user33434 | inviato il 11 Agosto 2018 ore 20:26
“ Certo Mauro, ma in questo caso, essendoci un passaggio ulteriore fra il file ottenuto in camera e quella cosa lì che andrebbe poi stampata, si aggiunge una ulteriore perdita di dettaglio che non ci sarebbe se il file lo si stampasse direttamente come tale ... senza passaggio intermedio insomma! „ In realtà il passaggio intermedio non toglie qualità perché si stampa a contatto e non per ingrandimento quindi volendo hai una fotocopia, almeno questo è quello che ho ottenuto come mappatura, per quello che sto facendo ora però stampo con un pò di contrasto in meno così a lavoro finito posso virare tutto col selenio. |
user33434 | inviato il 11 Agosto 2018 ore 20:32
“ Si Mauro, il senso rimerrebbe quello ma ammetterai meco che una cosa è paragonare une pellicola B&N, che nel caso specifico ha comunque un'ottima risoluzione dal momento che la Velvia di linee/mm ne legge solo 160, con un file di soli 22 mega (e laddove ne esistono da 50) potrebbe essere eccessivamente penalizzante per il file ... forse eh! „ La curiosità mi è nata con questa discussione, potrei provare con una Tmax 100 o con una Ilford FP4 125 ma sono aperto a suggerimenti. |
| inviato il 11 Agosto 2018 ore 23:47
Credo che la lford FP4 sia la scelta più equilibrata, perché vista l'anzianità non credo disponga di una risoluzione di oltre 150 coppie di linee/mm. Ovviamente se e quando confronterai le stampe gradirei conoscere le tue conclusioni. |
| inviato il 12 Agosto 2018 ore 12:28
In realtà il passaggio intermedio non toglie qualità perché si stampa a contatto e non per ingrandimento Hai ragione Mauro, non avevo pensato alla stampa per contatto. |
| inviato il 20 Agosto 2018 ore 20:02
Mamma mia sentire parlare di "fotografia" in questi termini: programmini che in cinque minuti fanno tutto, scatti senza pensarci tanto in digitale è tutto facile…...Io ho cominciato quando per realizzare una foto era come un parto lungo e travagliato, in primis 36 scatti, quindi dovevi evitare lo spreco e scattare con l'occhio ma anche con la testa, poi la sensibilità della pellicola, dovevi saperla gestire al meglio, poi lo sviluppo della stessa ed anche qui a lottare con il grado in + o in - , i tempi di sviluppo, poi la fase di stampa, l'odore degli acidi, la luce rossa (non cose porno !!) la scelta della carta, la giusta esposizione e poi l'eterna nemica , LA POLVERE !! quando trovavi la giusta combinazione avevi fatto le ore piccole e quante ne ho fatte chiuso in bagno con la puzza dell'acido acetico Per me quella è fotografia non ora, ora siamo tutti professionisti, un cellulare, un programmino 5 minuti e sei il genio delle scatto, ci mettevo passione ed amore e quanta soddisfazione ne traevo, ora è vuota senza emozioni, senza il giusto sale delle cose…..milioni in attrezzature per poi fare clik e lasciare fare tutto ad una macchina …...che tristezza |
| inviato il 20 Agosto 2018 ore 20:15
Brunone, lo sai vero che tra poco verrai linciato dai maghi del digitale che ti spiegheranno che non è per niente facile? salvo quando devono criticare la pellicola allora giù a dire che il digitale è molto più pratico e semplice invece la pellicola sono solo inutili complicazioni. Insomma... Decidetevi! Io comunque concordo con te. |
| inviato il 20 Agosto 2018 ore 22:15
Sottoscrivo, io in queste vacanze sono uscito con la usa e getta... 27 scatti da sviluppare e stampare a breve |
| inviato il 21 Agosto 2018 ore 9:07
tsk ... Kodak ... guarda caso! Che pena ... |
| inviato il 21 Agosto 2018 ore 9:26
Scusate, ma non sarà che i tanti che usavano la "usa e getta" (che poi facevano sviluppare e stampare al laboratorio sotto casa) e molti di quelli che facevano solo (pessime) diapositive (come sopra per quanto riguarda lo sviluppo) erano la versione "old" di quelli che adesso fanno fare tutto al software delle fotocamere digitali? No, perché io ad esempio ricordo un'infinità di scatoline di dias scattate dalle maestre della scuola materna dove insegnava mia moglie: non ce n'era una che fosse migliore delle tante foto digitali che critichiamo (giustamente) al giorno d'oggi perché fatte solo premendo a casaccio il pulsante di scatto. Per non parlare di un'infinità di fotocolor formato cartolina che tutti tenevano solo perché c'era ritratto il nonno o i figli piccoli, ma che se fosse stato per la qualità in fase di scatto (piedi e teste tagliate che nemmeno il Terrore di Robespierre) e stampa, avrebbero riempito le discariche (almeno i file digitali li cancelli e finisce tutto lì) |
| inviato il 21 Agosto 2018 ore 14:14
[QUOTEMamma mia sentire parlare di "fotografia" in questi termini: programmini che in cinque minuti fanno tutto, scatti senza pensarci tanto in digitale è tutto facile…...Io ho cominciato quando per realizzare una foto era come un parto lungo e travagliato, in primis 36 scatti, quindi dovevi evitare lo spreco e scattare con l'occhio ma anche con la testa, poi la sensibilità della pellicola, dovevi saperla gestire al meglio, poi lo sviluppo della stessa ed anche qui a lottare con il grado in + o in - , i tempi di sviluppo, poi la fase di stampa, l'odore degli acidi, la luce rossa (non cose porno !!) la scelta della carta, la giusta esposizione e poi l'eterna nemica , LA POLVERE !! quando trovavi la giusta combinazione avevi fatto le ore piccole e quante ne ho fatte chiuso in bagno con la puzza dell'acido acetico Per me quella è fotografia non ora, ora siamo tutti professionisti, un cellulare, un programmino 5 minuti e sei il genio delle scatto, ci mettevo passione ed amore e quanta soddisfazione ne traevo, ora è vuota senza emozioni, senza il giusto sale delle cose…..milioni in attrezzature per poi fare clik e lasciare fare tutto ad una macchina …...che tristezza] „ ma tutti questi passaggi tecnici cosa centrano con la FOTOGRAFIA ??? hai solo elencato una sequenza di operazioni strettamente tecniche che sono proprie del processo a pellicola vorresti far intendere che possano a prescindere innalzare il livello dell' arte fotografica...??? quindi secondo il tuo ragionamento se torniamo al collodio umido o alla ferrotipia visto che lo sbattimento tecnico è ancora superiore alla pellicola sicuramente faremo delle pietre miliari della fotografia.. poi se piacciono, divertono danno soddisfazione ognuno è libero di praticare ciò che preferisce, ma che vengano spacciate come il verbo assoluto della fotografia no grazie... p.s. poi perchè un "capolavoro" non può essere fatto in 5 minuti o anche meno.... |
user90373 | inviato il 21 Agosto 2018 ore 16:52
@ Daniele Ferrari “ Scusate, ma non sarà che i tanti che usavano la "usa e getta" (che poi facevano sviluppare e stampare al laboratorio sotto casa) e molti di quelli che facevano solo (pessime) diapositive (come sopra per quanto riguarda lo sviluppo) erano la versione "old" di quelli che adesso fanno fare tutto al software delle fotocamere digitali? No, perché io ad esempio ricordo un'infinità di scatoline di dias scattate dalle maestre della scuola materna dove insegnava mia moglie: non ce n'era una che fosse migliore delle tante foto digitali che critichiamo (giustamente) al giorno d'oggi perché fatte solo premendo a casaccio il pulsante di scatto. Per non parlare di un'infinità di fotocolor formato cartolina che tutti tenevano solo perché c'era ritratto il nonno o i figli piccoli, ma che se fosse stato per la qualità in fase di scatto (piedi e teste tagliate che nemmeno il Terrore di Robespierre) e stampa, avrebbero riempito le discariche (almeno i file digitali li cancelli e finisce tutto lì) „ Come dire che "l'evoluzione" degli ultimi anni è solo servita ad aumentare il numero, ma non il livello dei "fotografatori". Per inciso, il digitale non è la versione new del negativo, così come quest'ultimo non è quella old del digitale; prova ne sia che chi volesse adottare una metodologia o quella differente, potrebbe tranquillamente eliminare tutto quanto concerne l'altra, lenti escluse. |
| inviato il 21 Agosto 2018 ore 17:08
Che le due tecnologie differiscano metodologicamente ha poco a che vedere con il livello raggiunto da chi le pratica: se si vuole ottenere una foto valida occorrono dedizione, studio e pratica in entrambi i casi; poi, come ciliegina sulla torta, anche l'occhio, che è indipendente dalla tecnologia. |
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