| inviato il 30 Gennaio 2019 ore 10:33
“ Scusate non ho resistito! „ Come io non ho resistito con quella degli "spingitori di cavalieri" Ogni tanto una pir.lata ci sta bene, per sdrammatizzare... |
user90373 | inviato il 30 Gennaio 2019 ore 10:39
@ Roberto P “ ....Ogni tanto una pir.lata ci sta bene, ..... „ Solo una ??????? Ma ne siamo proprio sicuri-sicuri ?????? |
| inviato il 30 Gennaio 2019 ore 10:51
Tutto poco interessante, ora vado a leggere del crollo del mercato fotografico. Inteso come macchine fotografiche. Quello sì che è stimolante. |
| inviato il 30 Gennaio 2019 ore 11:35
“ Il valore positivo della democrazia intellettuale non è certo quello di ricondurre ogni singolo alla propria autoreferenzialità, ma quello di aprire le porte del sapere a chiunque lo desideri. „ E questo riporta al fatto che la democrazia non è un diritto fondamentale dell'uomo, ma un diritto "acquisito" in seguito all'assolvimento del dovere di costruirsi la cultura necessaria ad esercitarla, quella democrazia! Ok, l'ho messa giù un po' dura , ma il concetto di fondo è quello: la democrazia non è il "tutti uguali" (che si avvicina piuttosto a idee anarcoidi), ma "a tutti le stesse possibilità" che poi, però, per essere colte richiedono il sacrificio di costruirsi la necessaria cultura. Non puoi contestare la diagnosi del medico se non sai nemmeno di che malattia parla. Ogni democrazia si è sempre retta sulla diffusione della cultura; quando questa veniva a mancare finiva anche la democrazia. Ma questa diffusione si trascina anche il rischio a cui accennavi quando scrivevi “ Purtroppo, a mio parere, con l'aumento delle fonti a disposizione di tutti, manca fortemente la competenza critica, la capacità di discernere le fonti, e di articolare un pensiero che esca dal solipsismo. „ . L'era delle informazioni 2.0 sembra essere anche quella delle fake news e degli imbonitori a costo zero: come fare a distinguerle? Come sopra. |
| inviato il 30 Gennaio 2019 ore 11:37
“ Solo una ??????? Ma ne siamo prorio sicuri-sicuri ?????? „ In in questo forum tengo una media di due o tre pir.late al giorno, e conto di mantenerla in futuro. Mi sembra la giusta misura. Ora mi permetto di raccontare un altro aneddoto su Claude Monet, che conivolge il tema già qui sollevato della distinzione tra giudizio di gusto e giudizio di valore. In quello che ho precedentemente raccontato, con il bluff su Turner, il vecchio Claude non ci faceva una gran figura. In questo invece ne esce molto meglio. La fonte è Flavio Caroli in uno di quei suoi dialoghi sulla storia dell'arte nella trasmissione di Fazio la sera su Rai 3, qualche anno fa. Siamo verso la fine dell'800 e il giovane Henri Matisse fa di mestiere l'impiegato e nel tempo libero dipinge quadri chiaramente ispirati al movimento fauves. E' per lui ben più che un hobby, ci dedica molto impegno e passione ed è in contatto con André Derain e altri esponenti del movimento. E' indeciso se abbandonare l'impiego e dedicarsi a tempo pieno alla pittura, quindi decide di mostrare alcuni suoi quadri a Monet, che ormai era considerato una sorta di Gran Mogol dell'arte francese, e di affidarsi al suo giudizio. Passo questo oltremodo coraggioso, quasi suicida, essendo nota l'avversione di Venerabile Maestro nei confronti dei fauves (e questo rimanda al tema degli avanguardisti che con l'età assumono il ruolo di accademici). Suppongo che il colloquio abbia avuto luogo nella villa di Monet a Giverny, nella tenuta in cui aveva sistemato il laghetto (con tanto di ponte giapponese) nel quale coltivava le ninfee che poi dipingeva. Pur essendo allora Matisse poco più che un ragazzo, Monet gli si rivolge in tono oltremodo cerimonioso (nei rapporti personali era sostanzialmente un grande borghese dell'800): "Caro Signore (mon cher Monsieur), Vi dico in tutta franchezza che il Vostro modo di dipingere lo destesto; e vorrei dirVi che non siete un Vero Pittore, e quindi consigliarVi di mantenere il Vostro impiego e di abbandonare la Pittura. Tuttavia ho notato la padronanza con cui maneggiate pennelli e colori e in particolare come gestite il bianco. E' una cosa difficilissima e io stesso talvolta ho difficoltà a usare appunto il bianco. Quindi, a malincuore, mi vedo cosretto a dirVi che Voi siete un Vero Pittore e che dovete proseguire per questa strada." Sono convinto che, oltre alla padronanza tecnica di Matisse, avesse percepito la forza espressiva dei suoi quadri. Quindi, pur non piacendogli, reputasse giusto che ci fossero anche opere come quelle. |
| inviato il 31 Gennaio 2019 ore 3:46
Ah però... che thread pepato si è rivelato.. Non posso esimermi dal fornire qualche doveroso chiarimento verso 3 utenti. “ Sembrerebbe che il mai abbastanza compianto Gabriele Basilico non avesse della "coppia di crucchi catalogatori seriali" un'opinione così caricaturale. „ Ma non mi stupisce affatto la cosa, anzi mi sarei sorpreso del contrario. Anzi aggiungo che in gioventù molto probabilmente sono pure stati fonte di ispirazione per lui, ma questo aspetto è del tutto irrilevante sul concetto che esprimevo in merito. Chiarisco che contro il logorio della vita moderna, anche in quella virtuale del web mi macchio a volte dell'uso del goliardico o dell'ironia... se poi questo non fosse colto o gradito da qualcuno (non riferito al quote ma detto in generale) che preferisce prendersi e prendere tutto quanto terribilmente sul serio, od è incapace in questi frangenti di un sorriso... dico pazienza, affaracci vostri. Ulteriore chiarimento a R.P., del quale ho apprezzato quanto col suo post mi ha dedicato e quindi te lo devo. Gli Alinari sono patrimonio unico, ineguagliato e irripetibile del nostro paese, che per enorme mole del loro archivio sono la memoria storica italiana. Ma in un 3D dove si discute degli aspetti artistici della fotografia, non vado certo a portare loro come esempio, e di loro avrei potuto scrivere "quei toscanacci produttori di tonnellate di cartoline paesaggistiche, di luoghi e avvenimenti italici". |
| inviato il 31 Gennaio 2019 ore 4:14
“ Il giudizio di una comunità, ad esempio quella di una comunità artistica, vale più delle singole opinioni dei loro partecipanti. Per cui questa frase di Remember è pericolosa: „ Frenkie, in linea generale si dovrebbe concordare sulla tua prima frase, ma purtroppo è stata smentita poi da innumerevoli casi e clamorosi del passato, dove intere comunità tra addetti ai lavori hanno preso abbagli collettivi ed eclatanti flop in una miriade di casi tra tutti i campi delle arti, in particolar modo in quello delle visive. Quanti giudizi, ingiustizie, cantonate prese, riconoscimenti postumi nei confronti di singoli o estreme minoranze, basta attingere alla storia dell'arte. Fenomeno che non si mai estinto, e continua succedere sia in tempi moderni che contemporanei. Quanto alla pericolosità che hai riscontrato nel mio concetto che poi hai quotato, nella speranza che la Digos non mi venga a cercare, ti faccio presente che non erano frasi dette in generale come le hai intese, ma erano rivolte unicamente ad un soggetto, precisamente al fan di guerre stellari. Quindi nessun pericolo, o pericolo scampato dalla collettività. “ Al momento attuale, direi che in Italia, i non-addetti ai lavori hanno sicuramente la meglio su tutti i fronti, e pertanto le loro opinioni valgono molto di più. „ Sicuramente come numero, come percentuali, ma non certamente parlando della "qualità", dell'autorevolezza e della competenza. “ Dall'ignoranza non nasce mai nulla, se non altra ignoranza. „ Il tuo principio enunciato è sacrosanto, ma non si può riportare in termini assoluti. Dall'ignoranza nasce anche il desiderio di conoscenza. |
| inviato il 31 Gennaio 2019 ore 4:35
“ Potremmo dirgli che nei libri su storia dell'arte sono presenti, che hanno esposto a dokumenta come artisti e non come fotografi, che sono associati a autori come John baldessari, Alighieri boetti, Marcel broodthsers o al gruppo art&language, ma è inutile se uno non ci arriva e vive nel mondo fatato lascialo lì. Mi hanno detto che sono stato citato ma mi scuso non leggo tutti, uso volentieri le opzioni che il sito mi concede quindi se vedete che vi ignoro probabile non vi legga „ Questa è davvero bellissima, "mo' me la segno"... alla Troisi. Siamo all'enunciazione, vera o presunta è uguale, dell'inedita modalità del blocco preventivo, del ti blocco prima che tu mi poni obiezioni e mi rivolga delle domande. Davvero una genialata, è un inedito assoluto e mi mancava. Quindi, ripeto visto che merita, è cosa del tutto normale il fatto di muoversi in anticipo e dichiarare di aver bloccato, allo scopo di sottrarsi ed eludere i quesiti unicamente fotografici che improvvidamente gli ho rivolto e addirittura prima che le glieli formulassi per la prima volta. Un preveggente. Se mai ci fosse un gradito e volenteroso utente che gli girasse questo mio post, magari comprenderà il suo clamoroso autogol, che lo qualifica come persona ed il suo spessore, dove con un escamotage si sottrae ad una civile argomentazione fotografica, prendendosi l'ultima parola con tanto di attacco/insulto personale, sapendo di avermi impedito la facoltà di risposta... Chapeau ad un vero signore. Totò ti direbbe "A guerre stellari.. ma mi faccia il piacere", con spintarella inclusa. P.S. - Rivolgo di nuovo un invito affinchè un utente mi faccia da ambasciatore superpartes, e mi riporti in quote questo mio post... Anche ai condannati a morte si concede un ultimo desiderio. P.P.S. - Infine lo so, non dovrei...ma non ho resistito: Il giorno che un editore ti pubblicherà un libro, faccelo sapere, sarò il tuo primo acquirente. Ma scimmiottando Witkin, Saudek, Woodman... Aspetta e spera. Suggerirei di iscriverti alla scuola di Dusseldorf |
| inviato il 31 Gennaio 2019 ore 5:59
ho visto questo post solo ora e sono riuscito a leggerlo solo a tratti. Condivido l'assunto iniziale di Frank Herr Mayer, ma c'è qualcosa legato al mezzo su cui sto scrivendo adesso che lo circoscrive molto. Siamo su un forum tematico, dove la maggior parte degli utenti, giustamente, adotta un nick. In questo contesto l'orizzontalità prevale sulla verticalità: come faccio a capire che l'opinione di Frank Herr Mayer sia più attendibile di quella di Mauro Sansivero, solo per citare gli autori dei primi due interventi del post? Non posso. Non so chi sia l'uno, non so chi sia l'altro. Per raccapezzarmi meglio potrei seguire costantemente tutte le discussioni su temi analoghi, e farmi un'idea dell'attendibilità di ciascuno dal modo in cui scrive, dall'intelligenza e dalla passione che ci mette, dalla quantità e dall'appropriatezza delle citazioni; ma questo richiederebbe ben altri tempi e altri spazi rispetto a quelli del web. Oppure potrei andarmi a sfogliare la sua galleria, ma rischierei in questo caso l'atteggiamento di molti che pensano, e a volte scrivono "zitto tu che fai delle foto di merda" solo perché non sono in grado di riconoscere il valore di foto di un genere che magari non mi piace. Personalmente avrei dei seri problemi, perché il 90% delle foto che vedo su Juza non è di mio gradimento, comprese quelle tecnicamente perfette o quelle strabilianti (questo porrebbe un altro problema, perché la frequentazione di una qualsiasi comunità spinge all'omologazione) La verità è che siamo sul web, un contesto che spinge ogni persona non al confronto, ma ad avvilupparsi nelle proprie granitiche convinzioni, costruendosi la famosa bolla virtuale in cui entra solo ciò che piace, in cui opinioni personali anche assurde, come le note teorie parascientifiche, anziché dissolversi nel confronto reale con gli altri si rafforzano parossisticamente nel confronto virtuale con il web. Nello specifico ho frequentato forum fotografici di tutti i tipi, da quelli basic a quelli con un certo taglio come Juza a quelli con velleità molto più alte e non ne ho mai visto nessuno che funzionasse per davvero: sul web il principio di competenza non esiste e, appena qualcuno in questi forum "alzava la cresta" il forum si spaccava e andava a morire. Io stesso ho combattuto contro utenti sicuramente molto più esperti di me, ma che confondevano i termini "autorevolezza" e "autoritarismo", ponendosi come guru riconosciuti all'interno della comunità. Ne sono uscito sconfitto. La soluzione non è qui dentro. La soluzione è uscire fuori dal web, frequentare una BUONA associazione fotografica (possibilmente non una in cui ti viene detto bravo se fotografi gabbiani in controluce) e affidarsi al giudizio di fotografi formatori di sicura affidabilità per la lettura delle proprie immagini. Per crescere culturalmente e fotograficamente non basta essere sul web, sarebbe come pretendere di imparare a leggere rimanendo in una piazza aperta con tante persone che passano (e dicono la loro). Per crescere bisogna inserirsi in un contesto più piccolo, votato alla formazione e che condivida i nostri stessi fini, possibilmente reale e non virtuale. Dobbiamo scegliere il giusto contesto in base alla direzione in cui vogliamo andare, perché se sono interessato alla macro e voglio migliorare il mio gusto non posso pretendere che lo faccia un'accozzaglia di persone di cui a uno piace la foto di azione, a un altro il glamour, a un altro il paesaggio e così via. Dobbiamo scegliere il nostro maestro. Qui sul web non c'è molto. Qualche discussione interessante come questa, ma poi i soliti like sulle solite foto con il solito meccanismo, i soliti scontri con gli incompetenti, i maleducati o semplicemente quelli che la pensano diversamente, i soliti autonominati guru, la solita massa indistinta. |
user158139 | inviato il 31 Gennaio 2019 ore 8:11
Marco, la questione non è l'autorevolezza dell'utente, ma delle fonti che cita. Inoltre, stiamo parlando di critica fotografica, non di pratica fotografica. |
| inviato il 31 Gennaio 2019 ore 11:08
Marco Palomar, sarò stato sfortunato io, ma tranne rare occasioni, le dinamiche che si riscontrano sul web le ho riscontrate anche "dal vivo". Inoltre le associazioni fotografiche che ho avuto modo di frequentare, sono per il 90%, divenute delle fabbriche di corsi per neofiti a prezzi ingiustificabili per il buon 80% dei casi. Il restante 10% sono circoli con un target ben definito, in termini soprattutto di anzianità, che con tutto il rispetto per l'esperienza, e la competenza, ecc. ecc. mi fanno scendere il latte alle ginocchia. Se sei di Roma, e frequenti qualche associazione fotografica che reputi valevole di attenzione, potresti segnalarmela? |
user170782 | inviato il 31 Gennaio 2019 ore 12:20
Le associazioni fotografiche sono la morte nera. |
| inviato il 31 Gennaio 2019 ore 12:49
“ Le associazioni fotografiche sono la morte nera. „ Ma magari, ci sarebbe almeno la scusa per diventare dei Sith |
user158139 | inviato il 31 Gennaio 2019 ore 12:49
Nel mio borgo, c'è questa associazione che va per la maggiore (come avrebbe detto Mike Buongiorno). Mi è bastato dare un'occhiata all'ultima collettiva per scappare a gambe levate. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |