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Ritorno all'analogico = fuga dalla libertà?


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avatarsenior
inviato il 23 Marzo 2024 ore 23:47

Ma infatti non lo vendo; continua a rivalutarsi e intanto lo uso; non si può dire altrettanto della maggior parte delle attrezzature fotografiche.

user254277
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inviato il 23 Marzo 2024 ore 23:52

Da non trascurare che un buon numero di Velvia50 ti consentirebbe di realizzare un buon numero di splendide fotografie...e tutte da ammirare.
E magari, se il guadagno fosse decisamente lauto, potresti farti una sontuosa Leica M con formidabile ottica Leitz.
Velvia impressionata con Leitz è davvero impressionante e sono quasi certo che la digitalizzazione con D850 potrebbe essere - QUASI - del livello di una scansione Hasselblad di Velvia impressionata con ottica non Leitz.Sorriso

user254277
avatar
inviato il 24 Marzo 2024 ore 0:13

Ma infatti non lo vendo; continua a rivalutarsi e intanto lo uso; non si può dire altrettanto della maggior parte delle attrezzature fotografiche.


Beh, ma pure io non venderei la D850 con la quale, peraltro, acquisisco miliardi di files perfetti di varie scenografie e tutti a costo zeroSorriso

Inoltre - pensa che genio fotografico sono io MrGreen- con la Nikon F5 caricata con ogni altro tipo di pellicola ( BN e Neg Color ) posizionata su cavalletto, fotografo il monitor 27" del mio iMac e mi creo un altro tipo esclusivo di fotografia!

Ecco un esempio:

Pellicola Ilford Delta100.

Stampa 30X45 su carta cotone...sulle nuvole ho esagerato con il Plasmon...Sorriso ma nell'insieme il risultato è notevole!









avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2024 ore 0:22

Di Velvia ne ho in freezer un quantitativo sufficiente per lo fossimo anni, le Leica sono bellissime ma non mi trovo bene né con il telemetro, né con il formato 24x36 che trovo troppo allungato (o troppo poco rispetto a uno più psnoramico, insomma né carne né pesce), oltre che troppo piccolo, altrimenti l'avrei comprata da tempo.

user254277
avatar
inviato il 24 Marzo 2024 ore 1:05

Beh, se è per questo, impressiono anche io 6x6 ed oltre...qui Hasselblad/Velvia50 scansione con Epson 850 che però non mi soddisfa granché; vabbè, non è PKM25 e non è Leitz...devo accontentarmi.
In questo caso verrebbe utile il tuo scanner Hasselblad.




user254277
avatar
inviato il 24 Marzo 2024 ore 1:08

Io mio freezer...le mie Velvia

i.postimg.cc/fT69kT8N/FreeZ.jpg

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2024 ore 9:16

Le Kodachrome devono essere rimaste lì per molto tempo e, per quanto ne so, non vengono più sviluppate. Steve McCurry ha celebrato l'ultimo Kodachrome nel 2010: www.vanityfair.com/culture/photos/2011/02/last-kodachrome-slide-show-2

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2024 ore 9:34

Come pure le Ektar 25 e le Velvia con la confezione pre 2007

avatarjunior
inviato il 24 Marzo 2024 ore 11:32

Potrà sembrare una provocaizone, ma io nel bn preferisco la pellicola perchè riesco ad ottenere quello che ho in mente, al contrario del digitale.

La pellicola mi limita le possibilità di modifica dopo lo sviluppo del negativo, confrontato con il digitale; è assolutamente vero, ma mi permette di vere un negativo (o un file) quasi pronto per la stampa. Con l'esperienza so che la combinazione tra, esposizoine, tipo di pellicola, rivelatore e tempi di sviluppo, mi fa ottenere quello che ho in testa. Con il digitale non ci riesco (non voglio dire che non sia possibile, solo che non so farlo).

Quindi accetto la teorica maggiore complicazione della pellicola, ed in parte la minor flessibilità per poter ottenere un risultato che preferisco. Ci sono delle volte, quando scatto immagini a palazzi in città, che mi maledico per non aver la possibilità di raddrizzare le linee in post (con l'ingranditore è molto difficile farlo, non impossibile ma molto difficile). Lavoro in 4x5 e con pazienza (qualche volta toppo ovviamente) metto tutto in bolla; se scatassi in digitale dovrei pensare meno prima, sapendo che sarà possibile correggere più facilmente dopo. Questo non significa che quando si scatta in digitale non si pensi, ovvio.

Ho messo sulla bilancia questi aspetti e ho pensato che una stampa analogica in baritata da negativo medio o grande formato, mi piace di più di una da plotter; almeno per i risultati che riesco ad ottenere. Quindi procedo in analogico.

Questa limitazione, se così la vogliamo chiamare, mi permette di ottenere il risultato che desidero. Finchè le pellicole costeranno una cirfa ragionevole (parlo di Foma) e non avrò imparato a gestire il workflow digitale... continuerò così.

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2024 ore 11:48

ottiche di qualità, se ben esposta e fatta intercettando un momento nel quale la luce era "giusta",

Scusami la franchezza, ma con questi presupposti ottieni le stesse emozioni/qualità/fascino anche su una stampa dal digitaleMrGreen

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2024 ore 14:39

Credo non ci sia nessun vero ritorno all'analogico fintanto si continua a disquisire sulla qualità dei vari file ottenuti tramite questo o quel sistema digitale.

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2024 ore 14:51

In realtà Ettore, credo che il sistema ibrido possa liberare da quelle difficoltà che hanno fatto soccombere la pellicola al digitale. Io, pur facendo scansioni, e non avendo lesinato sullo scanner, per le stampe B&N, sia le mie personali che quelle destinate a chi me le chiede, faccio (faccio fare) sempre e solo stampe tradizionali in camera oscura (l'utilizzo del sistema ibrido lo limito alle stampe a colori, soprattutto da diapositive visto che non ci sono alternative, e, nel caso del B&N, alle stampe oltre i 50x50cm, comunque sempre su vera carta fotografica B&N, mai stampe ink-jet); però quando si ha bisogno di formati molto grandi, o la stampa da ottenere è particolarmente complessa, il poter fare stampe previa scansione libera ed espande le possibilità e questo a mio avviso indubbiamente gioca favore della fotografia a pellicola.
Poi c'è chi sceglie l'approccio ibrido al 100%, anche per piccole stampe, i motivi sono molti, e non sto quì ad elencarli per l'ennesima volta, ognuno è libero di fare quel che preferisce; però Io credo che se non esistesse questa possibilità gli utilizzatori della pellicola sarebbero molti molti di meno, addirittura temo che sarebbero un numero insufficinete a a rendere economicamente sostenibile la produzione-vendita di pellicole.

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2024 ore 15:35

@Diebu.
In realtà Ettore, credo che il sistema ibrido possa liberare da quelle difficoltà che hanno fatto soccombere la pellicola al digitale. Io, pur facendo scansioni, e non avendo lesinato sullo scanner, per le stampe B&N, sia le mie personali che quelle destinate a chi me le chiede, faccio (faccio fare) sempre e solo stampe tradizionali in camera oscura (l'utilizzo del sistema ibrido lo limito alle stampe a colori, soprattutto da diapositive visto che non ci sono alternative, e alle stampe oltre i 50x50cm); però quando si ha bisogno di formati molto grandi, o la stampa da ottenere è particolarmente complessa, il poter fare stampe previa scansione libera ed espande le possibilità e questo a mio avviso indubbiamente gioca favore della fotografia a pellicola.
Poi c'è chi sceglie l'approccio ibrido al 100%, anche per piccole stampe, i motivi sono molti, e non sto quì ad elencarli per l'ennesima volta, ognuno è libero di fare quel che preferisce; però Io credo che se non esistesse questa possibilità gli utilizzatori della pellicola sarebbero molti molti di meno, addirittura temo che sarebbero un numero insufficinete a a rendere economicamente sostenibile la produzione-vendita di pellicole.


Il ragionamento non fa una grinza in vitù della specifica "fotografia a pellicola".
Però immaginiamo per un momento che non fosse possibile "l'ibridazione" forse, e sottolineo forse, i veri appassionati si industriebbero per allestire una camera oscura ridando slancio al settore degli strumenti e materiali atti all'uopo che, nell'attuale stato delle cose, rischiano di avere numeri insufficinti a a rendere economicamente sostenibile la produzione-vendita.
Ragionamenti "pour-parler" tanto andrà come dovrà.

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2024 ore 15:37

In linea di principio anche io sarei orientato a seguire la filiera naturale nell'ambito della fotografia chimica, il problema però è che se col Bianco & Nero la fotografia a pellicola ha ancora dei costi sostenibili, lo stesso non può dirsi della fotografia a colori...dove i costi sono astronomici.

Personalmente faccio solo diapositive ed esse sono finalizzate unicamente alla proiezione, quindi non ho il problema delle stampe, se però un ingrandimento tutto sommato modesto come un 40x60 (quindi un semplice 16X), da negativo colore costa una cifra compresa fra 100 e 150 € allora no... onestamente questa non è più una cosa fattibile.

Con queste cifre in ballo quindi sei obbligato a ricorrere al trattamento misto anche se questo, ovviamente, aggiunge un ulteriore passaggio, non previsto, che non può non riverberarsi sulla qualità finale... qualità finale che ovviamente dipenderà fortemente dalla qualità intrinseca della scansione!
Altro problema di cui tener debito conto...

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2024 ore 16:09

Però immaginiamo per un momento che non fosse possibile "l'ibridazione" forse, e sottolineo forse, i veri appassionati si industriebbero per allestire una camera oscura ridando slancio al settore degli strumenti e materiali atti all'uopo che, nell'attuale stato delle cose, rischiano di avere numeri insufficinti a a rendere economicamente sostenibile la produzione-vendita.
Ragionamenti "pour-parler" tanto andrà come dovrà.

In linea teorica si, ma non dimentichiamo che il digitale ha vinto (già vent'anni fa) in termini di diffusione proprio per la praticità, quindi dubito che oggi ci sarebbero molte persone disposte a rinunciare a tale praticità, temo piuttosto che se non vi fosse la possibilità ibrida una buona fetta di fotografi rinuncerebbe del tutto alla pellicola; del resto il mondo della Camera oscura e delle relative attrezzature era già una nicchia ai tempi, quando il digitale non esisteva.
Non conosco i "numeri" attuali del mercato di tutto ciò che è legato alla stampa in camera oscura, ma dubito che, nonostante il risorgere della pellicola (per fortuna non tutti adottano solo il sistema ibrido, molti seguono ancora tutta la filiera tradizionale) siano tornati a quello che erano 20 - 25 anni fa e dubito ancor di più che ci tornerebbero se non esistesse l'alternativa ibrida; anzi, credo che a uno che stampa con sistema ibrido possa prima o poi venire la curiosità-voglia di cimentarsi anche in camera oscura (infatti più volte ho letto di fotoamatori che hanno fatto tale percorso), ma se non inizia a maneggiare la pellicola (anche in maniera ibrida), questa possibilità è remota, insomma il sistema ibrido può fungere da "catalizzatore" per il ritorno alla camera oscura.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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