| inviato il 04 Aprile 2022 ore 12:20
Io con la D200 |
| inviato il 04 Aprile 2022 ore 12:33
“ Forse perché avremo "studiato" alla stessa scuola? „ La Scuola della Fotografia imparata a proprie spese? Se invece intendi la scuola "vera" non saprei... io ho studiato da Perito Elettromeccanico |
| inviato il 04 Aprile 2022 ore 12:37
No, quello che intendo è un concetto di scuola diciamo così figurato... ;) |
| inviato il 04 Aprile 2022 ore 12:39
Non per tirare acqua al nostro mulino o sviare il discorso, ma da buon feticista considero anche altri fattori che non siano esclusivamente il CCD. E' necessario assaporare TUTTA la macchina. La D200 ---> E' <--- il colore & grana da urlo, .... ma e' anche un'esperienza sensoriale, una religione personale: ha un suono e una vibrazione dell'alzaspecchio divino che mi creano dipendenza, ed in mano e' piu' goduriosa delle sorelle D300 e D700 o della Eos 5D Classic. Mi farei un mp3 del suo cla-clack... |
| inviato il 04 Aprile 2022 ore 12:52
Prima ti spari una bella raffica, poi la usi come suoneria del telefonino :D |
| inviato il 04 Aprile 2022 ore 13:26
“ E' necessario assaporare TUTTA la macchina. La D200 ---> E' <--- il colore & grana da urlo, .... ma e' anche un'esperienza sensoriale, una religione personale: ha un suono e una vibrazione dell'alzaspecchio divino che mi creano dipendenza, ed in mano e' piu' goduriosa delle sorelle D300 e D700 o della Eos 5D Classic. Mi farei un mp3 del suo cla-clack... „ Un Poeta. |
| inviato il 04 Aprile 2022 ore 13:36
Certo però che certi CMOS...
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| inviato il 04 Aprile 2022 ore 13:48
profilando in modo corretto una fotocamera che sia ccd o cmos si possono ottenere risultati simili ""quasi indistinguibili"" ma mai perfettamente identici sulla risposta cromatica della stessa scena, le piccole differenze stanno innanzitutto nella diversa distribuzione del rumore digitale tra CCD e Cmos e nelle piccole ma diverse tarature del WB e dell'esposimetro, queste differenze sono generate dalla diversa struttura dell'amplificazione del segnale tra i due tipi di sensori e relativa elettronica di contorno. Sono riuscito dopo molti tentativi a creare un profilo per canon eos 5D classic, battezzato D200 saturo III, che imita quasi alla perfezione il bellissimo modo saturo III della D200 , di fatto con un vecchio cmos FF canon si può fare uno scatto quasi identico a quello della D200 ma se si alzano un pelo gli iso o cambiano le condizioni di luce la Grana della Nikon D200 diventa inimitabile per le caratteristiche stesse dell'elettronica di contorno di questo modello specifico, le differenze si notano sempre più man mano si estremizzano le condizioni d'uso della fotocamera. |
user198779 | inviato il 04 Aprile 2022 ore 20:00
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user198779 | inviato il 04 Aprile 2022 ore 20:42
Qualcosa di diverso lo dovranno pure avere se quando il gioco si fa duro si usano i ccd..... |
| inviato il 04 Aprile 2022 ore 20:45
Ohibò... usano i CCD! |
| inviato il 04 Aprile 2022 ore 20:57
Avranno visto i nostri 3D sulla D200, ovviamente. Non c'e' altra spiegazione plausibile. |
| inviato il 04 Aprile 2022 ore 21:54
Vi faccio un esempio pratico: confrontiamo la D200 con la D850, per rimanere in Nikon. Se vediamo cosa succede in ambito Adobe, dove se non altro possiamo esaminare i profili e vedere come sono fatti, la situazione è questa: D200: “ { "UniqueCameraModel": "Nikon D200", "ProfileName": "Adobe Standard", "ProfileCopyright": "Copyright 2008 Adobe Systems, Inc.", "ProfileEmbedPolicy": "Allow copying", "ProfileCalibrationSignature": "com.adobe", "CalibrationIlluminant1": "StdA", "CalibrationIlluminant2": "D65", "ColorMatrix1": [ [ 0.948300, -0.345200, -0.014200 ] , [ -0.737400, 1.468300, 0.294200 ] , [ -0.072300, 0.085900, 0.836900 ] ] , "ColorMatrix2": [ [ 0.836700, -0.224800, -0.076300 ] , [ -0.875800, 1.644700, 0.242200 ] , [ -0.152800, 0.155100, 0.805300 ] ] , "ForwardMatrix1": [ [ 0.721200, 0.231400, 0.011700 ] , [ 0.370700, 0.776800, -0.147400 ] , [ 0.045100, -0.074300, 0.854200 ] ] , "ForwardMatrix2": [ [ 0.721200, 0.231400, 0.011700 ] , [ 0.370700, 0.776800, -0.147400 ] , [ 0.045100, -0.074300, 0.854200 ] ] , "ProfileLookTableDims": [ 36, 8, 16 ] , „ D850: “ { "UniqueCameraModel": "Nikon D850", "ProfileName": "Adobe Standard", "ProfileCopyright": "Copyright 2017 Adobe Systems, Inc.", "ProfileEmbedPolicy": "Allow copying", "ProfileCalibrationSignature": "com.adobe", "CalibrationIlluminant1": "StdA", "CalibrationIlluminant2": "D65", "ColorMatrix1": [ [ 1.128400, -0.491100, -0.060800 ] , [ -0.606200, 1.422800, 0.196000 ] , [ -0.087700, 0.160500, 0.811700 ] ] , "ColorMatrix2": [ [ 1.040500, -0.375500, -0.127000 ] , [ -0.546100, 1.378700, 0.179300 ] , [ -0.104000, 0.201500, 0.678500 ] ] , "ForwardMatrix1": [ [ 0.541800, 0.306300, 0.116200 ] , [ 0.334400, 0.629200, 0.036400 ] , [ 0.182200, 0.000500, 0.642400 ] ] , "ForwardMatrix2": [ [ 0.445100, 0.349200, 0.170000 ] , [ 0.229200, 0.719200, 0.051600 ] , [ 0.079400, 0.003100, 0.742600 ] ] , "ProfileHueSatMapDims": [ 90, 30, 1 ] , "ProfileLookTableDims": [ 36, 8, 16 ] , „ Ho solo copiato la parte iniziale, ma è la più significativa. Intanto si vede che la D800 è stata profilata da Adobe (da Adobe, non da Nikon ) nel 2008, mentre la D850 nel 2017. E ne sono cambiate di cose in nove anni. Anche immaginando che la metodologia di analisi e raccolta dati di caratterizzazione non sia cambiata, ma sicuramente lo è, a cambiare in modo drammatico è l'architettura del profilo. Nella D200 lo stadio di colorimetria si chiude con le ForwardMatrix, che guarda caso sono identiche, quindi il profilo non è a doppio illuminante. Dopodiché segue una LookTable in codifica 36, 8, 16 lineare sull'asse di V. Nella D850 le ForwardMatrix sono di tipo ridotto per evitare moltiplicatori negativi, ma sono diverse, a cui seguono le HueSatMap, diverse per illuminante D65 e StdA, che rifiniscono il lavoro della ForwardMatrix ed espandono il gamut nella sezione centrale e lo comprimono per le coordinate estreme. A chiudere c'è una Looktable in codifica 36, 8, 16 lineare sull'asse di V, stessa codifica della D200... ma di contenuto diverso. Sono due interpretazioni della pipeline DNG totalmente diverse; un profilo a singolo illuminante, uno a doppio illuminante, un profilo di sole matrici, un profilo misto matrici/HueSatMap, due Looktable diverse. E davvero credete che osservando il risultato finale le differenze siano dovute all CCD o CMOS? Qui ci sono una tonnellata di variabili in cui la differenza tra CCD e CMOS conta come il due di picche. Non siete convinti? Allora basta fare due esperimenti con il Sensitivity metamerism index ISO 17321. Per una Sony A7rII secondo DxO è di 85 per un D50. Ma questo indice si calcola sempre sul dato caratterizzato, non sul grezzo, perché sarebbe impossibile e privo di senso. Il risultato di DxO passa dalla matrice che hanno calcolato loro e si riferisce a un CC da 24 tacche (una poverata). La stessa fotocamera con un profilo più serio: Cobalt D65: DCP HSM LUT patch match average DE 1.37, DE LCh 0.67 0.96 0.52 median DE 0.70, DE LCh 0.41 0.38 0.14 p90 DE 3.63, DE LCh 1.71 2.77 1.57 max DE 6.31, DE LCh 3.37 5.17 4.98 ISO 17321 (p90) : 80 ISO 17321 (average) : 92,46 ISO 17321 (p90-Lch)h : 91,36 Da 85 a 92 solo cambiando un profilo e su un target SG; più di quanto farebbero tre generaioni di sensori se dovessimo migliorare solo lato hardware. Poi si può discutere quanto si vuole sul "Mi sembra", "L'ho sentito su youtube", "Me lo ha detto miocuggino..", ma sono superstizioni; che vanno bene in chiesa, ma in laboratorio contano assai poco. Oggi in fotografia si usano i CMOS per una questione meramente economica, è più facile scalarli a dimensioni diverse e farci economia di scala. Negli anni sono progrediti più dei cugini CCD perché poi gli investimenti di ricerca e sviluppo sono andati lì, dove le aziende fanno profitti. Ma è assolutamente falso che il CCD darebbe "colori migliori" e sicuramente non lo ha fatto in passato rispetto agli attuali sensori. |
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