| inviato il 14 Giugno 2021 ore 21:32
“ MrGreen teletrasporto? „ Se lo inventassero mi girerei il mondo più volte in un anno. Spazierei dal Polo Nord al Polo Sud, Europa, Asia, America....ecc. ecc. ecc.. |
| inviato il 14 Giugno 2021 ore 21:43
Idem! |
| inviato il 15 Giugno 2021 ore 12:35
oggi ho fatto una prova con i nuovi protettivi, il lucido e il satinato hanno un effetto blando, fanno somigliare la carta a una carta patinata, la rivelazione è stato il protettivo matt, non solo aumenta la percezione di nero e dei colori ma non altera la superficie della carta, non si vede neppure nella carta liscia, ed'è estremamente trasparente, migliorando la percezione di nitidezza ...
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| inviato il 16 Giugno 2021 ore 11:14
La carta naturale per la stampa di immagini digitali … Normalmente, chi fa stampare immagini digitali, sia che lo faccia per conservare dei ricordi o chi per esporre i propri lavori, utilizza, o meglio, fa utilizzare carta per supporti digitali. In effetti le carte per stampa digitale offrono diversi vantaggi essendo ottimizzate per utilizzare la tecnologia di stampa inkjet, oggi disponibile a prezzi convenienti anche per i privati. Le carte per stampa digitale offrono un'ottima rappresentazione colorimetrica e fedeltà all'immagine di partenza, sono spesso certificate per una lunga conservazione e si possono scegliere in diversi formati e finiture e soprattutto, con alcuni accorgimenti sono di facile utilizzo. Tutto questo però ha un costo, spesso molto elevato, che sopportiamo perché riteniamo che non esistano alternative a questa scelta. In realtà esistono diverse alternative che per poca conoscenza e diffusione di informazione, oppure perché la stampa digitale alimenta un business di nicchia, all'utente finale non vengono fornite alternative che possano farlo scegliere con consapevolezza. Il mercato delle carte per stampa digitale è un mercato molto piccolo rispetto al mondo cartario, pensiamo a un marchio come Hahnemuhle che commercializza alcune tra le carte da stampa digitale più conosciute e pregiate, il suo core business è la produzione di filtri di carta per il settore chimico e alcune carte da stampa digitale le fa produrre da altre cartiere rimarcandole. Non è indenne a questa politica neppure Canson che fa produrre diverse carte da Felix Schoeller (colosso cartotecnico tedesco) rimarcandole anch'essa. In realtà il mercato principale della carta si muove nel settore dell'editoria dove sono richiesti prodotti di alta qualità e di larga diffusione. Un altro aspetto importante, forse il meno conosciuto è quello che riguarda l'aspetto più tecnico della “carta da stampa digitale”, che sarebbe meglio chiamarla “supporto per stampa digitale” poiché, come vedremo, in molti casi la stampa avviene su alfacellulosa (molte carte per stampa digitale baritate) il cui nome corretto è cellulosa nanofibrillata (CNF) che nasce partendo da uno scarto industriale cellulosico di lavorazione cartotecnica, oppure avviene su polietilene (le carte lucide o satinate). Le carte da stampa digitale, per essere stampate con la tecnologia inkjet, richiedono uno strato superficiale che trattenga l'inchiostro ed eviti lo spandimento e un eccessivo assorbimento nel supporto che si chiama “coating”. Il coating per le carte da stampa digitale è spesso di natura siliconica oppure è uno strato di cellulosa mischiato a siliconi termici solventless nelle carte più pregiate, inoltre tra il coating e la carta esiste un ulteriore strato impermeabilizzante per evitare che gli inchiostri vengano assorbiti eccessivamente, questo però comporta che un'eccessiva inchiostrazione porti al fenomeno chiamato “galleggiamento” dell'inchiostro sul supporto da stampa. Ricapitolando quindi una carta da stampa digitale è un supporto composto di diversi strati di materiale che spesso può contenere sostanze di derivazione plastica o sottoprodotti di lavorazioni principali. Un altro aspetto da tenere in considerazione, in questa tipologia di supporti, è la definizione di “Acid free”. Chi stampa a un livello più evoluto è particolarmente attento a questo aspetto dei supporti da stampa poiché indica un supporto che teoricamente è destinato alla lunga conservazione ovviamente risultando più caro rispetto ad analoghi prodotti non acid free. Bisognerebbe sempre andare a controllare le schede tecniche delle carte/supporti che utilizziamo o facciamo utilizzare per scoprire che in realtà alcune carte prestigiose, certificate ISO9706, dichiarate acid free, in realtà non lo sono totalmente, infatti, in alcuni supporti, nelle schede tecniche, vengono riportate definizioni diverse come : Acid Free (con basso contenuto di acidi) e TOTAL Acid Free (assenza di acidi) soprattutto per le carte “bianche” o “super bianche” che raggiungono un punto di bianco elevato perché trattate con Obas (azzurranti ). Il mondo della stampa d'Arte, che comprende non solo la stampa di immagini digitali, ma interessa soprattutto pittori, incisori, utenti di serigrafia, litografia, offset etc … utilizza da secoli le carte naturali, e il motivo è molto semplice, sono “carte” vere, fabbricate anche a mano (carte usomano) senza strati, solo supporto di cellulosa e, in alcuni casi una collatura fronte/retro. Sono un prodotto più semplice e di migliore qualità rispetto ai supporti da stampa digitale e sono destinate a una conservazione più duratura. Queste carte non presentano un coating superficiale, pertanto, hanno difficolta ad essere stampate con la tecnologia inkjet, sono quindi carte di più difficile gestione da parte di utenti casalinghi ed in considerazione del costo di acquisto, (almeno 1/5 in meno rispetto ai supporti digitali in cotone) meno interessanti per i laboratori che offrono servizio a terzi. La domanda che dovremmo porci è questa: perché se ho a disposizione una vera carta, di altissima qualità e basso costo, devo utilizzare un prodotto molto più costoso e di qualità inferiore? Ovviamente, non essendo carte di alto costo l'industria non investe in ricerca per lo sviluppo di un coating che consenta la stampa di immagini digitali con il sistema di stampa inkjet perché queste carte, con i dovuti miglioramenti (primer cotizzanti specifici), sono appannaggio a settori della stampa ad alta efficienza dove il business è creato dall'elevato numero di stampe nel campo della produzione. Esiste però un settore specifico che utilizza queste carte per (relativamente) piccole produzioni e sono le tipografie o i laboratori di stampa d'arte (comprese le serigrafie e litografie) che utilizzano queste carte da sempre. Queste attività utilizzano spesso inchiostri ossidativi che non necessitano di coating oppure utilizzano carte naturali che hanno subito un processo di patinatura per consentire l'aggrappaggio di questi inchiostri, non compatibili purtroppo con la stampa inkjet. Dopo anni di ricerche siamo riusciti a produrre un cotizzante che consenta la stampa su carte naturali anche con la tecnologia Inkjet. siamo quindi pronti ad offrire questa ulteriore possibilità di stampa agli utenti consapevoli. Vantaggi nell'uso di carte naturali: - È sempre possibile stampare fronte e retro - Le carte naturali hanno un maggior numero di certificazioni rispetto a quelle digitali - Hanno una maggiore scelta di grammatura per lo stesso tipo di carta (da 80 a 500 gr/m) - Il formato piano è disponibile fino a cm 70x100 (le digitali solo fino al formato A2) - Hanno una maggiore scelta di superfici (vergate, goffrate, martellate …) - Le carte nascono opache ma si possono rendere lucide/satinate/opache con i protettivi - Posso scegliere l'intensità del nero e la saturazione del colore con un protettivo - Costano molto meno. |
| inviato il 16 Giugno 2021 ore 11:57
Non riesco ad immaginare a cosa possa servire una stampa fronte retro, così su due piedi mi viene in mente questo scenario: un volume dove nelle pagine frontali, le dispari, intendendo anche la copertina come pag 1, abbiano un'immagine e un testo nelle pari. Magari con grammatura consistente, non 80, almeno il doppio o il triplo. In questo modo si avrebbe davvero un prodotto unico. Cotizzare vuol dire dare un rivestimento protettivo oppure essere lui stesso la base dove stendere i colori? |
| inviato il 16 Giugno 2021 ore 12:02
Grazie Blve per l'interessantissima spiegazione! C. |
| inviato il 16 Giugno 2021 ore 12:21
cotizzare significa stendere una base che consenta l'aggrappamento dell'inchiostro si mette prima della stampa, il protettivo si mette dopo ... |
| inviato il 16 Giugno 2021 ore 12:25
Invece io la stampa fronte retro la trovo utilissima per risparmiare spazio di archiviazione, agevolare il cambio immagine ed eventualmente esporre gli scatti su espositori da tavolo a due facce (che peraltro ho). Immagino anche vi sia un risparmio |
| inviato il 16 Giugno 2021 ore 12:55
@Biga Puoi mettere un link sugli espositori a due facce che hai trovato migliori? Interessante! @Blve Grazie |
| inviato il 16 Giugno 2021 ore 13:23
PS: artefatti da imputarsi all'iphone con il quale ho scattato le foto. Le stampe sono perfette |
| inviato il 16 Giugno 2021 ore 13:34
grazie Alessandro ... devo risolvere il problema della spedizione, cerco un altro fornitore di buste di cartone ... per la carta, la biancoflash bianca è la entry level, anche io la trovo impersonale ... cerco un altro prodotto ... le Prisma sono un altro livello ... |
| inviato il 16 Giugno 2021 ore 14:10
“ @Biga Puoi mettere un link sugli espositori a due facce che hai trovato migliori? Interessante! „ Io quando le presi cercavo un 40x30 e trovai queste: www.jmarshop.com/it/da-tavolo/105-portafoto-plexy-bifacciale.html#/397 si tratta di plexiglass con tutte le conseguenze del caso. Personalmente la fine art la vorrei sempre senza nulla davanti (e così cerco di fare...). Devo però dire che fanno il loro e ti consentono di esporre contemporaneamente su due lati. Sul sito vedrai che ne esistono di varie misure e sia verticali che orizzontali. Per dimensioni più contenute ne esistono di moltissimi altri tipi anche su Amazon |
| inviato il 16 Giugno 2021 ore 14:28
Arrivato il pacco, ma riuscirò a guardare il contenuto solo stasera (nonostante la forte curiosità). Sembra comunque in condizioni esterne migliori della spedizione precedente: ottimo! Più tardi farò un edit di questo messaggio inserendo i commenti. Per ora, grazie mille! |
| inviato il 16 Giugno 2021 ore 15:36
La stampa fronte retro interessa molto anche me, per la autoproduzione di libri rilegati in fascicoli, lì la grammatura che farebbe al caso mio sarebbe dai 140 ai 170 . Grazie ancora una volta a Blve. PS. Ho provato a stampare su una carta giapponese leggerissima, la TomoeRiver da 59gr. È una bellissima carta a mio parere, nata in realtà per scrittura a penna stilografica. La principale caratteristica è che ha feathering inesistente ed altissima trasparenza (trasparenza può essere un pregio per alcuni usi difetto per altri). L'assenza di bleeding e feathering determina che, pur non essendo carta preparata per inkjet, ha una resa del dettaglio fenomenale in quanto il colore non spande, non si allarga, e non penetra. I colori non sono massimamente saturi ma nemmeno totalmente sbiaditi, ho provato a stamparla con canon Pixma pro20s con nero PBK devo riprovare con nero MBK, senza alcuna profilazione. Vorrei condividere il risultato con voi ma per un mesetto non sarò a casa e non riesco. Blve conosci questa TomoeRiver? A mio avviso essendo così leggera si presta bene ad essere abbinata ad una carta più pesante, come una velina appoggiata ad una carta che faccia da fondo. Mi han detto che alcune vecchie edizioni di Franco Maria Ricci presentavano delle stampe giapponesi su carta leggerissima accoppiata alla normale carta usata dalle pagine della rivista. |
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