| inviato il 07 Luglio 2015 ore 17:00
Ok io ci provo. Riprendo i passi di qualcuno, sostenendo che l'effetto 3d è l'idea di un volume, quell'effetto pop-up, quando mi sembra che il soggetto della foto esca dallo schermo. Mentre la profondità di una foto, per quanto marcata sia difficilmente mi da l'effetto tridimensionale. Chiaramente come dice Husqy: “ se c'è tridimensionalità e profondità per mio gusto la sensazione di 3D è + marcata „ Lascio qualche esempio anche se il genere di foto che pratico io non si addice tanto.
 Questa al mio occhio appare abbastanza tridimensionale, in quanto mi sembra che la cinciarella esca fuori dalla scena. (ottica canon ef 400 f5.6 ad f8)
 Anche questa mi sembra abbastanza trimensionale con quell'effetto degli occhi molto pop-up (canon 100 f2.8 usm non ricordo il valore di diaframma)
 Anche questo scatto mi da abbastanza l'idea del tridimensionale in quanto mi sembra che la testa del micio fori il fotogramma (canon 24-105 f4 ad f4)
 Questa invece mi da un senso di profondità, ma allo stesso tempo le increspature della neve creano un lieve senso tridimensionale... Io interpreto questa foto come "profonda" (sony rx100 prima versione, non ricordo i dati di scatto) Tra le mie foto invece, quella che mi da un senso più tridimensionale in senso assoluto, e quindi tornando al discorso di Husqy, tridimensionalità e profondità, è questa:
 (Tamron 180 3.5 macro ad f16) |
| inviato il 07 Luglio 2015 ore 17:10
Complimenti Enrico. |
| inviato il 07 Luglio 2015 ore 17:22
caspita Giuliano, i complimenti da uno come te sono super! ti seguo e leggo da un sacco di tempo, ammiro molto il tuo lavoro, e il tuo modo di lavorare (fotograficamente intendo) |
| inviato il 07 Luglio 2015 ore 17:47
Enrico, tutte le foto che hai postato le vedo 3D, l'occhio è super solo la foto della neve però mi pare piatta, non trovo movimento, ma il motivo è la luce che manca. |
| inviato il 07 Luglio 2015 ore 17:50
vorresti provare a fare una delle tue magie Husqy?? sarebbe per me molto esplicativo vedere dove bisogna elaborare in un mio scatto già elaborato. |
| inviato il 07 Luglio 2015 ore 17:54
 Io mi trovo benissimo con l'85mm 1.4 afd ... stacca all'antica, certo qui c'è un poco di PP |
| inviato il 07 Luglio 2015 ore 18:23
Enrico, fatta al volo, 5 minuti, ma sulla bassa si lavora male, ho provato a muoverla con un po' di luce
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| inviato il 07 Luglio 2015 ore 19:19
Spettacolo, il cielo un po' troppo scuro, ma sicuramente un effetto molto più tridimensionale |
| inviato il 07 Luglio 2015 ore 19:56
Io la vedo un po più scura e contrastata ma meno reale. |
| inviato il 07 Luglio 2015 ore 21:59
E il riferimento del "reale" quale sarebbe? Il Jpg che esce dalla macchina? Oppure la diapositiva? Husqy Per me che guardo da telefonino l'intervento è misurato ed efficace. Bravo. Ho fatto alpinismo ed ancora frequento la montagna e scorci così li ho visti spesso... anche con il cielo così... |
| inviato il 07 Luglio 2015 ore 22:10
Seguo con grande interesse , mi piacerebbe avere un commento su questa foto Comunque molto fa il tipo di luce [IMG][/IMG]
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| inviato il 07 Luglio 2015 ore 22:39
Se vogliamo avere qualche speranza di capirci, può forse essere utile far sparire il termine "tridimensionalità" o "3d". Oltre a non rientrare nel vocabolario fotografico, sono termini estremamente imprecisi, perché possono corrispondere a tecniche completamente diverse. Per creare l'illusione tridimensionale su un'immagine "2d" esistono parecchi modi. Solo qualche esempio non esaustivo: 1) Usare le rette di fuga (prospettiva lineare); non c'entra nulla con l'obiettivo ; 2) Prospettiva decrescente : mostrate file di oggetti (es. alberi) che diventano sempre pù piccoli; lo spettatore si convince che siano oggetti della stessa grandezza via via più lontani. Può essere anche esagerata ad arte, per ingannare l'occhio (vd. prospettiva di Borromini a Palazzo Spada). Non c'entra nulla con l'obiettivo . 3) Visibilità decrescente . In presenza di foschia o anche impurità atmosferiche, l'occhio assume che gli oggetti meno nitidi siano via via più lontani. Pensate alla fila degli alberi, che diventano via via più offuscati; o alle montagne più lontane. Non c'entra nulla con l'obiettivo ; ma può essere attenuata da un polarizzatore. 4) Stacco del soggetto . E' lontanamente imparentata con la 3; ma invece della foschia, usa la ridotta profondità di campo. L'occhio assume che le parti via via meno nitide siano più lontane. Questa dipende anzitutto da lunghezza focale e apertura della lente; ma anche da alcune caratteristiche qualitative della lente (come la morbidezza e gradualità delle transizioni, a volte avversaria della nitidezza). Quest'ultima caratteristica serve a evitare l'effetto menzionato prima, di immagine appiccicata sull'altra; e a dare l'impressione di qualcosa che si allontana progressivamente. Dipende ovviamente dalla lente; può essere anche esaltata da altri accorgimenti (es. soggetto di colore caldo su sfondo freddo) e naturalmente, come spiegato nei vostri interventi iniziali, da una postproduzione selettiva. 5) Forma (questo è un termine fotografico, anche se non lo troverete facilmente sui forum). E' l'illusione di tridemensionalità prodotta da sottili variazioni tonali: come quelle prodotte sul viso o sul corpo da un'illuminazione ben fatta. Sono quelle variazioni che perdete sparando una luce frontale sul soggetto; e che esasperate con illuminazione laterale. Dipende principalmente dall'illuminazione; può essere esaltata con la postproduzione. A parità di composizione, è questo il modo principe per creare la profondità, attraverso l'illuminazione; mentre la sola profondità di campo (vd. punto 4) è più un modo per far risaltare il soggetto che un metodo per dargli volume. A mio avviso, l'argomento che aveva in mente l'autore del topic riguarda la 4, con qualche sconfinamento nella 5. Alcune delle immagini postate prima rientrano ampiamente nei primi 3 casi, e la rilevanza dell'obiettivo è scarsa. |
| inviato il 07 Luglio 2015 ore 23:19
Complimenti Gabriele67!! Trovo molto efficace il tuo intervento... chiarisce le idee. Io per esempio provo sempre ad applicare la prospettiva come hai descritto ai primi tre punti (file di alberi via via sempre più piccoli, o panchine/muretti).. ed anche il punto 4 (stacco del soggetto). Infine il punto fondamentale credo sia il 5 (forma) perché la luce laterale crea delle ombre che rendono 3D il disegno/foto (al contrario della luce piatta dei flash on camera). Penso che i primi 3 punti da te descritti si risolvano in fase di scatto (composizione/inquadratura) mentre gli altri 2 dipendano da ottica e impostazioni reflex (4) e dallo studio delle luci (5). Non trovo invece fondamentale la pp anche se aiuta. |
| inviato il 07 Luglio 2015 ore 23:22
Antonio: È comunque una cosa interessante quella che riporti (ho visto anche io disegni così, sono molto belli). In quel caso la maggior parte della tridimensionalità è data praticamente dalla geometria (prospettiva, angolo di campo, ecc.) Gabriele: Post molto istruttivo, grazie anche per i termini fotografici. Ik1lbo: direi che rientra nella categoria 1 e 2 di Gabriele |
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