| inviato il 26 Novembre 2016 ore 5:51
Questa è molto 3d si. 50mm e sfondo leggibile. Condizioni di ripresa simili alla visualizzazione umana e luce giusta ne fanno un buon esempio. |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 5:59
“ Inchinatevi a "la cappellaia" di @The_misfits ! „ A parte che è una foto bellissima, conferma quello che penso anch'io (e che è già stato detto da altri utenti prima) sulla tridimensionalità di una foto: è la parte a fuoco che conta; lo sfocato serve a dare lo stacco dal fondo ma non dà vera tridimensionalità. Gli ingredienti forse sono questi: obiettivo più o meno grandangolare (comunque non tele), estrema nitidezza, basso contrasto (ho la sensazione che il contrasto ammazzi l'effetto tridimensionale di una foto). |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 6:00
“ luce giusta „ Dimenticavo il più importante |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 6:53
secondo me la foto dovrebbe essere vista da un raw, i jpg peraltro ridotti non aiutano. In quanto a tridimensionalità, anche se è pur vero che è soggettiva, quello che noto io è una gran definizione con un buon dosaggio di luci ombre (gamma dinamica) che aiuta certamente a distinguere meglio le cose, ma in quanto a tridimensionalità, ci vedo poco. Per me la tridimensionalità ha un valore di stacco netto, anche a pochi decimetri tra un primo piano e cio che sta dietro, deve quasi sembrare uscire fuori, avere uno stacco deciso. Forse hai sbagliato aggettivo, sarebbe stato giusto dire che è una foto definita. |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 7:02
@ashgan... bellissima tridimendionalità, fatta con maestria d'occhio (mi stò pentendo di aver venduto il 50 f/1.2 ) @Ooo ... dopo aver guardato i tuoi test mi costringi ad andare dall'oculista... mi sono rovinato la vista ma non ci ho capito un kaiser |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 8:42
 esempio di tridimensionalità....la punta della matita sembra davvero venir fuori dallo schermo |
user78019 | inviato il 26 Novembre 2016 ore 8:57
Alla "illusione" di tridimensionalità contribuisce anche la modalità di transizione tra piano a fuoco e piani avanti e dietro. Tanto più è graduale la transizione, tanto maggiore è l'effetto. Nel caso della foto iniziale, direi che il risultato è più che buono da questo punto di vista. Merito dell'obiettivo. |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 8:59
Giusto Openmind |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 10:54
riassumere tutti gli elementi che creano la cosidetta "tridimensionalità" che ripeto, non è un termine del tutto appropriato in un'immagine piana, sono una miriade. Nell'esempio di Giuliano, le matite, c'è un altro elemento importante, costituito dalla "ridondanza degli elementi", ovvero, gli elementi si ripetono, sono sempre matite e sono tutte uguali. In questo modo il cervello fa poca fatica e ricalca un solo elemento su tutti gli altri. Ma poi si nota che solo pochi di questi sono chiari, puliti, ovvero nitidi. Quindi il cervello denota come la ridondanza degli elementi sia in realtà appannata dagli oggetti che si "vedono peggio" e va a cercare l'elemento nitido per dare coerenza e conoscenza su tutti gli altri. ecco che fa un distinguo netto tra il chiaro, davanti, ed il confuso, lo sfondo. Il risultato ottenuto è di così detta "tridimensionalità". |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 11:01
Spiegaci anche la cappellaia. Come ha fatto quel demonio di Themisfits? C'è qualcosa di scientificamente inspiegabile in quello scatto? Ormai tra Lui e me è come Mozart e Salieri |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 11:35
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&cat=&tempo=&show=&srt=&nudo=&pag_c L'uso di un grandangolare estremizza la prospettiva, portandoci sotto il naso quello che è vicino, già di per sè. Purtroppo normalmente il beneficio dello sfondo sfocato non si ha, a causa dell'iperfocale. Nel caso di Mad hatter, Chicago invece si ottiene lo stesso uno sfondo sfocato, a causa della messa a fuoco prossimale sulla ragazza e della grande apertura. L'elemento ridondante c'è anche qui, ed è rappresentato dal cappello e cappelli sullo sfondo. Ma ci sono elementi in più. Lo sfondo ha una tessitura morbida, poco contrastata, orizzontale e verticale , mentre la ragazza ha una tessitura obliqua in crudo bianco e nero. La diagonale porta dal basso a sinistra verso l'alto a destra. Il gioco tridimensionale + forte di questa immagine è dato dal cappello in basso a sinistra. il braccio destro della ragazza, che è diagonale come la trama del su abito, ci troviamo della giacca a sinistra della ragazza dove c'è il massimo contrasto e subito dietro ritroviamo il primo elemento (i cappelli, ridondanza), questa volta attenuati, sfocati, morbidi dietro una giacca contrastatissima. La ragazza esce fuori. anche la mesh sui capelli aiuta un minimo. |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 12:25
 Altro esempio di tridimensionalità da teleobiettivo. Qui un 350 mm..... L'avevo già spedito ad un negozio,poi,visto il risultato su stampa,ho deciso di riprendermelo e me lo feci rispedire indietro. |
| inviato il 26 Novembre 2016 ore 12:35
Una vera tridimensionalità? Proiettate una velvia o una Kodachrome 3m.x2m. con ottiche da ripresa e proiezione di qualità ..... Vi piazzate davanti a 4/5m di distanza e poi.......vi sembra di essere lì,manco vi servono i palliativi da grandangolo o da tele.... Contano anche le dimensioni, i colori reali, la trasparenza,il senso del volume e....tutto in scala. |
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