| inviato il 22 Agosto 2014 ore 11:38
@Pierparossi. E' abbastanza semplice spiegata così, il problema nasce quando utilizzi la stessa focale su formati diversi (vedi aps-c e Full frame) o quando usi sensori molto piccoli dove normalmente non si considera la focale reale. Non ho mai sentito nessuno dire "La mia bridge ha un obiettivo 9-150mm". |
| inviato il 22 Agosto 2014 ore 14:54
“ il quasi e' dovuto al solo fatto che nella formula della PDC c'entra anche il circolo di confusione accettato che diventa piu' piccolo visto che i pixel del sensore sono piu' piccoli, „ Luh, il diametro del circolo di confusione viene prodotto dal diametro del diaframma e da qualche altra componente ottica. Il fotodiodo è solo un ricevitore e prende quello che gli piove addosso. www.nadir.it/tecnica/CIRCOLO_CONFUSIONE/default.htm Giorgio B. |
| inviato il 22 Agosto 2014 ore 15:03
“ In un altro post si parlava di questo, hanno postato un interessante articolo. Non conta solo landimensione del fotodiodo ma anche la dimensione del sensore in sé perché essendo piú grande comunque prende piú luce di uno piú piccolo. Questo sostanzialmente perché il valore del diaframma é dato da un rapporto fisico di dimensione quindi f4 su apsc é fisicamente (come foro) piú piccolo di f4 su ff (a parità di angolo inquadrato e non di focale naturalmente). Quindi un sensore ff a parità di diaframma-tempi-iso prenderà comunque piú luce, anche a parità di densità, é quantitativamente maggiore, da qui i vantaggi di qualità di sensori piú grandi. Questa quantità maggiore di luce crea un file migliore qualitativamente (a parità di tecnologia), una d800 che ha una densità di un apsc da 16 crea immagini piú pulite e con piú gamma dinamica. Se ritrovo il post poi lo linko „ Mi è venuta una idea. Qualcuno che possiede la Nikon D800e dovrebbe fare questo esperimento: in un ambiente a luce controllata, dovrebbe mettere la reflex su cavalletto con telecomando, puntare ad un target fisso e fare una serie di scatti: - 100 ISO, - 400 ISO, - 1600 ISO, - 3200 ISO - 6400 ISO In seguito imposta il ritaglio APS-C e ripete i cinque scatti. Infine, si controllano a due a due gli scatti per vedere se ci sono differenze. Se non è possibile fare il test in luce controllata allora occorre che la versione FF e quella APS-C siano eseguiti a pochi secondi l'una dall'altro (meglio una FF ed una APS-C a100 ISO, poi uguale a 400 ISO, così via). Giorgio B. |
| inviato il 22 Agosto 2014 ore 15:06
Giobol, si, vero, ma se il circolo prende 4 pixel l'immagine fa schifo, se ne prende uno invece e' buona a parita' di apertura del diaframma (inteso come diametro del buco, non apertura fotografica) il circolo di confusione ha un effetto deleterio maggiore sui sensori piu' densi |
| inviato il 22 Agosto 2014 ore 16:17
“ Questo sostanzialmente perché il valore del diaframma é dato da un rapporto fisico di dimensione quindi f4 su apsc é fisicamente (come foro) piú piccolo di f4 su ff „ Mi 'torna' strano: l'apertura del diaframma è una grandezza fisica pari al diametro del foro, espresso in millimetri. Il numero F, da quanto ne so io, è una caratteristica dell'obiettivo ed è un rapporto tra la lunghezza focale (espressa in millimetri) e il diametro del foro del diaframma (anch'esso in millimetri). Quindi se uso un'ottica da, ad esempio, 100 mm e la chiudo a f/4, il foro del diaframma misura 25mm di diametro. E questo sempre, a prescindere se dietro c'è un sensore da 1" o un FF. |
| inviato il 22 Agosto 2014 ore 16:27
Eh giá, l'apertura e' un valore geometrico dipendente solo da lunghezza focale e diametro dell'apertura. Paradossalmente non ci dice neanche quanta luce arriva effettivamente al sensore, e in effetti per misurare l'esposizione corretta bisognerebbe usare il valore T/ invece di f/. |
| inviato il 22 Agosto 2014 ore 17:11
“ f4 su apsc é fisicamente (come foro) piú piccolo di f4 su ff (a parità di angolo inquadrato e non di focale naturalmente) „ esatto, stavo appunto facendo 4 conti con un foglio di calcolo, per capire come potesse rendere il 22mm f/2 della eos-m e il risultato e' che ... sarebbe come scattare con una FF col 35mm f/3.2, che non e' proprio il massimo ma nemmeno da buttare. il punto e' proprio la dimensione della pupilla di entrata, prendendo come riferimento l'f/1.8 della RX100 la focale reale e' di 10,8mm e la pupilla di entrata (foro diaframma) 6mm, a pari pupilla su aps-c abbiamo 18mm f/3 e su FF 29mm f/4.9 ... c'e' una bella differenza. “ E questo sempre, a prescindere se dietro c'è un sensore da 1" o un FF „ si, ok, ma di solito questi confronti si fanno a parita' di inquadratura, quindi a parita' di angolo inquadrato cambiano le rispettive focali e le pupille di apertura. |
| inviato il 22 Agosto 2014 ore 21:08
Dab Infatti avevo specificato a parità di angolo inquadrato e non di focale. Un 100mm f4 su ff ha 25mm di foro, un 65mm f4 su aps-c (circa stesso angolo) ha un foro di 16 circa. Quindi a parità di esposizione es f4 1/100 iso 200 il sensore ff prende piú luce sell'aps-c, indipendentemente dalla densità del sensore. |
| inviato il 22 Agosto 2014 ore 21:33
“ Questo il link „ interessante articolo, tantopiu' che dice le stesse cose del mio precedente post |
| inviato il 23 Agosto 2014 ore 0:23
Spiega in modo semplice il perché a parità di tecnologia sia sempre meglio un sensore piú grande. Senza voler fare il talebano dell'ff, anche perché uso con soddisfazione l'aps-c, ma i dati sono oggettivi. |
| inviato il 23 Agosto 2014 ore 0:41
“ Spiega in modo semplice il perché a parità di tecnologia sia sempre meglio un sensore piú grande „ meglio dal punto di vista della quantita' di luce che arriva, su questo non ci piove, ma se di luce ce n'e' abbastanza da poter creare una immagine pulita anche con un sensore piu' piccolo ... la cosa comincia a diventare opinabile, e infatti era da questo presupposto che ero partito aprendo il thread. dalla sua un sensore piu' piccolo ha il vantaggio di poter avere profondita' di campo altrimenti impossibili oppure realizzare zoom impensabili fino a poco tempo fa (24-1500), anche se alla fine i rapporti f in gioco sono tali che quelli "equivalenti" FF che arrivano a 16 anche 32 se non piu' fanno capire che di luce ne serve veramente tanta. |
| inviato il 23 Agosto 2014 ore 7:45
E' proprio questo il limite delle bridge. Per non fare schifezze di luce ne serve veramente tanta con sensori piccoli, ma scattare con poca luce non vuol dire solo interni e notturne ma anche cieli nuvolosi, albe, tramonti e sole filtrato dagli alberi, insomma, le luci più belle per scattare. Se devo avere 1500mm per poi poterli usare solo con la luce orrenda di mezzogiorno meglio un terzo sfruttabili quando voglio. Nonostante i toni "estremisti" spero di aver reso l'idea. |
| inviato il 23 Agosto 2014 ore 8:57
Mac89, penso proprio che non si potrebbe dirlo meglio! |
| inviato il 23 Agosto 2014 ore 9:19
Quoto mac89 al 100% |
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