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diamo voce a tutti i lupi uccisi!!!


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avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2017 ore 21:47

Che schifo

avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2017 ore 11:58

Vagamente (eufemismo per "abbondantemente") ottuso, come nella media dei nostri amministratori/governanti; non tanto per l'abbattimento in sé (assolutamente condannabile, ma ci sta che non tutti siano d'accordo con questo giudizio), quanto per il fatto che dopo aver speso tempo, denaro e risorse umane per i tanto sbandierati piani di salvaguardia del lupo, l'unico rimedio che queste menti illuminate riescono a trovare per la convivenza con le attività produttive sia l'abbattimento.
Alzi la mano chi non lo sapeva già da prima che sarebbero sorti questi problemi e che andava predisposto un modo per prevenirli! No, vabbè, voi amministratori/governanti abbassatela pure la mano, tanto lo sappiamo che siete gli unici che non sanno vedere più in là del naso; chiedevo a tutti gli altri.
Mi sembra di ritornare a prima dell'Euro, quando qualunque operaio con la licenza di terza media prevedeva che l'introduzione della nuova moneta avrebbe abbassato drasticamente il potere d'acquisto degli stipendi medi, con ripercussioni negative su tutta l'economia in caso di crisi; solo i cervelloni laureati alla Bocconi sostenevano il contrario, e vedi un po' com'è andata!?!

avatarsenior
inviato il 01 Febbraio 2017 ore 13:10

Ci siamo.
Al meno di ulteriori rinvii domani 2 febbraio 2017 ci sarà la Conferenza Stato - Regioni per approvare l'accordo sul Piano Lupo (punto 4 all'ordine del giorno).
La situazione attuale è ferma all'approvazione "tecnica" del piano del 24 gennaio scorso.
Domani si dovrebbe discutere sull'approvazione definitiva.
Riepilogando brevemente il piano prevede la possibilità da parte delle Regioni di applicare la deroga alla tutela della specie, attuando abbattimenti legali. Un'azione, più volte sottolineata anche dal Wwf, non solo inutile ma dannosa perché non risolve, ma può persino peggiorare il problema dei danni alla zootecnia con il rischio di legittimare il diffuso bracconaggio sulla specie". Al contrario "gli studi dimostrano che le tecniche di prevenzione dei danni - recinzioni elettrificate e cani da guardia - sono la soluzione più efficace.
Nelle ultime ore alcuni Presidenti di Regione, hanno espresso pareri contrari all'abbattimento dei lupi, ma restano solo dichiarazioni d'intenti, siamo obbligati ad attendere le decisioni della Conferenza Stato-Regioni.
La corsa contro il tempo nel tentativo di sensibilizzare l'opinione pubblica e far cambiare idea ai legislatori. Questo "Piano per la conservazione del lupo", che dovrà essere votato da ministro dell'Ambiente e rappresentati delle giunte regionali, nei fatti non vuole "conservare" proprio nulla, prevede l'uccisione del cinque per cento della popolazione totale di lupi, si parla al massimo di 1500 esemplari, restano i dubbi su chi dovrebbe "selezionare" tali uccisioni.
Il Ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, difende il provvedimento. "Il problema del lupo e' ormai evidente. In certe zone la sua presenza e' diventata un rischio per le attività agricole, ci sono attività che chiudono per la presenza di
questi animali. Per questo ho messo intorno ad un tavolo 70 esperti, per affrontare la questione in modo scientifico".
Allora sentite cosa dicono alcuni esperti in merito.
Roberto Marchesini: "Il Piano Lupo è insensato, anche dal punto di vista etnografico, tantissimi studi dimostrano che la presenza del lupo è un fattore che determina l'equilibrio e il riequilibrio del territorio. Il Piano Lupo si presenta insensato dal punto di vista etnografico perché è impossibile attuare una caccia selettiva nei confronti del lupo analoga a quella di animali erbivori. Inoltre, compromette i miglioramenti che ci sono stati negli ultimi 46 anni rispetto alla tutela del lupo e quindi alla tutela dell'ambiente. Il lupo è, infatti, una specie di importanza fondamentale per tre serie di ragioni: la prima riguarda la solidità ambientale dell'Appennino, un ambiente che richiede una forte stabilità. Se quest'ultima viene meno, il territorio diviene molto più vulnerabile rispetto a frane, slavine e dissesti idrogeologici. Optare per una logica di equilibrio ecologico di ambienti particolari, come può essere l'ambiente appenninico già martoriato da disboscamenti, sommovimenti tellurici e quant'altro, sarebbe centrale.

In secondo luogo, il lupo contiene determinate specie: il suo abbattimento comporterà l'aumento di queste altre specie e si reputeranno necessarie altre misure di abbattimento. In questo modo, assecondiamo i dettati, gli interessi, di quella che è la lobby della caccia. L'affermazione, da parte di un Ministro dell'Ambiente, “se non facciamo questo(l'abbattimento), il bracconaggio diventerà lo strumento di tutela degli agricoltori”, è inaccettabile.

Dovremmo, inoltre, riflettere sui provvedimenti del Ministero dell'Ambiente. Pensiamo al modo disastroso in cui sono state gestite la questione degli orsi in Trentino, la difesa del territorio e la difesa del patrimonio eco-sistemico d'Italia. Un tempo, gli allevatori e i contadini, si difendevano dal lupo in maniera molto semplice, attraverso cani come quelli della razza maremmana abruzzese, che hanno la capacità di mantenere il lupo nell'ambito silvestre. Del resto, il lupo è un animale particolarmente schivo che non entra mai in rotta di collisione con gli ambienti popolati dall'essere umano, se non in maniera saltuaria, e se accadesse, basterebbe lavorare con il maremmano abruzzese. In conclusione, ritengo l'accaduto una dimostrazione di scarsa cultura ecologica, di scarso rispetto per l'ambiente e di zero rispetto per gli animali".

Francesco De Giorgio: "l'abbattimento scientifico dei lupi, quando gli etologi imbracciano il fucile.
Non avrei mai pensato di dovermi impegnare anche in una battaglia come questa, dove valori e progetti di conservazione della natura italiana, ben pensati, collaudati e di esempio anche in altri paesi del mondo, che ho visto crescere sin da quando, giovanissimo, mi occupavo proprio di queste tematiche, sia in veste di biologo che di attivista, fossero messi in discussione a causa di deliri scientifico-governativi. Quarantanni fa gli etologi, soprattutto quelli di campo, quelli armati di scarponi e binocoli per intenderci, erano generalmente dalla parte degli animali e servivano a favore della loro protezione. A quei tempi, sarebbe stato inimmaginabile vedere un etologo mettersi al servizio delle pretese antropocentriche di un governo, tra l'altro non eletto dai cittadini, in complicità con i cacciatori, inventando teorie più fantasiose che scientifiche, sulla minaccia del lupo per le attività agricole-pastorali, proponendo un abbattimento scientifico dei lupi e quindi, nei fatti, dismettendo il binocolo per imbracciare il fucile, adducendo colorite e risibili giustificazioni pseudo-conservazioniste.

Ma tant'è, me ne faccio una ragione, non restando però passivo rispetto a questo delirio di onnipotenza, tra presunzione scientifica e governo venatorio del paese Italia e delle sue soggettività animali. Si perché parliamo di soggettività animali, che significa parlare oltre una presunta ed efficace strategia di conservazione, significa parlare molto più che di specie, anzi significa di ragionare oltre la specie. Quali soggettività sarebbero infatti abbattute scientificamente? Sulla base di quale valutazione? Quale tipo di sofferenza fisica, mentale e sociale dovranno subire le famiglie di lupi durante le incursioni venatorie? Come viene tenuto conto dei diritti base di autonomia, integrità, dignità e vulnerabilità di ogni lupo e di ogni gruppo sociale stabile?

A queste domande gli etologi di governo non saprebbero mai rispondere, perché hanno dimostrato di anteporre esigenze di riconoscimenti scientifici a quelle di etica animale, di anteporre gli interessi di attività antropocentriche a quelle degli equilibri naturali, di anteporre l'industria delle pubblicazioni scientifiche ai lupi, mostrando anche scarsa e risibile conoscenza delle dinamiche naturali e negando, di fatto, anche le loro stesse competenze etologiche acquisite negli anni, oltre che i loro valori guida di quando erano giovani studenti. Se ogni etologo fosse un attivista, un incorruttibile, un paladino dell'etica animale, prima ancora che servo dei governi, della scienza e dell'evidenza scientifica, non saremmo giunti a questo. Ora una magnifica battaglia ci aspetta, non solo in favore dei lupi ma di tutta l'Animalità. Fatevi avanti, ognuno come può, nel piccolo come nel grande, questa battaglia aspetta e spetta ad ognuno di voi, voi animali umani".

Oramai ci siamo ma ancora noi che possiamo fare?

1) FARSI SENTIRE CONDIVIDENDO QUESTE INFORMAZIONI

2) ADERIRE ALLA CAMPAGNA SOCIAL

Enpa, Lac, LAV, Lipu e Lndc hanno lanciato una campagna social promuovendo l'hashtag #cacciaunNo

3) FIRMARE LA PETIZIONE

Vi abbraccio!
Orazio



user12181
avatar
inviato il 01 Febbraio 2017 ore 14:13

Un Lupo in Val Bregaglia, ma manca ancora l'accertamento genetico, sarà senza dubbio abbattuto dagli svizzeri, come fecero con un suo predecessore qualche anno fa, non ci pensano su troppo. Nella parte italiana il problema dell'abbattimento controllato non si pone ancora, si limitano a mettere le pecore dentro le stalle.

avatarsenior
inviato il 01 Febbraio 2017 ore 15:01

Esperti direi che è un parolone per certa gente coinvolta in quelle riunioni. Devo dire che ho anche appreso la presenza a tali riunioni di una persona che conosco indirettamente, la quale, essendo zoologo privo di esperienza alcuna in ambito conservazionista non può certo definirsi esperto di popolazioni animali e management delle specie; da tali personalità mi potrei aspettare la conoscenza approfondita della biologia degli animali, non certo i metodi di conservazione più idonei. Se poi aggiungiamo le affermazioni senza alcuna base di fondamento esplicitate da certi personaggi, mi cadono le braccia.Confuso

user17361
avatar
inviato il 01 Febbraio 2017 ore 19:10

si parla al massimo di 1500 esemplar


Ma sono impazziti ????!!!!!Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 02 Febbraio 2017 ore 15:00

In attesa di notizie definitive ed ufficiali, riporto il testo di una Agenzia di stampa delle 14:50

"Caccia ai Lupi, rinviata la decisione della Conferenza Stato Regioni
Il presidente dei governatori ha incontrato una delegazione delle associazioni"

www.lastampa.it/2017/02/02/societa/lazampa/animali/caccia-ai-lupi-rinv

Un abbraccio!
orazioSorriso

avatarsenior
inviato il 02 Febbraio 2017 ore 16:29

REGIONI NON APPROVERANNO PIANO LUPI.
RIMANDATO AL MINISTRO GALLETTI

Primo passo avanti per la salvezza dei lupi: le associazioni animaliste LAV ed Enpa questa mattina hanno incontrato il Presidente della Conferenza Stato Regioni Stefano Bonaccini, prima della loro odierna riunione, il quale ha riferito che le Regioni non approvano il Piano Lupi e il documento sarà rispedito al Ministro dell'Ambiente Galletti.
Le Associazioni esprimono soddisfazione per questo primo risultato che conferma le posizioni etiche e scientifiche fermamente contrarie all'uccisione dei lupi.

Le Associazioni LAV, LAC Lipu, LNDC, Enpa e Animalisti Italiani ringraziano le Regioni e l'opinione pubblica per l'attenzione dedicata a questa emergenza: la mobilitazione #cacciaunNO continua, manteniamo alta l'attenzione!

Tanti ciao a tutti! e W IL LUPO!!!Sorriso

SorrisoSorrisoSorrisoSorriso

avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2017 ore 22:18

Dando un occhiata al "Piano d'azione nazionale per la conservazione del Lupo", è possibile rilevare, a mio modesto avviso, alcune "considerazioni scientifiche" che possono informare l'opinione pubblica, su quanto sia "valido questo piano", e su quante siano le "reali intenzioni nei confronti del caro lupo italiano".

Fermo restando, che tale pubblicazione è reperibile su internet, vi allego qualche passo.

"Il lupo rappresenta un elemento fondamentale degli ecosistemi naturali e la conservazione di questa specie comporta un beneficio per tutte le altre componenti ambientali ad essa interrelate. Questo Carnivoro necessita infatti di vasti spazi di habitat idonei con abbondanza di prede naturali ed ha inoltre esigenze ecologiche che comprendono anche le esigenze di molte altre specie. La conservazione di popolazioni vitali di lupo costituisce pertanto un contributo importante al mantenimento della biodiversità, anche per l'effetto “ombrello” su altre specie e sull'habitat."
***
"Le resistenze all'attuale politica di conservazione del lupo - che spesso si registrano da parte degli abitanti delle aree di presenza di questo predatore - possono essere originate da un'errata conoscenza della specie, da contrasti
di natura economica, o dal riferimento a differenti scale di valori.
Qualunque sia l'origine dei conflitti lupo-uomo, il risultato è generalmente lo stesso, e cioè un bracconaggio endemico che rappresenta la principale causa di mortalità del lupo in Italia,
arrivando spesso a determinare l'eradicazione locale della specie.
Nessuna azione di repressione del bracconaggio si è ad oggi rivelata efficace nel nostro Paese; la strada più efficace per affrontare questa minaccia appare pertanto quella di aumentare il grado di accettazione del lupo da parte delle comunità locali sia attraverso l'informazione e l'educazione, sia, soprattutto, con il concreto coinvolgimento delle diverse componenti sociali nel processo di definizione delle politiche di conservazione del lupo e della loro applicazione."
***
"La principale causa di mortalità accertata del lupo in Italia è
rappresentata dal bracconaggio condotto con l'uso di bocconi avvelenati,
lacci e armi da fuoco, in particolare durante le battute di caccia al
cinghiale. Si ritiene che questo fenomeno rappresenti la prima causa di mortalità della specie. Nel corso degli oltre vent'anni di protezione del lupo, a fronte
di alcune centinaia di individui uccisi illegalmente in tutto il Paese, non si è verificato un solo caso di incriminazione di un bracconiere.
Nonostante le oggettive difficoltà di carattere logistico, operativo e giuridico riscontrate nel perseguire gli eventi di abbattimento illegale, è evidente che non esiste una sufficiente determinazione nel perseguire gli illeciti, né nell'applicare le sanzioni previste dall'attuale quadro normativo.
***
L'introduzione della possibilità di effettuare interventi di abbattimento di lupi problematici sarebbe percepita in modo fortemente negativo da una larga parte dell'opinione pubblica italiana, come anche rilevato dai contatti intercorsi con diverse ONG. L'opzione della cattura e traslocazione degli individui, che sicuramente pone meno problemi di accettazione da parte dell'opinione pubblica, non appare percorribile data la mancanza nel nostro Paese di aree sufficientemente isolate ove collocare questi individui".
***
Personalmente anche dopo aver letto questi paragrafi sono ancor più convinto, che questa lotta per salvare il Lupo sia giusta è legittima! Non emergono problemi di coesistenza insormontabili, basterebbe adottare quelle misure minime di controllo del bestiame tramite recinzioni, cani da guardia e foto-trappole per impedire, che i lupi possano attaccare tali animali, anche con fondi messi a disposizione dagli enti statali, regionali e comunali, e soprattutto in caso di predazione di risarcimento immediato.

Ma ad un certo punto del piano ecco che il vero problema dell'esistenza del lupo emerge in modo chiaro e definitivo!
***
Il conflitto tra lupo e cacciatori sta risentendo dell'espansione della caccia agli ungulati (in braccata al cinghiale e in selezione agli altri ungulati) che si è verificata anche nelle aree non alpine, ma forti preoccupazioni nascono pure dai conflitti che potranno determinarsi in seguito all'espansione del lupo sulle Alpi. In questa regione, infatti, la caccia a Cervidi e Bovidi è molto diffusa, comporta in generale l'uso di armi a canna rigata con ottiche di mira e di tecniche di caccia alla cerca o all'aspetto, che possono aumentare il rischio di abbattimenti illegali del predatore.

Ecco il vero problema del Lupo! La caccia ed i cacciatori!
Pronti a spendere milioni di euro pur di farsi fotografare con un Lupo ammazzato per niente!

Ed allora penso che ognuno di noi è chiamato ad una riflessione seria, che riguarda non solo il Lupo, ma anche la caccia, e la cacciagione, non più come nata alle origini, per i bisogni atavici dell'uomo, ma per il puro divertimento di uccidere, di ammazzare, qualunque altro essere, non importa se buono o cattivo, se lupo od orso, se aquila o pettirosso!

Vi saluto con un articolo che mi ha molto rattristato, ma che purtroppo conferma in modo netto queste mie preoccupazioni! A presto!
orazio

www.geapress.org/caccia/parma-i-cacciatori-avvelenatori-di-lupi-erano-

Parma – i cacciatori-avvelenatori di lupi – erano cinghialai in … competizione. L'indagine shock del Corpo Forestale dello Stato – capriolo al veleno e senza zampe.

GEAPRESS – Il tutto è partito dal ritrovamento di alcuni bocconi avvelenati nell'alta Val Parma. Indagini lunghe e difficili, quelle del Comando Provinciale di Parma del Corpo Forestale dello Stato, culminate nella denuncia dei cinque presunti avvelenatori. Si tratterebbe di persone afferenti a squadre di cinghialai, in possesso di porto d'arma uso caccia. Nel corso delle perquisizioni domiciliari sarebbero pure stati trovati immortalati in fotografie con la preda uccisa: il lupo appenninico. Alcune di queste foto li mostravano con il fucile puntato contro il povero animale.

Secondo la Forestale avrebbero non solo sparso bocconi avvelenati ma anche sistemato caprioli con le zampe mozzate e riempiti di veleno. La difficoltà delle indagini, consiste anche nel fatto che gli animali avvelenati (lupi, ma anche volpi, faine, tassi, martore, aquile per non parlare di cani e gatti) possono andare a morire in luoghi non prossimi a quelli della diffusione del veleno. Micidiali esche, causa di morte atroce, che sarebbero però state piazzate proprio nei luoghi soliti di passaggio del lupo.

Secondo indiscrezioni circolate in ambiente inquirente, alcune delle fotografie che ritraggono i cacciatori con i lupi uccisi, potrebbero essere state fatte nel corso di giornate autorizzate per le battute al cinghiale. Anche su questo, però, sono in corso le indagini volte ad accertare l'esatta dinamica dei fatti che hanno portato alla denuncia dei cinque.

“Colpisce – ha dichiarato a GeaPress il dott. Pierluigi Fedele, Comandante del Comando Provinciale di Parma del Corpo Forestale dello Stato – l'ostentazione con la quale veniva rappresentata la morte del lupo. Quelle foto – ha aggiunto il Comandante – ricordano quelle dei lupari di altri tempi“.

Sempre secondo la Forestale le motivazioni sarebbero da ricercare innanzi tutto nella competizione che il lupo attua nei confronti delle potenziali prede dei cacciatori. Ungulati in modo particolare. Una seconda motivazione potrebbe in minor misura risiedere nel malessere di alcuni piccoli allevatori che non attuano le protezioni anti lupo. Nessun problema per i grandi allevamenti, quanto per i piccoli spesso portati avanti come secondo lavoro. Proprio uno dei denunciati parrebbe, infatti, esercitare anche questa attività.

Per la Forestale, invece, l'azione del lupo ha benefici effetti di selezione sulle popolazioni di ungulati selvatici. Verrebbero, infatti, eliminati gli animali malati e deboli, contribuendo così a mantenere in ottima salute le popolazioni. In definitiva anche quelle oggetto di caccia. Amara la conclusione degli inquirenti: nonostante dagli anni settanta il lupo sia una specie protetta, sono in aumento i casi di bracconaggio.

Purtroppo, salvo superiore intervento dell'autorità di polizia, l'attuale legge sulla caccia non consente l'immediato ritiro del porto d'armi uso caccia. In base alla stessa legge, cioè, non può in tal senso essere subito interdetta la facoltà di continuare ad andare a caccia.

I cinque bracconieri sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Parma e sono indagati per i reati di uccisione e maltrattamento di animali appartenenti a specie particolarmente protette e per gli illeciti relativi alla normativa sull'attività venatoria.

© Copyright GeaPress – Tutti i diritti riservati


















avatarsenior
inviato il 07 Febbraio 2017 ore 9:04

Gli allevatori si riuscirà, prima o poi, a convincerli ad adottare misure di prevenzione piuttosto che di repressione del lupo, anche perché presentano altri vantaggi: non ultimo, la diminuzione di beghe con i contadini che vedono il bestiame altrui sconfinare sui propri campi; con i cacciatori la vedo dura

avatarsenior
inviato il 07 Febbraio 2017 ore 9:30

Hai ragione Daniele, sono una lobby molto potente, che rimpingua le casse statali ogni anno, ed è per questo che la mobilitazione a mio avviso deve coinvolgere quanti hanno ben compreso le possibili connivenze.
Un caro saluto!
orazio Sorriso

avatarsenior
inviato il 23 Febbraio 2017 ore 15:12

Aggiornamento 23 febbraio 2017
Ennesimo rinvio in Conferenza Stato-Regioni sul Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia.
IL LUPO VA DIFESO, NON UCCISO
#SOSLUPO

In diretta dalle News
Piano Lupo, rinviato voto in Conferenza Stato-Regioni
In attesa incontro Galletti-governatori

www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/animali/2017/02/22/piano-lupo-doma

user25280
avatar
inviato il 23 Febbraio 2017 ore 20:03

Speriamo bene.

avatarsenior
inviato il 23 Febbraio 2017 ore 20:04

Condiviso anche su fb. Vediamo di tener vivo l'interesse...questi continui rinvii mi puzzano di giochetti per far passare in sordina una norma allucinante. Grazie Etneo71 xche tieni sempre viva l'attenzione. Ciao Silvia

avatarsenior
inviato il 23 Febbraio 2017 ore 20:45

Silvia...condivido il tuo sospetto!
Steve, non molliamo!
Grazie a Voi! Un caro abbraccio!
orazioSorrisoSorriso




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