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L'intelligenza artificiale cambierà la fotografia ?


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avatarjunior
inviato il 23 Agosto 2021 ore 11:45

Ognuno può fare come vuole, ma per me la fotografia ammette solo un po' di post-produzione. Se l'immagine viene alterata diventa un "artefatto" da illustratore o pittore. Vedo foto molto belle ma che sono quadri ormai.

avatarsenior
inviato il 23 Agosto 2021 ore 11:51

Ognuno può fare come vuole, ma per me la fotografia ammette solo un po' di post-produzione. Se l'immagine viene alterata diventa un "artefatto" da illustratore o pittore. Vedo foto molto belle ma che sono quadri ormai.


Quindi basta mettersi d'accordo sui termini che si usano... questione tutto sommato di secondaria importanza

user14408
avatar
inviato il 23 Agosto 2021 ore 12:40

Quindi basta mettersi d'accordo sui termini che si usano... questione tutto sommato di secondaria importanza


insomma...


io ne proponevo alcuni in tre gruppi da " combinare/associare/cpmprendere/definire" Sorriso
cosa non semplic e scontataSorriso;-)





- compositing , postproduzione, ottimizzazione, elaborazione, fotoritocco, correzione, fotomontaggio, strumento


- lavoro, arte, mestiere, passione, espressività, professione, mercato, comunicazione, tecnologia


- vero, falso, verosimile, simulacro, finto, realismo, realtà, descrizione, rappresentazione, riproduzione


tutti sinonimi? tutti intercambiabili? accoppiabili? indipendenti...



alla ricerca della tassonomia perduta :-)

avatarsenior
inviato il 23 Agosto 2021 ore 13:24

Maceric: capisco che si abbia voglia di definire, di stabilire dei confini ma... a che serve?

avatarsenior
inviato il 23 Agosto 2021 ore 13:35

Niente

avatarsenior
inviato il 23 Agosto 2021 ore 13:40

Maceric
ogni parola ha un suo preciso significato e i sinonimi non sono mai altrettanto precisi tra loro; ma l'interpretazione di ognuno di noi su questo "preciso significato" può essere diversa anche solo sotto l'aspetto lessicale.
Figuriamoci quando alle parole, e ai loro effetti , si aggiunge anche un elaborazione "etica" che ha bisogno di ulteriori condivisioni e che è ancor più fonte di interpretazioni differenziate.

Per alcuni tutto è vero purché la foto sia visibile; per altri solo l'assenza totale di PP assicura il realismo; alcuni hanno posizioni concettuali, altri difendono il loro lavoro, e i loro interessi.

Quindi è difficile concordare sia su parole sia sulla sostanza e rispondere efficacemente alla tua "provocazione"-

Il punto che mi pare oramai consolidato che alcuni useranno l'IA per migliorare l'aspetto estetico delle loro foto e saranno contenti se riusciranno a montare l'orso fotografato allo zoo sui ghiacci del polo nord, e giureranno anche di esserci stati, al polo nord e negheranno perfino di sapere che esiste un zoo nella loro città; altri ne faranno l'uso indispensabile e lo dichiareranno quando glielo si chiede. Io sono in quest'ultimo gruppo, e spero di non essere in minoranza.

avatarjunior
inviato il 23 Agosto 2021 ore 13:44

@Maurizio.. facendo cronaca, condivido il tuo pensiero. Sergio

avatarsenior
inviato il 23 Agosto 2021 ore 14:16

Il punto non è quali metodi si impiegano, il punto è essere onesti. Se faccio foto per un catalogo di costumi da bagno e tolgo un tatuaggio e qualche imperfezione della pelle alla modella ho imbrogliato? Non credo, casomai avrei imbrogliato se avessi taroccato i costumi da bagno... Se fotografo un politico al varo di una nave ospedale e gli sistemo un capello fuori posto, gli tolgo un neo e elimino un cestino dei rifiuti dallo sfondo ho imbrogliato? Direi di no... Al limite, anche se ritoccassi un po' il cielo per farlo meno triste sarebbe poi una colpa grave? Direi di no, perché il messaggio che trasmette la foto non cambia, nella sostanza: Tizio ha partecipato al varo della nave. Se però invece uso la stessa foto e a fianco di Tizio, con un fotomontaggio, metto anche Caio e la Sempronio (che non c'erano al varo) ho imbrogliato? Direi di sì, perché in quel caso l'immagine racconta un fatto non vero.
Il problema, con la moderna tecnologia, è che esiste la possibilità di manipolare le immagini senza che quasi nessuno se ne accorga, e allora però si capisce che la colpa non è dell'aver usato questi mezzi, che comunque esistono e sappiamo che si useranno, ma di usarli senza dichiararli in quei contesti in cui la cosa diventa fraudolenta...
Nei casi in cui un fotografo sostituisca cieli, cambi dettagli del paesaggio e cose così fa né più né meno quel che facevano gli illustratori prima dell'avvento massiccio della fotografia. Che ritraevano personaggi famosi, magari li abbellivano anche un po', a volte accennavano sfondi di fantasia, ma, quando erano cronisti, si preoccupavano di disegnare cose effettivamente accadute, mentre se illustravano un libro di fiabe no. E chi comprava un periodico sapeva che non era un libro di fiabe e viceversa. Chi fa queste cose vogliamo chiamarlo "illustratore" o "artista grafico" invece che "fotografo"? Boh, per me va bene, basta mettersi d'accordo...

avatarsenior
inviato il 23 Agosto 2021 ore 14:19

Invece di fare tutte queste disquisizioni, basterebbe ammettere che oggi siamo nell'era della post fotografia e ci avviciniamo alla post fotografia 2.0:quella dell'AI.

Punto.

avatarsenior
inviato il 23 Agosto 2021 ore 14:54

Non è così semplice fare il "punto". ...

La post fotografia è fotografia o un'altra cosa, pur se ne è un derivata ?

Dove inizia la digital art e finisce la fotografia ?

Cosa devono accettare i concorsi fotografici ?

Certo c'è sempre stato chi scatta in un rettilario e presenta la foto come scattata nel profondo della foresta , ma l'IA renderà ciò molto più facile.

Qual'è la reazione del fotografo : un sentimento di disapprovazione o uno spirito di emulazione ?

avatarsenior
inviato il 23 Agosto 2021 ore 15:57

Invece di fare tutte queste disquisizioni, basterebbe ammettere che oggi siamo nell'era della post fotografia e ci avviciniamo alla post fotografia 2.0:quella dell'AI.

Non è tanto questo, dato che, come giustamente scrive Miopiartistica, la questione si poneva anche quando sia la cronaca che le fiabe erano appannaggio dei soli disegnatori, quanto non adagiarsi sull'idea che ormai sia tutto concesso in qualunque ambito e situazione; se non era così per i disegnatori, perché dovrebbe esserlo per fotografi e postfotografi?
Però questo comporta una revisione del concetto di cultura di massa e uno sforzo per reindirizzarlo, anche sforzandosi di inculcare nuovamente nelle masse un minimo di cultura (e non solo di cultura dell'immagine)

avatarjunior
inviato il 23 Agosto 2021 ore 17:03

www.canon.it/pro/stories/combating-misinformation-in-photojournalism/

avatarsenior
inviato il 23 Agosto 2021 ore 17:50

@Avalongate

Interessante: si tratta però di voluta informazione non corretta.

Franco Berengo Gardin, certamente un grande fotografo, ha realizzato un servizio sulle grandi navi a Venezia usando solo potenti teleobiettivi, in modo da far sembrare che le navi entrassero direttamente nei piccoli canali della città, alterando le proporzioni.

Io non ero e non sono favorevole alle grandi navi, ma mi è sembrato un modo scorretto di rappresentare la realtà e anche un modo di influenzare l'opinione pubblica che invece andava affrontato in base a una serie analisi tecnoscientifica ed economica di vantaggi e svantaggi.

Questo per dire che quando si informa il rispetto della realtà deve essere assoluto, e che per essere disonesti non serva l'IA.

avatarsenior
inviato il 24 Agosto 2021 ore 6:56

@Maurizio Trifilidis

Il punto della situazione è semplice se si definisce fotografia ciò che è prodotto in analogico (e lungo l'intera catena analogica dall'impressionare la pellicola, fino allo stampare su carta foto sensibile) e post fotografia tutta la fotografia digitale, senza nessuna esclusione.

Dico tutta, senza nessuna esclusione, non solo perchè questa è la definizione di Joan Fontcuberta, ma anche perchè all'interno del digitale è impossibile distinguere sottocategorie, per la semplice ragione che non c'è modo di distinguere in digitale immagini ben manipolate da immagini genuine (se non con particolari programmi come Amped Five e comunque non sempre neppure con questi se vi è AI).
Con buona pace di tutti.

Per cui rassegniamoci: ogni volta che scattiamo con la ns. digitale, oppure scannerizziamo la pellicola, siamo già in post fotografia: la fotografia è morta con la morte (come numeri di produzione) della fotografia analogica.

Con l'AI possiamo dire che siamo nella post fotografia 2.0.

P.S.
Il grande Berengo Gardin fa Gianni di nome.

avatarsenior
inviato il 24 Agosto 2021 ore 7:19

Il grande Berengo Gardin fa Gianni di nome


Certamente .... lo ho anche conosciuto personalmente .... non so come è uscito "Franco" .....

Per il resto la differenza tra fotografia e postfotografiaè sopratutto una questione di onestà intellettuale.

Da ragazzo, ho realizzato foto in bianconero in cui in sede di stampa esponevo solo la parte centrale dello scatto e mascheravo tutto il resto, su carta molto contrastata. Risultato: disegni neri in uno spazio bianco. Già quella era postfotografia (in base alla sua definizione) ma se qualcuno mi chiedeva come avevo realizzato la foto glielo spiegavo chiaramente e non vantavo mirabili capacità in fase di scatto.

Si è molto discusso su questo sito di uno scatto (un insieme di fulmini su un rifugio alpino) e di come fosse stato realizzato; sulla sua pagina Facebook l'autore, professionista e ambassador di varie marche , ha sostenuto che era uno scatto unico ma non lo ha ripetuto nella discussione su Juza (io penso anche di comprenderne la ragione). Infatti molto ne dubitano e un dei principali esperti in fulmini e saetti italiani , su mia richiesta, mi ha precisato la rarità, se non l'impossibilità, che si verifichino così tanti fulmini in così pochi secondi. Qui certo il problema non è se si tratti di fotografia o di postfotografia, ma di altro, diverso dalla fotografia.



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