| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 13:34
Vedi, in campo editoriale, ad esempio il libro di Totti - magari scritto da un ghost writer - ha sicuramente venduto più copie di quello di un autore emergente. Magari è stato pure l'editore a chiedergli di poter usare il suo nome su un prodotto confezionato ad hoc. Ma questo non rappresenta la decadenza del mondo, è semplicemente un'analisi di costi/benefici. |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 13:38
Comunque noto una cosa, che sia arte figurativa, musica, letteratura, fotografia.. oramai è difficile inventare qualcosa di nuovo. O erano troppi bravi i nostri avi, o siamo limitati noi, o il nostro ruolo è quello di migliorare ciò che è già stato fatto. |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 13:41
O anche.. L'han già fatto prima di noi, lo stiamo facendo pure noi proprio ora, lo faranno anche dopo di noi (speriamo!), magari sfruttando attrezzature e tecniche sempre più evolute nel tempo |
user35763 | inviato il 13 Gennaio 2015 ore 14:16
“ Comunque noto una cosa, che sia arte figurativa, musica, letteratura, fotografia.. oramai è difficile inventare qualcosa di nuovo. O erano troppi bravi i nostri avi, o siamo limitati noi, o il nostro ruolo è quello di migliorare ciò che è già stato fatto „ Non dovrebbe essere una continua corsa a chi fa il trucchetto stilistico nuovo,il nuovo stampino per la solita torta. Sarebbe un giochetto puerile con le conseguenze ridicole che vediamo ogni giorno. Non è cio' che fai o come lo fai,ma perchè e a quale scopo. Credo fosse De Chirico,a proposito di certe avanguardie concettuali degli anni '60,a rispondere alla critica che dava valore artistico a cose mai fatte prima in quanto mai fatte prima,che che certe cose non si erano mai fatte semplicemente perche sarebbe stato stupido farle. E in questo trovava d'accordo anche il padre del concettuale(a posteriori) Duchamp che le aveva fatte in quanto volutamente stupide,dissacratorie,nichilistiche e demenziali e CONTRO;un suicidio e un fottetevi tutti insieme ai vostri falsi valori,insomma. Se ne ebbe a male fino a ritirarsi poiche' quella critica e cultura intellettivamente e intellettualmente vorace se ne era nutrita e rinvigorita,snaturando, e disinnescando l'intento nichilistico dell'artista. Desacralizzandone il "SACRIFICIO". Il senso del suo rituale. Riuscivano(e riescono)a digerire,ingrassarsi,e a far cosa loro di qualsiasi cosa. Duchamp voleva dare il colpo di grazia che avrebbe ucciso quell'arte,non farla ulteriormente progredire(ogni concezione borghese e mercantile di arte,cacciare i mercanti dal tempio,se vogliamo)e invece la rianimo' per un altro buon secolo. Pasolini avrebbe da li a poco scritto (e diretto in "Porcile") dell'infinita capacita' di digerire,assimilare e snaturare ogni possibile opposizione della societa' e alla "natura"borghese. Al di la di ogni marxismo che ne fa naturalmente parte. La lotta di De Chirico,Pasolini e di Duchamp era in questo senso la lotta tra il sacro e il profano. Evitare lo stupro e la morte dell'anima. |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 14:48
Beati voi paesaggisti che amate la luce di mezzogiorno. .. A me che fotografo uccelli ricorda solo ombre dure e luce fredda, che solo la pp in camera chiara può sfumare. |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 15:00
Non è che la amiamo.. infatti siamo spesso in giro all'alba e al tamonto, ma non impedisce per forza di realizzare buone immagini, anzi per determinati progetti può essere una condizione necessaria.. |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 15:12
“ Beati voi paesaggisti che amate la luce di mezzogiorno. „ Maddove? Ecco perchè dico che chi fa un genere di foto, fatica a comprendere gli altri. A mezzogiorno si fotografa la famiglia al mare sotto l'ombrellone con lo smartphone oppure i figli in spiaggia che fanno i castelli di sabbia..... |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 16:23
Non è detto che la luce di metà giornata sia da sterminare. Ci sono luoghi e condizioni che si prestano. Quando torno da lavoro condivido una foto fataa all ora di punta |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 16:42
Luce di mezzogiorno?? certo, con 2 bigstopper e un cpl su perchè no? |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 16:51
L'errore sta nell associare alla parola Mezzogiorno, forzatamente la parola luce dura. Quando torno da lavoro condivido qualcosa |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 17:28
Paco68: nel mondo scientifico la specializzazione ha evoluto linguaggi talmente specialistici che in alcuni settori ormai gli scienziati si comprendono solo tra di loro. Questo ha creato un problema nuovo: la nuova conoscenza e' in mano a pochissimi che possono mentirsi tra di loro e mentire a tutti noi senza che nessuno se ne accorga. Per l'arte la tendenza potrebbe essere simile, ma il linguaggio per quanto complesso e meno comprensibile, non può non tener conto di dover raggiungere molti. In fondo persino lo strumento dei mi piace adottato da Juza sottintende che una foto deve piacere a molti per essere considerata una buona foto. |
user20639 | inviato il 13 Gennaio 2015 ore 17:30
Per non addormentare la discussione, provo a proporre un altro elemento importante di studio. Non è raro che i fotografi si definiscano cercatori di luce, o abbiano la buona luce come augurio. Avete mai sentito parlare dell'Orizzonte degli Eventi? Della Singolarità? Da quando si è scoperto che la luce e lo spazio sono deformabili: quali potrebbero essere le intuizioni di un ricercatore di luce... |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 17:31
“ "In fondo persino lo strumento dei mi piace adottato da Juza sottintende che una foto deve piacere a molti per essere considerata una buona foto." „ O è una buona foto o ha un bel sedere come soggetto... |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 17:35
“ In fondo persino lo strumento dei mi piace adottato da Juza sottintende che una foto deve piacere a molti per essere considerata una buona foto. „ No, no, è un equivoco comune..deve avere tanti mi piace per essere popolare..è diverso..ma tanto |
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