| inviato il 05 Agosto 2021 ore 15:03
io non sono nessuno per criticare...mi prendo pure gli insulti quando posto foto da un megabyte ottenute da ritagli di una "sfera" di un drone, ho ricevuto anche commenti negativi e me li sono tenuti..... però non mi sogno di fare un fotomontaggio senza almeno scrivere un commento...questo perchè? Perchè sono onesto con me e con gli altri, io non debbo vendere viaggi fotografici nè workshop in Papuasia per lavorare e mi vergognerei tantissimo a tagliare due rami, clamparli buttarci su una coccinella e spararle sopra il glicerolo....però purtroppo di "personaggi così" ce ne sono e ce ne saranno sempre...e non sono nemmeno pignolo o bacchettone...una foto è bella nella sua semplicità e deve rispettare la realtà altrimenti che la uso a fare la macchina fotografica con tutte le sue difficoltà ? Se per fare un'alba mi devo alzare presto qualcosa varrà... dall'altra parte la fanno con luminar davanti ad un monitor se per un animale devo gelarmi e pure essere preparato a tornare a mani vuote, dall'altra lo ritagliano come un fumetto se per un ritratto mi devo smenare tra 100 amicizie e caricare flash e stativi come uno sherpa, dall'altra hanno le fotomodelle ed i set fotografici pronti!! Grazie ci state insegnando qualcosa..per ottenere una foto bella devo mentire, devo essere bravo al computer, devo odiare gli animali, distruggere la natura e sopratutto attendere i vs prossimi workshop perchè sono finiti i posti |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 15:23
Non so perchè si parte sempre per la tangente avendo in testa solo un modo di fotografare e facendo riferimento solo a un certo tipo di foto. Joey L fa set preparati eppure direi che di buoni lavori nè sta tirando fuori
 questo per dire che non esiste un nemico e che non esiste un'unica visione giusta. Esistono foto buone e altre no |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 15:34
Si e no. Se dichiari (o lasci intendere) che quella è la foto di una ribella in zona di guerra, mentre è una modella vestita di scena in un prato vicino Roma… |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 15:37
Se prima di rispondere avessi letto qualcosa sull'autore sapresti che quella é una ribelle in zona di guerra ma che il set é preparato con flash ecc.. e che ovviamente é in posa |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 17:11
@Matteo come dire che la verità è sempre al centro. ... è una "guerriera" ma non è un vera foto di guerra... però l'autore lo dichiara. Cioè come mettere insieme tre foto e presentarla come foto naturalista perchè la rana c'è ed viva; ovviamente se lo si dichiara. Perche diversamente la prima sarebbe un falso comunque ben percepibile e la seconda un falso soltanto. |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 17:30
Per me ci sono tre approcci, la fotocamera vede in un modo anche limitato diciamo statico, l'occhio umano vede in un modo mediato diciamo dinamico e poi esiste l'invisibile all'occhio umano che una fotocamera con i dovuti approcci svela, chiamamolo espanso. Ognuno è libero di perseguire il suo risultato, realtà, finzione, mediazione boh fate vobis Ovviamente ci sono situazioni e situazioni fare un ritratto, modificare pelle, proporzioni, sfondo, luci ed ombre per me è molto differente da fondere più scatti per immortalare una galassia fondendo piu scatti con filtri diversi e colorando artificialmente il tutto... |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 17:42
“ è una "guerriera" ma non è un vera foto di guerra... però l'autore lo dichiara. „ Beh, ma quella si vede chiaramente che è una foto fatta in posa, e se fai una foto facendo posare qualcuno ti vai a mettere in un posto dove ci sia uno sfondo adatto e se serve schiarisci pure le ombre con il flash o con un pannello. E magari chiedi al soggetto di farti un bel sorriso. Come quando vediamo Cannavacciuolo col grembiule sempre immacolato e senza un capello fuori posto. Non sarà mica davvero così quando sta in cucina no? Lo si farebbe per un cuoco, un politico, un medico... perché una per una combattente dovrebbe essere diverso? Mi sembra una foto perfettamente onesta anche a fini documentari. Diverso sarebbe allestire il set di un finto combattimento, aggiungere fumo ed esplosioni e metterla in posa come se stesse sparando. Allora sarebbe un'immagine di fantasia, magari anche valida in quanto tale, ma se fosse presentata come un reportage sarebbe ovviamente falsa e disonesta. |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 17:52
@MatteoGroppi mi hai frainteso oppure, cosa molto probabile mi sono espresso male intendevo proprio quello. Nel senso, che se dichiari che è una ribelle in zona di guerra, deve esserlo. Poi puoi pure in un momento di tranquillità metterla in posa non c'è niente di male ed è assolutamente "lecito". Ma se fai intendere che è una ribella in zona di guerra ma è una ragazza in costume messa in posa sotto casa, oppure è una modella in cui hai messo il fucile in spalla con photoshop e poi sempre in post l'hai messa su uno sfondo di guerra è una foto falsa. Poi magari la foto originale e quella falsa sono pressoché identiche, ma una ha una valenza l'altra… bé con l'altra sei un poveraccio. Il contrario è se dichiari che sia una photoshoppata, allora puoi fare un capolavoro ed essere anche giustamente acclamato come grafico. E sono pienamente d'accordo con @Miopiartistica |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 18:07
Vorrei provare a rimette al centro la domanda. Per capire quando dichiarare un trucco, è necessario definire "un trucco" o, in altri termini, quando una foto "è falsa". Poichè una foto è un messaggio complesso (trasporta molta semantica), la falsità è facilmente imputata ad un solo aspetto e non a tutta l'immagine. Dire "questa foto è falsa" è spesso una generalizzazione di una proprietà pertinente ad un solo aspetto della foto. Sarebbe più corretto dire è "falsa in qualcosa". Si opta per "questa foto è falsa" con l'intento di dire: "è incompatibile per questo aspetto con questo contesto". Per capire meglio , faccio al volo un elenco di aspetti in un cui può essere truccata: - non è fedele , ossia rappresenta una scena diversamente da come appare nel mondo reale (contrasti, intensità, colori...), ma senza alterare la scena intesa come contenuto. Tantissime foto sono rappresentazioni non fedeli (es.: tutte le foto bianco e nero) e eppure nessuno si sogna di dire che "la foto è falsa". Le foto di prodotto dovrebbero essere più fedeli possibili. Una foto a colori in un concorso di foto bianco e nero è "falsa" nel senso che non è compatibile con il contesto. - non è realistica , ossia potrebbe rappresentare una scena in modo fedele (per come la nostra percezione la vede), ma gli elementi nella scena non sono consistenti tra loro. Ed esempio, i paesaggi con cieli cambiati dove il sole nel cielo non concorda con quella del paesaggio. I fotomontaggi fatti male non sono realistici e quindi "foto false". Molta fotogrfia pubblicitaria è fatta con fotomontaggi ben costruiti e mostra scene realistiche, in cui gli elementi sono tutti coerenti dal punto di vista fisico e di illuminazione, ma potrebbere rappresentare scene di fantasia. Quella di Panizza con i fulmini potrebbe essere realistica e non reale (vedi sotto), ma per me va benissimo. - "non è reale" , ossia potrebbe essere fedele e realistica, ma non rappresenta una scena realmente avvenuta in un determinato luogo e istante (o arco di tempo per le lunghe expo). In altre parole, rappresenta una realtà che non è mai accaduta. Le foto di reportage dovrebbero essere reali. Le foto in un sito di fotoamatori che non ambiscono a fare cronaca, potrebbero essere ammesse anche se non reali. Tutti i casi precedenti fanno riferimento ad un contesto che mentale, percettivo. In altri termini, le immagini vengono confrontate e giudicate sulla base di quello che abbiamo nella nostra testa. L'ultimo caso, invece, fa riferimento ad un contesto dichiarato: - non è coerente con i metadati , nel senso che il suo contenuto non è conforme alla categoria di appartenenza (che è una dichiarazione di contenuto), al titolo, alla didascalia, ai dati di scatto o al processo di produzione. Alcuni di questi metadati di riferimento possono essere impliciti. Ad esempio, se un concorso richiede foto e non ammette fotomontaggi e invio una foto al concorso, implicitamente sto dichiarando che ho seguito il processo richiesto. Se scoprono che non è così (in qualunque modo), la foto "è falsa". Dire "una foto è falsa" è una questione delicata (da cui i thread lunghi e inconcludenti) , ma ciò non di meno può essere chiarito con esattezza quali sono i confini ammessi in un certo contesto e quando vada dichiarata o addirittura non inserita in quel contesto. E' il contesto che determina la falsità, non la foto da sola. Una foto non fedele, non realistica e non reale può essere benissimo una ottima foto in un concorso artistico, se rispetta le regole ammesse dal concorso. Esempi: reale, ma non fedele: www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4005788&l=it realistica e forse non reale: www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4005314&l=it non realistica, pur composta da due parti reali: www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4004841&l=it |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 18:08
“ Conta il risultato finale. La realtà in fotografia non esiste . A partire da A.Adams, fino ad arrivare ai taroccamenti in PS di McCurry. „ Amen |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 18:47
@motofoto Il concetto di falso è legato non solo alla foto, ma al contesto e/o come la stessa viene presentata. La fusione di tre scatti per una foto presentata a un concorso di foto naturalistiche è un falso; la stessa foto,presentata su un social con una onesta presentazione di come è stata realizzata può essere una bella foto. Una foto presentata come scatto realizzato " nelle rigogliose foreste ...." mentre è stata realizzata in un rettilario, è un falso , anche se la fotografia è di per sé reale. Qualsiasi foto presentata come foto naturalistica che ha utilizzato ripetutamente animali/insetti di allevamento, appositamente posizionati e/o lanciati all'interno del frame è un falso, salvo una esplicita dichiarazione di come è stata realizzata. Una qualsiasi foto di paesaggio è vera se riflette ciò che gli occhi vedevano (per esempio una molteplicità di saette e lampi sul medesimo soggetto); se però è il frutto di una molteplicità di scatti realizzati in più fasi può essere una foto spettacolare, ma la tecnica utilizzata andrebbe dichiarata ed è comunque una foto "fantastica" in tutti i sensi del termine; se si costruisce con il fotomontaggio di più scatti diversi diventa un falso, per quanto possa essere bella la foto. Non so quanto può essere condivisa questa analisi, ma nella mia opinione il falso lo decide il fotografo stesso nel momento che presenta la sua foto; in altre parole bugie, ambiguità, silenzi determinano, o comunque aumentano, la percezione di falsità; presentare foto a un concorso che non rispetta le regole del concorso stesso ovviamente è qualcosa che va anche oltre la falsità. |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 18:49
Motofoto, ottima classificazione. |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 18:55
Giusto Maurizio |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 21:12
Be io spesso quando vedo un paesaggio non riesco in un unico scatto a rappresentare la stessa gamma, per avvicinarmi a quello che vedo in molte situazioni ne serve più di uno Comunque sono sincero personalmente faccio modifiche e elaborazioni che ritengo opportune ma non sto di certo a scrivere flusso di lavoro, non per nascondere il segreto di pulcinella ma perché non lo reputo necessario |
| inviato il 05 Agosto 2021 ore 21:41
@Matteo “ Be io spesso quando vedo un paesaggio non riesco in un unico scatto a rappresentare la stessa gamma, per avvicinarmi a quello che vedo in molte situazioni ne serve più di uno „ HDR ? “ faccio modifiche e elaborazioni che ritengo opportune ma non sto di certo a scrivere flusso di lavoro, non per nascondere il segreto di pulcinella ma perché non lo reputo necessario „ . non capisco ...... cosa significa modifiche e elaborazioni ...... aggiungi nuvole, lune e soli ? modifiche chiarezza, bilanciamento, tonalità, ec. ec ? utilizzi filtri e preset ? Sono cose molto diverse tra loro .... |
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