| inviato il 22 Dicembre 2022 ore 20:03
..e allora siamo giunti al capolinea. |
| inviato il 22 Dicembre 2022 ore 20:08
W la bucolica. Purtroppo siamo in stallo. Ciò che siamo è dovuto esclusivamente alla nostra conoscenza di come produrre e gestire l'energia. Ciò che diventeremo sarà dovuto alla nostra incapacità di comprendere i limiti del suddetto sfruttamento dell'energia e delle sue fonti. L'isola di Pasqua insegna. |
user198779 | inviato il 22 Dicembre 2022 ore 20:24
Non ha insegnato nulla |
| inviato il 22 Dicembre 2022 ore 20:53
L'uomo è da sempre alla ricerca del progresso, il primo passo è stato quando ha inventato la ruota, poi ha scoperto il fuoco (energia) ed ha capito che può riscaldare e cuocere carni, ma anche ustionarsi. Da sempre proviamo ( ripeto proviamo)a migliorare la nostra vita facendo errori. Con questo non voglio dire che viviamo in un mondo perfetto (tutt'altro), ma far passare il messaggio "era meglio una volta perchè non c'era niente" per me è sbagliato |
| inviato il 22 Dicembre 2022 ore 20:59
Però è necessario ricordare come si stava peggio prima e sulla base di questo non abusare del benessere. L'uso moderato di energia deve essere un fatto di coscienza personale. |
| inviato il 22 Dicembre 2022 ore 21:01
Esatto...bisogna rendere il più sostenibile possibile questo benessere |
| inviato il 22 Dicembre 2022 ore 21:08
... e rendersi conto che nella media viviamo come i prìncipi. |
user203495 | inviato il 22 Dicembre 2022 ore 21:24
“ Comunque, io a chi rompe i maroni con l'intransigenza energetica, io gli leverei la corrente elettrica, gli antibiotici, la TAC, la macchina, la plastica, la gomma, inclusi i preservativi, il frigorifero, la lavatrice, la lavastoviglie, il riscaldamento centralizzato, e poi vediamo che bella vita fann „ +1 “ Però è necessario ricordare come si stava peggio prima e sulla base di questo non abusare del benessere. L'uso moderato di energia deve essere un fatto di coscienza personale. „ E chi comincia?E fin dove si deve ridurre?E chi lo decide? Forse che son tutte uguali le coscienze? Io poi quando sento parlare di coscienza ecologica "metto mano alla fondina". Prendi l'acqua da bere.E' si o no potabile?Sì.Eppure spendiamo miliardi ad acquistare autentiche "schifezze" imbottigliate. |
| inviato il 22 Dicembre 2022 ore 21:52
Sarà meglio che qualcuno incominci. |
| inviato il 23 Dicembre 2022 ore 8:19
Nikmeditato.. nel nucleare il livello di certificazioni richieste è folle.. Non c'è spazio per la mafia.. anche per gli attuali rifiuti ospedalieri e industriali.. sparsi in depositi temporanei in tutta Italia... I volumi sono nettamente superiori a quelli che vedi qui sotto... citynews-today.stgy.ovh/~media/horizontal-mid/33925538335387/scorie-nu Quelle che vedi sono le scorie di tutta la storia di produzione di energetica nucleare della Svizzera ..tutta là dentro.. sempre soggetta a ispezioni dalla parte della yeah quindi controlli Non sono solo italiani ma internazionali. |
| inviato il 23 Dicembre 2022 ore 10:13
@Marco Rebesco 1. la perplessità delle persone come me risiede nel fatto che l'oggetto di cui si discute (scorie radioattive) non ha nessuna possibilità di essere isolata con certezza dall'ambiente. E dico nessuna. Perché, sul sito che mi hai mostrato (ti ringrazio per il collegamento) si leggono tante parole POLITICHE. "Per lo smaltimento definitivo è necessario un deposito dotato di barriere ingegneristiche che congiuntamente alle caratteristiche del sito potenzialmente idoneo (definite dai Criteri di localizzazione indicati nella Guida Tecnica n. 29) possano garantire l'isolamento dei rifiuti radioattivi dall'ambiente fino al decadimento della radioattività a livelli tali da risultare trascurabili per la salute dell'uomo e per l'ambiente". Ora, ritengo di avere tutto il diritto di dubitare visto che nei decenni quello che si riteneva sicuro non lo è stato (vedi dighe che crollano, siti che perdono, ponti che cadono ecc.). E l'identificazione di un sito passa NECESSARIAMENTE per la politica. Quindi il problema, per me, non è la politica ma QUALE politica ha la meglio in un momento. 2. come detto, grazie del collegamento. ma non cambia la perplessità. 50 anni si diceva che tutto era sotto controllo. adesso emerge il GUAIO delle scorie di 50 anni fa. fra 100 anni, dopo che i "nuovi" reattori saranno smantellati, ci saranno altre scorie che si AGGIUNGERANNO a quelle esistenti. E resteranno lì per migliaia di anni. E questo in un mondo dove il nucleare è solo marginale. immagina se si seguisse il tuo pensiero. Centrali ovunque, no gas/petrolio (!!?) e decuplicazione della quantità di scorie. quindi servono altri 9 depositi (nel lungo periodo, ovviamente). Non lo credo furbo, come scenario. “ 3. Arseniuro di gallio „ Hai ragione a correggermi, ho scritto solo l'arsenico. Premesso che comunque l'arsenico c'è nell'arseniuro di gallio, ti ripeto la domanda a cui non hai risposto: dove sta l'arseniuro di gallio nei pannelli venduti commercialmente e ubiqui? Peraltro, come tu saprai sicuramente, una cella fotovoltaica policristallina di silicio viene prodotta mediante drogaggio del silicio per generare le lecune P ed N (diventa un semiconduttore) responsabili della conversione fotoelettrica. Ora, l'arseniuro di gallio dove viene usato? “ 4. A sto punto a che servono le "rinnovabili".. se la Co2 non è un problema risolvibile in 1000 modi.. tanto vale andare a carbone. „ il mio punto di vista è che occorre puntare a definire un ciclo sostenibile dell'energia. Detto questo, la CO2 NON è, per me, un problema. Se bruci carbone produci anche ossidi diversi a causa della sua composizione. il carbone non è un idrocarburo, soprattutto non è un idrocarburo alifatico alcanico, come il metano, il propano, il butano. Questi quando bruciano producono CO2 e H2O. Anche il petrolio non contiene solo idrocarburi alifacici alcanici (anzi, contiene tutto lo spettro degli idrocarburi, compresi quelli aromatici tanto pericolosi). Se bruci metano hai da preoccuparti di acqua e CO2 e basta. Se bruci altro cominci ad avere i problemi. Con questo non voglio dire che dobbiamo usare metano e basta. Va usato con IMMENSA parsimonia perché è disponibile in quantità limitata. “ Poi fatti due conti. Per fare un Gw in fotovoltaico ti ci vogliono 9km quadrati. Esageriamo CF15%?.. Quale regione vuoi ricoprire di pannelli? a che costi? „ Penso che occorra ridurre il fabisogno. E' come un drogato che vuole sempre più droga invece di ridurre la quantità. Serve creare le condizioni per ridurre il fabisogno di energia PRIMA di puntare ad aumentare la produzione. Lo puoi fare efficientando i trasporti, il riscaldamento, la produzione industriale, l'illuminazione, il trasporto di energia. Considera una cosa: un tetto fotovoltaico serve l'abitazione che c'è sotto (diciamo a 2 metri?). Una centrale serve l'utenza a centinaia di km. Ci sono costi infrastrutturali e costi di perdita energetica che nella produzione diffusa non ci sono. |
| inviato il 23 Dicembre 2022 ore 11:08
Mi fa un pochino paura.. pur di continuare a sostenere questo modo di vivere sembra esserci la volontà di accettare qualunque cosa. Ricordo che per vivere bastano poche cose : Qualcosa da mangiare. Un posto dove dormire. E la serenità per vivere. |
| inviato il 23 Dicembre 2022 ore 11:36
ok...e perchè allora nessuno, compreso chi lo scrive, si accontenta di queste 3 cose? |
| inviato il 23 Dicembre 2022 ore 12:24
@Luinge dubitare è giusto.. giusto però anche pesare i pericoli. Ti giro una foto interessante.. sai chi è la persona ritratta?.. Qui nel 2014. (piccolo aiuto, si chiama Artur Korneyev)
 Il nucleare spaventa per due motivi. 1) É una "cosa nuova" e difficile da comprendere. 2) Non facciamo caso ad altri modi di morire, ci siamo abituati o li sottostimiamo. Giustamente parli di dighe che crollano... ma nessuno si preoccupa di vivere a Longarone o a valle di dighe. Eppure il tasso di mortalità dell'idroelettrico è 43,33333333333333 quella del nucleare. Il gas peggio ancora.. soprattutto incidenti domestici. Il link qui sotto.. un evento che è stato almeno 4 volte peggiore di Chernobyl. it.wikipedia.org/wiki/Grande_smog Ovviamente non ci si crede, ma è matematica. In pianura padana il tasso di mortalità per aria inquinata porta il rischio cancro ad essere superiore a quello che ha una persona che lavora in centrale a Fukushima. Ovviamente pare incredibile... ma è così. e gran parte di questi danni non sono causati da industria o trasporto.. ma combustione di biomassa... Non lo dico io.. ARPAV del Veneto e ARPA Lombardia. Se si vuole progredire devi pesare la realtà vera dalle paure e dalla mafia. La mafia con le rinnovabili fa soldi.. Migliaia di cantieri e bonus da incassare... 4 centrali nucleari con 4 reattori non sono accessibili e non rendono altrettanti soldi. |
| inviato il 23 Dicembre 2022 ore 13:25
".. Eppure il tasso di mortalità dell'idroelettrico è 43,33333333333333 quella del nucleare..." Io sono fortemente sostenitore del nucleare, e non solo per energia elettrica, ma anche per tutto il resto. Ma qui in Italia noi combattiamo una battaglia persa. Ed è persa, semplicemente, perché il problema che abbiamo noi qui in Italia, molto più grave della media Europea, è che gli Italiani sono un popolo di incolti, sono un popolo di ignoranti, e dunque, come tutti gli ignoranti, è facile dominarli. E siamo un popolo d'ignoranti perché in Europa, come percentuale di laureati sulla popolazione totale, siamo i penultimi , superati solo dalla Romania. www.conibambini.org/osservatorio/giovani-laureati-italia-penultima-in- Ora, chiaramente, se siamo penultimi sulle Lauree, non è che, ovviamente, saremo i primi per i Diplomati delle Scuole Superiore, certamente no, "manco pe' gnente" , c'è un bel buco anche nelle Scuole Superiori. Questo, a mio avviso personalissimo, spiega perché gli Italiani, in tutto, ma di più in campo di scelte tecniche, si lasciano infinocchiare più di altra gente dalla chiacchiere altrui ed usano sempre di meno la testa propria. Qui c'è gente che strilla contro il nucleare, gente che poi però accende la luce, si scalda, fa la pizza, magna gli spaghetti, etc., con......... l'energia nucleare altrui, noi compriamo il 27% di energia elettrica dall'estero, praticamente tutta prodotta dal nucleare. Questo però, ovviamente, non è reso pubblico, e tutti stanno zitti. Importando il 30% dell'energia necessaria, dobbiamo, ovviamente, pagare il pizzo agli altri che ce la vendono, e dunque noi italiani paghiamo la corrente, tutta quella venduta in Italia, tra le più care in Europa. Ufficialmente senza nucleare italiano, ed anche con bollette da brivido, gli antinuclearisti vivono dunque sonni tranquilli, ossia vivono beati e contenti. ..........i Siciliani, gente intelligente e sveglia, non usano le parole "beati e contenti", per nulla, ma sostituisco il termine "beati" con uno ben più colorito, uno che rende meglio l'idea della situazione, termine che qui però, per decoro, è meglio non usare. |
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