| inviato il 10 Agosto 2014 ore 16:25
“ Palazzo Ducale ( una meraviglia rinascimentale ) di Urbino e la collezione di quadri. Ho chiesto se potevo fare delle foto. Vietato in maniera assoluta perché il flash rovinerebbe i dipinti. Ma io faccio foto in luce ambiente, dico. Stessa risposta sgarbata. „ www.fotografidigitali.it/news/decreto-cultura-foto-libere-nei-musei-co |
| inviato il 10 Agosto 2014 ore 16:48
Ottimo che è passato alla camera ma non è ancora legge mi pare debba passare in sentato (se esiste ancora a sto punto) e poi deve essere firmato dal P.R. indi pubblicato su GU dopo di che via libera... sempre che non cade il governo prima... |
| inviato il 10 Agosto 2014 ore 21:04
Buono a sapersi quindi (a meno che non usi il flash o il trepiede) non possono vietarmi di fotografare nei musei! |
| inviato il 10 Agosto 2014 ore 23:27
Ritorniamo ab ovo... Mi pare chiaro che: - pochi hanno ben chiaro il distinguo tra luogo privato (può essere fotografato, salvo balzane restrizioni, ma NON CI PUOI FOTOGRAFARE. Questioni di privcy già esemplificate), luogo privato aperto al pubblico (PUO' ESSERE FOTOGRAFATO E CI PUOI FOTOGRAFARE, nel rispetto dello status di luogo privato e di eventuali regolamenti vigenti), luogo pubblico (tutti su di dosso); - la fotografia a livello amatoriale o artistico non rientra tra le attività regolamentate, quindi può essere esercitata in qualsiasi luogo o forma che non violi diritti di proprietà o riservatezza del domicilio o delle proprietà ad accesso limitato; - se qualcuno tenta di limitare con mezzi non violenti il mio diritto, tipo. la guardia o il bogyguard che si mette in mezzo, può ricadere nella fattispecie delle molestie: se non sbaglio è con questo appiglio che hanno finalmente legnato il furbacchione dai capelli lunghi che continuava a inquinare i TG mettendo il suo antipatico faccione davanti alle telecamere, spesso con in mano il cappellino che si era appena tolto...(non so se la marca fosse Hatu o Durex, ma era da quelle parti); - in genere abbiamo meno diritti di quelli che ci arroghiamo - ad esempio mettendo il macchinone in mezzo alle OO dove capita e accendendo i lampeggianti, che ci toccherebbero due multe una per divieto di sosta e l'altra per uso improprio di segnalazione di emergenza - ma più di quelli che pensiamo in buona fede di avere. Non mi interessa se in USA o in UK la polizia ti spacca il..., come qualcuno si è compiaciuto di dire: loro hanno le loro leggi, qui siamo in Italia e abbiamo le nostre, già abbastanza complicate che non vale certo la pena di rispettare anche quelle degli altri. - pochi hanno ben chiaro il concetto di privacy: non attiene in principio all'acquisizione dell'immagine, ma alla sicurezza di conservazione e alla diffusione; - alcuni non hanno ben chiaro il concetto di diritti soggettivi e rispetto dell'autorità costituita: se qualcuno,anche con una divisa addosso, impedisce il legittimo esercizio dei miei diritti devo rispettarlo e aderire alle sue direttive, ma poi posso rivalermi legalmente e nessuno mi impedisce di chiarire civilmente il suo erroneo comportamento e le conseguenze a cui si espone. Un PU non è un bischero qualsiasi, ma neanche un totem. - troppi nutrono una fiducia incondizionata per chi è investito di un'autorità: le "divise" non sono i beoti che qualcuno vorrebbe ogni tanto significare, ma l'impressione è che siano in genere carenti di formazione e non sempre imparziali: secondo voi, in un contraddittorio tra un turista che non vedranno più e un residente - fisico o giuridico -, magari influente, che incroceranno tutti i giorni, a chi tenteranno di dare ragione, o per lo meno di non dare torto? - infine, ci sono considerazioni di opportunità, tranquillità e umana solidarietà nei confronti di alcuni lavoratori, che dovrebbero consigliare a ciascuno di posizionare in modo equilibrato il proprio limite tra accondiscendenza e intransigenza nella difesa dei propri spazi. Secondo me bisogna sempre portarsi in giro molto buon senso, molta tolleranza e un po' di cattiveria, perchè farsi mettere i piedi in testa è fastidioso e umiliante, ma anche diseducativo per chi ci marcia: più gli va bene, più ci provano... |
| inviato il 10 Agosto 2014 ore 23:48
Voglio invece spezzare una lancia a favore dell'insufficienza mentale di troppi tra quelli che amministrano il patrimonio culturale: è capitato anche a me, mentre fotografavo la Certosa di Pavia, che saltasse fuori un sagrestano risolutissimo nel farmi notare che non si può fotografare e nell'intimarmi di smettere: ma come, arrivano pulmanate di turisti da tutt'Europa, ti portano denaro e sostengono varie attività, si divertono a fotografare il tuo bene culturale, diffondono l'immagine a casa loro e invogliano altri a venire come sopra, e tu li maltratti così? Se non fossimo nel digitale, un gestore furbo gli darebbe la pellicola gratis!!! Qui invece speculano sul rischio di vendere un catorcio di catalogo in meno in un anno, forse hanno talmente poca considerazione di chi redige i cataloghi da pensare che una foto amatoriale e il loro lavoro siano equivalenti, ma se è così il nodo è scegliere bene i redattori, non vietare le foto!! |
| inviato il 10 Agosto 2014 ore 23:53
Beh se è per quello a me mi hanno fatto storie pure alla sala Bingo!...stavo scattando la solita fotina ricordo con la compatta e un addetta responsabile di sala, e senza garbo!, mi ha intimato di non fare foto che era vietato!..mi sono messo a ridere ma senza fare storie...e quella era in torto! anzi di più!!...ovviamente non fotografavo macchinette o apparecchiature di sala ma solo mia moglie!...uhmm forse era per quello!... |
| inviato il 11 Agosto 2014 ore 5:50
“ ma come, arrivano pulmanate di turisti da tutt'Europa, ti portano denaro e sostengono varie attività, si divertono a fotografare il tuo bene culturale, diffondono l'immagine a casa loro e invogliano altri a venire come sopra, e tu li maltratti così? „ i turisti in quel caso forse comprano le cartoline che a sua volta gli ha venduto il fotografo che ha pagato per poterle fare. :) “ Beh se è per quello a me mi hanno fatto storie pure alla sala Bingo!...stavo scattando la solita fotina ricordo con la compatta e un addetta responsabile di sala, e senza garbo!, mi ha intimato di non fare foto che era vietato!..mi sono messo a ridere ma senza fare storie...e quella era in torto! anzi di più!!...ovviamente non fotografavo macchinette o apparecchiature di sala ma solo mia moglie!...uhmm forse era per quello! „ era in torto? ma da quando in qua si può fotografare in sale bingo o casinò di sorta? Non si può. L'avrei ringraziata per non averti fatto buttar fuori, abbi pazienza ma non si può... |
| inviato il 11 Agosto 2014 ore 5:57
“ Proprio sicuro Callisto che "mandare in quel posto" la guardia giurata ed i Carabinieri non comporti nemmeno una multa? Hai presente quel simpatico articolo del Codice Penale che punisce l'oltraggio a pubblico ufficiale? „ Hai letto cosa ho scritto? è palese che il mio spirito era ironico ed in ogni caso si presume che l'offesa a pubblico ufficiale comporti una sanzione se lo stesso ha ragione.Non se non la ha. Non è che siamo in uno stato di dittatura dove dobbiamo stare zitti a prescindere eh? |
| inviato il 11 Agosto 2014 ore 7:51
">www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/07/30/14G00121/sg „ OTTIMO GRAZIE! questa me la stampo e me la tengo nello zaino. Vedete che questo 3ad serve? |
| inviato il 11 Agosto 2014 ore 7:52
era in torto?MrGreenMrGreen ma da quando in qua si può fotografare in sale bingo o casinò di sorta? Non si può. L'avrei ringraziata per non averti fatto buttar fuori, abbi pazienza ma non si può... Io sapevo che non si può fotografare le apparecchiature da gioco nelle sale bingo ma non la propria moglie al tavolo dal momento che lo fanno tutti, tra l'altro non c'è un cartello che lo riporti e non trovo neanche un regolamento su internet, se hai qualcosa da farmi vedere in merito te ne sarei grato!..Per i Casinò non lo metto dubbio anche se non ci sono mai stato!... Hai letto cosa ho scritto? è palese che il mio spirito era ironico ed in ogni caso si presume che l'offesa a pubblico ufficiale comporti una sanzione se lo stesso ha ragione.Non se non la ha. Non è che siamo in uno stato di dittatura dove dobbiamo stare zitti a prescindere eh? L'hai vista la faccina?..ero ironico pure io!...non sono un esaltato, per me è meglio prendere un vaffa senza testimoni, cosi se ti arriva una pizza in bocca non lo sa nessuno!!... ciao.. |
| inviato il 11 Agosto 2014 ore 8:02
“ Hai letto cosa ho scritto? è palese che il mio spirito era ironico ed in ogni caso si presume che l'offesa a pubblico ufficiale comporti una sanzione se lo stesso ha ragione.Non se non la ha. Non è che siamo in uno stato di dittatura dove dobbiamo stare zitti a prescindere eh? „ Mea culpa, ironia non colta Un appunto comunque: l'offesa a pubblico ufficiale non comporta una sanzione se hai ragione nel senso che se tu gli addebiti un fatto concreto e lesivo dell'onore (che ne so... "stai zitto tu che sei un corrotto, prendi i soldi dagli spacciatori per non arrestarli!") e poi si dimostra che il PU è effettivamente colpevole di tale comportamento a te non può essere rimproverato nulla: la lesione dell'onore dipende dal comportamento scorretto del PU, non dal fatto che tu lo abbia detto. Se tuttavia l'offesa non deriva dalla tua ragione ma dal modo in cui la sostieni il discorso cambia... non è che se tu ad esempio hai effettivamente diritto a fare una determinata foto puoi per questo coprire di insulti il pubblico ufficiale che sostiene tale diritto tu non lo abbia. |
| inviato il 11 Agosto 2014 ore 9:16
ciao ho letto ben il decreto di cui sopra che in legge cambia il famigerato decreto urbani (legge 22 gennaio 2004 no. 42) nel seguente modo Articolo 108 Canoni di concessione, corrispettivi di riproduzione, cauzione 1. I canoni di concessione ed i corrispettivi connessi alle riproduzioni di beni culturali sono determinati dall'autorita' che ha in consegna i beni tenendo anche conto: a) del carattere delle attivita' cui si riferiscono le concessioni d'uso; b) dei mezzi e delle modalita' di esecuzione delle riproduzioni; c) del tipo e del tempo di utilizzazione degli spazi e dei beni; d) dell'uso e della destinazione delle riproduzioni, nonche' dei benefici economici che ne derivano al richiedente. 2. I canoni e i corrispettivi sono corrisposti, di regola, in via anticipata. 3. Nessun canone e' dovuto per le riproduzioni richieste da privati per uso personale o per motivi di studio, ovvero da soggetti pubblici o privati per finalita' di valorizzazione. I richiedenti sono comunque tenuti al rimborso delle spese sostenute dall'amministrazione concedente. «3-bis. Sono in ogni caso libere, al fine dell'esecuzione dei dovuti controlli, le seguenti attivita', purche' attuate senza scopo di lucro, neanche indiretto, per finalita' di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale: 1) la riproduzione di beni culturali attuata con modalita' che non comportino alcun contatto fisico con il bene, ne' l'esposizione dello stesso a sorgenti luminose, ne' l'uso di stativi o treppiedi; 2) la divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini di beni culturali, legittimamente acquisite, in modo da non poter essere ulteriormente riprodotte dall'utente se non, eventualmente, a bassa risoluzione digitale.» 4. Nei casi in cui dall'attivita' in concessione possa derivare un pregiudizio ai beni culturali, l'autorita' che ha in consegna i beni determina l'importo della cauzione, costituita anche mediante fideiussione bancaria o assicurativa. Per gli stessi motivi, la cauzione e' dovuta anche nei casi di esenzione dal pagamento dei canoni e corrispettivi. 5. La cauzione e' restituita quando sia stato accertato che i beni in concessione non hanno subito danni e le spese sostenute sono state rimborsate. 6. Gli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per l'uso e la riproduzione dei beni sono fissati con provvedimento dell'amministrazione concedente. In una cosa però mi sembra peggiorativa. Ad esempio il Duomo di Milano è un bene culturale. Prima della legge lo potevo liberamente fotografare dall'esterno ANCHE con cavalletto perchè il regolamento TOSAP di Milano me lo consente in quanto il cavalletto occupa un'area inferiore a 0,5 m^2 A leggere la nuova legge invece non potrei più. E non potrei neanche usare un monopod che forse è uno stativo (se no mi devono anche definire cos'è uno stativo) A meno che questo articolo sia da leggere SOLO ad ampliamento dei diretti precedentemente garantiti dalla legislazione vigente e non come introduzione di restrizioni. Ma per una interpretazione simile ad occhio ci vuole come al solito una sentenza della cassazione o roba simile. Terzo mi dovrebbero anche definire che cos'è la "bassa risoluzione digitale" ovvero il limite fra alta e bassa.. Mi sa che la gatta frettolosa ha fatto fatto i gattini ciechi. Per completezza di lettura riporto sotto anche la definizione di "bene culturale" secondo legge Urbani. Secondo l'art. 10 del succitato codice sono sempre beni culturali: «le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle Regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico».[1] Sono inoltre beni culturali altri tipi di documenti e raccolte[2] nonché i beni posseduti da privati se dichiarati tali dalle locali soprintendenze con apposita dichiarazione e non esclusi esplicitamente mediante l'apposita procedura,[3] mentre tale dichiarazione non è necessaria per i beni prima elencati[4] Per legge è costituito il catalogo nazionale dei beni culturali (in diverse articolazioni), dove dovrebbero confluire tutte le informazioni sui beni culturali: il catalogo non è pubblicamente accessibile a tutti; l'accesso a tali informazioni è disciplinato dalla normativa sul diritto di accesso ai documenti amministrativi.[5] Il palazzo della Marineria di Trieste (quello nuovo) perchè proprietà di un ente privato NON è un bene culturale. A meno che per qualche ragione sia stato inserito nella lista ministeriale. |
| inviato il 11 Agosto 2014 ore 14:08
Mi sembra importante ragionare sull'art. 118 sopra riportato, in particolare su par. 1, 3 e 3bis. Penso che sia difficile non arguirne che: - tutti i beni culturali non possano essere riprodotti per fini di lucro o commerciali, senza autorizzazione e pagamento delle relative concessioni. - il gestore/concessionario non possa agire a priori in presunzione di illecito da parte del fotografo, quindi basta una dichiarazione anche verbale di finalità personale, magari condita con una cordiale spiegazione sulla propria estraneità a qualsiasi ruolo o attività che possa trarre profitto dalle foto, per legittimare e pacificare l'acquisizione di immagini. Se ci chiediamo come si può tutelare il concessionario contro i furbi, la semplice risposta è "con azione legale una volta verificato l'illecito". Altrimenti, un vigile potrebbe, per esempio, impedirci di accedere in auto a una strada con divieto di sosta perchè potremmo fermarci... - il limite di impiego di treppiedi o stativi è da intendersi riferito ad ambienti chiusi e frequentati, in cui l'attrezzo potrebbe causare fastidi o incidenti: cosa significa che non posso fotografare San Marco a Venezia con il treppiede, mentre se mi giro a sinistra posso fotografare i portici? |
| inviato il 11 Agosto 2014 ore 14:48
Prestate attenzione anche a scattare nelle zone portuali, vedi zone sotto l'autorità portuale, che anch'esse cadono sotto la dicitura di "obiettivo sensibile" sto parlando sempre di Trieste |
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