| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 21:29
@Claudio Pradelli Ho dato un'occhiata. Lo strumento sovrapposizione ritaglio è quello con il quale ritagli la foto. Quindi tu hai impostato le proporzioni personalizzate. OK, anch'io faccio così. Però lì di bande nere non se ne parla, giusto? Poi le bande nere le crei nel modulo di stampa impostando un formato di carta leggermente più grande del formato del ritaglio. Giusto? Se hai fatto in questo modo, abbiamo fatto uguale. |
| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 21:49
Ma come mi diverto! Le foto son quelle che sono, sto riciclando alcune cose che non avevo intenzione di pubblicare, ma così trovo un gusto diverso e una prospettiva diversa anche a foto ai miei occhi meno riuscite.

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| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 23:14
Ciao, Danny. Vieni a giocare con noi?
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| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 23:28
Altro tentativo:
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| inviato il 12 Febbraio 2016 ore 9:09
seguo |
| inviato il 12 Febbraio 2016 ore 11:29
Questa fa parte della stessa serie di diapositive Kodachrome che ho fatto a New York ai primi di settembre del 1989: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1105055 Come ho scritto nella didascalia, ho utilizzato un PC-Nikkor 28mm f/3.5 decentrabile a mano libera. Di solito con questi obiettivi si usa il cavalletto ma sul battello non potevo piazzarlo. Quei due li ho visti per la prima e ultima volta ma li ho presi a loro insaputa nell'inquadratura per completare la composizione e dare il senso della profondità. La diapositiva l'ho digitalizzata tale quale e la cornicetta nera è quella che lascio in questi casi per indicare ciò. La rielaborazione "Cinematic" è questa:
 Ho fatto il contrario di quello che si fa si solito: ho inclinato le linee cadenti che erano rese perpendicolari grazie al decentrabile, questo perché in genere nelle inquadrature col grandangolo dei film le linee verticali sono appunto lasciate inclinate. Potrebbe essere il fotogramma di un filmetto sentimentale dell'epoca, sulla storiella d'amore di questi due che vivono nella provincia americana e a un certo punto vanno in gita a New York, e quindi fanno le solite cose che fanno i turistazzi (me compreso, come si deduce da queste foto) tra cui la visita a Liberty Island. |
| inviato il 12 Febbraio 2016 ore 11:51
Molto bella. Complimenti anche per la serie sul WTC |
| inviato il 12 Febbraio 2016 ore 11:52
Grazie |
| inviato il 12 Febbraio 2016 ore 11:56
Bravi ragazzi ad aver ripreso questa discussione che proposi 2 anni e mezzo fa. Ricordatevi però che lo stile cinematic va pensato e previsualizzato prima dello scatto. Prendere foto scattate a caso e postprodurle mettendoci le bande, è solo un simpatico giochetto, come il Risiko, buono per passarci i dopocena ma fuori luogo per questa discussione. |
| inviato il 12 Febbraio 2016 ore 12:00
Paco, d'accordo su questo. Tu, in questi due anni e mezzo che progressi hai fatto? Hai colto risvolti importanti a livello di inquadratura o di PP che qui non sono ancora emersi? |
| inviato il 12 Febbraio 2016 ore 12:03
Bello bello bello bello! Non ho ancora letto tutto ma lo farò a breve. Non conoscevo questo genere di fotografia ma ne ero istintivamente attratto, sto sempre molto attento alla fotografia nei film che guardo, nell'ultimo film visto (the hateful eight) ne sono rimasto incredibilmente affascinato, e ho proprio pensato a come riprodurre quel tipo di impronta nella fotografia standard. Sono molto contento che ci siano molte persone che hanno avuto lo stesso pensiero! |
| inviato il 12 Febbraio 2016 ore 12:59
Come dice Paco (ed in parte ho datto anch'io in precedenza) il fatto è che una foto non DIVENTA cinematic. NASCE cinematic. Qualcuna lo può anche diventare, ma è un caso il fatto che si presti o meno a quella rappresentazione. (ci sono cascato anch'io al tempo) Il mio dubbio sulla praticabilità da parte mia di questo stile è l'allenamento. Chi di noi ha colto che lo sguardo va allenato e che le cose non si fanno a c@##o molto probabilmente si è allenato allo sguardo "fotografico" con più o meno successo. Quello cinematografico è tuuuuuuuuuutta un'altra storia. Non è impossibile, ci mancherebbe. Anzi, motli registi sono bravi fotografi, ma quel che voglio dire è che se "vedere" una foto guardando la realtà è difficile e lo è un pò meno guardando nel mirino della propria macchina, qui si parla di vedere un fotogramma di un film in 16:9 in un mirino che non lo è... Ben venga se ci si fa l'occhio, ma non è così automatico ecco. |
| inviato il 12 Febbraio 2016 ore 13:00
Mi sono appena iscritto e questa discussione ha subito attirato la mia attenzione. Cosi ho pensato di caricare la mia prima foto qui su Juza con questo stile Non abito a NY o a Tokyo, perciò la presenza umana è, come dire,risicata Però non so postare la foto qua sulla discussione... |
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