user39791 | inviato il 23 Marzo 2014 ore 14:01
“ Questa è una regola di fisica ottica. Visto che qui sprovveduti non ce ne sono, sapranno anche che se tu dietro a quella lente metti un sensore oppure una pellicola, non fa alcuna differenza. „ Cavolo, mi sembra evidente ma a quanto pare non lo è. |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 14:05
“ " appunto: dovevi ingrandire meno perché la pellicola era più grande, cosa che consentiva del passaggi tonali migliori. Ora, con il digitale, non ha più senso." Perbo, non ho capito cosa intendete quando parlate di "passaggi tonali". Intendete la modulazione di contrasto (passaggio da bianco a nero) misurata attraverso i test MTF oppure una sensazione qualitativa di naturalezza e percezione della gamma tonale? „ @Perbo, non mi hai risposto... Mi definisci cosa si intende qui per "passaggi tonali"? Se no rischiamo di non capirci... |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 14:16
Oh, non avevo visto sorry. Non so cosa intendono gli altri, io sono per la 'sensazione qualitativa di naturalezza etc etc'. Agli mtf, nell'era digitale, ho sempre dato pochissimo peso. |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 14:56
“ Oh, non avevo visto sorry. Non so cosa intendono gli altri, io sono per la 'sensazione qualitativa di naturalezza etc etc'. Agli mtf, nell'era digitale, ho sempre dato pochissimo peso. „ Ah ok. Allora sono solo cose soggettive e bisogna parlarne dando loro il giusto peso. Se no che ne parliamo a fare? Nell'era digitale non si danno peso ai test MTF, dici. Per quale motivo? Gli MTF servono per valutare quantitativamente la resa ottica di una lente, anche in funzione del formato su cui è usata, perché misurano quello che viene restituito sul frame di destinazione - cfr test del Centro Studi progresso fotografico, che mostrano chiaramente come la stessa lente sia eccellente in pieno formato (digitale o pellicola) e solo buona su APS-C, eppure è la stessa lente. E non fanno misurazioni usando un sensore o la pellicola: hanno provato solo la lente. Sappiamo che queste prove non misurano tutti gli aspetti che contano di una lente, ma non possiamo non notare alcune cose interessanti e utili per questa discussione, come la resa migliore o peggiore in base ai formati, che non dipende dalla lente ma dai formati. A volte capita che gli stessi che dicono che nell'era digitale non è il caso di badare a cose "vecchie" come gli MTF, vanno poi a guardare tutte le prove di DxO sui sensori. Come se da queste invece arrivasse chissà quale verità oggettiva. Non basta parlare di tecnologia digitale in fotografia, per esaurire gli argomenti. Sarebbe come se vent'anni fa si fosse parlato soprattutto o solo di tecnologia chimica. Il fascino della fotografia sta anche nel fatto che è un bellissimo connubio fra diverse tecnologie, fra le quali quelle che riguardano l'ottica sono quelle principali. Il fatto che certi aspetti dell'ottica fotografica siano validi da secoli, significa solamente che oggi sono ancora validissimi. Ciao |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 15:02
“ Nell'era digitale non si danno peso ai test MTF, dici. Per quale motivo? „ perché puoi sistemare una foto un po' spappolata da 22 megapixel aumentando la nitidezza, il microcontrasto e tante altre belle cose. Poi la riduci, con un po' di accorgimenti e usando lo sharpening per bene, a una nitidissima da 8 o 12 megapixel, e la stampi grande quanto vuoi. Cosa che non era possibile fare con la pellicola, o che era possibile fare entro ristrettissimi margini - con risultati profondamente diversi. ma non parlavamo di MTF: parlavamo del fatto che, secondo alcuni, un sensore MF avrebbe più gamma dinamica di un aps-c o un FF. Cosa che, nell'era digitale, non ha senso. |
user39791 | inviato il 23 Marzo 2014 ore 15:14
Mi spieghi per quale motivo si dovrebbe usare una MF al posto, ad esempio, di una d800? |
user3834 | inviato il 23 Marzo 2014 ore 15:20
Fermo restando che il discorso era partito tra la qualità di una FF contro le compatte e poi ci sono andate a finire le ML e il discorso diventa sinceramente ridicolo visto che una A7r o una Leica sono sicuramente migliori rispetto a molte reflex FF sul mercato. “ ma non parlavamo di MTF: parlavamo del fatto che, secondo alcuni, un sensore MF avrebbe più gamma dinamica di un aps-c o un FF. Cosa che, nell'era digitale, non ha senso. „ Qui direi dipende, la gamma dinamica che esce da una D800 e una D90 (giusto per estremizzare un pochino) sono molto diverse anche se con 4/5 scatti di una D90 e uno singolo di una D800 si ha sicuramente il sorpasso da parte della D90 ma il risultatp finale è spesso innaturale. Purtroppo molto spesso si vedono scatti multipli dai colori decisamente irrealistici, con prati talmente verdi che sembrano quelli di Fukushima e cieli di un blu talmente profondo che non si vedono neanche sull'Everest in una giornata senza foschia, insomma quando si lavora su Photoshop troppo spesso si va verso l'irrealtà mentre un sensore che ha già di suo un ampia gamma dinamica non ha bisogno di lavorazioni che possono far perdere il senso della realtà |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 15:32
“ perché puoi sistemare una foto un po' spappolata da 22 megapixel aumentando la nitidezza, il microcontrasto e tante altre belle cose. Poi la riduci, con un po' di accorgimenti e usando lo sharpening per bene, a una nitidissima da 8 o 12 megapixel, e la stampi grande quanto vuoi. Cosa che non era possibile fare con la pellicola, o che era possibile fare entro ristrettissimi margini - con risultati profondamente diversi. „ C'è differenza fra nitidezza e risoluzione. Ma hai ragione, stiamo andando fuori argomento. |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 15:33
“ Fermo restando che il discorso era partito tra la qualità di una FF contro le compatte e poi ci sono andate a finire le ML e il discorso diventa sinceramente ridicolo visto che una A7r o una Leica sono sicuramente migliori rispetto a molte reflex FF sul mercato. „ appunto. Come ho sempre detto, dipende dalla tecnologia, non dalla dimensione del sensore. Non capisco cosa c'entrano le leica, ma vabbè. “ Qui direi dipende, la gamma dinamica che esce da una D800 e una D90 (giusto per estremizzare un pochino) sono molto diverse anche se con 4/5 scatti di una D90 e uno singolo di una D800 si ha sicuramente il sorpasso da parte della D90 ma il risultatp finale è spesso innaturale. Purtroppo molto spesso si vedono scatti multipli dai colori decisamente irrealistici, con prati talmente verdi che sembrano quelli di Fukushima e cieli di un blu talmente profondo che non si vedono neanche sull'Everest in una giornata senza foschia, insomma quando si lavora su Photoshop troppo spesso si va verso l'irrealtà mentre un sensore che ha già di suo un ampia gamma dinamica non ha bisogno di lavorazioni che possono far perdere il senso della realtà „ no, attenzione: i colori sfalsati di cui parli derivano da un tonemapping fatto male, stop. Se fai più esposizioni e converti bene, il risultato è naturale. Inoltre, se la D800 ha un'ampia gamma dinamica a 100 iso non vuol dire che i risultati sono naturali: per evidenziarla devi schiarire molto le ombre, e a quel punto puoi farlo bene (con risultati naturali) o male (come il tonemapping di cui sopra). La foto a 100 iso che esce da una D800, senza elaborazioni, è praticamente indistinguibile da quella di n altre macchine con gamma dinamica inferiore. |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 18:11
Ragazzi, ieri sono stato a Pellestrina, partito il mattino e tornato a notte fonda. Ho visto che il thread è proseguito e mi fa piacere. Non entro nel merito tecnico, volevo riportarvi le mie impressioni d'uso fresche fresche sull'utilizzo di una fotocamera, piuttosto che un'altra. Ho portato con me 6D e Mamiya e si sono suddivise i compiti. Aprite le foto di seguito. Al mercato del pesce di Chioggia, la velocità della reflex è stata insostituibile per realizzare questi scatti che difficilmente avrei fatto con la Mamiya o con una ML (Fuji ad es.) 6D +17-40

 Arrivato al Pellestrina col cielo cupo, ho subito optato per delle lunghe esposizioni ed anche qui, la 6D è l'unica deputata a farlo poichè la Mamiya, introduce troppo rumore termico oltre qualche secondo di esposizione.

 Quando il cielo ce lo permetteva, il colore la faceva da padrone e qui le tonalità della 6D hanno dato questo timbro all'immagine che definirei di una "precisione digitale".
 Mentre la Mamiya è salita in cattedra per le foto a tempi normali. In questo caso ho ammirato molto la cromia da "pellicola" della Mamiya
 Ed anche con poca luce ha restituito un file lavorabile.
 Sono discorsi basati su sensazioni, niente freddi numeri, magari influenzati a livello psicologico. Ovviamente se avessi avuto solo la 6D avrei portato a casa scatti per me preziosi ugualmente, magari con sfumature differenti. Però cmq, nella bella giornata di ieri mi sono reso conto di come ogni sistema abbia un campo elettivo che ti induca a fare determinate scelte. |
user20032 | inviato il 23 Marzo 2014 ore 19:07
A Pellestrina? E dirmelo che venivo pure io, almeno per conoscerti? Anche se abito a Trieste sono e rimarrò sempre un veneziano DOC. |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 20:37
Alessio, se lo avessi saputo, te lo avrei detto sicuramente ma immaginavo che abitando a Trieste, tu fossi troppo fuori mano. Tra l'altro abbiamo deciso alle 7.00 di mattina di partire perchè non avevamo la certezza del meteo. Sarà per la prox! |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 20:44
Beh mi pare evidente dalle foto che fa Paco68 che per lui funziona così e funziona molto bene!! Ancora complimentoni per gli scatti! Lo strumento può farci sentire a nostro agio o esserci di intralcio e per lui il FF e il MF funzionano alla stragrandissima Io non riesco a distinguere una foto fatta con FF a f/4 da una fatta con MFT a f/2 ( e sfido chiunque a farlo ) quindi per me è una questione di comoditá scegliere a volte l'uno a volte l'altro a seconda dei lavori. |
user39791 | inviato il 23 Marzo 2014 ore 20:52
Nel tuo caso scegliere tra il 1/4000 della 6d e 1/8000 della 5d3 non è una scelta fotografica ma coniugale. |
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