| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 10:56
No IClaude, prendi le foto dei vari servizi, non la foto del giorno dai. E comunque ho già riportato l'esempio specifico di Repubblica. E' chiaro che se cerchi la foto di qualità la trovi. Ma la media è un altra. Che poi riguardando, anche quelle foto del giorno mica sono premiata per la qualità tecnica.... |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 11:24
Nel romanzo "Fanteria dello spazio" (il romanzo si può anche leggere, ed è molto meno scemo del film, anzi, direi che contiene riflessioni interessanti) a un certo punto il sergente istruttore cazzia una recluta che ha parlato di "armi pericolose", dicendo che non esistono armi pericolose, esistono invece uomini pericolosi, che sanno usare quel che hanno a disposizione come arma. Mutatis mutandis credo che non esistano "attrezzature professionali", esiste invece un modo di lavorare professionale che utilizza gli strumenti adatti al bisogno senza farsi troppe menate. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 11:25
Rispondo a tutti quelli che hanno commentato dopo di me. Il calzolaio esiste ancora, ma è diventato una nicchia e svolge lavori altamente qualificati e retribuiti idem il fotoreporter professionale, ne resterà qualcuno ed avrà un livello eccelso e sarà lautamente retribuito. Ma in termini assoluti si tratta di lavori che andranno a scomparire piano piano. Il resto è mera eroica resistenza. Iclaude hai fatto un ragionamento perfetto, infatti la fruizione della fotografia di qualità si eleverà e sarà appannaggio dei (relativamente) pochi appassionati che rappresenteranno uno sbocco commerciale per quei pochi in grado di appagare i loro palati fini. Purtroppo in Italia abbiamo una cultura fotografica ridicola ma il trend al peggioramento, indotto anche dai social, si espanderà anche all'estero. C'è una mia conoscente che lavora per un noto quotidiano Francese ed in Italia era il classico profilo "autodidatta" novellina con davvero poca sostanza. E' tornata a Parigi è entrata nel giro giusto e puff oggi è tra le fotoreporter francesi più quotate. Altri miei due conoscenti sono andati a Milano col sogno in tasca, sull'orlo del fallimento han preso il biglietto per Londra ed oggi, dopo 3-4 anni sono tra i fotografi più ricercati tra le agenzie Glam. E non è che in un paio d'anni puoi diventare un fenomeno è!!! Evidentemente da noi abbiamo la cultura fotografica di amiocuginoèbravo e c'ha la reflex. Ridendo e scherzando (ma non troppo) ieri un conoscente mi ha chiesto un paio di lavori che aveva visto in un ristorante perchè li voleva mettere nelle camere degli appartamenti nuovi però ha mi ha anche chiesto se gli e li potevo regalare perchè aveva speso tanto ed aveva finito il budget :D Ovviamente eravamo in tono scherzoso ma la realtà purtroppo questa è... quando arrivi alla retribuzione dell'immagine nella cultura Italiana budget non ce n'è mai... perchè tanto cosa vuoi che ci voglia a far due foto... (però quelle ci voleva mettere... mica due foto caso...) Perciò sarà sempre più importante, oltre ad avere qualcosa da dire (ma questo non sempre è obbligatorio, nei lavori su commissione a volte devi dire quello di altri) sapere come dirlo al meglio. Ma, come i calzolai, ne resteranno pochi. |
user207727 | inviato il 30 Gennaio 2024 ore 11:43
“ non esistano "attrezzature professionali" „ ma scusa e tutti i cellulari "pro" dove li mettiamo...? A parte tutto non sono molto d'accordo. Un professionista ha bisogno di un sistema solido, efficiente affidabile e, a seconda dei casi, molto specialistico. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 11:58
“ “ non esistano "attrezzature professionali" ? „ . . . non diciamo sciocchezze, anche i fotografi di cerimonia/eventi che hanno il negozio nel piccolo paese di provincia senza scomodare quelli più blasonati hanno attrezzature professionali magari anche non super aggiornate ma pur sempre efficienti e affidabili ! non si presentano all'appuntamento con il cliente solo con lo smartphone. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 12:13
Spesso l'attrezzatura professionale è la Coperta di Linus che serve a giustificare il ruolo. Una Canon R6 o Sony A7 III sono attrezzature professionali ? |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 12:14
Segui interessato. È chiaro che oggi in molti contesti la velocità fa premio sulla "ricercatezza". Non sapevo di codesta app della Canon AleZ, sapresti cortesemente indicare un link? Grazie Ale Z, sempre informatissimo. P.S. che si riescano a fare ottime foto ad eventi sportivi semplicemente con uno smartphone è cosa su cui nutro qualche dubbio. Edit: la app Camera Connect di Canon sullo smartphone già l'avevo installata ma non l'ho mai usata |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 12:21
Ripropongo qui quanto scritto due pagine fa visto che si continua a confondere la qualità di immagine con la qualità del lavoro fotografico. il concetto di qualità non è un valore assoluto ma si declina a seconda del contesto produttivo. l'attrezzatura non è fondamentale in quedto processo. “ Ziojos ha centrato il punto: la qualità non è un valore assoluto, ma relativo al contesto. Per un fotoamatore evoluto la qualità nel (suo) lavoro fotografico significa l'immagine raw perfetta, da ingrandire al 400% su un monitor con il 100% di copertura colore, sto banalizzando eh. Nel mondo del lavoro invece può significare (e significa) tante altre cose: contenuto, persone ritratte, persone non ritratte, velocità di consegna, quantità di foto prodotte, leggibilità del marchio di uno sponsor, capacità di comunicazione del fotografo con il committente, chiarezza dei ruoli nella filiera di produzione, eccetera. Il mondo non funziona come vorremmo noi. E che la foto sia bella è secondario, in molti ambiti. Certo non può essere brutta. „ |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 12:27
Dopo 10 pagine io cambierei il titolo in una sorta di equazione: Smartphone batte macchina fotografica = Panino confezionato batte l'asado. Assegnate voi il grado di importanza tra placare subito la fame o attendere la bontà e la sostanza. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 12:29
La partita è noiosa, lo smartphone non ha nemmeno segnato il 2-0 dopo 10 pagine! |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 12:30
Saro, se il cliente ti chiede il panino confezionato, e tu gli dai il caviale, non sei un professionista. Se un cliente dell'imbianchino gli chiede di tinturare la sala con un colore orribile e lui ne sceglie uno di suo gusto, il cliente si incazza e non lo paga. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 12:37
Saro hai escluso dall'equazione la variabile più importante... quanto siamo disposti a spendere in rapporto al grado di importanza che diamo. Andrea tra un paio d'anni gli eventi sportivi ce li fai eccome. Volendo già oggi in luce ottimale non vedo perchè in scatto elettronico uno smarth dovrebbe rimanere dietro ad una fotocamera. La potenza di calcolo e di gestione dell'af non credo siano uno svantaggio per il mobile. L'unica criticità può essere quando vai in luce scarsa quindi devi salire con gli iso oppure quando ti serve il meccanico per ovviare il flickering. Per il resto faranno, o meglio svilupperanno, ulteriormente lenti tele aggiuntive per aumentare la portata ottica del cell. Ad oggi ancora qualche vantaggio lo abbiamo dai... ma domani non lo so. |
user207727 | inviato il 30 Gennaio 2024 ore 12:38
“ Per un fotoamatore evoluto la qualità nel (suo) lavoro fotografico significa l'immagine raw perfetta, da ingrandire al 400% su un monitor con il 100% di copertura colore, sto banalizzando eh. Nel mondo del lavoro invece può significare (e significa) tante altre cose: contenuto,... „ Non sono molto d'accordo, molti fotoamatori badano anche ai contenuti e se ne sbattono di ingrandire le foto 400x. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 12:46
ok slowfoto diciamo “per alcuni fotoamatori” comunque mi serviva solo come esempio per spiegare che la qualità non è un valore assoluto |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 12:48
istoria nessuno smartphone fa foto accettabili a 600mm a 8000 iso, per ora |
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