| inviato il 11 Ottobre 2019 ore 14:58
Visto il paragone con la letteratura, che trovo azzeccato, applicherei alla fotografia l'approccio di Harold Bloom al canone letterario. In breve, in parole semplici: - esistono foto (al pari di libri) belle e foto brutte; - l'Universale è l'Estetica, non l'Etica (la foto, il libro, devono essere belli, non utili); - il "canonico", l'eccellente, quello che ha titolo per rimanere modello perché più da vicino ha colto l'Universale, è solo il tempo a stabilirlo. Poi, nella più profonda sentina del bastimento di effimero, di superfluo, di brutto che viene prodotto in quantità, e che però ha il merito di far risaltare ancora di più l'eccellente, ci sono le foto di chi, come me, si diverte soltanto e ha perfetta coscienza di non far nulla di meritevole. Cosa toglie questo al "canone"? Che fastidio può dare? Perché dovrebbe traviare un giovane dotato? |
| inviato il 11 Ottobre 2019 ore 15:00
“ Eh si, mentre invece di foto di tipe semi-nude che si rotolano sulla spiaggia che raccontano una storia ne abbiamo in abbondanza vero? „ ... magari la storia segue e è meglio non raccontarla |
user170782 | inviato il 11 Ottobre 2019 ore 15:09
Quindi chi scatta la foto è fotografo. Chi scrive un diario è scrittore. Chi tira due calci al pallone è calciatore. Chi guarda intensamente una bella ragazza per strada è uno stalker. Ho capito bene? |
| inviato il 11 Ottobre 2019 ore 15:12
“ Poi, nella più profonda sentina del bastimento di effimero, di superfluo, di brutto che viene prodotto in quantità, e che però ha il merito di far risaltare ancora di più l'eccellente, ci sono le foto di chi, come me, si diverte soltanto e ha perfetta coscienza di non far nulla di meritevole. Cosa toglie questo al "canone"? „ Questo lo condivido e lo trovo interessante. “ Perché dovrebbe traviare un giovane dotato? „ A questo può esserci qualche risposta, la prima mi viene in mente banalmente che l'educazione (fotografica) o si ha da giovani oppure è inutile darla, gli esempi di scrive certi post sono evidenti. “ - l'Universale è l'Estetica, non l'Etica (la foto, il libro, devono essere belli, non utili); „ Di questo si potrebbe discutere arrivando a opinioni diverse, però non conosco l'autore ne posso dire se la tua sintesi racchiuda una accezione comune per uso e traduzione sui termini belli, utili, estetica e via dicendo. Quello che mi interessava, sponda non fotografo, è però la prima parte. Mi domando anche io perchè i fotografi si spacchino i maroni contro coloro che usano semplicemente un mezzo per fare fotografie, non fotografia. “ Quindi chi scatta la foto è fotografo. Chi scrive un diario è scrittore. Chi tira due calci al pallone è calciatore. Chi guarda intensamente una bella ragazza per strada è uno stalker. Ho capito bene? „ più o meno. Aggiungiamo che chi fa il fantacalcio è allenatore e siamo già decisamente avanti. |
| inviato il 11 Ottobre 2019 ore 15:14
No, lo scrittore risulta essere... Chi si dedica all'attività letteraria in quanto mosso da un intendimento d'arte Quindi in questo caso direi che il diario non basta a meno che non sia quello di Anna Frank Due calci al pallone=calciatore senza ombra di dubbio Sullo stalker non sono sicurissimo ma sei sulla strada giusta |
| inviato il 11 Ottobre 2019 ore 15:32
Comunque, purtroppo, ho l'impressione che sottilizzare su cosa è fotografo e cosa non lo è, sia un modo come un altro affinché la vis polemica prevalga sul ragionamento. Credo che chiunque voglia ragionare con un minimo di costrutto dovrebbe convenire almeno che, quand'anche la zia Pina con lo smartphone fosse una "fotografa" al pari di Scianna (e non lo è), la sua incidenza nel movimento di idee intorno alla fotografia (arte o non arte che sia) dovrebbe essere lecitamente appena inferiore a quella di lui. Perlomeno in un mondo normale. Cavillare su questo con sottigliezze linguistiche significa negare un'ovvietà senza la quale, francamente, ogni discorso e ogni idea intorno alla fotografia sono del tutto inutili. |
user107253 | inviato il 11 Ottobre 2019 ore 15:32
"nella sua drammaticità adoro la fotografia di benedusi con la madre che , se non sbaglio, è stata scattata prima di recarsi al funerale del padre. Per me arte pura" @Arconudo...qui hai commesso un errore...la Fotografia non è arte! Mi dispiace, io non conosco Benedusi e, ad essere onesta (purtroppo ho questo vizio), la presentazione non è delle migliori. Cercare di convincere la platea facendo l'elenco dei propri successi è diciamo poco utile per chi non ha l'inclinazione di farsi influenzare dal curriculum o, peggio, dalla notorietà di una persona (ahimé altro mio vizio). Se si parlasse di medicina beh, diciamo che la cosa avrebbe un peso diverso, ma qui non muore nessuno per un tramonto! Parlando del contenuto, ossia del punto di vista di Benedusi, mi trova d'accordo sul fatto che una buona fotografia debba raccontare una storia, ma limitatamente ad alcuni generi fotografici (eh si, perché sono convinta che la Fotografia non sia solo un genere). La fotografia staged, il reportage, la street DEVONO raccontare una storia. La fotografia paesaggistica può limitarsi a rappresentare la realtà così com'è, senza necessariamente dover raccontare nulla. Che poi anche questo è relativo. La foto di un ghiacciaio nel polo nord ora può non raccontare, ma tra 100, 1000, 10000 anni? Siamo sicuri che non racconterà nulla? Passiamo al secondo punto, ossia arte/non arte. "L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme di creatività e di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza. Pertanto l'arte è un linguaggio, ossia la capacità di trasmettere emozioni e messaggi." (Wikipedia)...se si da per buona questa definizione allora la fotografia di Benedusi è altamente arte. La pianificazione, le capacità tecniche, il messaggio...mi sembra evidente! Puoi dirmi che una fotografia di reportage di guerra non è arte e ci sta, ma una fotografia pianificata con lo scopo di raccontare una storia no. La storia poi, è la cosa più soggettiva che ci possa essere. L'interpretazione di ciò che vediamo è data dalle esperienze personali, dal proprio vissuto. Pensare di poter realizzare una fotografia che abbia un'unica interpretazione è quasi perdere il contratto con la realtà. Ultima cosa e poi smetto che mi si stanno bloccando le dita ( ), pensare che il proprio modo di concepire un qualcosa sia l'unico e il solo non denota solamente arroganza, ma anche poca apertura al confronto e al mettersi in discussione, a mio avviso le migliori qualità di un individuo. Sicuramente ho dimenticato di dire qualcosa, ma ho il sospetto che non vi dispiaccia Buona luce a tutti |
| inviato il 11 Ottobre 2019 ore 15:36
Francesco, però tu mi parli di cose ovvie, anche il più inetto dei giocatori di calcio non può essere paragonato a Messi o Ronaldo e a quello che smuovono a livello internazionale, ma un personaggio che arriva e da giudizi sugli altri e sulla fotografia quando lui non produce nulla di diverso dagli altri fotografi commerciali... Beh fa un po' ridere. |
| inviato il 11 Ottobre 2019 ore 15:41
“ Comunque, purtroppo, ho l'impressione che sottilizzare su cosa è fotografo e cosa non lo è, sia un modo come un altro affinché la vis polemica prevalga sul ragionamento. „ finalmente.... |
| inviato il 11 Ottobre 2019 ore 15:49
“ Francesco, però tu mi parli di cose ovvie, anche il più inetto dei giocatori di calcio non può essere paragonato a Messi o Ronaldo e a quello che smuovono a livello internazionale, ma un personaggio che arriva e da giudizi sugli altri e sulla fotografia quando lui non produce nulla di diverso dagli altri fotografi commerciali... Beh fa un po' ridere. „ Capisco che la base del ragionamento sia questa. E (mi pare anche di averlo già scritto) è giusto che ognuno ritenga più o meno autorevole colui che ascolta o legge. Per restare al tuo esempio calcistico, si può trovare un Bartoletti credibile e degno nelle sue analisi domenicali oppure no. Mi pare che Benedusi il suo curriculum ce l'abbia, una certa storia ce l'abbia, e qualche titolo per dire la sua ugualmente ce l'abbia, più della stragrande maggioranza degli utenti presenti qui. Quel che dice ha qualche valore? No? Io non lo so. Però credo che, se non abbracciato, dovrebbe poter essere considerato. Un po' diversamente da zia Pina. Tutto qui Il discorso del fare "cose diverse dagli altri" lo lascerei stare, perché è molto complicato e sfumato, secondo me... |
| inviato il 11 Ottobre 2019 ore 15:59
“ Di questo si potrebbe discutere arrivando a opinioni diverse, però non conosco l'autore ne posso dire se la tua sintesi racchiuda un corretto uso e traduzione sui termini belli, utili, estetica e via dicendo. „ Mirko, la sintesi del pensiero di Bloom è accurata. Lui, ovviamente, si esprime in modo molto più complesso, ma il senso è quello. È vero, si può discutere se letteratura o fotografia debbano essere utili o no. La mia opinione è quella di Bloom, che debbano rispondere all'Estetica e non all'Etica. A supporto, faccio notare che l'Etica si modifica negli anni ben più che l'Estetica e, dunque, è più facile che superi la prova del tempo ciò che è bello, piuttosto che ciò che è socialmente utile. La fotografia è molto più recente della letteratura. Rimanendo nel secondo campo, potremmo discutere sull'attualità etica dell'Iliade, ma non sull'Estetica che la caratterizza ed è proprio questo che la rende immortale. Anzi, trovo che spesso il desiderio di produrre opere "utili" e che, per questo, risultano fortemente condizionate dalle ideologie del presente (foto di diseredati, di "diversi", di migranti... e, si potrebbe argomentare, anche di gattini), limiti le potenzialità "estetiche" (perfino dei medesimi soggetti). Le foto più belle, per me, sono quelle che colgono un istante "universale", libere da qualsiasi condizionamento ideologico, belle al di là dell'intento dell'autore come "uomo dell'oggi". Lo so, la faccio complicata, ma intendo dire che se riesci, per esempio, a fotografare un senzatetto evitando di farlo con un intento di critica sociale esplicita e cogliendone solo l'aspetto umano più universale, ne uscirà una foto migliore. Ovviamente, parlo di Fotografi, quelli veri, non di chi scatta come me per passatempo. |
| inviato il 11 Ottobre 2019 ore 16:01
“ Comunque, purtroppo, ho l'impressione che sottilizzare su cosa è fotografo e cosa non lo è, sia un modo come un altro affinché la vis polemica prevalga sul ragionamento. „ Perdonami Francesco intenderci su cosa sia un fotografo prima di parlare di fotografia non ritengo sia un mero cavillare ma una utile distinzione per comprendere e distinguere chi fa fotografia da chi scatta fotografie. Sono diversi gli studi, l'esperienza, la competenza, le finalità, etc... Un fotografo puoi valutarlo come un bravo o pessimo professionista. Chi scatta fotografie no. “ La mia opinione è quella di Bloom, che debbano rispondere all'Estetica e non all'Etica. A supporto, faccio notare che l'Etica si modifica negli anni ben più che l'Estetica e, dunque, è più facile che superi la prova del tempo ciò che è bello, piuttosto che ciò che è socialmente utile. „ Le mie armi di contraddittorio su tale materia sono meno di una pistola a fulminanti. “ Ovviamente, parlo di Fotografi, quelli veri, „ ecco perchè sto provando a definire i fotografi... |
| inviato il 11 Ottobre 2019 ore 16:05
Francesco condivido in pieno il discorso del confronto con un professionista ma sono assolutamente contrario ai dogmi sparati senza un confronto o una discussione costruttiva. |
| inviato il 11 Ottobre 2019 ore 16:16
“ Francesco condivido in pieno il discorso del confronto con un professionista ma sono assolutamente contrario ai dogmi sparati senza un confronto o una discussione costruttiva. „ A me manca probabilmente qualche pregresso. E se ho quindi qualche "buco" storico me ne scuso. Ma, al netto di ciò, io non trovo il post iniziale particolarmente dogmatico: mi pare esprima un punto di vista con energia e convinzione sicuramente, ma come farebbe chiunque rispetto a qualcosa in cui crede. Quello che volevo dire è che, nel discorso di Benedusi, c'è una ciccia interessante e corretta. E che lo spezzettamento sistematico, apparentemente utile a una presunta precisione, finisce per far perdere di vista l'elefante in funzione della pulce. Per puntualizzazione, io condivido il punto di vista di Mirco: ovvero che anche se imbianco la mia camera da letto non mi definirei imbianchino. Ma al tempo stesso penso che, qui e in questo contesto, tutto ciò serva solo a perdere di vista cose di un certo interesse che (parere sempre personale) ci sono eccome nello scritto di Benedusi. |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |