che scopre la propria foto on line ma qui si entra in una palude perché tutto dipende dal tipo di foto, disonorevole o rispettosa, dalla didascalia, sì anche la didascalia conta, dal luogo e dal modo dove è stata pubblicata, on line, cartaceo... le possibilità sono moltissime.

A mia avviso il problema nasce nel momento dello scatto, se fotografo alla Gilden che gode a rendere brutte le persone forse un po', tanto, rischio; se fotografo persone in difficoltà o in situazioni disonorevoli rischio sicuramente moltissimo; se fotografo con rispetto e tenerezza forse rischio molto meno o addirittura nulla.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2023 ore 5:43

c'è anche da ricordare che esistono persone che escono da casa con la speranza di poter querelare o denunciare qualcuno, sia per orgoglio (?) ferito, sia perché fiutano sempre l'affare economico del risarcimento.
C'è una canzone di Zio Ematitos che canta nel ritornello: "Toccami e ti denunzio! E con il ricavato della denunzia, mi faccio le ferie!"
Cool

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2023 ore 7:59

Sì, le ferie del 2040 viste le tempistiche...

avatarsupporter
inviato il 03 Marzo 2023 ore 8:37

Ma soprattutto... qualora dopo anni vincessero la causa, porterebbero forse a casa a malapena i soldi del processo.

Io sono CTU in ambito odontoiatrico. La gente fa causa al dentista pensando chissà a quali risarcimenti.... a meno di situazioni gravissime con lesioni gravi e permanenti... Difficile, anche dopo anni di cause e rinvii avendo completamente ragione portare a casa più di 4/5 k euro... E parliamo di casi di colpa grave, imperizia e imprudenza.
Per una foto che NON lede la dignità della persona e non ha comportato nulla in termini di danno reale, specie se chi l'ha pubblicata non ne ha tratto guadagno ... al massimo se ne esce con un richiamo o una ammenda ridicola.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2023 ore 10:26

se fotografo persone in difficoltà o in situazioni disonorevoli rischio sicuramente moltissimo


Cerchiamo di rimanere nel realistico: se tizio fotografa una persona in difficoltà 99 volte su 100 questa non ha nessun mezzo per portare avanti un'azione legale nei confronti del fotografo. Sempre ovviamente che questa persona si accorga che la foto venga pubblicata e dato che magari vive per strada o in indigenza questo è abbastanza remoto
Per questo piuttosto che della paura di eventuali ritorsioni legali bisogna essere muniti di rispetto ed educazione ma questo è un lavoro che deve fare il genitore

Ma la cosa più importante è : chi stabilisce se una foto è disonorevole o meno?

Ci sono foto,testimonianze del passato,che potrebbero apparire disonorevoli a qualcuno..ma che sono entrate nella storia della fotografia:

ilfotografo.it/il-fotografo/grandi-maestri-margaret-bourke-white-e-la-

Questa foto è disonorevole? Si? No?

A me sembra che ultimamente si esageri con questa "correttezza" o politically correct come si ama dire ora.

Basta pensare che certe battute di certi comici che fino a poco tempo fa facevano ridere e si sapeva appunto che erano battute e finiva lì, oggi se dicessero le stesse cose verrebbero messi alla gogna in pubblica piazza.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2023 ore 11:01

@Sadko
Parto dalla parte che condivido appieno:
Per questo piuttosto che della paura di eventuali ritorsioni legali bisogna essere muniti di rispetto ed educazione ma questo è un lavoro che deve fare il genitore
impossibile non essere in accordo con te, purtroppo le doti che citi, a mio avviso indispensabili, sono sempre meno presenti e non solo nel mondo fotografico.

Ma la cosa più importante è : chi stabilisce se una foto è disonorevole o meno?
sostanzialmente il giudice in caso, molto raro, di processo; alcune situazioni sono evidenti prendi il caso di un senzatetto fotografato mentre dorme su un cartone con accanto dei cartoni di vino ormai vuoti con le pudenda all'aria, in questo caso non servirebbe un giudice per valutarla come irrispettosa e indecorosa mentre in altri casi spesso è la didascalia a fare la differenza, ricordo due casi uno di una foto di una ragazza zingara inserita in un articolo relativo ai furti perpetrati dagli zingari e un'altra di una famiglia, madre, padre e bambino, inserita, non si capisce con quale logica, in un articolo sulle violenze domestiche.

A me sembra che ultimamente si esageri con questa "correttezza" o politically correct come si ama dire ora.
Anche a me


avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2023 ore 11:23

il caso di un senzatetto fotografato mentre dorme su un cartone con accanto dei cartoni di vino ormai vuoti con le pudenda all'aria,


Hai fatto un esempio estremo che non lascerebbe spazio a dubbi ma ci sono migliaia di sfumature nel mezzo.
D'altronde la sensibilità è una cosa che ognuno ha in misura diversa e se alla fine deve essere una persona a giudicare cosa è o non è irrispettoso rimaniamo sempre nel campo delle opioni personali (non parlo ovviamente di casi limiti dove la cosa è del tutto palese,ma di casi più sottili)

Qui a Milano ci sono associazioni che forniscono cibo ai bisognosi e ogni giorno c'è una fila immensa.
Immaginando però di non essere in Italia,e che pubblicare volti riconoscibili senza permesso non sia vietato, una foto di queste persone in fila,sarebbe irrispettoso? Non sempre è bianco o nero e non sempre è facile dare o darsi una risposta.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2023 ore 11:35

Sì Sadko difatti il punto è la responsabilità del fotografo intesa non solo legalmente ma anche, e soprattutto, moralmente e... si ritorna a Kant con il suo famoso epitaffio "Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me" e il suo imperativo categorico

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2023 ore 12:04

Si ma capisci che è un po' un filosofeggiare che non porta da nessuna parte

user109536
avatar
inviato il 03 Marzo 2023 ore 12:22

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Date un'occhiata a questo testo ( diritto svizzero )


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