user259808 | inviato il 29 Ottobre 2024 ore 11:26
“ Le lenti nate per fotocamere digitali (reflex, mirrorless, cellulari, compattine, ecc.) prevedono tutte, di fatto, interventi via software per effettuare le correzioni di cui sopra, poche o tante che siano. „ La differenza sta tutto in quel "poche o tante", in rapporto al prezzo che chiedono. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 11:37
Il problema non è la quantità di correzioni, che è la medesima per tutte le ottiche supportate (a parità di fotocamera o software), quanto il fatto di scaricare più o meno sul software la correzione di un certo difetto, invece di farlo otticamente. Se la correzione software fornisse un risultato equivalente a quella ottica, senza effetti collaterali aggiuntivi, allora operativamente non vi sarebbero problemi, ma in generale non è così. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 14:57
“ La differenza è che sulle reflex sono sempre disattivabili. „ È vero solo per il jpg e solo per alcuni obbiettivi. Se scatti in raw puoi disattivarle quando vuoi. Ad esempio col 16RF a mirino vedi sempre l'immagine corretta, ma se la apri con un raw editor puoi disattivarla: spancia tanto che sembra un fisheye, ma se fotografi persone trovo che appaiano molto più naturali rispetto ad attivare la correzione. E senza correzione hai molta roba in più che nell'inquadratura pensavi di aver tagliato via (ci sto prendendo gusto a ripetere questa storia ) Volete un raw, così lo vedete da soli? |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 15:10
“ Volete un raw, così lo vedete da soli? „ Se ti va, condividi un RAW del 16RF in cui è evidente la distorsione, magari anche con persone... |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 15:52
Sulle reflex Canon le correzioni obiettivo sono sempre disattivabili, come già scritto. Sulle ottiche rf con correzione distorsione non disattivabile, questa non si può disattivare nè lato fotocamera nè con dpp, se si apre un raw. Il fatto che l'angolo di campo si riduca, a seguito di una correzione software della distorsione, è abbastanza normale: non è certo una peculiarità della correzione software per il 16mm rf. Così come non è sorprendente che la correzione della distorsione faccia uso di interpolazione (ne esistono svariate tipologie), con differenti algoritmi a seconda dell'implementazione. link.springer.com/article/10.1007/s00371-017-1414-5 Anche qui, l'interpolazione risulta più o meno efficace (in termini di risultato finale) a seconda di ciò che appare nella scena. Di fatto, si sta generando informazione non presente nel file originale... |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 16:46
Ma il concetto di interpolazione non è quello di "generazione d'informazione non presente nel file originale" |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 17:00
“ In realtà le correzioni software sono state implementate anche per la buona parte delle ottiche ef progettate all'epoca delle fotocamere a pellicola, a posteriori. „ sicuramente, credo che anche gli altri brand abbiano fatto queste implementazioni sulle ottiche che valeva la pena proporrre anche per il digitale. E' stato un affinamento ulteriore, possibile solo con il digitale. Il fatto però è che quelle ottiche, nate per l'analogico, dovevano necessariamente distorcere poco, vignettare poco, ecc. atrimenti, usate su pellicola, sarebbero state considerate delle ciofeche. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 17:05
“ “ Le lenti nate per fotocamere digitali (reflex, mirrorless, cellulari, compattine, ecc.) prevedono tutte, di fatto, interventi via software per effettuare le correzioni di cui sopra, poche o tante che siano. ? La differenza sta tutto in quel "poche o tante", in rapporto al prezzo che chiedono. Cool „ giusto, dovrebbero costare meno, come quelle "globalizzate" (assemblate in Cina, Thailandia, ecc.) ma purtroppo non è così, per questo io vedo con molto favore i nuovi costruttori cinesi e i meno nuovi coreani |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 17:21
“ Ma il concetto di interpolazione non è quello di "generazione d'informazione non presente nel file originale" „ L'interpolazione utilizza dei dati contenuti nel file, per andare assegnare un valore a pixel di cui non è noto quale dovrebbe essere il corretto valore (rispetto alla scena che si è fotografata). In questo senso l'informazione non è presente nel file. L'efficacia (nel senso di dare un risultato verosimile) dell'interpolazione dipende quindi dal pattern contenuto nell'immagine. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 17:41
“ Sulle ottiche rf con correzione distorsione non disattivabile, questa non si può disattivare nè lato fotocamera nè con dpp, se si apre un raw. „ Con Lr sì, si può scegliere se applicarla o meno. DPP non l'ho mai usato, e credo che lo usino veramente in pochissimi. Oggi sono lontano dal Mac, ve lo giro asap. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 17:48
“ L'interpolazione utilizza dei dati contenuti nel file, per andare assegnare un valore a pixel di cui non è noto quale dovrebbe essere il corretto valore (rispetto alla scena che si è fotografata). In questo senso l'informazione non è presente nel file. L'efficacia (nel senso di dare un risultato verosimile) dell'interpolazione dipende quindi dal pattern contenuto nell'immagine. „ Chiedo (senza polemiche) Ma se il dato/valore pixel non è “non noto” (come per il ridimensionamento) ma “noto” e il software lo sposta soltanto “ridefinendo parzialmente” il bordo immagine, si parla sempre di interpolazione? Cioè in questi casi il sw più che ricreare pixel inesistenti, sposta in altra posizione pixel esistenti e ripresi dal sensore…o sbaglio? |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 17:54
“ sicuramente, credo che anche gli altri brand abbiano fatto queste implementazioni sulle ottiche che valeva la pena proporrre anche per il digitale. E' stato un affinamento ulteriore, possibile solo con il digitale. Il fatto però è che quelle ottiche, nate per l'analogico, dovevano necessariamente distorcere poco, vignettare poco, ecc. atrimenti, usate su pellicola, sarebbero state considerate delle ciofeche. „ Con la pellicola vi erano minori criticità, tuttavia: 1) i forti ingrandimenti non erano facilmente ottenibili come con le fotocamere digitali, per cui certi problemi si vedevano meno 2) non vi era l'immediatezza del digitale, nella visione della foto: inoltre, la pellicola e il processo di sviluppo avevano un costo, oltre alle stampe. Pertanto, mettersi a scattare foto per testare un'ottica voleva dire perdere tempo e denaro, mentre oggi il processo è molto più rapido ed economico. 3) la pellicola era meno rognosa dei sensori sotto diversi aspetti: angolo di impatto della luce sulla stessa, errori di messa a fuoco, riflessi generati in caso di foto in controluce. Pertanto, le ottiche erano progettate in base ai requisiti dell'utenza, tenendo conto delle caratteristiche della pellicola: ovviamente vi erano anche i soliti vincoli di costi, peso e ingombri. Anche le procedure e i sistemi di calibrazione per la messa a fuoco erano molto più blandi di quelli di ottiche ef progettate per le fotocamere digitali: per un ef 24 f2.8 erano disponibili solo 4 settaggi diversi, per la taratura elettronica della messa a fuoco (con dei ponticelli da muovere su un circuito integrato dell'ottica), mentre per il 50mm f1.0 L usm e l'ef 85mm f1.2 L usm si arrivava a 8. Con le fotocamere digitali non solo sono aumentate le problematiche, dovute ai sensori, per cui le correzioni ottiche studiate per la pellicola non erano più così efficaci, ma sono anche aumentate le esigenze lato utenza, vista la facilità con cui si possono ingrandire al 100% e oltre i file, eventualmente su monitor grandi. Per cui, è vero che le correzioni software erano un'aggiunta impossibile all'epoca della pellicola, ma al contempo è aumentata anche l'entità dei problemi. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 18:12
“ Con la pellicola vi erano minori criticità....... „ mica vero, pensa alle diapositive...... anche allora si cercava il pelo nell'uovo.... Io uso tutt'ora, assieme ad obiettivi attuali, ottiche vintage su mirrorless (ne ho una quindicina, mi ci diverto sia a confrontarle sia per far foto) e non sono male, alcune sono ancora adesso eccellenti. Ovviamente le ottiche attuali sono più "perfette", più luminose, con trattamenti antiriflesso migliori, angoli più definiti, resa a t.a. migliore, ecc. Il principale limite delle ottiche vintage erano le lenti asferiche che, a quei tempi, erano costosissime perchè molate a mano quindi, quelle poche ottiche che le adottavano, costavano un rene, oggi sono presenti anche in lenti economiche. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 18:30
beh personalmente con questo soggetto preferisco senza correzione @Catand |
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