| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 18:52
Ok, sulla carta...ma è tutta teoria, è evidente che comunque qualcosa che non funziona c'è...altrimenti non ci sarebbe quel problema di sovrapproduzione per cui, ad oggi, si parla solo di ipotesi più o meno fantascientifiche. E comuque rimane il problema del trasporto: linee costruite per trasportare 10kW, non possono trasportarne 500, neanche per pochi minuti, figurarsi ore. Ripeto, a me non pare che nessuno si stia ponendo questi problemi. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 19:11
“ a me non pare che nessuno si stia ponendo questi problemi. „ Non è che non se li pongono. Sanno che è di difficile soluzione e non abbiamo le capacità econoimiche per risolverli. Stiamo litigando per i pochi miliardi del pnrr. La soluzione ai problemi di trasporto e creazione di colonnine per auto elettriche in Italia, si trova se si hanno i 4.000 miliardi (quattromilamiliardi ) di euro necessari |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 20:03
Quando si snoccialono dati, statistiche,grafici, norme, ecc. Le ipotesi a me sembrano una diretta conseguenza. Credo che in qualsiasi contesto sia la procedura più corretta. Ci vorrebbero dati, statistiche, grafici,norme ecc. Che portano ad ipotesi differenti. O quantomeno una critica sui medesimi studi. Oppure studi che portano ad ipotesi diverse. Non opinioni. Con le opinioni, anche espresse da un premio Nobel, non se ne fa nulla. La mia opinione personale è che la famigerata transizione è molto difficile da ottenere nei tempi e modi stabiliti, ma è un opinione. Quindi non conta una cippa. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 21:04
Nik, hai una fiducia immensa nelle aziende di stato. Mi è bastato l'executive summary del documento di descrizione degli scenari 2022 per farmi venire l'orticaria. Sono le solite parole che incontro quando si tratta di scrivere progetti di ricerca. E' sostanzialmente tutta fuffa finalizzata a "giustificare" ciò che si chiede. Il PNRR è un piano ad uso di pochissimi per spartirsi soldi (miliardi) in breve tempo (3 anni). E' un piano TOTALMENTE top-down, deciso a tavolino e che non è collegato se non nell'immaginifico alla realtà. Se lo leggi con pragmaticità vedi che è pieno di idee visionarie non basate su fatti veri ma su aspirazioni EU. Si spinge sull'elettrificazione, si spinge sull'idrogeno, si spinge sull'isolamento di una esigua quantità di edifici. Qui l'elenco delle missioni e delle componenti. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 22:04
“ Esempio pratico approssimativo: Batteria da 10kwh che fa circa 200 cicli completi di carica scarica in un anno. Sono 2.000 kwh di risparmio al costo di 50 cent al kwh. Totale 1.000 euro di risparmio. Sono anche 2.000 kwh che non immetti in rete al prezzo di 30 cent al kwh. Totale 600 euro di mancato introito. Guadagno effettivo della batteria 1.000-600= 400 euro l'anno. Costo batteria con incentivo e sconto in fattura 5.000 euro. Rientro dell'investimento in circa 12.5 anni. Quindi in 12,5 anni non ho guadagnato nulla e la batteria è ormai a fine vita. Se mi tengo in tasca quei 5.000 euro, in 12,5 anni ci guadagno circa 1.500 euro in interessi. Inoltre guadagno circa 7.500 euro dall'immissione in rete. Con la batteria c'ho rimesso 9.000 euro in 12,5 anni . „ Da quanto evidenziato in grassetto é evidente l'incongruenza. Provo a dare la mia interpretazione. Se consideriamo 4 voci: -costo batteria -interessi -consumi -immissioni avremo (costi negativi) e calcolo con batteria da 10 kwh, 200 cicli di ricarica all'anno, interesse del 2,4% (non composto) e base di 12,5 anni: per la soluzione CON batteria di accumulo: costo batteria -5000 Euro interessi -1500 Euro consumi 12500 Euro immissioni -7500 Euro Totale -1500 Euro per la soluzione SENZA batteria di accumulo: costo batteria 5000 Euro interessi 1500 Euro consumi -12500 Euro immissioni 7500 Euro Totale 1500 Euro La differenza é quindi 3000 Euro (240 Euro all'anno) a vantaggio della soluzione SENZA accumulo. Con la batteria avrò DOPO 12,5 anni un costo residuo di 1500 Euro, senza avrò un vantaggio di 1500 Euro. Ovviamente, cambiando l'orizzonte temporale, i costi e l'interesse i conti cambiano. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 22:43
Se il costo sostenuto lo indichi con -5000€ il costo non sostenuto va indicato con 0€. Inoltre sull'importo percepito dalla vendita della energia si pagano le tasse (fai un 1/3 per semplicità ). Quindi la differenza per anno è 1000-400=600. La batteria si ripaga in 8.5 anni. Mi sfugge il discorso sugli interessi. Li metti negativi come costo opportunità? E positivi come guadagno? Il tuo conto andrebbe così per la parte coperta dalla batteria dei consumi e ipotizzando corrette le condizioni medie: Con batteria Costo -5000 Interessi (se proprio vanno messi) -1500 Consumo da rete 0 Immissione in rete 0 Totale -6500 senza batteria Costo 0 Interessi 0 Consumo da rete -12500 Immissione in rete 5000 (7500 -33% tasse) Totale -7500 Questi calcoli non tengono conto del fatto che i consumi variano nell'anno. Io consumo di più in inverno che in estate (un rapporto che per semplicità possiamo dire 2 a 1). In inverno non riempi sempre la batteria. Dipende dalla latitudine, dall'impianto, dall'esposizione, dal tempo. Se hai un impianto da 6kWp una batteria da 10kWh la riempi al sud e per il 50% (quest'anno che piove poco) del tempo. Quindi i calcoli proposti sono fallaci per le ipotesi su cui sono basati. Si perde molto meno di quanto indicato. Poi, la capacità della batteria va scelta in fase di progetto in funzione dei fattori citati. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 23:02
Si, scusami Maurizio hai ragione mi sono espresso male nel "c'ho rimesso 9000 euro" Volevo semplicemente evidenziare i costi che molti non conteggiano. Cioè gli interessi sul costo della batteria (1.500 euro) ed il mancato introito delle immissioni (7.500 euro). O per meglio dire, comprando la batteria non spendo solo 5.000 euro, ma "ci rimetto" altri 9.000 tra interessi e mancata immissione. Sta cosa la considerano in pochi. Però come l' hai messa tu è ancora più chiaro che la batteria è una perdita di denaro. Grazie. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 23:07
Luinge ho già fatto i conti con tasse incluse e RID, cioè col minimo introito da immissione. Per la batteria ho considerato una media di 200 cicli interi annui proprio considerando l'inverno è le perdite di carica scarica. Se facevo i conti con scambio sul posto, era molto peggio per la batteria |
| inviato il 29 Dicembre 2022 ore 8:34
concordo sulle considerazioni della batteria. c'è però un aspetto da valutare, sempre in quell'ottica di proiezione nel futuro dove si vorrebbe ottenere un contributo del fotovoltaico residenziale tipo 10 o 100 volte superiore all'attuale. Nelle zone dove si verrà a creare sovrapproduzione, senza batteria l'energia generata sarà totalmente persa. Con la batteria, almeno una piccola quota potrà essere recuperata per coprire i consumi di notte. Però questi discorsi non fanno altro che evidenziare l'errore strategico di spingere sul fotovoltaico PRIMA di aver creato un sistema di accumulo decente. Perchè man mano che cresce il contributo del fotovoltaico, deve crescere di pari passo la capacità di backup in caso di mancanza di sole. Significa che, in queste condizioni, per ogni MW di fotovoltaico installato deve esserci un MW di turbogas o equivalente. |
| inviato il 29 Dicembre 2022 ore 9:04
Ma infatti, nessuno ha prospettato il 100% fotovoltaico. Sarà sempre e comunque una parte del mix produttivo fino a che non si avranno le tecnologie per modificarne la quota. Per questo fanno sti progetti pilota, che non riguardano solo i sistemi di accumulo a batteria, ma anche la produzione di idrogeno, sistemi di efficentamento dei consumi, nucleare di 4° gen., eolico, biogas, pompaggio idroelettrico, sistemi smart grid ecc. Poi si affacciano nuove tecnologie di accumulo come quello a co2, le batterie a stato solido, le celle a combustibile ecc. Del resto nei risultati dei progetti pilota di terna che ho citato, l'efficenza effettiva dei grossi sitemi di accumulo sta intorno al 50%. Non è che ci risolvi tanto! Poi è anche una questione di costi. Nell'esempio "casalingo" se la batteria da 10kwh costa sui 1.500/2.000 euro, si può cominciare a prenderla seriamente in cosiderazione. Probabile inoltre che in un prossimo futuro, si possa usufruire anche delle batterie usate delle auto non solo a livello nazionale, ma privatamente. Quando scende sotto l'80% di capacità su un auto comincia a diventare un problema. Su un sistema di accumulo fotovoltaico invece ha ancora molto da dire (se me la dai a due soldi! ) |
| inviato il 29 Dicembre 2022 ore 9:13
Vorrei sottolineare che non sono uno sprovveduto che crede ciecamente che nel 2050 l'europa riesca a raggiungere l'obbiettivo di primo continente al mondo totalmente decarbonizzato! Questi sono gli obbiettivi proposti dal consiglio europeo, quindi concordati da tutti gli stati membri. Ma tra obbiettivi e risultati "c'e' di mezzo il mare" Non sono ottimista ne pessimista, ma mi attengo a quello che vedo, non a quello che immagino. Se ci sono progetti od azioni o problemi in atto, cerco di documentarmi. Quindi ben vengano "documenti" sulle problematiche in corso. Ma "documenti", non il sentito dire da mio cugino o dal giornalista di mio cugino. |
| inviato il 29 Dicembre 2022 ore 9:23
“ Quando scende sotto l'80% di capacità su un auto comincia a diventare un problema. Su un sistema di accumulo fotovoltaico invece ha ancora molto da dire „ visto il costo delle batterie, è verosimile che sulle auto le batterie verranno comunque spremute fino all'ultimo. Magari adesso, che sono pagate dallo stato e comprate più per sfizio che per altro, qualcuno può pensare di cambiare la batteria quando scende sotto l'80%...ma quando saranno comprate con soldi propri, magari con un finanziamento a 10 anni, altro che 80%...sarà tanto se verranno sostituite prima di incendiarsi. Non ci conterei troppo. |
| inviato il 29 Dicembre 2022 ore 9:31
sotto quell'80% c'hai poco da spremere. La macchina non parte neanche o ti fa poche decine di km. Quindi sei costretto a darla via. Sul discorso dei costi stai facendo le solite considerazioni basate su TUE opinioni. Io mi astengo perche ad oggi, NESSUNO è in grado di dire quanto costerà un'auto nel 2030 e chi se la protrà permettere. Sempre considerando che la fatidica data può anche cambiare nel tempo e che comunque sancisce la (quasi) totale cessazione della produzione di auto endotermiche. Non la loro scomparsa dalla faccia della terra. |
| inviato il 29 Dicembre 2022 ore 9:33
“ sarà tanto se verranno sostituite prima di incendiarsi. „ Stendo un velo pietoso! Malgrado ci siano una quantità enorme di dati, continui a sparare sta minckiata delle batterie che si incendiano! Scusami eh, ma te la cerchi! |
| inviato il 29 Dicembre 2022 ore 11:43
Nik, mi farebbe piacere leggere qualche documento sulla durata delle batterie. Ne sei a conoscenza? Credo di si, perché citi spesso questo 80% in 10 anni. Magari studi di LG o Samsung, che sono tra i maggiori produttori? L'aspetto della durata della batteria è chiaramente fondamentale. Ma un conto è, partendo da 10kWh, dopo 10 anni avere 0 capacità un altro avere 8 kWh. Non si butta una batteria fatta di una serie di paralleli di celle. Nel caso delle auto ibride, per esempio, l'opzione di buttare il pacco batterie non è unica. Esiste anche quella di analizzare lo stato delle celle e sostituire quella/quelle non adeguatamente prestanti. Il discorso di buttare tutto a prescindere non è conveniente in nessun caso. Anzi, proprio la caratterizzazione delle batterie e dei generatori potrebbe essere un punto da spingere. |
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