| inviato il 16 Gennaio 2023 ore 8:12
È naturale che gli studiosi ed i critici vadano alla ricerca del materiale archiviato e scartato da un artista, lo devono fare per capire meglio la sua evoluzione, il suo pensiero, la sua tecnica, la sua poetica, le influenze subite... Si studia il labor limae dei poeti ed anche i dipinti vengono sottoposti a raggiX ed altre indagini per scoprire i 'ripensamenti'. Ma giudicare poco consistente il lavoro di un autore sulla base del materiale che lui stessa ha scartato è chiaramente errato, se è questo quello che si intende fare. |
| inviato il 16 Gennaio 2023 ore 11:12
“ Chiamalo voyeurismo se ti fa piacere, ma scavare negli archivi (e/o nella vita) di un artista o di qualsiasi personaggio si chiama ricerca e studio a casa mia e viene fatto continuamente a tutti i livelli. „ Con il dovuto rispetto sia per il defunto che, soprattutto, per amici e parenti ancora in vita, speriamo... Non è il caso di Ghirri ma ci sono artisti che hanno affrontato tematiche scabrose e se hanno lasciato del materiale nei cassetti senza pubblicarlo è perchè ritenevano che un cassetto chiuso fosse il posto dove quel materiale doveva restare, magari con l'idea di ditruggerlo in seguito. O magari semplicemente perché ritenevano che parte del materiale elaborato li squalificasse come professionisti: a tutti capita di fare errori grossolani e di lasciarne tracce in giro. Ripeto, la ricerca è una cosa, ma ci vuole anche il dovuto rispetto, e un conto è quando si esamina il materiale relativo a vita e opere di Dante, un altro quando ci si occupa di un artista vivente o con parenti e amici ancora viventi. Mica si può pubblicare tutto... |
| inviato il 16 Gennaio 2023 ore 11:29
Solo per chiarire cosa di solito accade. Quanto eventualmente lasciato dall'Autore delle fotografie nel cassetto degli scarti alla sua morte entra, insieme al resto, nell'asse ereditario e nessun altro se non l'erede legittimo può rendere visibile detto materiale. Nella pratica, peraltro, capita assai sovente che gli eredi cedano l'archivio del defunto (a volte anche gratuitamente) a qualche fondazione o museo o anche a privati; a quel punto possono emergere anche gli eventuali scarti della produzione fotografica dell'Autore. Nella stessa mostra di Parma di cui ho detto sin dall'inizio della precedente discussione sono presenti anche immagini di ben scarso valore, come ad es. quelle scattate in Trentino (cascate di Val Genova ecc.) con modalità e intenti certamente non artistici. Quintavalle, illustrando di persona la mostra, le saltava a piè pari. |
| inviato il 16 Gennaio 2023 ore 11:56
Ciò che può raggiungere gli studiosi e il pubblico è diretta o indiretta conseguenza delle decisioni degli eredi... Sulla mostra in cui vengono esposte delle foto insignificanti e di scarso valore viene da farsi qualche domanda sui curatori. |
| inviato il 16 Gennaio 2023 ore 17:33
@Andrea Taiana "È naturale che gli studiosi ed i critici vadano alla ricerca del materiale archiviato e scartato da un artista, lo devono fare per capire meglio la sua evoluzione, il suo pensiero, la sua tecnica, la sua poetica, le influenze subite... Si studia il labor limae dei poeti ed anche i dipinti vengono sottoposti a raggiX ed altre indagini per scoprire i 'ripensamenti'." Appunto, non ci voleva poi molto a capire cosa intendevo come hai fatto tu. Si parla di rispetto, voyeurismo, come se io intendessi entrare nottetempo a casa di qualcuno scassinare la cassaforte e mettere alla berlina i segreti del malcapitato.. Elasticità mentale, questa sconosciuta. Comunque grazie Andrea, esco dalla discussione perché a me questi emboli che partono ogni 2 X 3 senza motivo in ogni discussione mi hanno abbastanza rotto le balle. Buona continuazione |
| inviato il 17 Gennaio 2023 ore 4:24
“ Forse sarebbe meglio dire "PER ME E'CASTRONERIA ASSOLUTA", Altrimenti si rischia di passare per arroganti (oltre che ignoranti) „ In effetti sono stato troppo tranchant ed avrei dovuto usare termini più diplomatici e comunque non era mia intenzione urtare la tua suscettibilità, anche se sarebbe stato decisamente meglio da parte tua se in risposta, anzichè etichettare, avessi argomentato entrando nello specifico del tuo dissenso. Quello che comunque escludevo a priori, ovvero che per ritrarre la "bruttezza" di certi edifici Ghirri avessi operato una scelta conseguente, quindi dove nulla venisse concesso al lato estetico delle sue foto, è fondata sul fatto che la sua intera produzione mantiene quella sua coerenza stilistica. Il suo personale marchio di fabbrica resta lo stesso, sia che fotografi Rimini, i paesaggi padani, scorci cittadini, Versailles, le nuvole etc. Pertanto, come si diceva, anche nella bruttezza degli edifici opera di certi geometri, nel ritrarli non credo che abbia stravolto la sua maniera di ritrarre ma sia stato semplicemente coerente con tutta la sua fotografia e il suo sentire fotografico, e infatti a Versailles dubito che l'edificio o il parco rientrino negli obbrobri dei geometri, e lì il suo stile resta lo stesso. |
| inviato il 17 Gennaio 2023 ore 4:38
Comunque, considerazione generale, se un fotografo non è interessato a dare anche valore estetico alle sue foto, allora il suo rientra nel ruolo della mera documentazione. La semplice documentazione fotografica certamente ha un suo valore, ma per coloro che la esercitano o l'hanno esercitata mi guarderei bene dall'utilizzare e scomodare il termine di arte e/o artista, perchè sarebbe usato a sproposito. Fotografi e fotografie sono i termini corretti per la stragrande maggioranza degli appartenenti al mondo fotografico, soprattutto poi per chi fa solo documentazione. Comunque anche se lo stesso Ghirri scrive che non gli interessavano le immagini e i momenti decisivi, lo studio o l'analisi dei linguaggi (fotografici) fine a se stessi, l'estetica, il concetto o l'analisi totalizzante idea... la citazione ben educata, la ricerca di un nuovo credo estetico, l'uso di uno stile, e anche se queste sono le sue considerazioni generali poi nella pratica anche se persegue la sua poetica visiva, ricerca di stati d'animo e altro, la rappresentazione stilistica non può prescindere anche dal valore estetico. L'estetica fine a se stessa non è stato il suo scopo, ma non è valore che non può aver considerato nullo nel suo fotografare. E se presente allora lo devi anche curare. E lo ha fatto in certe produzioni. Ma in tante altre no e in quelle di questo caso, anzichè valutare solo le mancanze ed errori fatti tra eredi e curatori nel divulgarle, perchè mai non si dovrebbe anche considerare che certe immagini e inquadrature non avrebbe dovuto neanche partorirle e scattarle, impressionando vanamente pellicola del rullo 120 di soli 9 o 10 fotogrammi, nella sua meditata e tranquilla fotografia con fotocamera su treppiedi? Perchè è assai probabile che questo intacchi in un certo modo la sua valutazione? |
| inviato il 17 Gennaio 2023 ore 5:34
“ @Remeber , per quanto riguardo le foto di spalle ti fornisco un assist che ben conosci „ Quella è una foto fantastica, ma non potevo certo linkartela in quanto è degli anni 90, quindi postuma alla tua ghirriana. “ “ Invito alla paziente visione dei link che qui giro, dicendovi che appunto sono mie fotografie che ho scattato negli ultimi 2 anni. Che commenti susciterei?: ? Cattivo uso del cestino sulla scrivania del computer, o, peggio, della funzione “delete” sul dorso della macchina fotografica. „ Non posso non constatare che sei il primo e il solo che ha risposto direttamente al quesito che ho posto, non rendendolo così completamente vano e quindi apprezzo particolarmente... ..anche se poi, va detto, è stata più o meno affrontata nella sostanza la cosa. |
| inviato il 17 Gennaio 2023 ore 9:02
“ Comunque, considerazione generale, se un fotografo non è interessato a dare anche valore estetico alle sue foto, allora il suo rientra nel ruolo della mera documentazione. La semplice documentazione fotografica certamente ha un suo valore, ma per coloro che la esercitano o l'hanno esercitata mi guarderei bene dall'utilizzare e scomodare il termine di arte e/o artista, perchè sarebbe usato a sproposito. Fotografi e fotografie sono i termini corretti per la stragrande maggioranza degli appartenenti al mondo fotografico, soprattutto poi per chi fa solo documentazione. Comunque anche se lo stesso Ghirri scrive che non gli interessavano le immagini e i momenti decisivi, lo studio o l'analisi dei linguaggi (fotografici) fine a se stessi, l'estetica, il concetto o l'analisi totalizzante idea... la citazione ben educata, la ricerca di un nuovo credo estetico, l'uso di uno stile, e anche se queste sono le sue considerazioni generali poi nella pratica anche se persegue la sua poetica visiva, ricerca di stati d'animo e altro, la rappresentazione stilistica non può prescindere anche dal valore estetico. „ Questa è una tua considerazione, dire che le foto di Ghirri prescindono dal valore estetico non risponde al vero, sicuramente si allontana dai canoni estetici del passato e proprio questo che ne ha fatto un grande autore giustamente celebrato. |
| inviato il 17 Gennaio 2023 ore 13:26
Forse andrebbe spiegato, con parole tenui, il perchè certi autori risultino intoccabili da parte del volgo, pena una supposta mancanza di preparazione e/o cultura ed altresi scarsa sensibilità, mentre altri sono tranquillamente sacrificabili sull'altare della libertà d'espressione? Due nomi a caso, il qua discusso Ghirri, nel primo caso, ed il vecchio buon Steve, nel secondo, crocifisso per un segnale stradale mal clonato. |
| inviato il 17 Gennaio 2023 ore 13:33
Steve ha un po' tradito il rapporto di fiducia virtuale che é presente tra osservatore e autore. Diciamo che si écun po' giocato a buttare cacca nel ventilatore ma é una critica che ci sta ovviamente si é esagerato Steve é un autore che fa ottime foto e ne ha fatte alcune molto belle, di lui non amo molto il fatto che presenti degli stereotipi per il pubblico occidentale ma questa é un altra storia. Ghirri e altri autori non vengono spesso proprio capiti, si guarda una foto e senza sapere nulla e senza chiedersi nulla si dice fa cagare di solito ci si aggiunge in modo mediocre la frasina decontestualizzata: la foto é come una barzelletta e bla bla bla Senza in genere pensare che se la barzelletta non l'hai capita é perché tu non ci arrivi Prova a parlare di altri autori e autrici sul forum come sophie calle, ruff, Cindy sherman e avrai stuolo di persone che ti dicono che fanno merda spinti da critici conniventi ecc... |
| inviato il 17 Gennaio 2023 ore 13:34
@Ettore ... un po' di sciovinismo non fa mai male dai |
| inviato il 17 Gennaio 2023 ore 13:35
>Senza in genere pensare che se la barzelletta non l'hai capita é perché tu non ci arrivi Grandissima verità |
| inviato il 17 Gennaio 2023 ore 13:42
Comunque non amo tantissimo ghirri, ci sono scatti molto belli e altri meno, ora lo fan girare tantissimo anche un po' per guadagnarci, ma su certi lavori secondo me é vero che il tempo non é stato galantuomo, ma non si può negare l'impatto sulla fotografia in Italia e sul fatto che certe volte sembra che se non sei in quel filone non esponi |
| inviato il 17 Gennaio 2023 ore 13:43
“ @MaxVax Senza in genere pensare che se la barzelletta non l'hai capita é perché tu non ci arrivi „ Ci può stare però...... bisognerebbe mettere in conto che non tutti son bravi come Gino Bramieri a raccontarle. |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |