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Parlare di/della fotografia - 3







user39791
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inviato il 08 Marzo 2019 ore 8:32

Avere uno stile non è mettere una firma sulle foto. Avere uno stile vuole dire caratterizzare fortemente la propria produzione fotografica.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 8:42

Le limitazioni rispetto la pittura si assotigliano sempre piu'.
Le pennellate le puoi dare in post usando mouse e preparando diversi livelli. I colori li hai a disposizione in tutte le gamme tonali, basta saperlo fare...Naturalmente per ottenere un risultato efficace e' necessario partire da un buon scatto. Io considero il tutto un processo unico. I "grandi" fotografi che affidano ad altri la post li considero "piccoli piccoli" ai giorni nostri.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 8:47

Anzi credo che tutti i grandi artisti sono ossessionati dal loro lavoro.


Non credo corrisponda a verità.
Si parla poi di artisti dando per implicito che la fotografia sia arte.
Esistono e sono esistiti "artisti" "ossessionati" dal loro lavoro, ma anche "artisti" che non lo sono stati.
Esistono e sono esistiti fotografi "ossessionati" dal loro lavoro, ma anche fotografi che non lo sono stati.
Lo stesso può dirsi per altri mestieri, arti e professioni.

Cercare di ridurre a massime e semplificare mi appare riduttivo.
Esiste anche una fotografia meno "impegnata" e tuttavia meritevole di attenzione e significativa.
Sono stati fatti nomi di autori che hanno semplicemente voluto rappresentare proprio la parte opposta delle proprie ossessioni, lasciando fuori dalla propria visione la parte più oscura di ciò che ci circonda.


Avendo perso il filo nelle segnalazioni sparse, ne aggiungo una per fare numero, senza alcun collegamento con quanto sopra.

raulcanibano.wordpress.com/exhibition-events/




avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 10:18

"I "grandi" fotografi che affidano ad altri la post li considero "piccoli piccoli" ai giorni nostri."...Alessandro, io sono dall'idea che molti fotografi della vecchia scuola avevano sottovalutato il digitale rimanendo fedeli all'analogico e questo è il prezzo da pagare. Non è così per quelli della nuova generazione o quelli che avevano fiutato anni fa che il futuro era il digitale investendo tempo per aggiornarsi restando a passo con il cambiamento. Questo è avvenuto anche in campi come la grafica e fumetto musica, cinema. Anch'io a metà anni '90 per esigenze affidavo le mie tavole da disegno a grafici per la colorazione poi capii che dovevo aggiornarmi e pian piano così feci. Molti fotografi professionisti di nuova generazione ancora oggi affidano la p.p ad altri ma non perché sono incapaci ma per il semplice motivo che per realizzare alcune immagini bisogna avere una certa padronanza e conoscenza dei programmi per poterle realizzare (il fotografo parte con idee chiare già al momento dello scatto e questo velocizza il lavoro del grafico). Diciamo che c'è differenza tra chi commissiona la p.p perché non sa farla e chi per tutt'altro.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 10:40





avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 10:43





avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 10:47

Sullo "stile nazionale" così si esprime Walter Benjamin:
"… Questo stato di cose ha la sua ironia dialettica: il procedimento destinato in seguito a mettere in dubbio il concetto stesso di opera d'arte, poiché con la sua riproduzione ne sottolineava il carattere di merce, si definisce artistico." nota7
Nota7 Una costellazione altrettanto ironica, nel medesimo campo, è la seguente. La macchina fotografica come apparecchio altamente standardizzato, non è più idonea di un laminatoio ad esprimere, nella forma del suo prodotto, caratteristiche nazionali. In proporzioni sinora sconosciute, essa rende la produzione di immagini indipendente da convenzioni e stili nazionali. Per questo motivo ha turbato i teorici fedeli a tali convenzioni e stili. La reazione non si è fatta attendere. Già nel 1859, nella recensione di una mostra fotografica, si dice: «Il particolare carattere nazionale emerge […] chiaramente nelle opere dei diversi paesi […] . Un fotografo francese […] non verrà mai confuso con uno dei suoi colleghi inglesi» (Louis Figuier, La Photographie au Salon de 1859, Paris 1860, p. 5). Ugualmente, settant'anni dopo, al congresso di Venezia, Margherita Sarfatti afferma: «Un buon ritratto fotografico ci rivelerà al primo sguardo la nazionalità, non certo della persona fotografata, ma del fotografo» (Entretiens, p. 87).
Da Walter Benjamin Lettera da Parigi II Pittura e fotografia

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 10:51

Questo invece scrive Rodčenko:
"I suoi aspetti sono multiformi e complessi quanto quelli di un disegno, più interessanti di un fotomontaggio.
Contrasti prospettici e contrasti di luci e di forme; angolazioni impensabili nel disegno o nella pittura; scorci esagerati e trame materiche impietose.
Istantanee senza precedenti di movimento, di persone, di animali e macchine. Momenti finora sconosciuti e, se conosciuti, certamente mai osservati prima, come l tragitto di un proiettile.
Composizioni che oltrepassano in audacia l'immaginazione dei pittori. Composizioni così cariche di forme da superare persino Rubens.
Composizioni dai motivi intricatissimi, al punto che i pittori olandesi o giapponesi sembrano non aver più niente da dire.
Vi è poi la possibilità di creare, attraverso il montaggio, momenti fotografici inesistenti nella realtà.
Un negativo al posto del positivo crea una percezione completamente nuova.
Per non parlare delle sovrapposizioni di immagini, delle distorsioni ottiche, dei fotogrammi, dei riflessi e così via.
I maestri della fotografia, al pari di tutti gli altri artisti, rivelano un gusto, uno stile e una maniera che appartiene esclusivamente a loro. Ognuno mette tutto il proprio impegno sul tema che più lo appassiona. Così ad esempio uno riprende Mosca da diverse altitudini a bordo di un aereoplano. “sport a cinquanta metri”, “Mosca da duecento metri” e così via. Ed ecco emergere un nuovo paesaggio, il paesaggio dei nostri tempi. Un altro fotografo si dedica all'osservazione degli animali, un terzo si concentra sullo sport e la tecnologia.
La fotografia è in rapida evoluzione e conquista ogni settore. Cresce e rivendica lo stesso rispetto riservato alla pittura. Ma questo ancora non accade. I maestri della fotografia non devono essere dei geni visto che il mezzo espressivo è così accessibile e pratico".
Da Aleksandr Rodčenko, 31.10.1934, testo scritto per la rivista “Sovetskoje foto” pubblicato nel 1971 per la prima volta.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 10:54

Molo belle le immagini di Canibano e quelle postate da Taiana, però resto dall'idea che il fotografo in genere non è un'artista, l'arte per me è altro.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 11:00

Mi è piaciuto condividere i brani che, nel tempo, sono riuscito a leggere in cui ho trovato riferimenti alla questione dello stile. Mi farebbe davvero piacere se qualcuno ricordasse e citasse altri scritti sullo stesso argomento.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 11:06

Vincenzo, ovviamente rispetto le tue idee ma non vedo perche' la fotografia non possa essere considerata arte, non tutta ovviamente, e non allo stesso livello di importanza; ma questo vale per tutte le attivita' che prevedono espressione artistica.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 11:08

@Filiberto: chiaramente la firma non c'entra, intendevo dire che dove c'è un tratto manuale si rivela a fortiori un modo personale, cosa che non può accadere laddove c'è l'intermediazione di una macchina, , che costringe a cercare altri "escamotage" per esprimere uno stile. C'è un passo di Gombrich che parla di questo tratto manuale che è necessariamente presente quando scriviamo o dipingiamo, mi aveva colpito perché io sono anche istruttore di nuoto e posso assicurare che questo accade anche solo nel nuoto, ognuno nuota in maniera diversa (anche quando nuotiamo a rana, mica solo quando nuotiamo a "stile libero" Sorriso, è proprio una questione fisico-neurologica.
Appena ho tempo cerco il passo di Gombrich che ne parla.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 11:20

I maestri della fotografia non devono essere dei geni visto che il mezzo espressivo è così accessibile e pratico".
l'affermazione di Rodcenko ( 1934 !!! ) ovviamente e incolpevolmente non può tener conto di due dati: l'enorme sviluppo della tecnologia legata alla Fotografia e lo spaventoso allargamento della platea dei 'fotografi'.
A casua di questi due dati, invece, più il tempo passa, più bisogna essere dei geni per 'esprimere' qualcosa di interessante, originale e geniale.

,,,,,

Lo stile: siamo proprio sicuri che ogni grande fotografo ( anch'io sospendo il giudizio sulla Fotografia come Arte o non-Arte ) abbia un suo stile assolutamente inconfondibile e, addirittura, riconducibile a una cifra 'nazionale', secondo quanto scrive Benjamin ?

A meno che non si tratti di foto ormai consacrate dalla fama, sfido chiunque a saper distinguere una foto 'minore' di HCB da una 'minore' di Kértesz...e così via.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2019 ore 11:47

Sull'arte in fotografia nutro molti dubbi.
Considerare il fotografo un artigiano è una diminutio?

user90373
avatar
inviato il 08 Marzo 2019 ore 11:50

Man mano che il fotografo si avvicina all'arte, si allontana dalla fotografia.



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