| inviato il 07 Marzo 2024 ore 17:37
“ La maggioranza non vede il problema culturale, ma vede solo un attacco indiretto alla sua persona e alla libertà di fare quello che vuole. „ Rombro, c'è il problema culturale, ma c'è anche e sopratutto un problema di sapersi relazionare con gli altri. Puoi essere Einstein, ma se ti comporti come Sheldon Cooper di Big bang theory avrai grossisimi problemi con gli altri. Se tratti male una persona è logico che quella persona veda un attacco alla sua persona: se manca il rispetto, manca tutto. “ Ripeto, ognuno deve scuotersi da sé. „ Gli altri. Finora ho letto solo critiche (non da parte tua) agli altri, ma mai a sé stessi. Queste persone non si pongono il problema, perché pensano di essere nel giusto, per via della loro conoscenza (che sicuramente c'è), e (permettimi di usare le tue parole) non hanno interesse a farsi nessuna domanda. |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 17:38
Mc, siamo difettati tutti in qualche maniera. E sicuramente molti di noi potrebbero lavorare di più sulle modalità relazionali. Ma questo non è il tema della discussione. Purtroppo farsi delle domande e rivolgerle anche verso ciò che è il proprio operato/contributo può rivelarsi duro da accettare. Il problema relazionale c'è senz'altro (ed ha anche radici più profonde), ma sappiamo bene o male tutti quanto sia difficile (seppur a volte necessario) capire qualcosa a cui siamo abituati/assuefatti e che, pur di non affrontare, preferiamo respingere come una minaccia. Il lavoro grosso parte da se stessi. |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 17:46
“ Purtroppo farsi delle domande e rivolgerle anche verso ciò che è il proprio operato/contributo può rivelarsi duro da accettare. „ Eh, ma vale per entrambi le parti. E' questo il problema principale. Come si può sperare/auspicare di aver un dialogo su per certi temi importanti, quali la cultura fotografica, se non si miglora nelle relazioni con gli altri? Non ci si riuscirà, perché uno dei presupposti su cui si basa un buon dialogo è il rispetto: se manca quello, manca tutto. “ Il lavoro grosso parte da se stessi. „ Esatto! E' questo il punto. Si può vedere la pagliuzza nell'occhio dell'altro, ma se non si vede la trave nel proprio occhio (non sapersi relazionare con gli altri, usare toni sbagliati, provocare, svilire il pensiero altrui...etc.etc.) non cambierà nulla. Fra un anno si sarà ancora qui (salvo andarsene dal forum od essere bannati) a dare la colpa agli altri ed a lamentarsi dell'appiattimento. Nessuna evoluzione, nessun mglioramento. |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 17:49
Ma gli islandesi, desistono? |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 17:50
E resistono, ai tentativi di fotografarli. |
user207727 | inviato il 07 Marzo 2024 ore 17:55
Allora ho riflettuto, ma scrivo di getto, pensando a tutte quelle bellissime foto che vedo dell'Islanda, o del Colorado. Mi piacerebbe andare in Islanda, o in Colorado? Si. Posso andarci? No. Potrò mai andarci? Non so ma non credo. Quindi, possibile che in me ci sia una punta di invidia rispetto a coloro che possono fare simili viaggi? Si può darsi. In fondo cosa faresti tu (io) in quei posti? Evireresti gli spot turistici? Probabilmente scatterei le stesse foto già viste, forse cercherei anche qualche punto meno conosciuto (odio il turismo di massa e organizzato e i luoghi che lo ospitano). Hai avuto modo di cimentarti con mete a portata di mano, sia pur "minori" ma comunque molto fotografate? Si, ci sono andato subito dopo aver preso in mano la fotocamera per la prima volta (5 terre, castello del Boccale, terrazza Mascagni, Tre Cime di Lavaredo). Hai fatto le foto di rito? Anche, ma non solo. Vorresti andare in un posto famoso ed avresti qualche idea su come sfruttare il luogo per fare qualcosa per te (me) originale e mai visto? Certamente, tantissime idee fighissime. Perché non le realizzi? Perché sono pigro, perché penso che la fotografia sia morta, perché è inutile, perché quello che ho da dire non interesserebbe a nessuno, perché la mia vita è cambiata e non sono più completamente libero di gestire il mio tempo. Perché una volta scattare foto stupide, con una macchina stupida e fare post produzioni stupide era qualcosa che usciva dal mio corpo come fossi stato in uno stato di trance. Ma adesso non più. |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 17:58
“ Angus, stai pur certo che la maggioranza è proprio avversa a queste discussioni, pure se gliele fa Gesù Cristo in persona con tutta la misericordia. La maggioranza non vede il problema culturale, ma vede solo un attacco indiretto alla sua persona e alla libertà di fare quello che vuole. E questo già è un chiaro sintomo che non ha interesse a farsi nessuna domanda. Ma quando è così non c'è modo o insegnamento che serva. Ripeto, ognuno deve scuotersi da sé. „ Non c'è solo nella fotografia questo atteggiamento, ci sono altri ambiti dove è uguale. |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 18:00
“ Posso andarci? No. Potrò mai andarci? Non so ma non credo. „ adesso non so i prezzi attuali, ma non ci vuole un mutuo per andare in Islanda. Poi se il problema è altro alzo le mani. |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 18:02
Oh, evidentemente è un problema antropologico prima che culturale. Ci sarà un motivo se esiste una cultura dominante in tutti gli ambiti della vita? Ecco, questo non credo che dipenda dal fatto che non ci sia il "giusto" dialogo. Mi pare assai riduttivo ed anche un pelo buonista concludere che se non cambia niente è perché non siamo in grado di dialogare. |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 18:03
“ Non c'è solo nella fotografia questo atteggiamento, ci sono altri ambiti dove è uguale. „ Chiaro, per questo dicevo che qua si parla dal punto di vista fotografico ma è una questione molto più estesa. |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 18:09
Slow_Foto, posso solo dirti come la vedo io e non c'è un giusto od un sbagliato sul come vediamo la questione che hai posto nel tuo ultimo intervento. Persolmente adesso ho pochissimo tempo e non posso fare viaggi lontani, quindi non ci posso fare nulla. Mi piacerebbe, ma...pazienza. Come farei le foto in certi luoghi? Dipende dalle condizioni. Anni fa andai a visitare in gioornata 3 delle Cinque terre ed ero con amici. In qeuste condizioni si sa che si fa le cose in maniera molto turistica ed il tempo per fotografare è poco: si piglia quello che si può, fotograficamente parlando, e sapendo che si va di fretta. Se invece una persona va via vari giorni e mafgari da solo od in compagnia di amici o familiari che hanno l'hobby della fotografia la situazione, ovviamente, è totalmente diversa e quindi si può riflettere meglio su che foto fare e come farle. La stanchezza, la mancanza di tempo, magari il dover fare le cose un po' in fretta,l'eventuale stress... sono tutte cose che ammazzano la creatività, per come la vedo. Poi pssono esserci anche altre problematiche, come la passione che sfiorisce. |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 18:14
“ Mi pare assai riduttivo ed anche un pelo buonista concludere che se non cambia niente è perché non siamo in grado di dialogare. „ I compromessi e le mediazioni si basano anche su questo, non è buonismo. Se non c'è volontà di dialogo da ambo le parti e se almeno una delle parti provoca/punzecchia e basta si finisce solo per litigare e si perdono di vista le cose importanti. Finché non si arriva ad un miglioramente delle relazioni una parte farà gli sforzi e vedrà che l'altra invece non farà nessuno sforzo dimostrando non di voler dialogare, ma di volere imporre la propria visione. |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 18:35
Se uno viaggia verso posti iconici, o che comunque hanno delle caratteristiche specifiche che han reso noti quei posti, è piuttosto scontato che le foto scattate in quei posti saranno serialmente simili se non addirittura sovrapponibili le une e le altre. Tipo, se si va a Stonehenge per fare foto, che si fa? Si evita di fotografare l'accocchio di rocce di Stonehenge? Ma anche volendolo fare con una trovata inusuale, per cercare di tirar fuori foto diverse dal solito, sempre quello sarebbe. Dice: "la gente". La gente del posto (qualsiasi posto in cui si vada, intendiamoci) è come la gente che c'è dove stiamo noi. Sempre di gente si tratta. La si può ritrarre nei costumi locali o mentre recita danze del suo folklore o mentre è li che sfoga perversioni privatamente, o mentre fa qualsiasi altra presunta acrobazia per regalare lo scatto da pulitzer all'avventore di turno. ma sempre quello è. E non serve limitarsi a citare i soliti monaci asiatici o i tribali sudamericani. È tutto così, fintanto che si inseguono quegli indirizzi. Una foto "diversa" e avvincente la si può fare anche sul ballatoio di casa o mentre ci si pulisce un orecchio con il tappo della bic seduti su di secchio capovolto. È tutta sostanzialmente inutile, la discussione sul come e sul perché le cose si appiattiscano invece che articolarsi e variegarsi. Lo stesso parlarne, spiana ed sopisce il sistema nervoso. Gli stimoli veri sono quelli innati, che partono da altri presupposti, da istinti creativi, non da una azione curativa del bidimensionalismo culturale generale. La questione non è non è tanto il porsi o non porsi delle domande (tutti se le pongono), ma piuttosto trovare delle risposte, o avere gli strumenti (sia innati che acquisti) per trovarne, almeno alcune. Anche sbagliate. Quel che spesso viene fatto è accomodare le cose, per una questione di comfort. Il tempo a disposizione è soltanto un alibi, il solito di sempre, sebbene influisca spesso a proprio sfavore. |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 18:42
Ma c'è poco da imporre, eh. Il punto è tutto sommato semplice: abbiamo un degrado culturale inarrestabile. Vogliamo/possiamo fare qualcosa, ognuno nel suo piccolo, per contribuire a non alimentarlo? È questo che c'è da chiedersi. Il dialogo, soprattutto in un forum, è solo un "di più". Tizio mi può anche stare sul glande per come si pone, ma dice cose che possiamo riscontrare o sono tutte panzane per fare il figo? Perché poi alla fine, con la scusa che Tizio non mi piace, allora automaticamente sembra che si vanifica pure quello che ti sta dicendo. E qui subentra la scusa per dire "chi se ne frega, faccio quello che mi pare". La piaga è che questa cosa non la vogliamo vedere e quindi affrontare nemmeno con noi stessi. Non certo perché il Lastprince di turno te lo fa presente in modo poco carino. |
| inviato il 07 Marzo 2024 ore 18:59
Mah. Mi sembra che si tenda un po' a confondere piani diversi. Si può strimpellare una chitarra e passare una serata splendida stonando canzoni. Ed è sufficiente per quella serata. Non sempre bisogna essere al top. |
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