| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 9:14
Boh, 25.000 foto sono davvero un'enormità. Altro che banco ottico e lastre... Come ho scritto in precedenza, non critico chi scatta molto, magari durante un servizio professionale, per avere maggiori possibilità di trovare lo scatto/i davvero "giusto" come lo cercava o comunque come gli serve. In generale però vedo che la "scattite" è abbastanza diffusa, e non solo tra i fotografi armati di fotocamera, ma anche tra i "cellularisti"... Un compagno di scuola di mia figlia è riuscito a riempire di foto la memoria di un iphone nuovo in pochissimo tempo... |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 9:47
sui cellulari spesso sono i video 4k e i video su wa che riempiono la memoria più che le foto |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 10:08
“ Però se si scatta a raffica la selezione non è poi così impegnativa, a pensarci bene: intanto elimini tutte le raffiche che non sono interessanti, e magari ne butti già via otto su dieci o anche di più. Dopo di che devi solo scegliere, all'interno di ogni sequenza, la migliore. E' sempre un lavoro che richiede un certo tempo, ma non si tratta certo di visionare con attenzione tutti gli scatti ad uno ad uno. „ Esatto, si fa abbastanza presto in realtà: la parte più lunga è aspettare che Lr crei tutte le anteprime 1:1, lancio l'operazione di sera e al mattino trovo tutto fatto. Dopodichè diventa tutto molto fluido, mi basta selezionare la foto buona della raffica e passare alle foto successive. Alla fine della selezione applico il filtro "Senza valutazione", le seleziono tutte e le cancello. In questo modo rimangono solo gli scatti buoni. C'è anche chi usa Photomechanic, ma utilizza anteprime di 1280 pixel di lato lungo e non capisco mai se la foto è a fuoco o no. Di solito ci metto un giorno o due per la selezione e un giorno per l'editing, in tre giorni consegno un matrimonio. Avevo cominciato a lavorare in raffica prima che le reflex avessero l'anti-flicker, scattando a 1/160s capitava spesso di avere una navata della chiesa "spenta" e magari gli sposi non ci facevano caso ma io sì. Era una bella seccatura. |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 10:44
Vero Murpy, comunque nel caso specifico questo ragazzo di foto ne fa una vera "valangata", una specie di mania (ed ovviamente restano tutte li, mica fa pulizia della roba inutile... ). Poi certo, c'è anche tutto il resto a mangiare spazio disponibile, i video sono pesantissimi! |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 12:03
“ In generale però vedo che la "scattite" è abbastanza diffusa, e non solo tra i fotografi armati di fotocamera, ma anche tra i "cellularisti"... „ Secondo me il problema, più che il numero di foto scattate, è il numero di foto conservate. Una cartella con venticinquemila foto, ma anche con duemila foto, non la aprirei mai per andarmele a rivedere. In uno shooting con modella, come in un qualsiasi shooting, ci possono stare un numero molto limitato di varianti della stessa scena se no si diventa ripetitivi e noiosi. E' essenziale beccare il momento giusto così come è essenziale togliere tutte le altre foto che non c'entrano niente. Il cestino rimane lo strumento più utile del fotografo, e io sono veramente spietato. |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 12:41
Concordo con Checco, una bella foto se uguale o simile ad altre che hai già scelto va eliminata comunque, conservarla non ha senso, per non parlare di quelle non belle... cestino e poi subito dopo svuota cestino. |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 13:22
Dipende molto dal soggetto e dal modo di scattare. Nella moda a volte si scattava come con il metronomo, un cambio di posizione/espressione ogni frazione di secondo. 5 scatti al minuto non mi stupisce. Dipende da molti fattori. Poi un fotoamatore fa quello che gli pare. Se si fa still life si fanno pochi scatti al girono, in fotografia sportiva si possono fare più raffiche al minuto. Per lavoro dipende dal budget , per un fotoamatore dipende da come vuole passare il suo tempo. Per me è impossibile giudicare a priori. |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 13:36
Salve, come già si è evinto da molte risposte, le ragioni di tale "procedura" sostanzialmente risiedono sia nelle "tentazioni" che il digitale offre, sia, talvolta, nella mancanza di un'idea precisa o, se si vuole, nella presenza di troppe idee ben confuse a riguardo, oppure quando, magari perché si è alle prime armi e ci si cimenta con un lavoro su commissione, all'atto pratico si ha, in un certo senso, timore di non centrare il target. Sicuramente la pellicola frenava e non poco questa propensione, del resto e di sovente mi chiedo : quanti si dedicherebbero a vario titolo, oggi alla fotografia ed al video se non ci fosse stato stato l'avvento del digitale e, soprattutto, del web ? Eccezion fatta per coloro che esponevano , i loro lavori in mostre ad hoc e/o che, essendo professionisti o famosi, si ritrovavano con le proprie opere pubblicate, se il poter condividere delle foto ( rigorosamente stampate ) fosse rimasto di pertinenza di un ristretto manipolo di parenti e amici : quanti avrebbero mostrato interesse per questa forma d'arte ? Forse è proprio il passo dei tempi che ha prodotto, tra l'altro, anche questa specie di tratto ossessivo - compulsivo allo scatto... |
user171441 | inviato il 04 Ottobre 2021 ore 13:40
@Alberto Tirri... già...tutto può essere |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 13:52
“ come già si è evinto da molte risposte, le ragioni di tale "procedura" sostanzialmente risiedono sia nelle "tentazioni" che il digitale offre, sia, talvolta, nella mancanza di un'idea precisa o, se si vuole, nella presenza di troppe idee ben confuse a riguardo, oppure quando, magari perché si è alle prime armi e ci si cimenta con un lavoro su commissione, all'atto pratico si ha, in un certo senso, timore di non centrare il target. „ sono comunque risicate alla sfera personale e lasciano il tempo che trovano per la crescita personale. Ti sei dimenticato di evidenziare la comodità negli eventi, e non è cosa da poco. “ Sicuramente la pellicola frenava e non poco questa propensione, del resto e di sovente mi chiedo : quanti si dedicherebbero a vario titolo, oggi alla fotografia ed al video se non ci fosse stato stato l'avvento del digitale e, soprattutto, del web? „ Negli anni '90 ero molto frenato da questa storia, vedi i prezzi esorbitanti tra rullino, sviluppo e stampa. I matrimonialisti costretti a portarsi un aiutante per caricare la seconda macchina se no perdevi il lavoro. Cose così erano viste come una maledizione, altro che nostalgia. Le compulsioni lasciamole ai smanettoni da smartphone o altro, i social sono solo un mondo di fantasia, come alzi la testa per far vedere quanto vali becchi solo gli schiaffi, (parlando in terza persona sui generis). |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 15:04
“ I matrimonialisti costretti a portarsi un aiutante per caricare la seconda macchina se no perdevi il lavoro. Cose così erano viste come una maledizione, altro che nostalgia. „ Non era sempre così. Si calcolavano i tempi della cerimonia e momenti importanti e si agiva di conseguenza. Bastavano anche 5....6 rulli 120 per un matrimonio. |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 15:06
Si e gli album che venivano fuori da quel tipo di "agir di conseguenza" andavano bene per tener su i tavoli zoppi... |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 15:09
Ah certo non c'era la ricerca maniacale della messa a fuoco sugli occhi. Si usava spesso la rollei o l'hassy a diaframma 11 o 16 e si sfruttava di conseguenza la profondita di campo con flash tipo il metz ct45. Questa era la realtà negli anni 70 |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 15:12
Ma non c'entra niente la messa a fuoco sugli occhi, è lo stile che - per fortuna - è cambiato, grazie anche all'avvento del digitale. Io se mi sposassi oggi non vorrei nulla di diverso da questo. E che quel risultato il fotografo l'abbia ottenuto con 500 o 10000 scatti per me avrebbe rilevanza "0", fintanto che mi produce una testimonianza così pregevole dell'evento. |
| inviato il 04 Ottobre 2021 ore 15:21
Certo col digitale è cambiato tutto, ma un vecchio matrimonialista passato al digitale, comunque non scatterebbe mai migliaia di foto in un matrimonio. Io personalmente mi sono spostato nel 1976 in epoca analogica e le foto me le ha fatte un mio amico, il miglior matrimonialista che c'era a Napoli in quel periodo: Alfredo Foglia |
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