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La psicologia della foto


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avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2023 ore 23:06

La componente psicologica c'è sempre,
che si tratti di fare la spesa o di scegliersi il partner per la vita.
Dirigere il discorso sul tema ritrattistico lo trovo abbastanza scontato, in quanto il ritratto chiama in causa dei soggetti umani e quindi riconducibili alle scelte comportamentali che solitamente attengono alla sfera della psicologia (sentimenti, interazione emotiva...)
ma io solitamente mi faccio una idea abbastanza precisa di chi o come sia fatta una persona che compie azioni semplici, basilari, consuete e lo faccio in poche battute, in pochi secondi. Col diritto di smentita, chiaramente.
Per ribaltarla in fotografia,
chi fa paesaggi o stillife o street.

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2023 ore 0:23




avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2023 ore 0:24



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user213929
avatar
inviato il 20 Aprile 2023 ore 0:33

Ora con l'AI ci sarà da sbizzarrirsi , le persone potranno creare exnovo ciò che gli detta il cervello .. io personalmente la utilizzerei per dare sfogo alle mie idee , poter plasmare una visione è qualcosa di immenso , chissà quanto verrà usata per fini creativi e non per illeciti o cose banali

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2023 ore 0:56

Provate a pubblicare quassopra delle foto alla Bacon, e vedete cosa otterrete in termini di like/ChaoGuagliò!
MrGreen

...e ne sono passati di begli anni, da allora! MrGreen MrGreen

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2023 ore 10:22

Motivazioni ?


Perchè Lee Jeffries mi pare più interessato a se stesso piuttosto che ai soggetti.
E gli strati di post sono un bell'effetto speciale.
Stucchevole, ripetitivo, vedendone molte si vede più lui nelle foto che chi è ritratto.


avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2023 ore 11:29

Non conoscevo Lee Jeffries. Non ho volutamente esprimere il mio parere fino ad ora perché ognuno ha i propri gusti e non volevo dare l'impressione a Ombra di essere forzatamente ed ossessivamente critico.
Ma a questo punto già si è espresso Maurese.
Allora dico la mia impressione avendo solo visto le foto che mi appaiono su google. Mi sono sembrate delle foto particolarmente curare, nel senso che si capisce che c'è dietro un professionista e non un fotoamatore della domenica. Ma rivelano, s mio parere, anche i limiti del professionista, che stanno in quella insistenza postproduttiva nel ricercare a tutti i costi la sottolineatura del trascorrere del tempo sul volto, l'accentuazione delle rughe, il contrasto esagerato, alla fine sanno un po' di cliché.
Sul fatto del simbolismo anarchico, questa è un inferenza di che osserva, un fatto personale.
In realtà, se uno non lo desumesse da un testo accompagnatorio, dalle foto non è così certo che si possa capire che si tratta di homeless.

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2023 ore 12:05

Qui una pillola di Watanabe, intervista la curatrice della mostra di Lee Jeffries al museo diocesano a Milano.


Insomma ognuno ha i suoi gusti. Quello che volevo dire è che non esiste un solo modo giusto e degno di approcciarsi al ritratto. Ho postato in precedenza Sander, Arbus, Sternfeld, Leibovitz, Soth, Pataut, Salgado, Ballen, Gisinger, Delahaye, Billingham ecc. uno può preferire questo a quello, è normale che sia così ma non si può dire che questo è un approccio giusto e l'altro è sbagliato. Uno fa candid, l'altro si relaziona con empatia in uno studio, l'altro sfrutta il senso di disagio davanti alla fotocamera che un buon 90% delle persone ha, l'altro fotografa estranei per strada, l'altro ha uno stile dell'impassibilità e via così uno fotografa celebrità l'altro gli ultimi l'altro ancora i penultimi, uno ha stile documentario l'altro fa reportage.

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2023 ore 12:08

Per quanto riguarda la fotografia a soggetti emarginati, ai freak, preferisco Diane Arbus

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2023 ore 12:22

Se piace Lee Jeffries forse potrebbe anche piacere Pieter Hugo




Qui il suo sito:
pieterhugo.com/Mobile-Nav

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2023 ore 12:24




user213929
avatar
inviato il 20 Aprile 2023 ore 12:40

Arbus è la migliore

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2023 ore 14:05

Migliore perché?

user213929
avatar
inviato il 20 Aprile 2023 ore 15:24

Non artefatta , molto libera , sfonda le regole classiche del bello , relativizza ciò che definiamo un canone estetico socialmente condivisibile , si mette da parte ed entra nel disturbo mentale del soggetto , direi artista di sublime sensibilità , in oltre la Arbus era pesantemente sciroccata e questo faceva delle sue foto qualcosa di autentico ed intenso , altro che AI .
Un po' come dire i belli sono belli , ma i brutti tromban0 meglio .
Faccio un ulteriore esempio : personalmente sono più coinvolto da donne semplici ed imperfette con tratti forti , come sopracciglia spesse o unite , vagine pelose , gengive da cavallo , tratti animaleschi che scatenano in me qualcosa di primordiale . Mentre in ciò che amo , come mia moglie , cerco di essere il suo massimo diletto con tutte le mie capacità , mentre prima di conoscere lei la mia vacuità cosmica mi portava ad essere un amante martello pneumatico ma senza arte e tecnica , solo distruttore . Quindi la Arbus è meglio , perché ha un anima

user213929
avatar
inviato il 20 Aprile 2023 ore 15:41

Sociologicamente parlando la fotografia può rappresentare due gay uno affetto da nanismo 'l'altro affetto da gigantismo nudi in chiave monocromatica , mentre si abbracciano in quel fermo immagine che tanto può comunicare … pose , espressioni , dignità , psicologia , ideali e visioni sono quelle cose che rendono propulsiva la spinta creativa , come una pulsione travolgente che aspetta di esondare nel suo acume orgastico come direbbe W. Reich

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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