| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 11:27
E l'ambiente viene sempre considerato "a capacità infinita", mentre la realtà è che è "a capacità finita": le risorse si esauriscono, e che ne beneficiava (o le ha sprecate) ne patisce le conseguenze (o si estingue, con buona pace del sistema che così ritrova un nuovo equilibrio). |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 11:37
Infatti prima o poi sarà l'ambiente a porre un limite al progresso tecnologico; mi chiedo quando arriverà e quali conseguenze comporterà |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 11:44
mah..
Forse tutto avrebbe potuto esser organizzato diversamente.
Ma la vedo dura produrre un sensore/circuito digitale senza impiegare risorse enormi.
Gia solo la raffinazione del silicio necessario per produrre un chip richiede la devastazione di un'area impressionante.
Figurati la produzione di una fotocamera completa, o di un monitor. |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 11:58
Diebu : non capisco quello che scrivi ,“ Ma lavorare meno, guadagnare meno o anche stare dei periodi più o meno lunghi senza lavoro non sarebbe così drammatico poiché non ci sarebbe necessità di "comprare/consumare" così tanto come oggi. „
e la gente senza lavoro per molto tempo come vive ? non ci sono solo le lavastoviglie da cambiare ma anche il cibo , la luce, la benzina nelle auto, i vestiti etc etc..
credo che Salt abbia analizzato correttamente le conseguenze: senza nuovi prodotti più avanzati, senza sviluppo tecnologico saremmo fermi |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 12:03
“ senza nuovi prodotti più avanzati, senza sviluppo tecnologico saremmo fermi „
Ma è sempre più probabile che prima o poi ci si dovrà fermare di colpo con conseguenze difficili da immaginare |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 12:22
“ ci si dovrà fermare di colpo con conseguenze difficili da immaginare „
Oh no, sono conseguenze semplici da immaginare ... ricordi i 4 cavalieri dell'apocalisse?
Ecco, quelle saranno le conseguenze. |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 12:34
Cesaregiancarlo, per tentare di spiegare meglio quello che intendo: ai tempi dei miei genitori (non parlo di secoli fa, ho 40 anni) in quasi ogni famiglia lavorava una sola persona eppure si viveva bene e ci si permetteva di tutto; oggi si fa fatica con 2 stipendi. Se andiamo ancora più indietro scopriamo che in certe famiglie, se avevi un orticello, qualche gallina e coniglio, non c'era neanche bisogno di "lavorare" (tra virgolette intendendo come lavoro quello che ti da uno stipendio o comunque un reddito; è ovvio che anche curare l'orto è un lavoro). |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 13:01
Diebu: avevo capito bene quello che intendevi. Tuttavia non posso condividere la tua analisi, a parte l'orticello da coltivare e la capretta da mungere cosa proponi , lo scambio di merci ? : due uova contro l'uso della corrente elettrica ?
La tua è una visione di un mondo che non è mai esistito nemmeno in passato anche perché scrivi “ si viveva bene e ci si permetteva di tutto „ ma mi chiedo di quale "tutto" parli. Se non ci fosse stata la pulsione per conquistare un po' di benessere saremmo rimasti al palo.
Capisco che il passato ha in sé un po' di romanticismo (e lo posso dire io meglio di te visto che ho passato i 70 anni)
e ammetto che devo certe volte resistere a rimpiangere "il vecchio tempo antico" ma se la società attuale non fosse così saremmo probabilmente in Egitto a costruire qualche altra piramide 
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| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 13:16
Dunque, la mia azienda agricola l'ho cercata in una zona non toccata, se non marginalmente, dall'industria.
Non arriva neppure il treno. Non c'e' adsl, anche se ultimamente e' arrivato il 4G. le fogne ci sono solo nel paese piu vicino (400 abitanti) e noi in azienda andiamo avanti oramai da piu di dieci anni con un innovativo sistema di fitodepurazione che permette lo smaltimento dei rifiuti fino ad un carico massimo di 20 persone.
bene, molti vicini ultrasessantenni vivono esattamente come dici tu Diebu. Orto, Una mucca, galline, TV accesa solo due ore la sera, riscaldamento rigorosamente a legna, vestiti rattoppati, frigo, per auto la Uno prima serie o quelli spendaccioni la Panda euro 1.
Devo dire sono felici... vivono in una stanza con il cane da caccia e si accontentano di poco. Di giorno sono in giro in campagna a raccogliere quello che la campagna offre o nell'orto. Non lavorano ma faticano dal mattino alla sera.
Una vecchietta mi diceva tempo fa.. " amo quella collina.. tutte le volte che ci vado non torno mai a mani vuote. una volta e' un grappolo d'uva, un'altra sono due cachi...a volte anche solo un fascio di foglie di gaggia(piacciono tanto ai conigli)... anche quando non c'e' niente torno sempre a mani piene.."
pero' questa vecchietta gira tutto l'autunno a raccogliere pigne secche e fascine per scaldarsi l'inverno e NON ha acqua calda in casa.
Non hanno inoltre figli e sono soli.
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| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 14:44
Salt: ti sei chiesto se tutti proprio tutti noi vivessimo così senza nemmeno un bastoncino per i selfies ? |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 16:18
Senza arrivare agli estremismi (che io stesso ho citato, ma proprio come estremismi) a mio avviso, dagli anni '70 in poi è soprattutto negli ultimi 10, l'aggressività della tecnologia e del marketing ha avuto una impennata notevole. Negli anni '70 e '80, che ho vissuto, non è che fossimo all'era della pietra o a livello di baratto, c'era già tutto quanto necessario e pure un po' di più. Semplicemente le cose avevano una durata (intesa sia in termini di senescenza che di obsolescenza) maggiore; le auto non si cambiavano ogni 2 o 3 anni, i modelli duravano 10 anni prima di un restyiling (non ogni 2 come avviene ora, solo per cambiare la forma i fanali e alla mascherina per farti sentire non abbastanza aggiornato se non hai l'ultimo modello), i computer, beato chi ce l'aveva, duravano anni, io avevo un apple Ici ed è rimasto "adeguato" per anni. Andavo a sviare, andavo in vacanza, facevo altri sport, mio padre fotografata (e poi anche io) e la macchina fotografica ti durava una vita e bastava anche per due generazioni. Tutto questo con un normale stipendio da impiegato in un a famiglia. Oggi si lavora in due e i soldi non bastano perché siamo bombardati da bisogni tecnologici che ti spingono ad acquistare di tutto e quel tutto ha una vita brevissima.
Quindi non dico di tornare al medioevo ma fare un passo indietro si. |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 16:55
cominque che mi fa più paura non è la tecnologia che abbiamo in casa.
La vecchia URSS è fallita nel '89, proprio quando incominciarono a adottare sistemi informatici per la contabilità nazionale. Per l'informatica non esiste il "quasi" esiste solo il si o il no. Erano svariati anni che le varie fabbriche producevano "quasi" quanto richiesto, ma in informatica significa che non ce l'hanno fatta, punto; fallimento. La cosa strana è che prima funzionava, con l'informatica no. (Lo diceva un ricercatore della ex unione sovietica, non mi ricordo più chi se volete lo cerco. Naturalmente questa è una sua teoria ma secondo me potrebbe non essere troppo lontana dalla realtà ).
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| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 17:03
Non è strano: i servizi sono realizzati dalla combinazione di strumenti, procedure e organizzazione. Se gli strumenti sono tradizionali, buone procedure e organizzazione compensano. |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 17:28
Diebu : se ti può non fare sentire solo le ultime tre automobili le ho tenute per 9 - 10 e 11 anni (quella che ho tutt'ora è del 2007). Ho ceduto a uno smartphone solo lo scorso anno e prima avevo il piccolo Nokia 2630 che ho tenuto per moltissimi anni con piena soddisfazione visto che mi serviva per telefonare e mandare qualche sms.
Il problema è che non si può tornare indietro, si può eventualmente frenare ma con molta difficoltà.
Fino a due anni fa usavo Works invece di Office e poi sono stato costretto a passare a Office perché i miei file di Works non erano letti dai miei destinatari.
Sempre parlando di auto la settimana scorsa non sono riuscito a trovare il tergicristallo posteriore per la mia auto , non li fanno più e lo dovrò cercare tra gli sfasciacarrozze !!
Insomma , è chiaro che anch'io non sono soddisfatto di come vanno le cose ma le cose vanno così anche se noi non vogliamo. |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 19:18
Sono l'unico in famiglia a resistere alla tentazione del telefonino; non guido l'automobile per scelta (anche se la patente la feci assieme al servizio militare) e mi muovo a piedi o in bicicletta, però a 60 anni giusti giusti devo riconoscere che quello che scrive Diebu sugli anni '70 e su come una famiglia di 4 persone, con un solo stipendio riuscisse a vivere dignitosamente, con uno straccio di automobile (la mitica 500), il televisore, il frigorifero (a proposito: quello mia madre ancora lo usa), le ferie, la macchina fotografica e tutto il resto.
A ben vedere mancava solo il computer, ma allora perché oggi, con due stipendi talora integrati dai figli, con titoli di studio superiori a quelli dei nostri genitori e potrei tirarne fuori altre, spesso ci tocca rinunciare a qualcuna delle cose di cui sopra pur di tenersi le altre? |
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