| inviato il 19 Marzo 2017 ore 17:03
Tu Ro hai sempre ragione! |
| inviato il 19 Marzo 2017 ore 17:10
Pero' qui secondo me si continua a perdere di vista il punto della questione. A chi suggerisce di prendere una hasselblad e provare il manuale vero rispondo che per fortuna ho imparato a fotografare su una rollei biottica che di elettrico non ha neppure un filo... e continuo a fotografare con gusto su hasselblad appunto e su linhof (dove oltre a saper esporre devi pure saper correggere l'esposizione in funzione del tiraggio). E con questo spero di aver chiuso con i commenti spiritosi. Per ME E NEL MIO MODO DI VEDERE l'automatismo e' utile quando c'e' una PRODUZIONE IN SERIE di immagini. Quando devi uniformarti ad uno standard e devi produrre un certo numero di immagini coerenti e adatte ad un certo uso. Viceversa, nel caso di fotografia artistica (perché no? anche quella di matrimonio) il manuale per me ha ancora un suo perché.. una sua ragion di esistere,. In fin dei conti se conosci il tuo strumento (perché lo usi da anni) l'automatismo l'hai gia in mente e spesso diventa più laborioso piegare il tuo digic alle tue necessita' che impostare la terna al volo e scattare. Il fotografo di matrimonio che si perde l'evento topico della cerimonia perché non e' riuscito a regolare la fotocamera, scusate... ma per me non esiste... e se dovesse succedere vuole dire che non e' un fotografo ma un principiante. |
user91788 | inviato il 19 Marzo 2017 ore 17:12
Scherzi a parte, faccio con il digitale cosii come si faceva con le medio formato. Con il vantaggio che cmq dentro il mirino c'è il riferimento dell esposimetro con il quale ci si confronta, alneno a spanne. Scusa, lo facevamo prima, dico al tempo della pellicola, perché non farlo adesso? Io mi trovo bene cosi. E ti dico anche perché. Dell esposimetro in modalita matrix o come diavolo si chiama non mi fido. Insomma si basano su algoritmi, ma essendo un umanista mi fido di piu del mio cervello. Allora la soluzione sarebbe la misurazione spot, che a volte uso, lo ammetto. Pero devi misurare, leggere il risiltato, valutato, poi ricomporre. Insomma una perdiita di tempo. |
user91788 | inviato il 19 Marzo 2017 ore 17:15
Cmq, non era mia intenzione urtare la sensibilità di nessuno. Per quanto la fotografia sia sempre stata la mia passione ed il mio " lavoro" non lho mai considerata un argomento cosi serio. Buona luce a tutti. |
| inviato il 19 Marzo 2017 ore 17:29
Cmq, non era mia intenzione urtare la sensibilità di nessuno. Per quanto la fotografia sia sempre stata la mia passione ed il mio " lavoro" non lho mai considerata un argomento cosi serio. Beh stiamo discutendo come si fa nei forum. E con toni tranquilli direi. Comunque dopo aver letto i dettagli che hai aggiunto dico, ovviamente senza polemica, che il tuo modo di fotografare è quello che io considero come assolutamente errato in relazione all'argomento. Questo ovviamente non sottintende che pretendo di avere ragione. Esprimo soltanto la mia opinione nella discussione |
| inviato il 19 Marzo 2017 ore 17:47
“ Scattare in manuale in un intero matrimonio è assolutamente da pazzi. E da masochisti. Io non prenderei mai un fotografo per il mio matrimonio che mi dice che scatta in manuale. „ “ Il 99% della gente che scatta in manuale lo fa perchè così si crede "professionista" senza capire che sulle digitali è solo una perdita di tempo. Come è stato spiegato già da molti qui, è inutile scattare in manuale se poi ci si basa sull'esposimetro interno a luce riflessa della reflex. Molti invece scattano in manuale per "imparare". L'unico modo per imparare è studiare e assorbire quelle 3 regole della fotografia, non scattare in manuale. Ci sono altri che scattano in manuale ma, incredibilmente, con iso in automatico. Patetico. „ I toni però sono un pelo sopra le righe, quindi diventa anche abbastanza difficoltoso contestarne il merito (ammesso che esista) - chiunque lo faccia assumerebbe la posizione del pazzo snob incompetente. Infatti, a malincuore, eviterò. Mi limiterò a dire che ciò che ha scritto Angelo mi trova d'accordo, è il frutto di un'esperienza di cui si ha l'opportunità di fare tesoro e rifletterci sopra, ma non è mica obbligatorio |
| inviato il 19 Marzo 2017 ore 18:47
Io utilizzo normalmente la priorità di tempi con ISO non automatici. Eseguo una foto di prova del soggetto/luogo, controllo la foto e compenso con "la compensazione dell'esposizione). Ad intervalli regolari o quando cambiano le condizioni di luminosità, eseguo la stessa operazione precedente. |
user117231 | inviato il 19 Marzo 2017 ore 18:49
Nessuno parla mai di compensare l'esposizione in modo localizzato...quando si è a casa. Eppure c'è un mondo dietro. |
user91788 | inviato il 19 Marzo 2017 ore 19:04
Certo, a casa. Oppure in camera oscura con risultati spesso incerti? |
user117231 | inviato il 19 Marzo 2017 ore 19:06
Le possibilità di elaborazione in camera chiara... sono notevolissime. Ecco dove volevo arrivare. |
| inviato il 19 Marzo 2017 ore 19:42
mi viene da ridere perchè leggo dettami di chi non ha affrontato con senso differenti modalità operative. - ho una modella in studio, luci artificiali, giochi d'ombre. Scelgo in manuale tempi, diaframmi, iso, e anche il caffè me lo faccio con la moka, e in manuale scelgo anche la musica di sottofondo. - devo fare una ripresa sportiva, metto una priorità tempo dopo avere impostato un iso congruo. - necessito di una certa pdc e di una certa nitidezza durante un reportage di viaggio in cui si susseguono una serie di eventi non identificabili a priori, imposto una priorità diaframmi dopo aver impostato un iso adeguato. nelle 2 modalità semiautomatiche esposte, mi riservo di modificare l'esposizione al momento (starare), secondo le necessità del caso, vedi soggetti scuri o chiari e tante altre cosucce. poi in post si fa quel che si crede, ma la stessa modalità operativa in un certo modo, serve ad avere i migliori risultati che non sono tutti relegati all'esposizione perfetta, pena non fare certe foto fondamentali, e non tanto per dire "poi in post aggiusto".... |
| inviato il 19 Marzo 2017 ore 19:48
Oggi abbiamo una tecnologia molto efficiente, che ci permette di scegliere le modalità di scatto che più ci piacciono, per ottenere i risultati che vogliamo. Inoltre la PP ha strumenti potenti, che ci danno molte opportunità che anni fa potevamo solo sognarci. Molti diversi approcci, è questo il bello! È la libertà! Ciao, Roberto |
| inviato il 19 Marzo 2017 ore 20:44
“ In un matrimonio non si puo perdere tempo a misurare l esposizione???? „ Angelo suppongo però che per ogni foto avrai dei parametri stabili, tipo iso e diaframma e lavori solo sui tempi dando un colpo d'occhio all'esposizione che grossomodo in condizioni di luce più o meno costanti rimane uguale. Detto questo con una buona conoscenza dei riti religiosi saprai certamente quando devi essere pronto a scattare, ma anche nei casi di foto improvvise, se non avessi tempo di controllare l'esposizione ti bastano pochi minuti in PP per sistemare tutto. Lavori così o ho ragionato male? Passando ad altro: gli automatismi sono perfetti se usati nelle condizioni per farli lavorare al meglio. |
| inviato il 19 Marzo 2017 ore 21:19
tramonti, paesaggi, ritratti, la solita zolfa....ma scene altamente dinamiche e con variazioni di luce improvvise? fatele con priorità av per la pdc con rischi di foto mosse o con priorità tv con pdc ridicole....poi ne riparliamo....ah è vero....guardo come è venuta e semmai correggo....si intanto l'avifauna aspetta voi, gli artisti vi rifanno il pezzo, i ballerini ripetono il passo di danza, i musicisti vi fanno il bis, i giocatori ripetono l'anzione etc...etc.... Cmq come hanno fatto notare giustamente la domanda del post era diversa e sì anche oggi è preferibile esporre bene in fase di scatto....mi pare ovvio....pur essendo un grande sostenitore della post produzione..... |
| inviato il 20 Marzo 2017 ore 0:14
“ Lavorare in automatismo significa fondamentalmente delegare alla macchina la lettura della luce. „ Mi arrendo..... evidentemente solo la mia macchina fa tutte le compensazioni dell' esposizione che voglio in automatico..... Ma se la voglio fare in manuale, chi la legge la luce, se non lo stesso esposimetro della mia macchina ? Forse a questo punto bisognerebbe dire che macchina si usa abitualmente, perchè probabilmente ci sono delle macchine che lavorano meglio in manuale, ed altre che sono molto più pratiche in automatico. |
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