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10 impareggiabili qualità della fotografia analogica


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avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2023 ore 22:10

non si imparano in un paio di mesi e ai primi tentativi non ottieni mai niente di decente.

Come non essere d'accordo...

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 2:30

In tre mesi, a suo tempo (almeno tre decenni fa), avevo imparato a sviluppare e stampare il bianco & nero da ingranditore ottenendo fin da subito buoni risultati, non ho mai trovato la tecnica analogica difficile . . macchinosa e laboriosa si !

quando poi ho voluto cimentarmi con il digitale sono arrivati i primi problemi e mi ci sono voluti anni per costruire i profili colore, tarare correttamente i monitor, creare le corrispondenze tra le periferiche e ovviamente utilizzare correttamente i programmi di conversione e Photo editing. Il digitale è ovviamente comodo ed economico ma richiede, oltre che capacità creative, buone capacità tecniche.

Tutto quel che ho imparato nell'analogico non è andato perso ed è integrato in una forma di esperienza comune col digitale . . sinceramente non vedo particolari conflitti tra le due tecniche . . entrambe le tecniche servono a produrre immagini che raccontano.

Le mirabolanti elaborazioni digitali che sconvolgono il sapore della vera fotografia non mi interessano . . attualmente l'analogico mi interessa solo per il formato 6x6 nella sua maggiore superficie di cattura e per la miglior e ovvia gradazione dei toni dei formati superiori. Nel 24x36 mm ritengo indubbiamente e senza rimpianti superiore il digitale, le diapositive e le relative diaproiezioni rimangono purtroppo un tassello mancate.

avatarjunior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 6:54

Per favore, non parlatemi dei vantaggi dell'analogico, che ho decine e decine di film in Super8 di mio padre che non riesco più a recuperare perché troppo deteriorati. Se mi fossi svegliato dieci-quindici anni fa, forse sarei riuscito a salvare qualcosa. Triste

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 8:09

Ok, lo ammetto, arrivato a pagina 4 ho smesso di leggere..
@Angus e @Paolo 1960 (lo scrivo così che con i numeri Romani poi mi incarto)
La latitudine di posa : fino a qualche anno fa era così... I sensori non avevano la latitudine di posa della pellicola... Ma da un po' di tempo (un bel po' direi) la situazione si è ribaltata.
La definizione : la pellicola ne ha molta di più di quella che vediamo anche in una buona scansione... Per chi proietta dia ad alto livello (come Paolo) una diapositiva rimane insuperata (non si vedono artefatti e scalettature)

Alla fine dei conti però sono d'accordo con i nostri critici "ufficiali"... Non conta COME lo fai... conta COSA fai.

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 8:12

Ah, per chi si lamenta del deterioramento della pellicola : si vede che è stata trattata male da chi l'ha sviluppata... Ho negativi che hanno più anni di me (63) e se volessi li metto sotto l'ingranditore e li stampo tutt'ora senza difficoltà.

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 8:24

attualmente l'analogico mi interessa solo per il formato 6x6 nella sua maggiore superficie di cattura e per la miglior e ovvia gradazione dei toni dei formati superiori.
*********************************

Hai invertito l'ordine delle cose ovvie caro Cirillo: nei formati via via più grandi (tipici della pellicola) la cosa ovvia è solo quella che un formato più grande raccoglie più informazioni, alias lp/mm.
Per le gradazioni tonali invece non ne raccoglie di più semplicemente perché la capacità di raccogliere toni e sfumature è già infinita in ogni singolo alogenuro d'Argento ;-)

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 8:30

Stesso discorso anche per quanto riguarda lo sviluppo e la stampa chimica: semplice, relativamente semplice invero, per il Bianco & Nero, estremamente complesso, molto più del digitale, lo sviluppo, e soprattutto la stampa, per il colore.

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 10:40

Alla fine dei conti però sono d'accordo con i nostri critici "ufficiali"... Non conta COME lo fai... conta COSA fai.



Oddio Lorenzo ma questo io lo do sempre per scontato... e onestamente credo che anche tu segua questa stessa linea di condotta ;-)

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 10:55


"Tra l'altro lei scatta ancora con la pellicola.

Sì, scatto ancora con la pellicola perché penso che sia molto superiore al digitale. Il digitale ha solo due vantaggi: l'immediatezza (uno fa una foto e due minuti dopo può spedirla a Delhi o a Mosca) e la possibilità di poter cambiare la sensibilità (se è stata scattata in un posto chiaro puoi abbassare la sensibilità e viceversa).

Cosa rende l'analogico superiore al digitale?

Soprattutto gli archivi, in digitale non esisteranno più gli archivi. Invece sono importanti, come dimostra questa mia mostra, che comprende fotografie di sessant'anni fa. Un negativo è sempre stampabile anche dopo duecento o trecento anni. Per il digitale, invece, non si può mai sapere. Io che lavoro per l'archivio, il negativo è importantissimo. Per di più (dice ridendo, ndr) oggi fanno dei programmi digitali con la grana che assomiglia al negativo. Tanto vale usare allora una pellicola qualsiasi. D'altra parte c'è un ritorno alla pellicola, come c'è un ritorno all'analogico."

Qui di seguito l'intera intervista a Gianni Berengo Gardin

libreriamo.it/fotografia/gianni-berengo-gardin-la-fotografia-analogica



avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 11:15

Un negativo è sempre stampabile anche dopo duecento o trecento anni. Per il digitale, invece, non si può mai sapere. Io che lavoro per l'archivio, il negativo è importantissimo. Per di più (dice ridendo, ndr) oggi fanno dei programmi digitali con la grana che assomiglia al negativo. Tanto vale usare allora una pellicola qualsiasi. D'altra parte c'è un ritorno alla pellicola, come c'è un ritorno all'analogico."


ehhm...
con tutto il rispetto per la figura storica...
Ghe sa mia.

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 12:33

Vedo solo ora questo 3d e non l'ho letto tutto; mi soffermo solo su uno dei punti che dovrebbero dimostrare la superiorità dell'analogico:
La grana naturale delle pellicole

Evidentemente chi lo ha scritto è fermo non all'analogico, ma al formato 24 x 36, per di più con pellicole degli anni '70, quando bastava ingrandire in stampa il 24 x 36 oltre la classica cartolina per avere il più evidente dei limiti di quel formato: la grana, appunto; tanto che prese piede la moda di "tirare" spropositatamente la sensibilità delle pellicole, così da esasperare la grana con lo sviluppo, in modo da far passare quel grossolano difetto come il maggior pregio "espressivo" di quel formato. Quella moda durò ovviamente poco, dato che chiunque dotato di un minimo di educazione all'immagine comprese fin da subito che si trattava del classico: "tanto era acerba..."
All'epoca anch'io fui obbligato a fermarmi al 24 x 36, per ovvi motivi di costi, ma la mia più grande aspirazione sarebbe stato il Banco Ottico, o almeno un'Hasselblad 6 x 6; il perché, almeno a quei tempi era evidente: una bella stampa formato poster senza grana!
Ah... dimenticavo, e con una nitidezza di un altro pianeta.

Ovvero due dei principali "difetti" che oggi vengono imputati al digitale...
Come avrebbe detto un celebre personaggio interpretato da Francesco Salvi: "una volta il lüpo andava via come il pane, adesso il lüpo el va no! Mah..."

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 13:02

Ah, per chi si lamenta del deterioramento della pellicola : si vede che è stata trattata male da chi l'ha sviluppata... Ho negativi che hanno più anni di me (63) e se volessi li metto sotto l'ingranditore e li stampo tutt'ora senza difficoltà.


È comunque un fattore da aggiungere all'equazione.
Così come il luogo di conservazione, non penso che reagiscano bene, che so, ad uno scantinato umido.

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 14:01

Quella della durata é proprio una delle poche argomentazioni che non si possono sentire. Il supporto fisico é pieno di complessità nello storage, un file digitale può essere replicato all'infinito al solo costo della memoria che lo ospita. Non c'è neanche un terreno di confronto sono proprio due piani astrali differenti. Sicuramente può durare "molto" ma va conservato opportunamente e realizzare copie non é una banalità e non é lossless.

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2023 ore 14:48

Per la durata, la cosa migliore, qualsiasi sia la tecnica di acquisizione (dalle lastre, quando il negativo non era ancora stato inventato, al digitale) non potrebbe essere la stampa ?
Abbiamo ad esempio le magnifiche fotografie di Vittorio Sella, di ben oltre 100 anni fa.
Il digitale e' troppo giovane, sara' il tempo a dare il suo responso sulla conservazione delle fotografie

user250013
avatar
inviato il 19 Novembre 2023 ore 15:50

Il problema caro Claudio NON è che con la scansione un negativo colore viene trasformato in un file digitatale... il dramma è che quello così ottenuto è solo un PESSIMO FILE DIGITALE


Difatti, bisognerebbe lasciar perdere il neg-colore e dedicarsi al B&N o, meglio ancora a Velvia.
Con Velvia, attraverso una superba duplicazione digitale ed un magistrale intervento con PS, si ottengono stampe 40x60 di formidabile qualità.

Velvia...e sai cosa fotografi!



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