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user126772
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inviato il 19 Dicembre 2023 ore 21:11

tu compri la vettura SENZA batteria

E le batterie dovrebbero essere montate e smontate tipo i psu dei server. Togli e metti a caldo.




avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2023 ore 22:07


No, il vero paradigma sarebbe: tu compri la vettura SENZA batteria, la batteria non apparterrebbe a te, la batteria, tutte le batterie, apparterrebbero ad un certo numero di "noleggiatori di batterie" che ogni volta che ti rechi nella loro battery farm per ricaricare, ti darebbero un'altra batteria. Una a caso che hanno lì carica. A te non importa quale, non è TUA, la stai noleggiando per un certo numero di km/giorni, finché non si scarica.

Questo, tuttavia, comporterebbe almeno due problemi non indifferenti.

1) Avere auto che consentano uno smontaggio e rimontaggio rapido delle batterie. Questo, tuttavia, si scontra con esigenze tecniche sul posizionamento dei gruppi batteria, in base al tipo di veicolo. Inoltre, stiamo comunque parlando di oggetti dal peso di centinaia di kg, e che devono essere maneggiati con cura.
2) Avere uno standard e formato unico di batterie, o poche varianti, dato che è impensabile che ogni stazione di servizio siffatta abbia un magazzino con decine di modelli di batterie diverse (e un certo quantitativo di esemplari per ciascuno di essi). Questo, ancora, si scontra con esigenze di tipo tecnico relative ai vari modelli di auto, che possono variare sensibilmente per dimensioni, requisiti in termini di capacità e altre prestazioni delle batterie, nonché spazi per alloggiare le stesse.

D'altro canto, su smartphone, computer portatili, fotocamere, videocamere, accessori fotografici vari è abbastanza frequente che vi siano delle batterie specifiche, a seconda del modello. Questo per esigenze tecniche.

Insomma, l'idea è interessante, ma dal punto di vista operativo vedo non poche difficoltà.

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2023 ore 10:20

No, il vero paradigma sarebbe: tu compri la vettura SENZA batteria , la batteria non apparterrebbe a te, la batteria, tutte le batterie, apparterrebbero ad un certo numero di "noleggiatori di batterie" che ogni volta che ti rechi nella loro battery farm per ricaricare, ti darebbero un'altra batteria. Una a caso che hanno lì carica. A te non importa quale, non è TUA, la stai noleggiando per un certo numero di km/giorni, finché non si scarica.

quindi, io compro un oggetto che mi fa dipendere da altri per il suo uso. non sono libero di fare quello che voglio, perché la fonte di energia è di proprietà di altri, che ne possono disporre a loro piacimento.
Non mi sembra un grande paradigma.
L'auto è, oltre che utilità, anche libertà di movimento. L'elettrico è solo utilità; introdurre un'altra dipendenza non mi sembra furbo.
Poi, ci possono essere ambiti di impiego per cui è una ottima soluzione.

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2023 ore 10:23

Concordo che ci siano difficoltà tecniche, esattamente quelle che hai evidenziato, le avevo già pensate, ma le difficoltà tecniche, una volta adottato il paradigma corretto, si risolvono (a cosa servono altrimenti gli ingegneri?), invece con il paradigma attuale si può dire ciò che si vuole, ma per ricaricare le batterie senza ammazzarle serve del TEMPO, tempo che se devi andare dal punto A al punto B ee questi sono distanti, non puoi permetterti di sprecare.

Il mio paradigma prevede uno standard unico per batterie modulari, progettazione standard dei vani batterie, speciali muletti per muoverle ecc. Tutti problemi tecnici risolvibili. E' che da parte dei produttori non c'è la volontà di risolverli e i vari governi (non solo il nostro) non riescono a capire i concetti basilari, figuriamoci le questioni tecniche.

Basterebbbe dire ai produttori "se vuoi vendere accordati con gli altri e adotta uno standard unico, altrimenti non vendi".

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2023 ore 10:29

Insomma, l'idea è interessante, ma dal punto di vista operativo vedo non poche difficoltà.

da un punto di vista operativo è una follia tecnica.
per renderlo sensato occorre fissare standard elettrici e geometrici uguali per TUTTE le auto. Però, se questo requisito fosse accettato, se ne potrebbe parlare.
Inoltre, sono curioso di vedere cosa accadrebbe ai contatti elettrici dopo un po' di usi. E considerando che le auto possono sostare in aree di montagna in inverno (diciamo -15°C), in ambiente umido, in città con strade dissestate, o in un parcheggio assolato d'estate (diciamo 50 °C in auto).
Le correnti in gioco sono dell'ordine delle centinaia di ampere. basta qualcosa che vada leggermente storto e ti ritrovi carbonizzato.
Chiedere ad un ingegnere elettrico che lavori con sistemi di potenza.

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2023 ore 10:37

Ripeto, a cosa servono gli ingegneri se non a risolvere i problemi?

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2023 ore 10:54

Io continuo a vedere l'automobile elettrica come una boiata senza ragione di esistere.

Eppure vedo che non è ancora stata accantonata dalle strategie europee.

La mia macchinina me la sono presa ed ovviamente è a benzina (intanto che posso me le godo ... poi quando saranno solo elettriche valuterò i noleggi invece che comprarmi ste cose)

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2023 ore 11:21

Io continuo a vedere l'automobile elettrica come una boiata senza ragione di esistere.


Ma no, se vivi in città, fai pochi km a settimana, per i viaggi sei disposto a noleggiare un'altra auto, allora una utilitaria elettrica (PICCOLA) ha il suo senso.

user198779
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inviato il 20 Dicembre 2023 ore 11:50

Così almeno faranno uno standard per tutti conveniente per il produttore e per il consumatore come è successo con i cavi di ricarica degli smartphone dove prima ognuno aveva la sua ricarica dedicata la prima cosa che mi è venuta in mente.
Oppure come ora con le auto endotermiche dove le batterie hanno tutte gli stessi attacchi.

avatarjunior
inviato il 20 Dicembre 2023 ore 11:51

Io continuo a vedere l'automobile elettrica come una boiata senza ragione di esistere


io una elettrica la vedo bene come seconda auto, un' utilitaria di segmento a con una capacità di batteria non molto grande che garantisca un 150km di autonomia e che si possa caricare direttamente dalla presa di casa in una nottata

user198779
avatar
inviato il 20 Dicembre 2023 ore 11:53

www.repubblica.it/motori/sezioni/thebest/2022/02/01/news/febbre_da_mic

avatarjunior
inviato il 20 Dicembre 2023 ore 12:24

le microcar per i miei gusti sono troppo spartane, non vorrei rinunciare a un minimo di sicurezza (abs e airbag) e nemmeno al riscaldamento d'inverno, poi i 150 km di autonomia sono irrinunciabili e poi almeno 70-80km/h di velocità, se devo viaggiare insicuro, patire freddo d'inverno, prendermi gli accidenti di quelli dietro perche faccio i 40 e rischiare di dover spingere per la scarsa autonomia deve costare pochissimo MrGreen

www.alvolante.it/news/microcar-le-migliori-del-2023-387453#citroen-ami

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2023 ore 12:26

io una elettrica la vedo bene come seconda auto, un' utilitaria di segmento a con una capacità di batteria non molto grande che garantisca un 150km di autonomia e che si possa caricare direttamente dalla presa di casa in una nottata


condivido...anzi, 150km sono anche fin troppi per questa tipologia di auto, che dovrebbe essere leggera ed economica.
Con la presa di casa, in una notte verosimilmente ricarichi 16, massimo 20 kWh, non di più. E sempre nell'ipotesi che nel condominio non ci siano più del 10-20% di auto in carica, altrimenti si fondono le linee.

Peccato che una cosa molto simile potrebbe essere ottenuta producendo un'autina con un motorino turbodiesel da 350cc e 10-15cv...probabilmente farebbe 30-40 km/l, con costi di manutenzione praticamente nulli e molto più pratica nel gestire i rifornimenti (non hai bisogno di averla in casa o vicino a colonnine e se per caso dovesse servirti ANCHE di sera, 5 litri di rifornimento ci fai il pieno).

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2023 ore 12:50

Ripeto, a cosa servono gli ingegneri se non a risolvere i problemi?

Sono ingegneri anche quelli che li stanno creando e/o complicando.
L'ingegnere lavora sulla base di requisiti prestazionali di progetto fissati prima. e ti tira fuori una risposta. Ma la "nuova" risposta tecnica può essere più energivora della "vecchia".

Per esempio, si insiste ancora con l'idrogeno nel motore termico (diverso è il discorso delle fuel cell ). E' una follia tecnica (come hanno dimostrato gli ingegneri) ma alcuni la ritengono la soluzione a tutti i problemi del mondo.

Ma no, se vivi in città, fai pochi km a settimana, per i viaggi sei disposto a noleggiare un'altra auto, allora una utilitaria elettrica (PICCOLA) ha il suo senso.

Ho già espresso il mio punto di vista, ma lo ribadisco: sono dello stesso parere. Questo è il vero ambito di utilizzo della vettura elettrica.
Unito a
... che si possa caricare direttamente dalla presa di casa in una nottata

Questo rende sostenibile la mobilità elettrica perché a casa si può installare il fotovoltaico di piccola taglia che fornisce l'energia necessaria (che quindi non viene ricavata da fonti fossili e non genera inquinamento). Ed evita i problemi di gestione del surplus energetico durante le ore diurne, in cui in diversi momenti dell'anno (tipicamente dalla tarda primavera al primo autunno) si ha a disposizione più energia di quanta la rete ne possa assorbire.
E questo l'ho verificato direttamente, purtroppo, con il mio impianto.

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2023 ore 13:04

e poi almeno 70-80km/h di velocità, se devo viaggiare insicuro, patire freddo d'inverno

a 80 ci arrivano già. per il freddo, MEDIAMENTE in città si sta in auto pochi minuti non per ore durante il tragitto.

Ero rimasto alla citroen ami. La topolino è carinissima, ma la citi transformer è uno spettacolo!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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