| inviato il 23 Gennaio 2017 ore 16:07
non è obbligatorio che ogni volta si formi la condensa !!  |
| inviato il 02 Marzo 2017 ore 12:14
Quest'ultimo viaggio fotografico in Islanda è stato davvero molto difficile, specie per l'attrezzatura fotografica. Ci sono stati diversi imprevisti/danni/incidenti (che vi racconterò dopo in dettaglio) e poi l'incubo del meteo ... che ha fiaccato gli animi, ed ha tolto l'entusiasmo. In 13 giorni abbiamo visto 1 alba, 2 tramonti, un paio di sprazzi ci cielo sereno, una leggerissima nevicata, ed 1 notte limpida con aurora (una sola porca miseria!!!) Fine! Il resto è stato caratterizzato da nuvole uniformi, basse e grigie, luce scarsa e piatta, e pioggerella incessante. Il problema di base di questo strano inverno è stato un caldo irreale, tanto che la temperatura MINIMA che abbiamo sperimentato è stata di +2 °C. Quindi non c'era ne neve ne ghiaccio ed al posto di queste abbiamo trovato un vasto uniforme fangone, con un umidità a mille che ti si appiccicava addosso e non lasciva mai in pace. E non vi dico che gioia l'attrezzatura fotografica con tutto quell'umido fuori durante il giorno e con la condensa la notte una volta rientrati in guesthouse. Ed in tutto questo pure la nebbia: non mi era mai capitato di vedere banchi di nebbia in stile risaie di Vercelli. La cosa più inquietante è che parlando con quelli incontrati sull'isola, mi è stato riferito che la situazione andava avanti almeno da inizio anno, senza tregua. Credo che il tempo si sia ripreso un pò adesso che siamo tornato in italia.
 [ questo sopra sono io ] Così alla fine abbiamo remato davvero molto per arrivare infondo in qualche modo. Personalmente non mi è capitato nulla, ho fatto anche alcune buone foto, e trovato a tratti quella sintonia con quella natura che amo tanto, ma è stata dura. I miei compagni (eravamo in 8) invece sono stati molto più sfortunati di me (forse anche per meno esperienza) e alcuni di loro non hanno riportato indietro la loro attrezzatura. Questo sotto è stato il primo danno del primo giorno ... Nikon DF nuova di pacca trascinata via dalle onde del mare. Il tentativo disperato di cuocerla in crosta di sale non ha dato nessun frutto.
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| inviato il 02 Marzo 2017 ore 12:36
Maledetta umidità e condensa |
| inviato il 02 Marzo 2017 ore 13:53
“ Questo sotto è stato il primo danno del primo giorno ... Nikon DF nuova di pacca trascinata via dalle onde del mare. Il tentativo disperato di cuocerla in crosta di sale non ha dato nessun frutto. „ Peccato. Però sai che prelibatezza! |
| inviato il 02 Marzo 2017 ore 16:07
@Gambacciani un vero peccato il meteo così sfavorevole ! Ma in che periodo ci sei stato in Islanda ? |
| inviato il 02 Marzo 2017 ore 16:09
Peccato x la df |
| inviato il 02 Marzo 2017 ore 17:20
Ottimo.Grazie |
| inviato il 02 Marzo 2017 ore 18:16
Grazie molto interessante |
| inviato il 03 Marzo 2017 ore 9:45
@Gr8wings sono rientrato settimana scorsa. precisamente sono stato su fino al 22 febbraio. ho fatto un mese tra lapponia, capo nord e islanda. lapponia e capo nord son stati uno spettacolo per gli stessi motivi per cui in islanda è stato difficile. la ruota gira e non può essere sempre a favore ... |
| inviato il 03 Marzo 2017 ore 10:52
Quello che mi sono spesso chiesto è se il riempimento con gas inerti, tipo azoto, a maggior pressione di quella esterna, sarebbe praticabile per prevenire l'entrata di umidità e quindi la formazione di condensa, oltre al vantaggio di evitare la formazione di muffe e funghi. Forse sui fissi è facilmente realizzabile, sugli zoom che si "sviluppano" verso l'esterno (non quelli con movimentazioni interne senza variazione dell'ingombro) date le tolleranze necessarie per un movimento fluido, un po' meno. |
| inviato il 03 Marzo 2017 ore 11:40
Ma se fossero a completa tenuta stagna potrebbero anche farli con dentro il vuoto o comunque con aria senza umidità |
| inviato il 03 Marzo 2017 ore 11:45
Ciao, grazie mille per la guida, interessantissima e utile. Purtroppo, possono esserci condizioni operative problematiche e una l'ho riscontrata proprio ieri, per le quali ti chiedo se ci possono essere soluzioni. Allora, temperatura esterna tutto somato mite per il periodo (circa 12 gradi). Macchina (OMD EM1 e lenti pro) nello zaino. Entro in piscina per un'esibizione di mia figlia. La temperatura e l'umidità interne sono da foresta centro-americana...ma io, da ignorante quale sono, pensando che la temperatura esterna non era rigida, tiro fuori l'attrezzatura con leggerezza e tolgo il tappo dall'ottica...tempo pochi istanti, la macchina sudava più di me...ho asciugato tutto alla bella e meglio e nel giro di un venti minuti la situazione si è risolta. Ma, mi domando, come farebbe un professionista che debba scattare in quelle condizioni? Mica può lasciare la macchina in piscina la notte precedente? C'è qualche cosa di utile che si possa fare in casi del genere? Grazie mille. |
| inviato il 03 Marzo 2017 ore 14:24
@Ilcentaurorosso è praticamente impossibile fare delle strutture che non presentino leakage, cioè così stagne da non rilasciare gas sul lungo periodo. te lo dice uno che le progetta in ambito spaziale. quindi se da un lato teoricamente sarebbe un vantaggio avere all'interno un gas stabile ed inerte, in pratica non sarebbe possibile farlo, tutto sarebbe maledettamente più costoso e più complesso, non potresti cambiare le ottiche, e il sistema andrebbe ricaricato periodicamente. In ogni caso se una macchina fosse davvero così stagna da tenere un gas internamente non ci sarebbe alcun problema con la condensa perchè non entrerebbe. |
| inviato il 03 Marzo 2017 ore 15:53
Nel tuo fantastico giro dov'è che hai beccato l'unica aurora?? |
| inviato il 03 Marzo 2017 ore 16:59
questa è stata l'unica aurora islandese di quest'anno per me. Vestrahorn.
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