| inviato il 08 Novembre 2015 ore 19:16
Massimiliano ha centrato la questione |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 10:06
Mi pare che almeno ci siamo capiti su quello che fa. Ora dovete solo decidere se il vero reportage è neutrale e senza interazione, o se comprende la regia, la scelta di soggetti rappresentativi da mettere in posa, l'uso di assistenti e arsenale vario. |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 10:54
Mi è capitata sotto gli occhi solo ora questa discussione... sono sincero, non ho letto tutte e 11 le pagine di commento, ma una buona parte si. Provo a dare un mio contributo... Il piacere o meno le opere di un fotografo è un qualcosa di soggettivo, a maggior ragione se si parla di una mostra in cui se la mostra è stata allestita-curata male il risultato non varia a prescindere dal contenuto. Rispondendo alla domanda nel titolo " Steve McCurry, perche dovrebbe piacermi? " Io rispondo così: Personalmente Steve McCurry non è il mio fotografo preferito, ma quando posso riguardo sempre volentieri i suo scatti e visito le mostre in cui sono esposte le sue foto. Credo sia un gran fotografo e a prescindere da pellicola/digitale, reportage/paesaggio, costruito/causale, elaborato/naturale quello che apprezzo di più nelle sue opere è la forza della composizione-struttura appunto delle sue immagini. Mi spiego... McCurry secondo me riesce a creare immagini di grande impatto con composizioni ed elementi semplici. Questo perchè? Perchè conosce benissimo tutti i segreti della composizione e di come deve essere strutturata una foto per colpire l'attenzione. Insomma... guardare le sue immagini a me serve ad imparare Ciao A |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 11:46
Non sta scritto da nessuna parte che Steve Mcurry deve piacerci. Anche perchè a me stesso non entusiasma,Lui per me scatta il "bello oggettivo" senza una particolare filosofia dietro lo scatto. Ma di certo rimane un bravo fotografo con un buon occhio e che sa il fatto suo nella composizione di uan foto! |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 12:01
Ho letto che i lavori di Steve McCurry perdono il loro valore perchè mette le persone in posa, allestisce set e quant'altro. Andyv ha postato parecchie pagine fa un documento visivo di Rai Arte che vede protagonisti due fotografi che godono anche loro di ottima fama e reputazione. Invito chi lo avesse perso a vederlo: www.arte.rai.it/articoli/gianni-berengo-gardin/1532/default.aspx e successivamente alla riflessione: ok, hanno messo un po' di gente in posa, buttiamo nella spazzatura anche la produzione di questi due? Sulla soggettività della piacevolezza che un "qualcosa" (possa essere una foto, un quadro, un film, un brano musicale, un libro, qualsiasi cosa) ci possa attrarre o meno è anche fin troppo scontato parlarne. |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 12:04
La questione secondo me è più semplice, ci si attacca a tutto, ma la domanda da porsi è: comunica quello che il fotografo voleva? è funzionale allo scopo per cui è stata fatta? Il resto son tutte parole |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 12:13
Io rimarrei ancora più "terra terra". A me una fotografia piace quando mi emoziona, se poi quella fotografia è frutto di una posa studiata o invece di uno scatto più o meno improvvisato mi importa relativamente, nel senso che apprezzerò anche la bravura del fotografo a creare una posa studiata o a cogliere al volo un particolare istante. |
user39791 | inviato il 09 Novembre 2015 ore 12:23
Il fatto è che spesso (sempre...) si "etichetta" un artista (qualunque arte produca) e da li scattano i luoghi comuni. Nessuno si sognerebbe mai di criticare una foto di Avedon perché la modella è in posa. Con McCurry scatta subito il luogo comune: è un fotoreporter per cui deve fare solo scatti "rubati"! Ma dove sta scritto? Queste sono concezioni anti-artistiche ai massimi livelli. |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 12:27
“ A me una fotografia piace quando mi emoziona, se poi quella fotografia è frutto di una posa studiata o invece di uno scatto più o meno improvvisato mi importa relativamente „ Sono d'accordo. Per me, l'importante non è se Sharbat Gula fosse in posa o era un'espressione spontanea ma, piuttosto rimane un documento perchè il soggetto era veramente una ragazzina orfana di 12 anni ritratta nel campo profughi di Peshawar durante l'invasione sovietica dell'Afghanistan e non la figlia di una casalinga dell'Illinois taroccata con un abito tipico. |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 12:33
Vedo che ora cominciate a rinsavire: temevo che da un momento all'altro avreste proposto qualche telecamera del bancomat per il premio Pulitzer di fotografia . Con buona pace della professione. |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 12:40
grazie per le infos....mi risparmio i 12 euro di ingresso a mio avviso eccessivi e mi concentro sull'uso discreto e senza ritegno del mio iPhone ... per il resto che dire...beato lui :) |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 13:01
Davide mascia non credo proprio che il fine di mccurry sia scattare la bellezza oggettiva.... |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 13:06
Filiberto..scusa se mi permetto..SE un giorno nel lontano 2059.. si venisse a sapere per esempio che tutti gli scatti di Bresson sono stati effettuati non cogliendo l'attimo..,ma pagando attori e comparse..scusami..ma mi girerebbero altamente le palle..Ha scritto libri,lasciato anedoti sulla fotografia e poi ti accorgi che come il ciclista Armstrong ha vinto 7 tour de France dopandonsi come un cavallo,mentre tutto il mondo credeva alla sua rinascita dopo un cancro..Le foto di Bresson "sarebbero" belle e buone ugualmente,la loro bellezza e fascino rimarrebbe,ma il suo percorso e stima verso una persona che ci ha preso in giro per decenni cambierebbe radicalmente sapendo che ha barato sull'esecuzione di certi scatti.Se reportage vuol dire mettere in posa..siamo alla frutta..!!Voglio sperare che Capa in Normandia abbia colto certi attimi drammatici non pagando i militari.. |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 13:27
Perchè portarsi appresso tutta questa "dietrologia" quando guardiamo una fotografia? |
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