| inviato il 08 Giugno 2019 ore 22:40
Gaga la fotografia di reportage da un mio punto di vista in Italia non tira, tutto a risparmio se proprio non è essenziale e mal pagata (molti reporter italiani ormai lavorano per testate estere). Quante volte leggiamo sul forum di utenti onorati che qualche rivista nota abbia pubblicato la loro foto o le loro foto?...Tanto di cappello è sempre una soddisfazione ma ho dubbi che quelle immagini siano state pagate. Se ci pensiamo su un'attimo queste riviste occupano pagine e pagine dei loro numeri con le immagini inviate dai lettori (che son belle e non gli costano nulla e inoltre permettono al giornale di vendere qualche copia in più...vuoi che amici è parenti non ne comprino una?). Il mercato è cambiato, tutto gira intorno contest e workshop he in ogni caso è sempre il fotografo a pagare e chi ci guadagna sono sempre i grandi marchi (Leica, fujifilm, Sony, Canon, Nikon)...poi c'è quello delle gallerie ma li entriamo in un'altro discorso più complesso. Questa è l'idea che mi son fatto poi potrei sbagliarmi. |
| inviato il 09 Giugno 2019 ore 9:08
Vincenzo Il mio commento prendeva spunto dal tuo precedente sil fotografo di reportage come fotografo di matrimonio. E dicevi che sta cambiando qualcosa. Volevo sottolineare il fatto che a mio parere il gusto è/sta cambiano in molti usuifritori di fotografia. Il mondo è cambiato, oramai le guerre sono diffuse in gran parte del mondo. Anche appena oltre i nostri confini. Si vedono molte mostre fotografiche in giro che raccontano quello che sta succedendo e sono molto viste. Forse c è oggi una maggiore richiesta di un certo tipo di fotografia di racconto rispetto ad anni fa. E quindi anche i gusti stanno cambiando sino a richiedere un fotoreportagista al matrimonio come dici tu. Questo volevo dire. Poi il discorso che per vivere di fotografia in Italia bisogna lavorare con riviste straniere, questo è senza altro vero |
| inviato il 09 Giugno 2019 ore 18:21
Personali considerazioni sparse e sparpagliate... dal rilevante al futile. Quando ormai da clichè o convenzione si parla o scrive delle cosiddette foto "rubate", tendenzialmente queste tendo ad associarle al tizio con fotocamera che da dietro una siepe riesce a cogliere alla finestra il presunto vip di turno. Pertanto solleciterei un'interrogazione parlamentare affinchè d'ora in poi si parli di fotografie "colte al volo". Quanto alla nuova tendenza citata che vede matrimoni in stile reportage... dico era ora e per fortuna! Abbandono ogni diplomazia nel ribadire che finalmente qualcuno voglia la spontaneità di un evento, dopo decenni di imbarazzanti messe in scena universalmente omologate che hanno visto trasformati in modelli per un giorno, coppie spesso dal vestiario impacciato, e improponibili come predisposizione e fisicità nel calarsi in versione "modelli", con contorni che vanno dal pacchiano, all'esilarante, fino al grottesco. Inoltre continuare ad interrogarsi su che genere rientri una determinata immagine, penso che sia valido porselo solo all'atto di caricare tale immagine nelle varie gallerie del presente sito o in alternativa alla partecipazione magari di un concorso a tema, mentre per il resto ritengo sia cosa pressochè irrilevante. Usare la fotocamera a zonzo per una città, potrà a fine sessione aver portato a relizzare ritratti, reportage, addirittura still-life, paesaggi urbani o pura street (sempre se non si sia strettamente monotematici o monocorda) ... ma è davvero così importante la classificazione o il classificarle al cospetto della qualità delle immagini che si è riusciti a produrre? Visitando una mostra monografica di un grande autore, davanti alle immagini c'è forse qualcuno che si pone se quella è street e quell'altra è reportage? Quanto alla spontaneità o alla finzione è impossibile generalizzare. In determinate immagini la distinzione può risultare irrilevante (come quella linkata del tabagista ad esempio), mentre in altre può risultare imprescindibilmente determinante. Esempio clamoroso e ben noto è la sòla McCurry con la quale si è personalmente sputt@nato nella versione "reportagista" della sua era a colori, ma che non gli impedito di diventare star di fama internazionale e stra-venerato e imitato da troppi. Francè comprendo la tua buona prudenza su quel concetto ... ma nello specifico come direbbe Crozza-Feltri... E' fattuale. |
| inviato il 09 Giugno 2019 ore 18:27
“ Inoltre continuare ad interrogarsi su che genere rientri una determinata immagine, penso che sia valido porselo solo all'atto di caricare tale immagini nelle varie gallerie del presente sito o in alternativa alla partecipazione magari di un concorso a tema „ Sottoscrizione incondizionata, of course “ Francè comprendo la tua buona prudenza su quel concetto „ Oibò! Sono io Francè? Mi sono perso il concetto! Qual era?!? (Non credermi mai: sono prudente solo per finta ) |
| inviato il 09 Giugno 2019 ore 18:46
i matrimoni in stile "reportage puro" ho avuto modo di vederne i risultati.. 10000 scatti in due per tirarne fuori un centinaio "decenti" in casa la sposa che "scimmiotta" e parla con le amiche... smorfie a gogò sfondi improbabili pieni di casino... in location sposi sempre con il bicchiere in mano o seduti mentre mangiano o mentre girano tra i tavoli.. sotto un'improbabile luce.... per finire qualche scatto tra balli e qualche gioco da demen.. almeno il taglio della torta rimane impostato per fortuna.. io credo che una vi di mezzo sia il giusto equilibrio |
| inviato il 09 Giugno 2019 ore 18:54
Hai visionato album di autori di poco pregio, come ce ne sono tanti ugualmente sui tradizionalisti. Non che sia determinante poi il taglio o genere a decretare il livello. Quello è sempre compito dell'autore. |
| inviato il 09 Giugno 2019 ore 19:08
“ Il concetto era che nella fotografia si riversa ciò che si è. „ Ah, ecco! Punto 1: "Francè" mi piace assai Punto 2: concetto di cui sono convinto al mille per cento! (le cautele stanno solo nel fatto che, quando scrivi opinioni, per quanto convinte, condivise e con avvalli credibili, restano pur sempre opinioni. E quindi qualcuno ti taccerà poi di "essere depositario di verità", e questo.... è noioso quando non si parla di persona ) Rispetto alla convinzione sul "concetto", se mai ti andasse, qui c'è una sintesi di come la penso, anche se forse un po' indiretta, al netto di ogni scambio con relative cautele www.francescomerenda.com/fotografia-lo-stile/ Ciao! F |
| inviato il 10 Giugno 2019 ore 10:32
Concordo con canopo.... in 35 anni di esperienza in foto di matrimonio, l'unico lavoro serio di vero reportage l'ho visto fatto da un fotoamatore amico dello sposo (nn avevano il fotografo ufficiale) che con una nikon 50mm e pellicola ha fatto un vero lavoro da purista. Le foto sono state fatte nel 1978 |
| inviato il 10 Giugno 2019 ore 12:11
“ Inoltre continuare ad interrogarsi su che genere rientri una determinata immagine, penso che sia valido porselo solo all'atto di caricare tale immagine nelle varie gallerie del presente sito o in alternativa alla partecipazione magari di un concorso a tema, mentre per il resto ritengo sia cosa pressochè irrilevante. Usare la fotocamera a zonzo per una città, potrà a fine sessione aver portato a relizzare ritratti, reportage, addirittura still-life, paesaggi urbani o pura street (sempre se non si sia strettamente monotematici o monocorda) ... ma è davvero così importante la classificazione o il classificarle al cospetto della qualità delle immagini che si è riusciti a produrre? Visitando una mostra monografica di un grande autore, davanti alle immagini c'è forse qualcuno che si pone se quella è street e quell'altra è reportage? „ Non hai idea di quanto sia d'accordo con te ! Però vedo , anche pagine addietro di questa discussione , un gran puntiglio sulla identificazione della street . Anche io la vedevo in modo molto più spensierato ma siccome vedo qui molti fotografi o fotoamatori più evoluti di me e siccome ho aperto io questa discussione , è implicito che io valuti il parere di tutti e ne abbia rispetto . |
| inviato il 10 Giugno 2019 ore 12:27
“ Però vedo , anche pagine addietro di questa discussione , un gran puntiglio sulla identificazione della street . Anche io la vedevo in modo molto più spensierato ma siccome vedo qui molti fotografi o fotoamatori più evoluti di me e siccome ho aperto io questa discussione , è implicito che io valuti il parere di tutti e ne abbia rispetto . „ Diciamo che non ci sono probabilmente pareri "giusti": ci sono visioni, punti di vista, scuole di pensiero. Noi oggi abbiamo il vizio di essere interessati alla risposta "definitiva", alla "verità". Solo che in molti ambiti non funziona così. E per la fotografia è sempre stato così. Il Cartier-Bresson già citato era in polemica con la scuola di Adams, perché le due visioni erano in netto contrasto: avrebbe senso interrogarsi su chi detenesse la "verità"? Direi di no: sono due visioni, che forse mai si stimeranno a vicenda e che continueranno ad avere estimatori e detrattori. Per cui, sempre come parere personale, ti suggerirei di preoccuparti poco di questo e scegliere la tua via. Tanto, sempre e comunque, qualcuno la appoggerà e qualcun altro avrà di che ridirne |
| inviato il 10 Giugno 2019 ore 13:14
"parere personale, ti suggerirei di preoccuparti poco di questo e scegliere la tua via. Tanto, sempre e comunque, qualcuno la appoggerà e qualcun altro avrà di che ridirne"... è così a prescindere se sei un artista o un semplice appassionato. |
| inviato il 12 Giugno 2019 ore 21:15
Penso che il focus di quella foto sia l atteggiamento rilassato del soggetto in attesa della partenza del treno nel contesto che mette in luce un treno "variopinto", anche esso soggetto per altri versi. Secondo me è street. Personalmente non mi dice gran che, composizione e soggetti poco accattivanti. |
| inviato il 12 Giugno 2019 ore 22:34
Si... capisco... Intendevo solo dire che a me sembrava più incentrata sul soggetto (col bell'accostamento del treno variopinto) che sulla "situazione" (che tra l'altro senza altri elementi mi risulta poco chiara: o ha tempo e allora potrebbe scendere sulla banchina, o sta per partire e allora mi sembra troppo rilassato: mi dà l'idea di stare lì solo perché fa "cool"). Parere personale. Poi che se secondo i "canoni ufficiali" sia una street o meno... non ne ho la più pallida idea |
| inviato il 12 Giugno 2019 ore 22:57
Opisso, Gaga, lo scatto é parte di un progetto di Ale, mi sono solo prestato (in un secondo momento mi sono reso conto che non volendo mi rappresentava in modo incredibile). Si è uno scatto pensato, costruito e nello stesso tempo anche improvvisato. Non c'è nessun problema a dirlo (ne stiamo parlando lo si dice ma non condivido il fatto di precisarlo sotto la pubblicazione). Se mi permetti Opisso ti posso assicurare che scatti cosi li fai anche rubati (ne ho fatti tanti e diversi in presenza di amici juzzini). In alcune foto della serie compaiono anche passeggeri e ti dirò che in una di queste entrano nella scena dei passanti di cui uno con lo sguardo dritto nell'obiettivo e la fortuna vuole che la composizione è perfetta (ognuno al posto giusto) ma solo Ale può rispondere del perché abbia deciso di scegliere proprio questa. "Penso che il focus di quella foto sia l'atteggiamento rilassato del soggetto in attesa della partenza del treno nel contesto che mette in luce un treno "variopinto", anche esso soggetto per altri versi. Secondo me è street.". In questi scatti ognuno ci vede una sua storia ed questo il bello (lasciando perdere se possa piacere o meno). Quel che volevo dimostrare prendendo come esempio questo scatto che un'immagine anche se costruita non sta mentendo su ciò che siamo abituati a vedere quotidiamante... poi ognuno gli dia l'etichetta che preferisce. |
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