| inviato il 03 Aprile 2024 ore 13:12
Scrivetevi in privato. Così rimanete amici. Poi ci farete sapere... |
| inviato il 03 Aprile 2024 ore 16:19
Ma i post sul 28-75 dove sono finiti? |
| inviato il 03 Aprile 2024 ore 16:47
Mi sento di quotare ogni singola virgola dell'intervento di Fai Trhodog, ma che non citeró per brevità. Ad ogni modo, non c'é da stupirsi da simili comportamenti, chiamiamoli goliarmente "fuori dalle righe", perché sono ahinoi tipici della società occidentale moderna, ormai impoverita e scevra da ogni tipo di valore morale, dove l'imperante capitalismo spinge ad apparire, piú che ad essere. Per assurdo, considerato il contesto socio-culturale in cui ci troviamo, ci sarebbe da stupirsi se ció non accadesse. Un soggetto predisposto e con determinate fragilità emotive, che spesso hanno origine in età puberale, sviluppa un disturbo che rientra nella categoria dei disturbi d'affezione e sfocia facilmente in altri, come il disturbo di accumulo o il disturbo ossessivo compulsivo. Costui, trova rifugio e conforto in beni materiali, immutabili per defizione e quindi rassicuranti ai suoi occhi, come puó essere un oggetto o un in questo caso, un marchio, oppure in una squadra (non necessariamente calcistica). Per questi soggetti, il mezzo é piú importante del fine, perció ecco che possedere l'ultimo oggetto, vedi ad esempio file di gente in coda per prendere l'ultimo iPhone, possedere l'ultimo obiettivo o modello di fotocamera, presenziare in tutte le partite della squadra del cuore, diventa quasi lo scopo principale della vita o comunque, una parte estremamente rilevante di essa, tanto da condizionarla. L'atto di possedere il mezzo fotografico é ció che gratifica tale persone, non piú lo scattare fotografie, che é il fine per il quale sono progettati tali strumenti, ne consegue che non si é piú fotografi, ma siccome é l'oggetto e il marchio a portare giovamento e - di fatto - diventano piú importanti del fine, si passa dall'essere "fotografi", all'essere Nikonisti, Canonisti, Sonysti e cosí via. Analogamente, in altri ambiti come potrebbe essere quello calcistico, che piú si presta ad analogie di questo tipo, non si é piú semplici appassionati di calcio, ma Juventini, Interisti, Milanisti e cosí via. Il guaio é che - come detto in precedenza - é una psicopatologia molto diffusa ai giorni nostri, per cui, non essendo soli e facendo gruppo, si attua un meccanismo di rinforzo positivo ad ogni alleanza e battibecco, virtuale come in questo caso, o fisico, come nel caso degli ultras o bullismo. Finché la psicopatologia rimane in confini piú o meno "bonari", ridotti a "semplici" battibecchi virtuali (perché di persona non potrebbero mai accadere) poco "male" - tra virgolette perché rientriamo comunque in comportamenti di carattere penale - non é necessario intervenire urgentemente, se non in qualche caso specifico denunciando la persona, in quanto in violazione del Cod.Pen. Anche se sarebbe agire subito con la teriapia e non sottovalutare i risvolti e le involuzioni negative che tale patologia puó portare ed in brevissimo lasso di tempo. Se invece, la psicopatalogia dovesse evolversi superando questi limiti, magari perché il soggetto si é indebitato pesantemente o intaccato in maniera rilevante il patrimonio familiare, come potrebbe essere in questo caso una persona che affetta tra le altre cose, da disturbo di accumulo e disturbo ossessivo compulsivo, acquista ogni obiettivo e/o fotocamera del proprio marchio preferito pur di sentirsi parte di esso, ipotesi tutt'altro che remota, dato che si tratta di oggetti particolarmente costosi e che possono intaccare facilmente patrimoni in maniera rilevante anche di soggetti appartenenti al ceto medio o medio-alto, o ancora, arrivi a trascurare la famiglia per presenziare a tutte le partite della squadra del cuore o peggio, a togliere la vita a un'altra persona in nome di essa, come succede con gli ultras calcistici, in questi casi l'intervento dovrebbe essere tempestivo. Ad ogni modo, se ne puó uscire tramite terapia cognitivo comportamentale e, nei casi piú gravi, con un aiutino farmacologico. Lo scoglio piú grande per la risoluzione di questo tipo di problematiche, é la volontà di uscirne, quindi l'autoconsapevolezza di avere questo problema, anche se spesso, dalla comparsa dei sintomi, alla richiesta di aiuto (spesso dei familiari), passano anni, proprio perché sussiste il meccanismo rinforzo positivo dato dallo squadrismo e unione con altri suoi "simili". Con conseguente "calcificazione" e interiorizzazione della psicopatologia, o piú facilmente, delle psicopatologie. Per cui non semplicissimo. Si fa, ma ci vuole una grande dose di buona volontà. |
| inviato il 03 Aprile 2024 ore 17:59
Qui si sta rasentando l'assurdo eh... pure il trattato filosofico su una discussione sul tamron 28-75 cioè ma veramente ma di quali sostanze state abusando? Ma non avete altri posti dove sfogare le vostre frustrazioni!? |
| inviato il 03 Aprile 2024 ore 18:08
attualmente posseggo un tamron 24 70 g2 con innesto F mount che pesa quasi un chilo e lo utilizzo con adattatore ftz. secondo voi avrebbe senso sostituirlo con questo che pesa la metà? come qualità siamo li? |
| inviato il 03 Aprile 2024 ore 18:15
A livello di peso e ingombro sicuramente si; specialmente se parliamo di corpi Z6 o Z7. A livello di resa, non conoscendo il 24-70 G2 ma avendo avuto il 70-200 G2 sono portato a pensare che dovresti almeno mantenere i valori di nitidezza e risolvenza, sullo sfocato non mi esprimo. |
| inviato il 03 Aprile 2024 ore 18:20
"attualmente posseggo un tamron 24 70 g2 con innesto F mount che pesa quasi un chilo e lo utilizzo con adattatore ftz. secondo voi avrebbe senso sostituirlo con questo che pesa la metà? come qualità siamo li?" Megaand87, sono nella tua stessa condizione, difatti appena il mio negoziante di fiducia ne ha uno da farmi provare, vado a fare alcuni scatti di prova. |
| inviato il 03 Aprile 2024 ore 18:23
Tienici aggiornato allora |
| inviato il 03 Aprile 2024 ore 19:15
“ Mi sento di quotare ogni singola virgola dell'intervento di Fai Trhodog, ma che non citeró per brevità. Ad ogni modo, non c'é da stupirsi da simili comportamenti, chiamiamoli goliarmente "fuori dalle righe", perché sono ahinoi tipici della società occidentale moderna, ormai impoverita e scevra da ogni tipo di valore morale, dove l'imperante capitalismo spinge ad apparire, piú che ad essere. Per assurdo, considerato il contesto socio-culturale in cui ci troviamo, ci sarebbe da stupirsi se ció non accadesse. Un soggetto predisposto e con determinate fragilità emotive, che spesso hanno origine in età puberale, sviluppa un disturbo che rientra nella categoria dei disturbi d'affezione e sfocia facilmente in altri, come il disturbo di accumulo o il disturbo ossessivo compulsivo. Costui, trova rifugio e conforto in beni materiali, immutabili per defizione e quindi rassicuranti ai suoi occhi, come puó essere un oggetto o un in questo caso, un marchio, oppure in una squadra (non necessariamente calcistica). Per questi soggetti, il mezzo é piú importante del fine, perció ecco che possedere l'ultimo oggetto, vedi ad esempio file di gente in coda per prendere l'ultimo iPhone, possedere l'ultimo obiettivo o modello di fotocamera, presenziare in tutte le partite della squadra del cuore, diventa quasi lo scopo principale della vita o comunque, una parte estremamente rilevante di essa, tanto da condizionarla. L'atto di possedere il mezzo fotografico é ció che gratifica tale persone, non piú lo scattare fotografie, che é il fine per il quale sono progettati tali strumenti, ne consegue che non si é piú fotografi, ma siccome é l'oggetto e il marchio a portare giovamento e - di fatto - diventano piú importanti del fine, si passa dall'essere "fotografi", all'essere Nikonisti, Canonisti, Sonysti e cosí via. Analogamente, in altri ambiti come potrebbe essere quello calcistico, che piú si presta ad analogie di questo tipo, non si é piú semplici appassionati di calcio, ma Juventini, Interisti, Milanisti e cosí via. Il guaio é che - come detto in precedenza - é una psicopatologia molto diffusa ai giorni nostri, per cui, non essendo soli e facendo gruppo, si attua un meccanismo di rinforzo positivo ad ogni alleanza e battibecco, virtuale come in questo caso, o fisico, come nel caso degli ultras o bullismo. Finché la psicopatologia rimane in confini piú o meno "bonari", ridotti a "semplici" battibecchi virtuali (perché di persona non potrebbero mai accadere) poco "male" - tra virgolette perché rientriamo comunque in comportamenti di carattere penale - non é necessario intervenire urgentemente, se non in qualche caso specifico denunciando la persona, in quanto in violazione del Cod.Pen. Anche se sarebbe agire subito con la teriapia e non sottovalutare i risvolti e le involuzioni negative che tale patologia puó portare ed in brevissimo lasso di tempo. Se invece, la psicopatalogia dovesse evolversi superando questi limiti, magari perché il soggetto si é indebitato pesantemente o intaccato in maniera rilevante il patrimonio familiare, come potrebbe essere in questo caso una persona che affetta tra le altre cose, da disturbo di accumulo e disturbo ossessivo compulsivo, acquista ogni obiettivo e/o fotocamera del proprio marchio preferito pur di sentirsi parte di esso, ipotesi tutt'altro che remota, dato che si tratta di oggetti particolarmente costosi e che possono intaccare facilmente patrimoni in maniera rilevante anche di soggetti appartenenti al ceto medio o medio-alto, o ancora, arrivi a trascurare la famiglia per presenziare a tutte le partite della squadra del cuore o peggio, a togliere la vita a un'altra persona in nome di essa, come succede con gli ultras calcistici, in questi casi l'intervento dovrebbe essere tempestivo. Ad ogni modo, se ne puó uscire tramite terapia cognitivo comportamentale e, nei casi piú gravi, con un aiutino farmacologico. Lo scoglio piú grande per la risoluzione di questo tipo di problematiche, é la volontà di uscirne, quindi l'autoconsapevolezza di avere questo problema, anche se spesso, dalla comparsa dei sintomi, alla richiesta di aiuto (spesso dei familiari), passano anni, proprio perché sussiste il meccanismo rinforzo positivo dato dallo squadrismo e unione con altri suoi "simili". Con conseguente "calcificazione" e interiorizzazione della psicopatologia, o piú facilmente, delle psicopatologie. Per cui non semplicissimo. Si fa, ma ci vuole una grande dose di buona volontà. „ In pratica tu manderesti gli altri a farsi curare? E va beh... prendiamone atto. |
| inviato il 03 Aprile 2024 ore 22:38
..... e io che, per "capire" cosa sto facendo quando "apro" le "foto" "scattate" per vedere cosa "ho prodotto" in una sessione "fotografica", mi ero perso questo 3D ...... Va beh ...... per fortuna ho recuperato. P.S.: la mole di virgolette che ho messo è frutto delle conseguenze subite dalla lettura del 3D in cui si discute sulla "correttezza" dell'utilizzo del termine "sviluppo" quando si gestiscono files RAW. Spero di riprendermi. |
user206375 | inviato il 03 Aprile 2024 ore 22:39
Comunque questo è un 28-70 e non 24-70. Perdere 4mm lato grandangolo per 1 stop per me non vale la pena. Quando c e poca luce o si usa il flash o i fissi. |
| inviato il 04 Aprile 2024 ore 7:21
Personalmente penso che x ritrattistica sia un buon compromesso in quanto i mm che si perdono sotto si guadagnano sopra. |
| inviato il 04 Aprile 2024 ore 8:18
tra 28 e 24mm c'è una bella differenza, va sicuramente considerato |
| inviato il 04 Aprile 2024 ore 9:03
“ In pratica tu manderesti gli altri a farsi curare? E va beh... prendiamone atto. „ ovviamente "gli altri"  Nella vita una delle doti più rare e preziose è la consapevolezza, il capire se stessi, i propri limiti, dove è lecito poter arrivare, in certe persone è addirittura inesistente. |
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