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si compatta per l'ottica, non per il sensore


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avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2018 ore 23:03

La vera svolta sarebbe costruire una compatta grande come una a6500 con zoom telescopico luminoso e sensore almeno m4/3. Oggi le compatte premium hanno sensori da 1 " o 4/3 ma zoom corti per mantenere dimensioni piccole. Magari con un corpo piu generoso si possono alloggiare zoom con più escursione ma con buona luminosità. La tz200 è già un piccolo capolavoro se la facessero più grande potrebbe aumentare le prestazioni di sensore ed ottica e sarebbe ancora sufficientemente portabile.

Buona notte e sogni tridimensionali a tutti!

avatarjunior
inviato il 07 Settembre 2018 ore 23:12

"la luce che entra è uguale a diaframma uguale tra M4/3 e FF solo
PER UNITA' DI SUPERFICIE, spero che tu sappia cosa significa.

Ma la quantità di fotoni che colpiscono il sensore nel FF è 3,83 volte maggiore.
Se non puoi capire questo mi spiace moltissimo."

Mi sembra che ci sia un po di confusione su quello che sia il concetto di quantità di luce per unità di superficie.
E' proprio questa grandezza che determina l'esposizione, è normale che a parità di esposizione un sensore più grande venga colpito da più luce.
Proviamo a fare un analogia idraulica:
se mettiamo sotto la pioggia due recipienti cilindrici, uno da 2 m di diametro (sensore grande) e uno da 0,5 m (sensore piccolo), secondo voi dopo 15 minuti in quale dei due sarà entrata più acqua? Non c'è bisogno di uno scienziato per capire che in quello più grande sarà entrata più acqua (cioè più luce); quello che però non cambia tra i due recipienti sono i mm di acqua che ci saranno dentro, se nel primo ci sono 15 mm, anche nel secondo ci saranno 15 mm. La questione è proprio questa, il livello di riempimento di acqua, cioè la quantità di luce per unità di superficie, è proprio il parametro che influenza l'esposizione.


avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2018 ore 23:15

La vera svolta sarebbe costruire una compatta grande come una a6500 con zoom telescopico luminoso e sensore almeno m4/3.

/OT
Io spero invece che sony si decida a fare un obiettivo kit con focali appena più generose, tipo 16-70, retrattile e con risoluzione migliorata, che alla fine è la pecca principale dell'attuale kit. Basterebbe anche l'attuale f3.6-5.6, potrebbe anche pesare un pò di più ed essere un pò più lungo, senza esagerare, sia chiuso che aperto. Secondo me, ad un prezzo da kit, aumenterebbe il valore di tutta la gamma aps-c.
OT/

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2018 ore 23:23

La questione è proprio questa, il livello di riempimento di acqua, cioè la quantità di luce per unità di superficie, è proprio il parametro che influenza l'esposizione.

Non è però quello che si legge negli articoli postati, il cui ragionamento sembra filare bene. La luce che arriva la usi tutta per "disegnare" la scena, e nel caso di foto equivalenti la scena è la stessa. Cioè nell'esempio l'esposizione sarebbe la quantità d'acqua nel secchio, non i mm di altezza, perché alla fine è la quantità complessiva quella che viene "spalmata" sulla foto, foto che è la stessa nei due casi.

avatarjunior
inviato il 07 Settembre 2018 ore 23:47

Quindi secondo il vostro ragionamento quando si usa un esposimetro esterno bisogna far capire allo strumento anche quali sono le dimensioni del sensore che andremo ad utilizzare, perché altrimenti come farebbe a fornirci delle coppie tempo/diaframma corrette se non conosce la dimensione del sensore.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2018 ore 23:52

Nicola, assolutamente no perchè la lente fa già il suo lavoro e la terna rimane la stessa.

avatarjunior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 0:05

E' proprio quello che risulta anche a me, ed è per questo che non riesco a capire i ragionamenti di chi sostiene che un f 2.8 su un formato ridotto non equivalga ad un f2.8 su FF in termini di esposizione. Per me la differenza è solo nella profondità di campo.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 0:10

A cosa equivalgono precisamente su ff se volessi ottiche che a TA facessero passare la stessa luce?


Se vuoi sapere a che lente MF corrisponde una certa lente per FF basta dividere lunghezza focale e rapporto focale per il fattore di crop del sensore MF.

Quindi secondo il vostro ragionamento quando si usa un esposimetro esterno bisogna far capire allo strumento anche quali sono le dimensioni del sensore che andremo ad utilizzare, perché altrimenti come farebbe a fornirci delle coppie tempo/diaframma corrette se non conosce la dimensione del sensore.


Perché la misura dell' esposizione indica la quantità di luce per area, ed è definita dallo standard ISO.
L'esposimetro ti dice che un certo sensore/pellicola ad ISO 100 richiederà tot secondi con un certo rapporto focale per ottenere una certa "brillantezza" superficiale.


non riesco a capire i ragionamenti di chi sostiene che un f 2.8 su un formato ridotto non equivalga ad un f2.8 su FF in termini di esposizione


Esposizione NON significa quantità di luce, significa quantità di luce PER UNITA' di superficie, è da quel concetto che saltano fuori i casini.
In ogni caso anche la "brillantezza superficiale" in realtà non esiste, specialmente nei sensori digitali dove in realtà il sensore ragione in termini di ADU, ma se tiriamo in ballo quello si incasina solo il discorso inutilmente.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 0:25

... a domani.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 0:38

@bubu
Viceversa
Parto dalle medio formato e voglio capire che sono in FF.
Dovrei fare 80/2.8 = 28.57
E quindi 50/28.57 = 1.7

Per il 150/2.8 = 53.57
E cioè 90/53.57 = 1.7

Ed il 35/3.5 = 10
Per cui : 21/10 = 2.1

Interessante.. però a livello di immagine a TA mi sono parse molto più interessanti come sfocato rispetto alle FF equivalenti

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 1:26

Beh le caratteristiche "estetiche" dello sfocato sono dovute ad altro, lì è ottica fisica e come avrai notato vedendo un qualsiasi confronto tra obiettivi anche due 50mm f/1.4 per lo stesso formato possono offrire sfocati completamente diversi dovuti allo schema ottico utilizzato.

L'equivalenza è solamente in termini di rapporto segnale/rumore e profondità di campo (e comunque è sempre un' approssimazione dato che il calcolo reale della PDC è un macello, motivo per cui la maggior parte dei tool che trovi online non serve a nulla), il sensore più grande spalmando la luce su più pixel (o pixel più grandi) può avere gamma dinamica maggiore e avrà dettagli migliori dato che usi frequenze spaziali più basse (trasmesse meglio delle lenti) a parità di dettagli che vuoi catturare.

Cmq c'è un video del tanto bistrattato Tony Northurp che illustra visivamente la faccenda


avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 2:05

@bubu93

Di obiettivi ne ho provati tanti...
Ma nulla di simile a questo della medio formato..
Penso incida tanto il sistema nel complesso.


Cmq siamo molto ot, pardon..

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 8:54

il calcolo reale della PDC è un macello

però non bisogna neanche uscire dal senso pratico eh... perchè delle volte... Cool
cosa è la profondità di campo per l'osservatore?
____________ percezione di area a fuoco.
è giusto considerare la parola percezione poichè il fuoco è fatto unicamente su un piano perpendicolare al pdr, e tale piano in realtà non ha alcuno spessore, è una serie di punti che coprono una superficie piana.
Quindi se si omette la parola percezione , scientificamente la pdc non esiste ma esiste solo un piano di fuoco e tutto il resto non è a fuoco. Lo vediamo anche con una lente quando vogliamo incendiare un pezzo di carta; se le condizioni sono al limite del possibile o stai fermo su quel punto o la carta non prende fuoco.
johnrchildress.files.wordpress.com/2015/08/m-magnifying-glass-fire-1.j
Se invece si immette la parola percezione, di cose ne escono fuori parecchie, a cominciare dalla soggettività.

Se la stessa foto è stampata 10x15 o 20x30, la PDC della prima sembrerà maggiore.
Rimpicciolire un'immagine fa credere che ci siano molti più oggetti della foto a fuoco.
Non solo, sembrerà che ci sia anche meno rumore, e che l'ottica sia migliore, cioè che la risolvenza dell'ottica non sia malvagia e abbia restituito una foto + nitida, anche se è un ciofegon.

Quando si rimpicciolisce un'immagine però ci sono altri difetti che invece balzano agli occhi con + facilità, la vignettatura per es. balza agli occhi + facilmente se l'immagine è piccola, provare per credere. lo stesso vale per la distorsione a barilotto o a cuscinetto.

è possibile che, se una foto 10x15 fosse stampata non a 300 linee per pollice ma a 3000 linee per pollice, (per noi sarebbe indifferente) alla vista di un animale + dotato di noi, la differenza sia visibile, e per lo stesso motivo Lui percepirebbe meno PDC in quella foto.

Non è così difficile capire quindi che la PERCEZIONE della pdc varia anche in funzione delle soggettive capacità oculari, poichè una persona che ha problemi di vista potrebbe tranquillamente dire che una foto è tutta a fuoco e una persona che ha 10/10 invece direbbe tutt'altro.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 10:38

E' proprio quello che risulta anche a me, ed è per questo che non riesco a capire i ragionamenti di chi sostiene che un f 2.8 su un formato ridotto non equivalga ad un f2.8 su FF in termini di esposizione. Per me la differenza è solo nella profondità di campo.

Hai ragione, credo che l'esempio che facevo sopra era corretto inizialmente, bisogna metterci di mezzo gli ISO altrimenti non torna.
Cioè per ottenere la stessa esposizione la FF deve alzare di uno stop gli ISO (parlo dell'esempio con rapporto 1/2), ma, è questa la cosa che interessa, ottiene lo stesso rapporto segnale/rumore.
Cioè
50mm 1/60 f2 ISO100 per la compatta
la foto equivalente è
100mm 1/60 f2.8 ISO200 per la FF


avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2018 ore 11:00

@Ooo in questo 3D c'è già abbastanza confusione, anche senza introdurre il concetto di circolo della stessa

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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